Recensione
Kagome Higurashi, una studentessa 15enne, viene catapultata nell’era Sengoku attraverso il pozzo del tempio presso cui vive e tanto per gradire viene subito presa di mira da un demone millepiedi alla ricerca della sfera degli Shikon, sfera in grado di rendere ogni demone che la possiede ultrapotente. Per salvarsi libera dal sigillo che lo tiene imprigionato a un albero il demone cane Inu Yasha, un essere nato dall’unione di un demone con una donna umana.
Questi ovviamente vuole impadronirsi della sfera, che lo renderebbe demone al 100%, ma a causa di Kagome la sfera viene ridotta in mille pezzi, così i due intraprendono insieme il viaggio per cercare tutti i frammenti. Kagome, inoltre, è la reincarnazione della sacerdotessa Kikyo, colei che custodiva la sfera degli Shikon e aveva un tempo sigillato Inu Yasha.
Non si può certo considerare l’ultima fatica della Takahashi una delle più riuscite, eppure anche questa è balzata subito al top delle vendite in tutto il mondo. In effetti non si può negare una capacità unica di coinvolgere il lettore e una bravura incommensurabile nel passare tranquillamente da un genere all’altro, ma resta il dubbio se il senso di “già visto” che pervade l’opera (a cominciare dal rapporto che si sviluppa tra i due protagonisti, nuova versione di Ranma e Akane) sia un preciso scopo di fare di questo manga un condensato di tutti i suoi precedenti lavori o se si tratta più semplicemente di ripetitività e (stranamente) carenza di idee.
Certo, se questa fosse l’opera prima di un esordiente, probabilmente si griderebbe al miracolo.
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Voti
| Disegni: |
8.5 |
  
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| Storia: |
6.5 |
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| Originalità: |
6.5 |
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| Adattamento italiano: |
8 |
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| Qualità della stampa/formato: |
6.5 |
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| VOTO GLOBALE: |
6.5 |
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Commento finale
| Da acquistare solo se (come me) volete avere tutte le opere della principessa dei manga. |
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