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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: ...QUELLO CHE VORREI
Genere: Romantico, Azione, Erotico, Dark
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: OOC, AU, Lemon
Autore: dionea galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 22/12/2007 21:23:35 (ultimo inserimento: 04/04/08)

Cancellate ogni cosa. Stravolgiamo il mondo di Kishimoto, trasportando i suoi personaggi all'interno di una società corrotta e violenta, Trama dentro
 
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1° CAPITOLO
- Capitolo 1° -

Premessa: Quello che ho cercato di fare, scrivendo questa Fanfiction, è stato riprodurre una realtà alternativa, dove i protagonisti non sono i personaggi di Naruto che noi conosciamo. La maggior parte sarà presentata in veste criminale, un'organizzazione chiamata Alba, che agisce indisturbata all'interno di una società priva di ordine, dove le forze armate non riescono a mantenere la giustizia. La storia ruota su quasi tutti i personaggi, rendendoli tutti protagonisti, tutti essenziali per la trama.
Ho cercato di creare un'atmosfera reale, vicina alla nostra, lasciando sempre quella sfumatura familiare che caratterizza ogni personaggio nato dalla mente del grande maestro Kishimoto. Sperando vivamente che questa piccola variante, nei generi delle FanFiction, possa farvi trascorrere piacevoli momenti di lettura.
I paring saranno molti e, anche se sarà tutto interamente OOC, mi sono attenuta ai miei gusti verso il manga. Li scoprirete presto, e spero siano di vostro gradimento... ma attenzione, non fatevi ingannare, non tutto è come sembra. Vi avverto subito, comunque, che non ci sarà nè Yaoi, nè Yuri.
Ho già scritto sette capitoli, ma li posterò solo se richiesti, sono ben accettati commenti sia negativi che positivi.
Con l'andare avanti dei capitoli si cominceranno a trattare temi delicati, odierni, come la droga, la violenza sessuale e non, l'anoressia e molto altro. Il linguaggio adottato da molti dei protagonisti non sarà sempre dei più puliti ed educati, anzi.
Quindi invito tutte le persone che non sopportano questo tipo di letture a non leggere, per evitare di offendere o disturbare qualcuno.
Il mio lavoro non ha altri fini se non quello di realizzare qualcosa che, spero, sia di gradimento ai fan sfegatati (come me) di questo fantastico manga.


ATTENZIONE: Chi non sopporta le offese, le parole pesanti, le scene di sesso e di violenza, temi come la droga o altro, è invitato a non leggere.
"Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni, i fatti e i personaggi non sono esistiti o esistenti."

Prologo

"No! Ti prego, no!" Pianse la ragazza, annegando le parole nelle lacrime. Si aggrappò con disperazione alla maglia del suo interlocutore, trattenendolo implorante.
"No..." Mormorò lui, fissandola con decisione. Odiandosi con tutte le sue forze, maledicendo se stesso e la dannata vita che conduceva.
"Non posso..." Mormorò tremante lei, scuotendo ripetutamente la testa, facendo danzare i lunghi capelli sulle spalle. "Ormai tu sei tutto per me"
La voce risultava incrinata dal dolore, provocando un dolorosa fitta al petto del giovane, che evitò di incrociare il suo sguardo, passandosi la mano tremante fra i capelli e digrignando rabbiosamente i denti.
Sentiva il disperato bisogno di stringerla, ma per impedirsi di farlo affondò le unghie nei palmi delle mani, frenando quella collera che traboccava da ogni suo singolo gesto.
Se avesse saputo come sarebbe dovuta andare a finire non si sarebbe mai innamorato.


...


1° CAPITOLO


Matsuri mantenne salda la presa sul volante, cercando di muoverlo prima a destra e poi a sinistra, nella disperata impresa di non far schiantare l'automobile contro un palo. I fili castano-biondi della lunga frangia le si appiccicavano sulla fronte sudata, mentre il vento, che entrava con prepotenza dai finestrini semi aperti, le scompigliava i capelli, infastidendole la visuale.

