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Titolo: KAGEMUSHA - L` OMBRA DEL GUERRIERO
Casa editrice: ...
Autore: AKIRA KUROSAWA
Anno: 1980
Categoria: FILM GIAPPONESI: Azione-Avventura
Formato: Tv
Versione: ITA
Durata: 120
Prezzo: ... Euro

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ryo76 scrivi - profilo

una mirabile coniugazione di tragedia e commedia
 
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Recensione
Clicca per ingrandire Ambientato nel corso delle battaglie feudali del Giappone del ‘500, il film narra la storia di un brigante che viene salvato dalla forca per la sua straordinaria somiglianza con il principe Shingen Takeda (personaggio realmente esistito, uno dei principali fautori dell’ unificazione del Paese). Durante uno scontro Shingen rimane ferito mortalmente e quindi chiede ai suoi di tenere nascosta la sua morte per non scoraggiare il morale dei guerrieri, facendosi sostituire dal brigante e ordinando la cessazione della guerra. Inizialmente l’ improvvisato sosia pare non aver perso il vizio del ladro, ma successivamente si identificherà a tal punto nella parte di Shingen, da trarre in inganno gli stessi uomini di corte, fino a perdere quasi completamente la propria identità, assumendo addirittura la personalità del defunto; ma più che sostituirlo, ne diventerà l’ ombra.
Palma d’Oro al Festival di Cannes, questa “tragicommedia” tratta della dignità umana, dei valori e dell’ eroismo che possono valicare gli stretti confini della natura umana; ma ha anche dei contenuti decisamente moderni: la spersonalizzazione, la progressiva perdita di identità evidente nella tematica del “doppio”, che sono i mali interiori dell’ uomo del ‘900. Non a caso, modelli dichiarati dalla stesso Kurosawa sono Pirandello e Dostoevskij.
Da un punto di vista tecnico-registico, spicca la sequenza iniziale a camera fissa che dura quasi 7 minuti, in cui viene presentato il sosia a Shingen; senza cambi di inquadratura è lo spettatore che può decidere chi e cosa guardare, costruendosi una sorta di film nel film.
Epica la battaglia finale in cui gioca un fattore determinante il sonoro, strepitosa la fotografia e la ricerca del colore (di grande impatto visivo le scene girate all’ alba e al tramonto) , grazie alla quale diverse scene “statiche” vengono presentate quasi fossero dei dipinti (è un tipo di tecnica che anche Takeshi Kitano ha usato in alcuni suoi film come “L’ estate di Kikujiro”, ndr).
Non ci sono solo pregi, però, perché gli attori non sono all’ altezza, incapaci di quelle espressioni mimiche facciali e di quella recitazione di tipo teatrale, tipica degli interpreti dei primi film del regista (in primis Toshiro Mifune) che in questo caso sarebbero stati particolarmente efficaci.

Voti
Regia: 10
Sceneggiatura: 9
Effetti speciali: 8
Attori: 5.5
Storia: 9.5
Musiche: 5
Adattamento italiano: 8
Doppiaggio: 7
Originalità: 9
VOTO GLOBALE: 8.5


Commento finale
Trovo che Kagemusha sia un pochino superato, come se fosse giunto un po’ in ritardo sui tempi; d’ altronde Kurosawa avrebbe forse voluto girarlo prima. Ciò non toglie che si tratti di un ottimo film, a cui manca, però, più di qualcosa per poter essere considerato un capolavoro, ma che vale la pena di essere visto soprattutto per la ricchezza visiva e le tematiche che stanno dietro la trama.

 
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