Kentaro Miura
data: 20/05/21
scritto da: gk2x profilo
Era agosto 2020 e, tra un lockdown e l'altro, su internet comparve la notizia "Berserk riprende e si avvicina alla conclusione".
Apro ovviamente subito l'articolo, come ogni cosa che da sempre riguardava Berserk e si parlava di un profetico (ahimé a posteriori!) Cavaliere del Teschio che esordiva, rivolgendosi a Gatsu, con un "Vedo che sei alla fine del tuo viaggio".

Oggi, con la notizia della morte di Kentaro Miura, questo viaggio, in un modo o nell'altro è giunto alla conclusione veramente.

E subito la memoria va a quando ancora non mi crescevano peli sul petto (e non solo! =D) e mi approcciavo a questo manga molto complesso, molto duro e di difficile approccio, considerando gli altri con cui quasi tutti noi abbiamo iniziato, soprattutto se sei nato negli anni 80: senso di angoscia costante, orizzonti cupi, mai uno spiraglio di gioia.

No, non sto parlando del 2020, ma di questo manga che iniziò nel lontano 1989 e che, salvo sorprese, termina oggi, nel 2021.

Berserk ha accompagnato in un modo o nell'altro la mia crescita: dal divorare tutti i numeri usciti, cercando ristampe su ristampe della collection, ad aspettare come oro quei due numeri annuali.
Fino ad arrivare a essere una presenza discreta nella propria vita. Si andava da "ma quando cazzo esce Berserk???" a "Vediamo se è uscito un nuovo numero di Berserk!", e quando vedevi che no, non era ancora uscito, ormai sorridevi perché nel frattempo era diventato un "meme".

Poi gli anni passano, il lavoro si sostituisce alle cazzate e ti dimentichi di Berserk e di Miura. O forse no? Forse quando sposti dei libri e trovi i volumetti della collection, sfogli qualche pagina e ti torna subito la scimmia. Quindi vai a cercare informazioni, notizie. "Dai, non può non finirlo! DEVE farlo, anche se sarà una merda!", pensavo molto egoisticamente.

E invece il viaggio di Gatsu probabilmente proseguirà in eterno, ammazzando demoni su demoni per cercare di raggiungere Grifis e di non soccombere alla propria oscurità. Non più su carta magari, ma nella mente di tutti quelli che hanno amato, poi odiato, poi fatto pace con Berserk.

Ma in definitiva, è stato un bel viaggio, anche "la svolta fantasy". Perché Berserk e Miura sono stati una presenza costante nella nostra vita e ripensando alle emozioni sfogliando le pagine dell'eclissi, per fare un esempio, un sorriso non può che farsi largo tra le rughe che iniziano a formarsi sui nostri visi, perché torniamo indietro di 20 anni (e anche di più) a quando uno dei problemi principali era "ma quando cazzo esce Berserk?".

Perciò grazie Miura. Grazie Berserk.

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