Dan Dan Kokoro Hikareteku...
data: 26/12/08
scritto da: kotaromatsudaira profilo
"Gradualmente, il mio cuore sta subendo il tuo fascino.
Con quel sorriso abbagliante,
voliamo via fuggendo dalle tenebre senza fine.
Hold my hand!

Sai, quando ti ho visto
mi è ritornata alla mente
la visione che conservavo gelosamente dentro di me da bambino.
Non vorresti ballare insieme a me?
E' una strada ventosa fatta di luce e ombra.
Stai sognando lui ancora adesso?
Verrà il tempo in cui sentirò l'impulso di voler mollare tutto.
Eppure, tenendo stretti a me il coraggio, l'orgoglio e l'amore, io continuerò a lottare.

Gradualmente, il mio cuore sta subendo il tuo fascino.
Un frammento di speranza in questo mondo.
Ognuno di noi di sicuro vorrebbe stringere tra le proprie mani l'eternità.
Anche se tu fingi di non preoccupartene,
io ti amo.
Voliamo via fuggendo dalle tenebre senza fine.
Hold my hand!

Anche con questo volto stressato dalla rabbia, io ti amo.
Mi domando se ti vada bene di vivere una vita effimera come questa.
Per quel che mi riguarda, seguo soltanto i gesti che compio casualmente.
Sea side blue!
Stai ancora pensando a lui?
Ci sono ancora moltissime cose che vorrei chiederti,
ma la nostra conversazione è come il rumore soffuso delle ruote delle automobili.

Gradualmente, il mio cuore sta subendo il tuo fascino.
E' una cosa che stupisce anche me,
ma c'è qualcosa dentro di me che ti sta chiamando.
Anche se tu fingi che la cosa non ti interessi,
alla fine, sei tu l'unica cosa che occupa i miei pensieri.
Voliamo attraversando il mare.
Hold my hand!"

Field of Wiew, "Dan Dan Kokoro Hikareteku" ["Gradualmente, il mio cuore sta subendo il tuo fascino"]

Come ben sappiamo, Dragon Ball GT è un sogno. Non esiste veramente, è qualcosa che ci siamo immaginati in uno stato onirico mentre dormivamo. E' il sogno dei primordi della nostra adolescenza, quando qualsiasi cosa provenisse dal Giappone e fosse cantata in quella lingua stuzzicava la nostra curiosità e il nostro interesse facendoci sentire più grandi e fieri di interessarcene.
Un sogno che ci ha in un certo senso illuso, donandoci la sensazione che avremmo potuto vivere straordinarie avventure, quando invece poi ci quello che ci è rimasto in mano sono solo una sessantina di episodi dalla storia scialba e assolutamente poco ispirata e un'adolescenza piena di esperienze significative, che abbiamo aspettato per anni ma che poi non sono arrivate.
Dragon Ball GT ci ha illusi a tutti quanti, sin dalle videocassette uscite in edicola che si compravano ogni quindici giorni con tanto ardore, felici di poter spoilerare a chi ancora guardava lo Z in tv, felici che quelle avventure fossero introdotte da sigle in giapponese, ancora lontane dai censori della tv.

Già, le sigle.
Erano davvero belle, le sigle di Dragon Ball GT. Sessanta episodi, una opening e quattro ending, il massimo del j-pop di quel lontano anno 1996: Field of view, Zard, Shizuka Kudo, Deen, Wands. Gente di successo, che ci si ritrovava qui, come ci si ritrovava a cantare le sigle di Yu-Gi-Oh o Detective Conan, le cui serie animate venivano varate proprio in quel lontano 1996.
Se a questo aggiungiamo una grafica curatissima, moderna e spettacolare, una sigla d'apertura con un video e un sound molto accattivante e delle sigle di chiusura che, oltre ad essere davvero belle, sono anche quasi commoventi nel loro ostinarsi a tributare l'autore originale della storia che si accingono indegnamente a continuare in versione televisiva: illustrazioni che riprendono o fanno la parodia a copertine o a pin up del manga, immagini di gruppo con tutti i personaggi, ripescaggi di personaggi ormai dimenticati come Oolong, Yajirobei o Gyumao, era lecito pensare che Dragon Ball GT potesse essere qualcosa di buono, specialmente per noi che all'epoca eravamo solo dei semplici adolescenti inesperti che avevano l'opera di Akira Toriyama come mito giapponese indiscusso, ed il trauma che ne ricevemmo, a posteriori, fu ben più grande grazie a questa nostra infantile e speranzosa convinzione.

