Recensione
Giappone Medioevale. Un monaco buddista e un boscaiolo, per ripararsi dalla pioggia, si rifugiano sotto la decrepita porta di Rasho, che sorge a Kyoto. I due sono reduci da un processo per l' omicidio di un samurai e si scambiano le reciproche perplessità sulla vicenda, coinvolgendo nel dialogo anche un viandante lì sopraggiunto. L' accaduto viene rievocato attraverso una serie di flash-back che corrispondono alle deposizioni dei testimoni: il bandito Tajomaru, la moglie del samurai ucciso e il samurai stesso (evocato in forma di spirito da una strega convocata dai giudici). In realtà tutti e 3 mentono, incolpandosi del delitto, per salvare il proprio onore; decisiva è proprio la testimonianza del boscaiolo, che di nascosto a osservato i fatti, per portare alla luce una verità ben più meschina di quello che sembrava.
Vincitore del Leone d'oro al Festival del cinema di Venezia e dell' Oscar come miglior film straniero nel 1951, Rashomon è quasi perfetto sotto tutti gli aspetti. Sotto l' aspetto tecnico-registico, ingegnosa l' idea di raccontare gli stessi fatti da punti di vista differenti e ottima la recitazione quasi teatrale degli attori, tra cui spicca Toshiro Mifune. Sotto l' aspetto artistico narrativo si pùo invece notare come notevoli siano gli influssi della tradizione orientale: ad esempio nel film si alternano nascita e morte in un ciclo associabile al "samsara" buddista; inoltre bisogna sottolineare, per quel che riguarda il profondo significato della pellicola, la negazione della verità e l' esaltazione della menogna che si fa egoismo, che vengono condannate a favore della solidarietà umana e della conquista di Sè. |
Voti
Regia: |
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Sceneggiatura: |
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Effetti speciali: |
non classificabile |
Attori: |
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Storia: |
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Musiche: |
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Adattamento italiano: |
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Doppiaggio: |
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Originalità: |
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VOTO GLOBALE: |
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LEGENDA:
1: scarso
2: mediocre
3: sufficiente
4: buono
5: OTTIMO!
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Commento finale
Definirlo capolavoro non è un` esagerazione. Si tratta di un film, sotto forma di favola, intelligente e per molti versi moderno che l` interpretazione degli attori rende anche divertente, contribuendo a smorzarne la drammaticità. La pellicola è difficile da reperire(io l`ho potuto ammirare grazie a un Cineforum); se non la trovate vi consiglio di non perderla, se e quando sarà trasmessa in uno dei rari passaggi televisivi, rigorosamente a orari impossibili. |
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