MATSURI
Anni 15, Hacker


"Gaara!" Urlò, disperata. "Non ce la faccio più!" Gli occhi d’ossidiana le luccicarono, prossimi alle lacrime.
"Dammi" Disse quest'ultimo, togliendo le mani della ragazza dal volante. "Tu vai dietro e sistema i soldi"
Il ragazzo assottigliò gli occhi, dall’insolito colore acqua marina, contornati dal nero della matita. Strinse le dita affusolate, sulle quali facevano bella mostra alcuni anelli con disegni tribali, intorno alla rotondità del cambio, portandolo avanti con una mossa decisa e quasi automatica.

GAARA
Anni 18, Capo della sottosezione degli Alba.
Specializzato nelle arti marziali, Killer.


Non appena il ragazzo mise il piede sull’acceleratore, l'auto cominciò a sfrecciare lungo le strade, illuminate da sparsi lampioni posti ai lati della carreggiata, a velocità impressionante, seguita a ruota dalle sirene delle auto della polizia.
Matsuri barcollò, cercando di trascinarsi sui sedili posteriori, mantenendo la testa bassa. Si accucciò accanto ad un altro ragazzo, che indossava un paio d’occhiali da sole, piccoli e tondi, e una fascia nera sulla fronte, posta sull’attaccatura dei folti capelli corvini, pettinati in alto, come una cresta. Quest'ultimo era impegnato a mantenere fissa la pistola sulle ruote degli inseguitori, lo faceva con una certa tranquillità, come se fosse abituato a quel tipo di situazione, trovandocisi dentro a meraviglia.

SHINO ABURAME
Anni 20, Membro della sottosezione degli Alba.
Ex Tiratore Scelto delle forze militari, esperto d’armi.


La ragazza impugnò i numerosi mazzi di banconote sparsi sul sedile, e li sistemò come meglio poté all'interno di un borsone nero, già pieno di soldi. Urlò, quando l’auto imboccò una curva, lasciando dei segni neri sulla strada, accompagnata dai rumori stridenti dei pneumatici sull’asfalto.
"Fuori un'altra" Annunciò il ragazzo che le stava accanto, vedendo sbandare un'auto degli inseguitori e andarsi a schiantare contro un muro, mentre questi ultimi imboccavano la curva.
"Shino, ti do cinque minuti per levarceli dai coglioni" Ringhiò il ragazzo che stava alla guida, mentre la lancetta del tachimetro si alzava oltre il numero 90, imprecò più volte mentre lanciava fugaci occhiate allo specchietto retrovisore, con una certa impazienza.
Shino fece schioccare la lingua sul palato, con fare scocciato, alzò il colletto della giacca in pelle, facendo tintinnare le catene che teneva appese al collo: "Se, se"
Disse semplicemente, prendendo nuovamente la mira.
Matsuri si fece scappare l'ennesimo urlo terrorizzato, facendosi piccola piccola contro il sedile, mentre Gaara si apprestava a cambiare nuovamente marcia, senza nessun ritegno per le regole della strada.
"C'è un passaggio a livello..." Commentò, assottigliando gli occhi, scrutando il lontananza una sbarra rossa e bianca che si abbassava lentamente, al suo fianco un piccolo semaforo che faceva lampeggiare la tonda spia di rosso.
"Perfetto..." Replicò calmo l'altro ragazzo, osservando la sua pistola fumante con soddisfazione.
La ragazza alzò lo sguardo sulla strada, sgranando gli occhi: pochi metri separavano l'auto dal passaggio a livello, e la sbarra era quasi del tutto abbassata.
Urlò, ancora, portandosi le mani alla bocca: "Non ce la farai mai, Gaara, devia strada!" Chiuse gli occhi, avvertendo un rumore metallico, che identificava come il rumore del passaggio delle locomotive del treno sulle rotaie.
Si portò le mani davanti il viso, inconsciamente, in attesa dell’impatto fatale.
Un secondo dopo, l'auto attraversò le rotaie, mandando in frantumi la sbarra.
Quando la giovane riaprì gli occhi, il treno passava tranquillamente e rumorosamente pochi metri dietro l'auto.
Tirò un sospiro di sollievo, avvertendo dei brividi lungo la schiena, mentre l'auto riprendeva la sua pazza corsa, seminando le vetture inseguitrici, bloccate dal passaggio delle locomotive.


