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MANGA.IT RECENSIONI
Titolo: VIRTUA FIGHTER 4
Casa editrice: SEGA - AM2
Anno: 2002
Categoria: VIDEOGIOCHI: Playstation 2
Numero giocatori: 1-2
Versione: ITA
Genere: Picchiaduro
Prezzo: 60 Euro

Scritta dall'Utente:

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il capolavoro sega sbarca su ps2!
 
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Recensione
Clicca per ingrandire Tra i giochi che hanno contrassegnato la storia dei videogames ed in particolare il genere picchiaduro, il nome Virtua Fighter spicca imponente e massicio nelle prime posizioni di un'ipotetica classifica. Insieme a Tekken, infatti, VF è stato per anni il miglior picchiaduro esistente su qualsiasi piattaforma ludica nonchè motivo di controversia tra i possessori delle console Sega e quelli delle console SOny su quale titolo rappresentasse effettivamente il picchiaduro definitivo.

Diversi anni sono passati da quando il primo Virtua Fighter vide la luce in sala giochi sconvolgendo il popolo videoludico ed ora, dopo tre update e milioni di poligoni passati sui monitor di tutto il mondo, il quarto capitolo della gloriosa saga ideata dal geniale Yu Suzuki è pronto per una doppia sfida, forse la sfida decisiva. Ebbene si, questa volta non solo il titolo Sega dovrà confrontarsi col suo accerimo nemico di sempre(Tekken) ma dovrà farlo sul suo stesso terreno di gioco, la PS2. Se la sfida vi può sembrare impari aspettate a tirare giudizi affrettati su quale dei due titoli la spunterà per ultimo e seguitemi in questa appassionata recensione.

La confezione del gioco si presenta in una poco diffusa custodia di colore blu, richiamante palesemente il logo Sega e rappresentante, quasi in modo simbolico, la "diversità" che contraddistingue il titolo AM2 rispetto alla massa di prodotti simili, Tekken 4 compreso.
Inserito il dvd del gioco ed avviato il caricamento aspettiamo qualche secondo e poco dopo, per la gioia di milioni di player, ci viene offerta la possibiltà di settare la frequenza di aggiornamento video tra 50 e 60 Hz. Una volta selezionati i 60 Hz. assistiamo ad un breve filmato introduttivo, a dire il vero di discreta qualità, che ci mostra i vari personaggi del gioco e ci introduce subito ad un primo impatto con la grafica del gioco.

Premuto il tasto "start" ci si trova davanti al menu principale di gioco, davvero curatissimo sotto tutti i profili, grafico compreso, presentando alcune chicche davvero di classe come l'effetto acqua che interessa le immagini sullo sfondo. Quest'ultime, numerose ed accattivanti, possono essere selezionate da un vasto repertorio nel menu delle opzioni facendole scorrere in sequenza per mezzo di un apposito tasto.Solo per questa simpatica trovata sarebbe divertente fare un sondaggio sui migliori sfondi proposti...(il mio preferito è quello di Dural)

Le modalità di gioco sono costituite dal classico Arcade mode, Versus mode, Kumite, Training e dalla modalità I.A.

Se di fatto l'arcade ed il Vs mode non presentano alcuna sostanziale innovazione ripsetto alla concorrenza, offrendo rispettivamente la possibilità di sfidare la CPU fino al boss finale(come in sala giochi) e sfidare un avversario umano potendo scegliere stage e personaggio ad ogni partita,il Kumite ed la I.A. mode sono davvero una gradita innovazione, una boccata d'aria fresca in un panorama di giochi tutti uguali nonchè ennesima dimostrazione di quale sia la differenza che passa da un gioco di classe (come VF4) programmato da Yu Suzuki ad un pinco pallino qualunque.

VF4 rappresenta lo spirito e l'anima dei giochi di lotta, ne racchiude la cruda essenza distillata in piccole gocce di classe, tecnica, originalità, ragionamento, non è UN semplice picchiaduro, è IL picchiaduro. Nella sua infinita grandezza Suzuki è riuscito a racchiudere in un gioco lo spirito delle vere arti marziali come mai nessun altro era riuscito a fare(si, neanche la Tekken 4) creando un Capolavoro che per essere apprezzato a pieno richiede dedizione, allenamento, costanza, passione, voglia di migliorarsi continuamente e superare i propri limiti. Questo è VF4, una lungo percorso formativo ed una sfida che forse solo pochi sapranno cogliere ma che, lasciatemelo dire, vi regalerà delle soddisfazioni videoludiche come forse non ne avete mai provate.

