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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: One Piece
Titolo Fanfic: PRISON
Genere: Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Spoiler, One Shot, Yaoi
Autore: haku-4 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 16/04/2008 15:06:11

Ecco un altra fan fiction su One piece con i miei personaggi preferiti! Smoker e Ace, sempre yaoi ma con un avviso in più:ATTENZIONE SPOILER!!^__^
 
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CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -

PRISON

Note: le parti scritte in corsivo sono dei flash back

Note 2: In questa fic, ho trascritto un pezzo di un'altra fic scritta in parallelo con questa. Ma per motivi strettamente di tempistica posto prima questo.
Grazie per l’attenzione.(si inchina)



Apro di malavoglia gli occhi non vedendo quasi nulla in realtà, tutto mi sembra sfuocato, senza una forma ben definita.
Sento un motto improvviso di nausea prima di richiudere gli occhi con forza cercando di distrarmi da questo onnipresente malessere.
Mi sento debole, mi gira la testa…..e dal male che sento alla base dell’addome penso di essermi rotto una costola.
“ehy!, si è svegliato!”
Una voce che non conosco mi rimbomba nella mia povera scatola cranica prima di sentirmi sballottolato.
Dove mi stanno portando?
Faccio a malapena a chiedermi questo prima che le voci intorno a me si affievoliscano di nuovo fino a non essere più cosciente di nulla.
E il buio mi ricirconda.

“Ohy,”
Mi giro nella tua direzione levando il mio sguardo da un libro incontrando il tuo.
“ che stai facendo?” Mi chiedi avvicinandoti sedendoti anche tu sul letto.
“leggo un libro, non vedi?” ti dico mostrandoti le pagine ormai gialle e consunte di un vecchio libro.
“vedo” dici semplicemente guardandomi perplesso
“e quindi?” ti chiedo guardandoti interrogativo “pensavi non ne fossi capace?” ora tocca a me guardarti perplesso aspettando una risposta.
“non volevo dire questo.” Ti difendi “ solo che sembra strano vederti tranquillo tutto intento a leggere un libro…”
Sorrido “eh sì, a volte capita anche a me” ti dico tornando alle mie pagine
“meglio così” dici prima di alzarti e a prendere il giornale sulla tua scrivania per pio tornare a sederti sul letto.

:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

Sono passati ormai diversi minuti da quando ti sei messo dietro di me a leggere il giornale e ora sembra che io non riesca più a concentrarmi sul mio libro. La mia mente divaga, mentre il mio sguardo si perde aldilà degli oblò aperti, dove entra il sole, unica fonte di illuminazione della tua cabina.
Sposto il mio sguardo su di te, intento a leggere il giornale e un idea mi balena nella mente, mentre il rumore delle onde infrante sullo scafo ci fa da sottofondo.
Sorrido malizioso chiudendo silenziosamente il libro mettendolo da parte muovendomi poi furtivo nella tua direzione, come un abile cacciatore che si avvicina alla sua preda.
Mi avvicino in silenzio carponi sul letto prima che con una spinta ti salti addosso come un felino distruggendo i tuoi intenti di lettura e relax insieme al tuo giornale.
“PORTGAS!?! Che cavolo stai facendo!??!” mi chiedi adirato prima di trasformare il tuo intento omicida in un dato di fatto.
“Ninete di speciale” ti dico sorridendo “ho solo pensato che visto che sono rare le occasioni per stare un po’ insieme pensavo che fosse uno ‘spreco’ passare il tempo con te a leggere uno stupido libro” ti dico avvicinandomi ancora di più mettendo una mano vicino ai tuoi pantaloni arrivando alla tua altezza e abbastanza vicino da mischiare il mio respiro al tuo. “mi sembravi troppo tranquillo in effetti….” Mi dici guardando in alto scuotendo la testa prima di scompigliarmi i capelli affettuosamente attirandomi poi in un dolce abbraccio prima di baciarmi.