Le banconote, lisce e immacolate, impregnate del solito odore di cui profumano i soldi ancora nuovi, scivolavano sulle mani di un giovane dagli indomabili capelli castani, mentre si apprestava a contarle, affiancato da un gigantesco cane dal pelo lungo e bianco. La frangia castana gli ricopriva gli occhi del medesimo colore, dal momento che teneva la testa inclinata verso il basso, ma lasciando intravedere i tatuaggi rossi fiammanti che facevano bella mostra sulle guance.
"Bel colpo" Commentò infine, lasciando che un ghigno gli inclinasse le labbra, mostrando i denti bianchi, dai canini particolarmente appuntiti.

KIBA INUZUKA
Anni 18, Membro della sottosezione degli Alba.
Specializzato nelle arti marziali e nell'inseguimento. Gestore Economico.
Perennemente accompagnato dal fedele cane Akamaru.


"Anche se devo ammettere che non mi sarei mai aspettato che Gaara lasciasse partecipare Matsuri" Fece con un sorrisetto, richiudendo il borsone nero e caricandoselo sulla spalla.
Shino scosse la testa, sistemandosi il colletto della giacca il pelle e portandosi le mani nelle tasche dei jeans, stretti e scuri, mentre Gaara fulminava con lo sguardo la ragazzina in questione.
Matsuri si andò a nascondere dietro il gigantesco Akamaru, che le arrivava alla vita, mantenendo le distanze con il ragazzo dai lunghi capelli dall’insolito colore rosso scuro.
Quest'ultimo distolse lo sguardo, infuriato, sulla sua pistola, mentre le sistemava la sicura e la riponeva al sicuro sotto la cintura in cuoio, segnata da borchie e spilloni. In fine interpellò i suoi compagni.
"Kiba, la macchina?" Chiese, alludendo all'auto rubata utilizzata per la fuga dopo la rapina.
"Fumo e cenereee" Rispose il ragazzo, intonando un famoso motivetto di una nota canzone, da lui particolarmente prediletta.
"Dove e quando ci aspetta Hidan?" Chiese ancora, riferendosi al loro superiore, per il quale avevano svolto quella commissione.
"Dietro i vecchi magazzini generali, alle 10" Rispose atono Aburame, passandosi una mano fra i capelli corvini, trattenendo uno sbadiglio.
Gaara annuì, e poi si avvicinò al furgoncino bianco con il quale l'amico Kiba li aveva raggiunti, aprendo la portiera.
"Lasciamo Matsuri a casa, e dopo andiamo a consegnare i soldi" Disse, e i due sottoposti annuirono contemporaneamente. La ragazzina sbuffò, mimando silenziosamente i modi autoritari con i quali si atteggiava il ragazzo dai capelli rossi, seguendo, poi, i tre ragazzi all’interno della vettura bianca.