Quasi a dimostrazione pratica di quanto sopra in questo quarto capitolo è stato introdotto un nuovo sistema di valutaizone denominato "grade system". In pratica,una volta creato un nostro profilo su memory card(corrispondente ad un personaggio) ad ogni nostra prestazione in combattimento verrà data una valutazione in base a diversi parametri e, man mano che vinceremo incontri, avremo la possibilità di salire (o scendere) di grado tramite appositi "RANKING MATCH". Partiremo dall'ultimo grado disponibile,ovvero il decimo KYU (immaginate una sorta di cintura bianca presente nel KARATE) e, grazie a sfide con avversari umani di pari o superiore grado dotati anche loro di memory card potremo salire fino ai più alti DAN(i gradi assegnati ai maestri). Se prima la bravura di un giocatore la si vedeva solo una volta iniziati a giocare, ora è possibile fin da subito capire se abbiamo a che fare con un novellino o un maestro vero.
E se non ho un amico con cui giocare? Vi starete sicuramente chiedendo.

No problem, Yu Suzuki ha pensato anche a questo, non per niente alla presentazione di VF4 il nostro genio ha dichiarato di avere realizzato uno dei migliori giochi della sua carriera...
Nel caso non aveste a disposizione un amico sotto mano allora dovreste rivolgervi alla sopra citata modalità Kumite. In questa sezione di gioco potrete infatti sfidare innumerevoli avversari di diverso grado d'esperienza controllati dalla CPU, ognuno col suo bel nome di battaglia e stile di gioco differente, quasi come se imitassero e rappresentassero ipotetiche persone reali. Nel Kumite mode, oltre a salire di grado avrete anche la possibilità di vincere interessantissimi extra come colori alternativi per ogni parte del vostro vestiario ed addirittura capi d'abbigliamento supplementari (alcuni capaci di modificare l'aspetto del combattente) da far indossare ai nostri alter ego. Se il grade system non fosse sufficiente a dimostrare la vostra abilità state certi che un ipotetico sfidante alla vista di particolari accessori di rara o ardua reperibilità inizierebbe a farsela sotto prima dell'incontro domandandosi come diavolo siate riusciti ad ottenere sittale manufatto.

La struttura di gioco pur rimanendo fedele alla saga (come è stato in tutti questi anni nonostante le critiche dei fedelissimi fan di TEKKEN) presenta alcune evoluzioni (o sarebbe meglio dire involuzioni) rispetto al terzo capitolo che,a dispetto di facili e superficiali critiche, non hanno fatto altro che migliorare il titolo stesso.
Nello specifico si è deciso di abbandonare le complesse arene di gioco dotate di dislivelli e ostacoli vari ammirate in VF3 (così come Tekken4 e DOA3)per ambientazioni completamente piatte. Se da una parte la spettacolarizzazione delle ambientazioni è decrementata leggermente e le stesse hanno subito un'ovvia diminuzione della varietà per quanto riguarda le diverse morfologie e tipologie di terreno, dall'altra si è avuto un deciso e notevole incremento per quanto riguarda giocabilità e tecnicismo degli incontri stessi. In definitiva è stata una scelta più che azzeccata e non lasciata al caso, una mossa tesa unicamente ad esaltare la complessa e profonda giocabilità del titolone Sega.

Per quanto riguarda i comandi di gioco avremo ancora una volta un tasto dedicato ai pugni, uno ai calci ed uno deputato alla parata, qui non eseguibile in nessun altro modo. Le varie mosse vanno invece eseguite con rapide sollecitazioni dello stick digitale combinate ai sopracitati tasti, premuti anche contemporaneamente per un totale di circa un'ottantina di mosse a personaggio. L'esecuzione delle combo e delle mosse stesse varia per difficoltà a seconda del personaggio selezionato; se alcuni personaggi sono immediatamente più accessibili rispetto ad altri, questi ultimi una volta apprese le tecniche migliori ripagano con colpi più letali. Tutto è bilanciato ed equilibrato: come nelle vere arti marziali non è la disciplina scelta a decretare un vincitore ma l'esperienza e la bravura del combattente.Si può vincire un incontro in tre modi, per K.O. , per time over o per ring out. Troviamo quindi ancora una volta la possibilità, in alcuni stage, di buttare fuori dal ring l'avversario, ulteriore elemento tattico da tenere in considerazione. Gi spostamenti in profondità all'interno del ring , se in Virtua Fighter3 erano posssibili solo tramite un tasto deputato alla schivata(criticato aspramante da tutti i fan), ora sono liberamente eseguibili inclinando nella giusta direzione lo stick digitale permettendo al giocatore una piena libertà all'interno delle arene di gioco oppure ancora sono eseguibili effettuando una rapida schivata nel momento esatto in cui il nostro avversario sta per colpirci con un pugno o calcio. Piccola nota: consiglio a chionque sia intenzionato ad acquistare questo titolo di mettere in preventivo l'acquisto di un arcade stick(io ne ho uno non originale della King Kross a 8 tasti compatibile con la PS1 e 2). In effetti, anche se il pad Sony funziona a meraviglia, con un arcade stick a disposizione le cose migliorano permettendo di esprimere tutta la propria bravura.