Una voce, una voce che non conosco mi sta chiamando.
Mi fa male la testa…..anzi, mi fa male dappertutto.
Una scossa di dolore acuto pervade le mie membra non appena cerco di muovermi.
Socchiudo gli occhi nella luce soffusa di quel che riconosco essere una prigione.
Sbatto le palpebre cercando di mettere a fuoco le poche persone davanti a me mentre tento di muovere le braccia indolenzite senza successo. Dal rumore che sento credo che siano catene quelle che sento stringere i miei polsi così come le mie caviglie. Sicuramente della seastone, senza alcun dubbio….
“Portgas D Ace”
Uno sconosciuto pronuncia il mio nome, chi diavolo è?
Cerco di sollevare nuovamente la testa, tutto ha cominciato a girare intorno a me, ma prima che la mia testa ricada nuovamente sul mio petto una mano ferma la sua caduta sollevando la mia testa obbligandomi a guardarlo in faccia.
Pochi secondi prima di riprendere il controllo di me stesso.
“Teach” sibilo riconoscendo il traditore, ma prima di dire qualsiasi cosa sento il suo pugno colpirmi in pieno stomaco facendomi sputare sangue.
Non un lamento esce dalle mie labbra.
“Non un solo lamento. Bravo, degno del secondo comandante della flotta di barba bianca.”
Strizzo gli occhi scuotendo la testa, dissolvendo la nebbiolina che pericolosamente mi era calata intorno alla vista, non dico nulla limitandomi a fissarlo serio.
Mi afferra per l’attaccatura dei capelli strattonandomi verso di lui, sento le braccia dolermi così come le gambe mentre mi tira con forza facendo si che le catene che mi tengono legato mi mordino la carne fino a farla sanguinare.
“Ace, Ace…non guardarmi così.” Mi dici con quella faccia snervante, ti prenderei a pugni se potessi. “Non fare inutile resistenza, unisciti a me” mi dici ancora insistente. Tento di spostare la mia testa senza riuscirci, intrappolato dalla presa ferrea delle sue dita.
“Non insistere. Io non farò MAI parte della tua ciurma” Non so nemmeno io dove trovo la forza di rispondere così.
La mia gola riarsa brucia, ma la mia voce anche se un po’ debole è ferma e decisa.
“tsz” dici solo lasciandomi andare tirandomi un altro pugno alla bocca dello stomaco.
“Pensaci. Prima o poi cambierai idea. E questo mi pare un luogo adatto per meditare.”
Tossisco cercando di sopportare il dolore che pulsa come se fosse una parte viva del mio corpo.
Penso che ora la quota di costole rotte sia salita a due.
Il mio respiro è faticoso mentre la testa a ripreso a girare.
“benvenuto ad Impeldown”

“ Ace, svegliati”
La tua voce arriva calda alle mie orecchie, ma comunque non voglio svegliarmi, voglio stare così ancora un po’, voglio restare ancora un po’ qui con te.
“non fare finta di dormire…” mi ammonisci tirandomi un buffetto sulla testa.
“hmh…che c’è?” ti chiedo ancora assonnato costretto a sollevare la mia testa dal suo comodo giaciglio (tu) Mi sollevo facendo pressione sulle braccia aprendo gli occhi incontrando i tuoi.
Sorrido prima che le tue labbra incontrino le mie in un dolce sfiorarsi proprio di quando mi svegli alla mattina.
Ah, se tutti i miei risvegli fossero così…..
“Buon giorno.”
“Buon giorno….” Mormoro infilando la mia testa nell’incavo tra il tuo collo e la spalla circondandoti con un braccio.
“sai che ore sono?” mi chiedi circondandomi con un altro braccio accarezzandomi i capelli.
No, e non mi interessa.
“è quasi l’alba” mi mormori.
“No, non voglio andare via ora. Sto così bene qui….” Mormoro stringendomi di più a te.
“Non fare il bambino.” Mi rimproveri. “devi andare” mi dici perentorio anche se non fai nulla per allontanarmi da te.
“uffa! Sei sempre il solito guastafeste!” mi lagno mettendomi seduto stropicciandomi gli occhi. Ma comunque mi alzo dandoti le spalle mentre mi rivesto. Sento il tuo sguardo scivolare su di me, osservandomi in silenzio come quando fai quei dieci minuti che ti svegli prima di me mentre dormo.
So che al mio risveglio troverò sempre il tuo sguardo su di me
Senza che me ne accorgo il mio sguardo scorre sul paesaggio dietro gli oblò chiusi ma con le tende aperte, il sole sta per sorgere da un momento all’altro.
“ohy, vecchio..” ti chiamo una volta vestito
“mhm?”
“Non credere di sfuggirmi stasera, finché rimarrai nei paraggi avrai presto mie notizie” ti dico sorridendo prima di schioccare un veloce bacio sulle labbra.
“non ne dubito” mi dici trattenendo a stento un sorriso divertito.
“e ora fila prima che qualcuno ti veda” mi ordini fissandomi con quel tuo sguardo intenso….
“Agli ordini mio capitan!” dico solenne mettendomi sull’attenti prima di saltare giù dagli oblò atterrando sulla mia barca.
“Scemo” ti sento dire da lontano prima che il tuo volto faccia capolino dagli oblò aperti con un sigaro in mano.
“sei ancora qui?” mi dici canzonatorio
“SI, e ci sarò sempre!”
Sorridi e sorrido anche io.
“Allora a presto”