Matsuri osservò a lungo la sua figura riflessa allo specchio, mosse con la mano i capelli castani, corti e lisci, con una lunga frangia che le copriva la fronte spaziosa.
Gli occhi neri, grandi, contornati da lunghe ciglia. La carnagione pallida e il corpo magro e poco formoso.
Il suo aspetto così infantile, perfettamente compatibile con il suo carattere, la frustrava.
Più volte aveva provato a truccarsi o a utilizzare reggiseni imbottiti, ma Gaara glielo aveva rigorosamente vietato, per ragioni che lei ignorava.
Si lamentò, battendo i piedi sul pavimento in legno della stanza. Poi si sfilò i pantaloncini beige e la maglietta nera, abbinata con il colore degli anfibi. Gettò poco delicatamente gli indumenti sporchi sul pavimento, alla ricerca di qualcosa di pulito da indossare, ma, ovviamente, all’interno del suo armadio - rigorosamente in tema con i colori della camera - non c’era nulla che poteva servirle.
"Ahhh, quello scemo di Choji è in ritardo con i tempi del bucato..." Sbuffò, facendo roteare gli occhi, portando avanti il labbro inferiore, come era suo solito fare.
"Come al solito"
Aprì un'anta dell'armadio che stava affianco, quello di Gaara, con il quale condivideva la stanza.
Fra i vari indumenti, punk e dark, che ci trovò dentro recuperò un paio di jeans chiari pieni di strappi, e una maglietta nera che le stava a mo' di vestito.


Il furgoncino bianco tornò alla villetta, che ospitava i ragazzi della sottosezione dell'organizzazione Alba, verso le 11 e 30 di quella stessa sera.
I tre ragazzi rientrarono esausti, accolti con poca allegria dai loro colleghi.
Sul divano, posto davanti alla televisione accesa, stava sdraiato un ragazzo dai capelli biondi, che dormiva beatamente coperto solo da un paio di boxer neri. Dalla camera in fondo al salone si percepivano distinte voci ansimanti e ambigui rumori, chiaro segno che uno del gruppo si stava divertendo con qualche ospite a ore.
Dalla cucina, invece, si avvertivano rumori di tutt’altro genere, ovvero stoviglie in tumulto e cassetti e sportelli aperti e richiusi ripetutamente.
"E che cazzo, se Choji sta di nuovo prosciugando la cucina gli strappo le palle"
Sbraitò Kiba, dirigendosi minacciosamente verso la stanza incriminata, seguito dal fedele cane ringhiante.
Shino alzò le spalle, senza interesse, e si diresse verso la sua camera, mentre Gaara si massaggiava stancamente le borse sotto gli occhi e s'incamminava verso le scale per andarsene a letto, dove qualcuno doveva ancora fornirgli delle spiegazioni.


