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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: WHITE NIGHT FANTASY
Genere: Avventura, Fantasy, Soprannaturale, Dark
Rating: Per Tutte le età
Autore: violetmoon galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 22/04/2008 19:04:03 (ultimo inserimento: 27/04/08)

<<entrando nella stanza,non riuscii a credere ai miei occhi...vedendole,una sola domanda invase la mia mente: cos'erano?>>[fiction di due cappy]
 
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REST FOR THIS NIGHT
- Capitolo 1° -

ciao a tutti! violetmoon è tornata! in attesa della pubblicazione della mia nuova fanfiction "Angel voice",ho trovato l'ispirazione la notte scorsa e ho scritto questa fic di due capitoli..fatemi sapere se vi piace!



***


Quella mattina le gocce di pioggia sul finestrino erano diventate piuttosto interessanti per me, mentre mi preparavo al week-end più lungo della mia vita,da trascorrere con mia madre e in un luogo sconosciuto e forse neanche riportato sulle cartine.
Mia madre mi guardò sorridendo,ma notando la mia faccia “leggermente” annoiata, cercò di tirarmi su cercando di descrivere tutti gli aspetti positivi di quel fine settimana:
- e dai,tesoro…vedrai che sarà divertente! –
- come no…passare il week-end in un posto sconosciuto e per giunta da sola…più divertente di così! –
- vedrai che troverai qualcosa per divertirti..-
- e come? La Signora…ehm…-
- Takigawa…- disse interrompendo il mio balbettio – non te lo sei ricordato neanche stavolta, eh? –
-beh, ma è cosi strano…sembra un cognome…-
- antico? Beh, è proprio così…è discendente di un’antica famiglia giapponese…e quando vedrai la casa rimarrai sorpresa…-
- e pensare che a quest’ora avrei potuto incontrare le mie amiche! –- preferisci gironzolare per Tokyo piuttosto che fare quest’esperienza? –
- Quale esperienza? Tu e la Signora Takigawa vi metterete a parlare di lavoro, e io me ne dovrò stare da sola in quella grande casa senza nulla da fare…uff…-
- ci sono cose peggiori,cara –
Si rimise ad ascoltare la musica sorridendo e canticchiando, come se il nostro discorso non fosse mai esistito: fantastico.
Avrei passato due lunghi giorni in quella casa vuota, in compagnia di mia madre e di quella donna,impegnate a parlare di lavoro,lavoro e lavoro.
Pochi giorni fa ricevemmo la telefonata da casa Takigawa, e mia madre ne fu molto contenta,dato che il suo lavoro di arredatrice avrebbe fatto un grande passo in avanti con quell’affare, e dato che anche papà è fuori città, non ho avuto altra scelta.
Sarà proprio un grande week-end.
Quando arrivammo alle porte della villa, rimasi a bocca aperta: era davvero immensa, con giardini e fontane che la rendevano così luminosa da farla assomigliare ad una perla in quella grande campagna.
Mia madre parcheggiò velocemente all’interno del cortile, ed io scesi dalla macchina afferrando lo zaino e il mio trolley rosso,dove avevo svogliatamente infilato quattro vestiti a caso, sempre ricordando l’ordine di mia madre, che aveva chiaramente stabilito <<porta qualche vestito, non voglio fare brutta figura!>>.
Entrando attraverso le grandi colonne di marmo, vidi una giovane donna venirci incontro: era davvero molto bella, e la sua pelle candida risplendeva al sole,incorniciando il suo sorriso smagliante e i suoi occhi verde smeraldo.
Muovendo i lunghi e soffici capelli color miele,ondulati e lucenti, la donna ci venne incontro sfoggiando un lungo vestito bianco in stile “1700” di un color panna,ornato da mille pizzi e decorazioni, e di un’eleganza e finezza strepitose:
- benvenute, mi fa molto piacere conoscervi…io sono Satomi Takigawa,ma,vi prego…chiamatemi solo Satomi –
Quella era la signora Takigawa!?!?! Cavolo, se era bella.
Mia madre mi aveva detto che doveva avere all’incirca trentacinque anni, ma aveva l’aspetto di una diciottenne:
- buongiorno,Satomi…oh, questa è mia figlia Jun…-
- molto piacere, Jun…ma prego,accomodatevi! –
La casa era arredata in stile antico, sembrava quasi di ritrovarsi in un’altra epoca: ed io rimasi davvero affascinata per tutto quello che stavo vedendo.
Dopo un breve giro della casa, Satomi ci portò al piano di sopra, dove ci mostrò le nostre stanze:
- Jun,tu dormirai nella stanza in fondo...-
-d’accordo – dissi sorridendo alla padrona di casa.
Entrando nella stanza notai che il suo arredamento era piuttosto sfarzoso: c’erano uno scrittoio apribile, un letto singolo decorato con intarsi argentei e fiori in legno e ferro battuto,un armadio di legno scuro con le stesse decorazioni e un tappeto persiano che occupava quasi tutto il pavimento.
Posai il trolley per terra e buttai lo zaino sul letto, curiosando un po’ nella stanza: l’armadio era semivuoto, riempito solo con qualche abito elegante in vecchio stile,mentre lo scrittoio era completo di penna e calamaio, fogli da lettere bianchi e alcuni piccoli libri con copertine di cuoio.
Aprendo la finestra riuscii a vedere una parte del giardino,illuminato dalla luce del sole e dagli arcobaleni creati dalle fontane:
- mamma avrà parecchio lavoro da fare con l’arredamento…-
Mi buttai sul letto svogliatamente, iniziando a sfogliare una rivista presa dalla macchina, e stranamente il tempo passò più in fretta del previsto:
- tesoro – disse mia madre entrando nella stanza – è pronta la cena,non farti aspettare, ti prego –
- arrivo –
Mi alzai dal letto,uscendo dalla camera e chiudendomi la porta alle spalle: nello scendere al piano inferiore notai altre stanze,tra cui un bagno, un’altra camera da letto in cui si era sistemata mia madre e un’altra stanza con la porta socchiusa.
Avrei tanto voluto curiosare nelle altre stanze, ma il tempo passava in fretta e non potevo far aspettare.
La cena fu molto tranquilla, Satomi fu veramente molto cordiale e ci mise subito a nostro agio.
Finita la cena, passammo un altro po’ di tempo a tavola, e alla fine ci ritirammo nelle nostre stanze,pronte per la notte.
Una notte che di sicuro non avrei mai dimenticato.







diciamo che questo può essere considerato una sorta di prologo, il bello arriva dopo!
ci vediamo al prossimo aggiornamento![non preoccupatevi,aggiornerò presto^^]

violetmoon
 
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