Recensione
Tsuda e la sua donna Hizguru conducono un’ esistenza piatta e monotona. La loro vita sessuale è ancora peggio, dato che le serate si consumano davanti alla Tv con Tsuda che si addormenta esausto dopo un’ estenuante giornata lavorativa.
Tutto ciò è sconvolto da Kojima, vecchio compagno di scuola di Tsuda e pugile professionista, che si innamora, ricambiato, di Hizguru. Quest’ ultima, in realtà, sembra affascinata principalmente dalla carica di violenza emanata dal suo nuovo partner e improvvisamente sfoga questa attrazione, mortificando il suo corpo ogni giorno con piercing e tatuaggi sempre più dolorosi.
Per tentare di riconquistare l’ amata, Tsuda si da alla boxe con l’ intenzione di eliminare, anche fisicamente, il rivale.
Storia di un triangolo amoroso fatto di sadomasochismo, piercing e gelosia, “Tokyo Fist” è più incentrato sull’ introspezione psicologica che sul delirio visivo alla “Tetsuo”, il cui stile estremo è però rintracciabile in numerose sequenze gore, soprattutto quelle degli scontri tra i protagonisti che arrivano a deformare letteralmente i loro corpi (ottimi gli effetti di make-up curati da Akira Fukaya) e nell’ umorismo cinico e spietato che pervade tutto il film.
Il tema è la denuncia di una società annichilente, spersonalizzante, stressante che tende a rendere uguali e lobotomizzati tutti gli individui; a tutto ciò vi è una soluzione: la violenza fisica, il dolore come l’ unico mezzo per sentirsi vivi e liberarsi dal grigiore della vita quotidiana (un approccio simile al discorso, qui estremizzato fino all’ irreversibile e all’ inverosimile, è rintracciabile in “Fight Club” di David Fincher, che però si sviluppa poi in modo diverso).
Al solito Tsukamoto produce, sceneggia, monta, dirige, cura la fotografia e inoltre interpreta la parte di Tsuda. Ottime le musiche di Chu Ishikawa.
|
Voti
Regia: |
9.5 |
|
Sceneggiatura: |
9.5 |
|
Effetti speciali: |
9 |
|
Attori: |
9 |
|
Storia: |
10 |
|
Musiche: |
9 |
|
Adattamento italiano: |
non classificabile |
Doppiaggio: |
non classificabile |
Originalità: |
10 |
|
VOTO GLOBALE: |
9.5 |
|
|
Commento finale
Crudele, ironico, estremo, assurdo: così è il cinema di Tsukamoto e questo è il suo capolavoro. |
|
|