Quando il rosso spalancò la porta della propria camera, all’interno di essa regnava il buio, se non fosse stato per un quadrato luminoso che rivelava una Matsuri intenta a scrivere sul PC portatile, con una certa foga e velocità.
Lui si chiuse la porta alle spalle, facendola sbattere rumorosamente, riuscendo nell'intento di far spaventare la ragazza, che reagì sobbalzando.
"Ciao" Disse lui, con inquietante freddezza. Le si avvicinò con veloci falcate e le chiuse il portatile con un colpo secco.
"Ciao...che ore sono? E' tardi, è meglio che vado a dormire... notte." Disse tutto d'un fiato lei, improvvisando uno sbadiglio forzato, fece dietro front e si apprestò a disfare le coperte del letto a tre piazze.
"Dimmi un po', mi prendi per uno stupido, eh, bambina?" Fece lui, calmo, incrociando le braccia al petto.
"Io?" Replicò ingenuamente la ragazza. "No, assolutamente" Fece per infilarsi sotto le coperte, quando il ragazzo la tirò per il colletto della maglia, senza il minimo sforzo.
"Stammi a sentire, tu abusi della mia pazienza" Le disse glaciale, mantenendo la presa ferma sull'indumento della ragazza. "Non voglio sapere perché oggi mi hai seguito, ma la prossima volta che ti dico di rimanere a casa, tu devi farlo"
La ragazza si ammutolì, sentendosi estremamente piccola al confronto fra il suo metro e cinquantasette e il metro e settantanove del ragazzo.
"Chiaro?" Le chiese, con impazienza. Avvicinando pericolosamente il viso a quello della sua interlocutrice, con fare minaccioso.
"S..Ok.." Rispose Matsuri, abbassando lo sguardo, mortificata.
Lui la lasciò andare, lasciando che la sua rabbia scemasse.
Infine lanciò un'occhiata curiosa all'abbigliamento della giovane, del quale si era accorto in ritardo.
Indossava una maglietta, che riconosceva come sua, con su scritto "69", le calzava talmente grande che le arrivava a metà coscia. Le gambe erano coperte da un paio di jeans, sempre suoi, con parecchie svolte ai piedi, che lasciavano appena intravedere le grandi pantofole a forma di coniglio, con tanto di orecchie lunghe e piumose.
"Come cazz…"
"Choji si occupa del bucato, questa settimana" Spiegò immediatamente lei, dondolando sulle gambe, con fare imbarazzato.
Gaara capì al volo, poi ghignò divertito.
"Da oggi farai tu il bucato, visto che Choji non rispetta i tempi… una ragazzina si deve occupare di questo, non delle sparatorie"Decretò.
Matsuri saltò su tutte le furie, incarnò le sottili sopracciglia castane e prese ad agitarsi, cosa che solitamente non faceva con lui.
"Che vuol dire? Tu sei uno sporco maschilista, non ti permetto di darmi certi ordini..."
Si avvicinò al ragazzo tenendo il mento alto, a mo’ di sfida, ma, neanche il tempo di fare due passi, la cintura che teneva i jeans, dal diametro decisamente troppo grande per l'esile vita di Matsuri, cedette.
I jeans caddero intorno ai piedi della ragazza, rivelando gambe e cosce.
Lei c’inciampò sopra, e sarebbe anche caduta, se Gaara non l'avesse presa con un ghigno.
Il ghigno si trasformò in una risata, mentre si metteva in ginocchio per apprestarsi a rialzarle i jeans.
"Questa cintura ha un aggancio particolare, devi allacciarla in questo modo..."
Le spiegò, mentre le mostrava come fare, divertito. Con un colpo secco tirò la cinghia, sistemandola su misura per lei.
Sul volto rosso della ragazza di formò una smorfia imbarazzata: "Guai a te se lo dici a qualcuno..."
"Cosa, che non ti sai allacciare la cintura o che sei rimasta senza pantaloni?" Continuò lui, ridendo. La sua voce non era né brutale, come quella di Choji, né gioviale, come quella di Naruto. Era calma e fredda, quasi vellutata, estremamente seducente: questi erano i pensieri nel quale Matsuri si perdeva sempre, ascoltando quella risata impertinente.
Matsuri strinse i denti, sopprimendo l'umiliazione e un commento offensivo.
"Uffa, da oggi voglio cambiare stanza, tu mi prendi sempre in giro!"
"Vuoi andare a dormire con qualcun altro?"
"Può essere!"
"Fai pure, a tuo rischio e pericolo"
"Non ho ancora capito perché devo dividere la stanza con te!" Continuò lei, portandosi le mani ai fianchi, inclinando la testa.
"Per evitare che qualcuno ti salti addosso" Spiegò lui, appoggiandosi alla parete stancamente, fissandola.
Lei si avvicinò a lui, mettendosi in punta di piedi per fronteggiarlo meglio.
"Ahhh, certo. Vorresti avere tu il privilegio di farlo!" Lo accusò, senza credere realmente nelle sue parole.
Tuttavia un qualcosa illuminò gli occhi del ragazzo, che la tirò dalla mano e la appiattì contro il muro, facendo peso con il proprio corpo. Le alitò sul collo, chinandosi sulla sua figura esile, nella penombra della stanza.
"Ma, mi sembra" Le sussurrò, piano. "Di non averlo ancora fatto"
Una nota di frustrazione insaporì quelle parole.


