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Più che di giochi disturbati parlerei di giochi dai contenuti disturbanti. Al di là del precetto sociale/religioso/etico/morale che definisce la zona tabù oltre la quale non è possibile mettere piede, ben vengano titoli che schiaffeggiano l'educanda di turno col confronto di percezione dei propri ideali (o messa in discussione degli stessi). Beninteso che questo titolo è proprio easy-easy se paragonato a ben altro sottobosco di perturbante. Per dire, tutta la violenza insensata di Yandere non vale una sola unghia incarnita di Edmund (e sorvoliamo la superficie dell'oceano). |
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