Se la profondità e la complessità di VF4 potrebbe intimorire qualcuno potrete dormire sonni tranquilli perchè ragazzi l'AM2 si è superata regalandoci la PIù bella e COMPLETA sezione di allenamento che memoria d'uomo possa ricordare in un picchiaduro. Non ci sono parole per descrivere la meticolosità di questa sezione; tutto è stato curato fin nei minimi dettagli suddividendo la pratica delle mosse all'esecuzione delle stesse contro un fantoccio di abilità completamente programmabile ed infine, vera chicca, la possibilità di assistere e cimentarsi in vere e proprie lezioni di teoria-pratica (circa 22 se non sbaglio)sulle tecniche comuni a tutti personaggi del gioco quasi ci si trovasse davvero a lezione di Kung Fu, bellissimo e costruttivo.

PArlando di grafica non si può evitare di tornare indietro alle prime dichiarazioni di Yu Suzuki riguardanti una conversione ARCADE PERFECT per PS2. Ragazzi, mi spiace dirlo, ma purtroppo sotto questo aspetto il titolo è ben al di sotto del coin-op; purtroppo le potenzialità del monolito nero unite alla scarsa conoscenza dell'HDD Sony da parte dei programmatori Sega non ha consentito ai ragazzi dell'AM2 di realizzare una conversione fedele al 100%.Le differenze maggiori si riscontrano nella mancanza dell'antialiasing con conseguente calo della definizione d'immagine, effetti di luce meno incisivi, nell'uso di effetti speciali(come lo spostamento della sabbia e della neve o della riflessione sul pavimento dei personaggi)poco riusciti o assenti ed un leggero abbassamento generale di poligoni per quanto riguarda i fondali.
Detto questo non disperate, la grafica è eccezionale e rimane settata su standard davvero elevati tanto da posizionare il gioco in questione ben al di sopra di qualsiasi altro picchiaduro presente sulla macchina Sony. Per ogni piccola imperfezione ci sono infatti macroscpici tocchi di classe che non fanno altro che esaltare il giocatore, provocando sbavamenti vari davanti al numero esorbitante di poligoni costituenti i lottatori modellati in modo da far risaltare la loro fisicità(addominali, pettorali, deltoidi e bicipidi in bella mostra e mai così veri ne sono un esempio lampante), i volti degli stessi da lasciare a bocca aperta per la loro complessità e animazione (qua siamo ad un livello superiore persino a DOA3 e ve lo dice uno che c'ha giocato parechio), i fulmini che infrangono pezzi di fondale nel livello dell'acropoli, i fondali che si deformano e cambiano aspetto sotto il peso dei colpi dei lottatori(la neve e la sabbia si deformano, la pavimentazione di alcuni stage si sgretola così come le barriere circostanti al ring che,in determinate occasioni ed in determinati stage, si possano sfondare), tocchi di classe come miriadi di gabbiani volteggianti sopra i cieli, l'effetto acqua ed altri meno palesi ma cmq apprezzabili che non fanno altro che elevare la qualità generale di un titolo già abbondantemente sopra la media.
Proprio le arene di gioco risultano molto ben riuscite presentando una buona varietà e complessità come ad esempio nel caso dello stage all'interno di una gabbia situata, suppongo, in qualche malfamato locale, con decine di spettatori poligonali che "ammirano" lo spettacolo eccitandosi e muovendosi concitatamente per fare il tifo.

Il sonoro si attesta su ottimi livelli presentando campionamenti vocali e suoni davvero convincenti, in grado di donare la giusta "corposità" ai vari colpi inferti e subiti nonchè alle voci dei personaggi, in giapponese per i lottatori di stampo orientale(la classe non è acqua ripeto...) La musica accompagna il gioco in maniera molto piacevole non disturbando mai ed anzi, in alcuni casi presentando brani che seppur non rappresentino di certo capolavori musicali sanno farsi apprezzare. Personalemtne ho trovato la musica(non so se è proprio esatto difinirla così) di sottofondo presente nel menu iniziale molto riuscita e adatta.