Mi muovo lentamente,con cautela mentre cerco di riprendermi e capire dove mi trovo.
La superficie su cui sono sdraiato è dura e fredda. Ho i brividi.
Mai avrei pensato di sentire così tanto freddo in tutta la mia vita.
Mi giro su un fianco imprecando subito per la fitta che sento martellarmi fin dentro al cervello.
Mi piego un po’ rannicchiandomi, circondando la zona in cui si concentra maggiormente il dolore con le braccia.
Socchiudo gli occhi osservando lo spazio intorno a me.
A giudicare dai mattoni neri, dal pavimento umido e dalle sbarre ritte davanti a me direi che sono in una cella.
Mi muovo ancora cercando di alzarmi a sedere facendo tintinnare le catene che tengono ancora legati i miei polsi.
“Dio che pessimo risveglio.”
Tento di stabilizzarmi non senza qualche difficoltà.
Impreco tenendomi la testa pulsante con le mani.
Niente a che vedere con i bei risvegli a cui era solitamente abituato da un po’ di tempo a questa parte.
Un sorriso amaro mi increspa le labbra mentre guardo fuori dall’unica finestra che c’è il cielo azzurro.
E così era rinchiuso ad Impeldown eh?
La prigione di massima sicurezza….altro che Enies lobby!
Ci voleva un miracolo per uscire da una situazione così.
Ma infondo non si era mai arreso e sicuramente non intendeva farlo adesso.
Mi appoggio completamente alla parete rabbrividendo dal freddo.
Chiuse gli occhi cercando di non pensare a quella situazione.
Guardò ancora fuori notando una nube bianca salire nel cielo azzurro pastello.
Guardò quella striscia bianca a lungo prima di addormentarsi stanco.

::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

“Ace, svegliati”

“hmhm…..che c’è?”
Disse aprendo gli occhi ancora assonnati, cercando il proprietario di quella voce così famigliare, cercò di trovarlo con le braccia ma quello che toccò fu solo aria, Si appoggiò meglio alla superficie su cui si era addormentato, ma quella non era la superficie morbida del letto di Smoker.
Aprì gli occhi muovendosi di scatto imprecando, le sue membra indolenzite muovendosi all’improvviso avevano svegliato tutto il dolore in un colpo.
“Maledizione!” imprecò sospirando poi senza forze l’attimo dopo chiudendo gli occhi, per poi riaprirli volgendoli alla finestra dove un cielo cosparso di stelle dava bella mostra di se.
Se ne sarebbe andato di lì un giorno.
Doveva solo rimettersi in forze ed escogitare qualcosa.
Sarebbe di nuovo tornato libero.
Ne era certo.

[End?]


Un ringraziamento speciale a Midnight_erin , Yusaki e ad _ALE2_(si a tutte e due^.-) per avermi incoraggiato a scrivere ancora, grazie infinite!(si inchina) Ringrazio ancora soprattutto le due ALE per il lavoro che stanno svolgendo! (popolare internet di fan fiction Smoker x Ace in italiano non è un impresa facileXXD) Non vedo l’ora di leggere!*.*
Vi prego avvertitemi non appena postate la suddetta fic!*ç*
Un bacio.

 
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