Recensione
Short Program. Due volumi, quattro in Italia, usciti in Giappone in due epoche molto diverse.
Il primo nel 1986, quando il maestro Mitsuru Adachi aveva appena finito “Touch”, la sua opera magna, e si stava apprestando a serializzare “Rough” e “Slow Step”.
Otto storie brevi, raccolte nei numeri 1 e 2 della serie italiana, dove diversi sono i personaggi e diverse le situazioni, ma una cosa è certa, le emozioni sono garantite.
Si va da una bizzarra rimpatriata dove si scoprono gli altarini sulle storie d’ amore del liceo (Il rincontro), a una strana storia d’ amore vissuta attraverso incroci casuali ad un semaforo (Davanti al semaforo), dalla strana vicenda di due ragazzi dirimpettai (Short Program) a quella ancora più strana, di un ragazzo gigantesco e della campionessa di atletica, il cui record, di anno in anno, corrisponde all’ altezza del ragazzo (Take Off).
Il secondo volume italiano invece ci proietta in storie ancora più bizzarre, dalla prima, che è la storia veramente complessa del rapporto tra un ragazzo e una bambina (Change), alla seconda, un bellissimo triangolo amoroso vissuto attraverso le riparazioni dello stereo di una ragazza (Uno in più), da una storia sulle bande di teppisti nei licei giapponesi, dove non sempre i buoni e i cattivi sono ben definiti (Murasaki), ad una divertentissima storia comica che prende in giro gli appuntamenti al buio (Una storia confusa).
Qui lo stile grafico è quello della fine di “Touch”, di “Rough” e di “Slow Step”, e i personaggi che incontreremo ci riportano inevitabilmente alla mente Tatsuya, Nitta, Seki, Yuka, Naoto, Maria, Ami, Shu, Minami, Nakanishi, Serizawa e il resto dei protagonisti delle tre opere sopra citate.
Il secondo “Short Program”, comprendente i volumi 3 e 4 della serie italiana, invece esce in Giappone nel 1996, nel bel mezzo della lavorazione di “H2” e infatti i personaggi che incontreremo in queste storie ci ricordano Hiro, Haruka, Hikari, Kine, Hideo, Miho, Sagawa, Noda e gli altri di questo manga, ma anche Kotaro di “Touch”, Narita di “Rough” e tanti altri.
Lo stile grafico a mio parere qui è un po’ peggiorato, perché, come in “H2”, Adachi qui fa un uso un po’ assillante dei retini, ma di contro le illustrazioni a colori sono splendide.
Le storie qui presentate sono quelle che riguardano una strana detective (Inseguire una nuova stella e Prima che venga la primavera), quella di un viaggio alla ricerca del primo amore (Il viaggio interrotto), quelle stranissime ambientate nel bar “5x4p”, bizzarri racconti di 4 pagine l’ uno, quella di una storia d’ amore sullo sfondo di un terremoto (Sisma di 4° grado), quella comicissima di un bambino destinato a diventare un asso del baseball e di un buffo ex – allenatore che cerca di impedirgli ogni contatto con questo sport (Schiaccia il campione), quelle tristissime di due bambini che si ritrovano fuori dal loro tempo, uno nel passato e uno nel futuro (La strada del ritorno), quella di un amore che si sviluppa sullo sfondo di uno spettacolo teatrale (Squilli di primavera), quella di una triste morte che però avvicina due ragazzi (Primavera, addio!), quella di un uomo che vede infranti tutti i suoi sogni d’ amore (Finale di partita).
Insomma, io ve li consiglio tutti e quattro, perché Adachi è sempre Adachi, non delude mai e saprà darvi forti emozioni. Non ve ne pentirete! Non sono semplici storie brevi, sono poesie allo stato puro!
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Voti
Disegni: |
9 |
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Storia: |
10 |
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Originalità: |
9.5 |
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Adattamento italiano: |
10 |
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Qualità della stampa/formato: |
10 |
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VOTO GLOBALE: |
9.5 |
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Commento finale
Insomma, se vi piace Adachi, allora non potete assolutamente perdervi questa miniserie, se invece non avete mai letto nulla di suo, “Short Program” è un ottimo apripista per capolavori come “Touch” e “Rough”. |
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