I personaggi selezionabili, seppur non presenti in gran quantità sono tutti eccezionalmente diversificati e caratterizzati sia fisicamente che a livello di stile di combattimento. Scordatevi i 10 personaggi aggiuntivi tutti uguali presenti in altre produzioni solo per far numero.

La longevità è praticamente infinita una volta entrati nella giusta ottica di questo Capolavoro. Potrei chiudere qui la recensione invece vi illustrerò le mie motivazioni.
Una volta completato l'Arcade mode ed il Kumitè mode, una volta diventati decimo dan e maestri supremi del gioco, una volta sconfitti tutti gli avversari umani di vostra conoscienza(vi renderete conto di quello che ho scritto solo giocandoci,eheh) ecco che avrete la possibilità di diventare VOI i maestri! Eh si, pensavate che mi fossi dimenticato dell'I.A. mode? No, no, no, no, l'ho lasciato come ciliegina sulla torta,eheh.
Ancora una volta, sottolineando l'intento di Suzuki di creare il simulatore di combattimento e di arti marziali definitivo, abbiamo la conferma del suo genio e della passione con la quale alla Sega confezionano i loro prodotti più importanti. Con una simpatica trovata , come lo è l'I.A. mode, avrete l'opportunità di creare da zero un vostro allievo virtuale impartendogli lezioni e ordini in diverse maniere, portandolo ad assimilare più tecniche possibili con lo scopo finale di farlo successivamente combattere contro la CPU o ancora meglio contro un altro allievo di un avversario umano. Anche se solo una diversione dalla struttura di gioco base e forse una modalità che a non tutti potrà piacere, vi assicuro che veder vincere un vostro "allievo" contro quello di un avversario umano dà una certa soddisfazione.

Concludendo ci troviamo davanti all'ennesima prova e conferma del genio di Yu Suzuki che ha saputo non solo rimediare agli errori(gravi) commessi con il terzo capitolo della saga ma addirittura creare uno dei suoi migliori giochi in assoluto (se non il migliore insieme a Shen Mue)e, sicuramente, metro di paragone per tutti i futuri picchiaduro.

Se cercate un picchiaduro dotato di una profondità ed un tecnicismo senza pari, se cercate un gioco che sappia donarvi immense soddisfazioni, che possa durarvi in eterno e non siete infastiditi dalla mancanza di fronzoli presenti in altri titoli (tipo donnine in abiti succinti, filmati in FMV o raggi dagli occhi di alcuni lottatori)ma soprattutto siete disposti a cogliere l'essenza di questo capolavoro, basato esclusivamente sul concetto più vero e conservatore dei picchiaduro(vale a dire il combattimento) passando ore ed ore solo per acquisire una tecnica perfetta, allora avete trovato il vostro picchiaduro definitivo.
Se al contrario, siete alla ricerca di un titolo più immediato che vi possa offrire da subito un certo coinvolgimento, rivolgetevi pure verso altre produzioni più "user friendly" ma sicuramente meno durature.

Quale sia il picchiaduro migliore tra VF4, DOA3 e Tekken? Questione di gusti, tre giochi molto diversi.Per me VF4 rappresenta il non plus ultra disponibile su qualunque console, se poi cmq pensiamo che sulla stessa macchina girerà tra pochi mesi Tekken4(PAL) che problema c'è, nell'indecisione accalappiateveli tutti e due! ^___^<
Voti
Grafica: 9.5
Audio: 8.5
Originalità: 9.5
Giocabilità: 10
Longevità: 10
Difficoltà: 10
VOTO GLOBALE: 9.5


Commento finale
Un`altra grande pagina nella storia dei Videogames Videogames firmata Yu Suzuki, un capolavoro forse non per tutti ma dotato di una profondità di gioco mai vista prima.
Con un colpo solo Suzuki mette a tacere critici e fan presentando probabilmente il ``simulatore di lotta`` definitivo (almeno per ora),il GT3 dei picchiaduro, un titolo che per la prima volta riesce ad avvicinarsi al concetto di arti marziali e combattimento reale senza sacrificare la giocabilità o la strttura di gioco.
Se i videogiochi non rappresentano una qualsivoglia forma artistica frutto della genialità del suo creatore allora ditemi voi cosa rappresenta questo VF4.....

 
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