Risp. x lollopiro
data: 23/01/16
scritto da: lina-chan profilo
Ok, mi cimento in una risposta più seria. Per chi non ha letto Medaka Box, attenzione perchè ci sono alcuni spoiler.



<<è un battle shonen con una trama di fondo veramente semplice>>
Trama semplice? Mah! Ci sono cose che non ho ancora capito, ma il punto è che l'autore non è interessato a spiegare tutto.
Io in generale definirei Medaka Box una parodia dei battle shounen, ma in effetti è molto difficile da classificare, soprattutto per i "cambi di genere" effettuati dall'autore (che tra l'altro è famoso per la serie "Bakemonogatari" e seguiti e chi le ha viste conosce la pazzia geniale di Nisioisin).
Nel caso di Medaka Box il manga parte come una commedia scolastica leggermente ecchi, con la tipica ragazza superdotata che risolve i problemi di tutti e l'amico di infanzia che la deve seguire, apparentemente malvolentieri.
Ho sinceramente odiato questa prima parte: non sopportavo Medaka e men che meno i compagni che continuavano ad ammirare le sue imprese esagerate.
Per mia fortuna ecco che, come un fulmine a ciel sereno, è arrivato improvvisamente il "cambio di genere":


SPOILER!


da un capitolo all'altro inizia un combattimento sovrumano, che svela il lato oscuro dietro all'apparente "normalità" della scuola. Il cambiamento è pazzesco, come se si trattasse di un altro manga, eppure ci sono degli elementi che rimangono (perchè alla fine Medaka e compagni partono per la loro battaglia proprio perchè un altro dei problemi che devono risolvere).
Questo nuovo Medaka Box è un po' un battle shounen, con il classico combattimento a piani (tipo quello di Goku contro il Red Ribbon), ma sinceramente come battle shounen non l'ho trovato granchè, perlomento nella prima parte: le tecniche di combattimento non convincono molto e c'è un certo atteggiarsi dei personaggi, che spesso fanno i saputelli. Per la verità è un elemento presente in tutto il manga, ma qua forse pesa di più perchè spesso o combattono o danno spiegazioni sul combattimento.
Di questa parte (saga piano Flask) ho apprezzato gli approfondimenti sui personaggi principali e alcuni nuovi personaggi.
La saga seguente presenta un cambiamento leggero e già annunciato da tutto il parlare su Kumagawa: la saga minus.
Questa è una delle mie preferite.
E'in parte annunciata da tutto il parlare su Kumagawa nella saga precedente e non è un vero cambio di genere perchè segue sempre il "battle shounen", ma anche questa arriva all'improvviso, distruggendo un happy ending e "sporcandolo" con scene grottesche e nuovi personaggi che sembrano in tutto e per tutto degli psicopatici.
La saga Flask sembrava uno scontro tra supereroi con una diversa idea di ciò che è giusto/lecito fare per il progresso dell'umanità, mentre la saga minus non ci prova nemmeno a cercare la giustizia. Il bello dei minus è che loro sono dichiaratamente i "perdenti" e rappresentano gli antagonisti, i cosidetti "cattivi" che nei manga vengono sempre sconfitti dal protagonista buono e giusto.
La saga Minus riprende il genere "battle shounen", ma allo stesso tempo è una critica e una parodia degli shounen manga di Shounen Jump e approfondisce il punto di vista degli antagonisti. Il confronto di idee tra personaggi positivi e negativi è bellissimo, non è una cosa che trovi comunemente nei battle shounen. Il bello però è quando Kumagawa svela le sue vere intenzioni, ovvero sconfiggere i personaggi buoni pur rimanendo il negativo che è. Qua secondo me Kumagawa ricopre un duplice ruolo: quello ovvio di antagonista, ma anche quello velato di lettore di manga che sogna leggendo Jump, ma è negativo verso la realtà. Credo sia un riferimento a tutti gli otaku giapponesi che sognano leggendo manga e non fanno sul serio nella vita reale, verso la quale hanno un atteggiamento pessimista e rassegnato. In effetti è ironico che i minus, che sono la rappresentazione del classico antagonista, siano tutti fan di una rivista dove l'eroe buono vince sempre.
Se la saga Minus porta riflessioni profonde e riferimenti marcati al funzionamento degli shounen manga di Jump, la saga Not Equal ci ripropone il tutto moltiplicando le dosi: parodia, riferimenti a manga del passato e del presente e ragionamenti del tutto innovativi che non credo si siano mai visti in un manga (di sicuro non in queste proporzioni). La genialità dell'autore tocca il culmine quando Anshin'in, anzichè sfidare la protagonista, lancia la sua sfida ai lettori, proclamando che farà concludere il manga prima dell'inizio dell'anime.
Io ho letto il manga tramite le scanlations prima che arrivasse in Italia, al passo con le uscite settimanali giapponesi, e l'impatto è stato pazzesco. La notizia della produzione della serie animata era appena uscita, nessuno sapeva quando sarebbe durato il manga... e Anshin'in ha fatto una dichiarazione che sembrava potesse realizzarsi nel mondo reale, danneggiando non i personaggi del manga, ma i fan della serie. Io sfido chiunque a trovare un personaggio che si presenta come final boss e poi lancia un attacco che ha effetto nel mondo reale! XD Ricordo che dopo l'uscita di quel capitolo se ne parlò parecchio tra i fan, che iniziarono a chiedersi se il manga sarebbe davvero finito nel giro di qualche mese oppure no.
Quella magnifica tensione è qualcosa che i lettori italiani purtroppo hanno perso: il manga è già presentato in volumi, il numero di volumetti è noto e l'anime è andato in onda anni fa. Un vero peccato, ma leggere il manga comprandolo da noi non può dare lo stesso brivido che dava leggere un capitolo a settimana a quei tempi.
Mi fermo qua perchè ho scritto un papiro e nelle saghe seguenti c'è stato un calo che mi fa passare la voglia di parlarne ora nel dettaglio. Per carità, Kumagawa e Anshin'in mi hanno regalato ancora tanto nel seguito e non avrei rinunciato a tanti momenti preziosi, però in effetti se il manga si fosse davvero concluso con Not Equal si sarebbe raggiunta un'epicità pazzesca.

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