Legata alla sedia la bambina singhiozzava, terrorizzata e incapace di formulare qualsiasi parola. I suoi respiri affannosi risultavano discontinui a causa del pianto.
“Allora, adesso tu ci dici con chi lavora il tuo bel papino, e noi ti lasciamo tornare dalla mamma, ok?”
Chiese l’uomo, formulando lentamente la frase, dandogli un tono vellutato e gentile.
La bimba sollevò la testa, scoprendo parte del viso - stravolto dal terrore - dalla cascata di capelli corvini che lo ricoprivano, rivelando due grandi occhi dall’innaturale colore bianco, che spiccavano circondati dalle lunghe ciglia nere.

HANABI HYUUGA
Anni 10, Secondogenita della nobile famiglia Hyuuga.


Aprì la bocca e la richiuse, boccheggiando come un pesce, cercando disperatamente di parlare, ma l’impresa le riuscì troppo difficile, terrorizzata com’era dall’uomo che si trovava davanti.
Lui le accarezzò la guancia, con fare paterno, congelandosi un dolce sorriso sulle labbra.
“Io..” Cominciò la bimba, in preda a spasmi di terrore. “Io non lo so” Riuscì a formulare, con la voce strozzata dal pianto.
La carezza si tramutò in uno schiaffo, che scatenò l’ennesima crisi d’asma, del quale la bambina soffriva.
L’uomo si passò la mano sui lunghi capelli, il quale taglio corrispondeva ad una sottospecie di caschetto ribelle, color bronzo, facendo roteare gli occhi del medesimo colore.
“Questa non dirà nulla” Affermò, stizzito, preoccupandosi di assicurarsi che lo smalto nero sulle unghia non si fosse scalfito.

SASORI
Anni 25, Membro dell’organizzazione Alba.
Abile manipolatore, esperto nella costruzione e modificazione delle armi.
Gestore degli importi e scambi esteri dell’organizzazione.


Il suo interlocutore annuì, osservando la bambina muovere il torace con movimenti irregolari, nella disperata impresa di normalizzare il suo respiro. Lui prese dalla tasca del lungo cappotto, nero in pelle, uno strano oggetto dalla forma tubolare, di colore grigio. Lo avvicinò alle labbra della bambina, socchiudendo gli occhi azzurri, annoiato. Premette sull’estremità dell’oggetto, dal quale usci uno spruzzo di un determinato medicinale, dal quale la piccola respirò profondamente.
Terminata l’operazione, l’uomo, rimise lo strumento nella tasca. Prese ad attorcigliare il lungo ciuffo biondo, che gli cadeva davanti l’occhio sinistro, intorno al dito affusolato. La restante chioma bionda ricadeva ordinava sulle spalle.
“Lei non ci serve, chiediamo il riscatto. Le informazioni ce le darà le darà sua sorella” Disse, senza troppo interesse, portandosi le mani ai fianchi.

DEIDARA
Anni 22, Membro dell’organizzazione Alba.
Esperto nella lavorazione di materiali esplosivi, Bomber ricercato.


“Non hai sentito Hidan? Quella non sa niente di suo padre, ma anche lei deve avere il suo bel conto in banca…” Commentò Sasori, recuperando uno sgabello in quella buia camera, dove regnava un forte odore di muffa e di chiuso. Una flebile luce filtrava da una finestrella posta dietro di lui, il continuo sgocciolare dai tubi, che percorrevano il perimetro della camera, faceva da sottofondo ai continui singhiozzi della piccola carcerata.
“Hidan non ha la capacità di torturare psicologicamente la gente, come sai fare tu. Sicuramente quella è più tirchia del padre, vuole preservare la sua eredità. Sicuro” Confermò deciso Deidara, imitando il compagno, si sedette su uno sgabello, rimirando compiaciuto i suoi recenti tatuaggi sui palmi delle mani, due bocche aperte e sorridenti, che esibivano una lingua rossastra. Sasori si fece scappare un risata compiaciuta. “E’ vero, Hidan non ci sa fare” Fece, scuotendo la testa.
“Ma a quella ci ha già pensato Itachi” E lì il suo tono assunse una nota di malizia, incrociando lo sguardo complice dell’altro uomo.
“Vuoi dire che si è stata zitta anche se…?”
“Ah no, ha urlato e non ha fatto dormire nessuno… ma non ha detto una parola a proposito dell’investimento” Sasori rise, passandosi la lingua sulle labbra, inumidendole. “Lo sfotteremo a vita per questo”
“Ah, sicuro” Ghignò l’altro, con soddisfazione.