"Dan dan kokoro hikareteku", la sigla d'apertura, è entrata di diritto nell'albo delle sigle giapponesi più celebri, sebbene la serie cui appartiene non meriti tali onori. In un tempo come quello dei quattordici anni, quando ci si struggeva durante i compiti a casa pensando a come li stesse svolgendo o a cosa stesse facendo la tua compagna di classe e vicina di casa per cui avevi una cotta, in cui si facevano i salti mortali tra mille imbarazzi per consegnarle lettere d'amore, cioccolatini per San Valentino, mazzi di fiori comprati con tanto imbarazzo da regalarle quando ti invitava a casa, si sentivano le farfalle nello stomaco quando si tornava insieme a casa da scuola e ci si rodeva tra mille gelosie quando lei parlava con un compagno di classe più belloccio di te, ci siamo ritrovati ad ascoltare una bella e buona canzone d'amore, che narrava esattamente quello che provavamo anche noi nel nostro piccolo, però lo faceva in una lingua a noi allora sconosciuta e supportata da un video che ci prometteva strabilianti avventure a suon di Kamehameha e arti marziali e che ne mascherava a noi sciocchi adolescenti italiani la vera natura romantico-commerciale. Già, perchè poi magari il motivo per cui è stata scelta come sigla di Dragon Ball GT è puramente commerciale o casuale e nulla c'entra con la storia narrata nel cartone animato. Ma a noi tutto questo non importava, perchè a quattrodici anni quella canzone in giapponese era il massimo, quel cartone animato infantile e irrispettoso dell'opera originale che continuava in versione animata era il massimo, e non ci importava davvero nulla di tutto il resto.

Col passare degli anni, quando i nostri anni superano la ventina e i tempi del liceo, del primo innamoramento, ci sembrano così lontani, si ripensa col senno di poi a Dragon Ball GT e si storce un pò il naso nel ricordare un Goku che torna bambino ma che perde tutta la sua spensieratezza, un Trunks sempre più messo lì a fare tappezzeria, una Pan irritante, un Goten farfallone e un Gohan con gli occhiali, una Bulma di mezza età, un Gyumao e un Crilin con i capelli ingrigiti, un Vegeta coi baffi, una Bra bimbaminchia, un Super Saiyan IV che sembra un peluche da Sexy Shop, sfere del drago con le stelle nere, un Vegeta che diventa Super Saiyan IV saltando in tronco il terzo livello unicamente per ragioni di trama, un Ohzaru dorato, un Super 17, un Piccolo che muore in maniera drammatica, un viaggio nello spazio assolutamente ridicolo e tante altre cose del genere, e ci si rende conto che Dragon Ball GT è una stupidaggine che ha veramente poco dello spirito originario che il sommo Akira Toriyama donò al suo Dragon Ball nel corso degli 11 anni della sua serializzazione su Shonen Jump. E a quel punto si arriva anche a pensare che forse una cosa del genere non è mai esistita, che forse è soltanto un'illusione, un sogno della nostra prima adolescenza, di cui però ci sono rimaste le note di una delle più belle colonne sonore mai realizzate per un anime e una serie di ricordi, forse falsati dagli innocenti occhi della prima adolescenza, forse ridicoli o forse, chissà, nel loro piccolo, realmente belli e in un certo senso importanti nel loro essere uno scorcio di un periodo del tempo della nostra vita in cui eravamo più semplici e meno problematici.
E allora, ripensando a quella inconsapevole e bellissima canzone d'amore che era Dan Dan Kokoro Hikareteku, lo si ricorda con un sorriso un pò amaro, il vecchio Dragon Ball GT...


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