“E con questi sono cinquemila…” Terminò il ragazzo, poggiando alcune banconote, disposte a mazzi e legate da alcuni elastici in plastica, su un tavolino, sul quale erano sparse parecchie carte da gioco e gettoni colorati. “Gaara attende disposizioni per quell’importo…”
“E’ Hidan che si occupa del narcotraffico, non rompere le palle a me, fratellino” Rispose bruscamente l’uomo, raccogliendo i soldi e riponendoli all’interno di una ventiquattr’ore, che si aprì con un sonoro “click”
Lo fece con una certa agilità e fretta, facendo cadere sul pavimento diverse carte, nell’intento ti farsi spazio durante la sua operazione. Alzò gli occhi color pece - dalle ciglia insolitamente lunghe - sul suo interlocutore, passandosi una mano fra i lunghi capelli corvini, che teneva legati in una coda. Sembrava molto stanco, due lunghe e profonde fosse sotto gli occhi gli davano un’aria segnata e matura, nonostante l’età ancora così giovane, la sua personalità fredda e distaccata traspariva da ogni suo minimo gesto o espressione.

ITACHI UCHIHA
Anni 23, Membro dell’organizzazione Alba.
Gestore delle corse e scommesse illecite, ricercato dalle forze armate di diversi stati.


Poggiò stancamente le mani sul tavolo, sospirando abbassò la testa, stremato dalla giornata appena passata. Il ragazzo dall’altra estremità del tavolo lo fissava con un’espressione indecifrabile. Il silenzio calò fra o due, durante il quale Itachi ragionava rapidamente sul da farsi, in seguito a recenti avvenimenti. Un tremolio all’interno della tasca dei lunghi e larghi jeans - sbiaditi dalla candeggina – avvertì l’uomo che il suo cellulare stava squillando.
“Si” Disse brutale, portandosi l’affare dal colore metallizzato all’orecchio. Pochi istanti dopo, il giovane che gli stava di fronte poté notare una smorfia di disappunto deformargli il volto. “Ok” Concluse la telefonata con la stessa brutalità con il quale l’aveva iniziata. Con un colpo secco chiuse lo sportello del cellulare, riponendolo rapidamente in tasca.
“Umh?” Fece il ragazzo più giovane, storcendo le labbra, richiedendo spiegazioni.
“Abbiamo le figlie di quello Hyuuga” Rispose Itachi, facendoli cenno con la testa di seguirlo fuori da quella cantina, all’interno del quale avevano concluso di parlare di alcuni affari.
Il viso del ragazzo si illuminò appena: “E lo dici con quella faccia?”
“Ci aspettavamo di più da loro, miravamo ai fondi dell’agenzia Hyuuga…”
“Ambiziosi”
“Ma a quanto pare dovremo accontentarci del riscatto delle figlie” Concluse amareggiato l’Uchiha, chiudendo a chiave la porta della cantina dietro di se, conducendo il ragazzo attraverso alcuni corridoi. Vagavano all’interno di un vecchio magazzino abbandonato, improvvisata sede per la prigionia delle due ragazze interessate.
“Prima ci faremo pagare il riscatto della più piccola, poi quella più grande” Lo informò. “Ci ricaveremo di più, ma io sono contrario a cedere la primogenita, conosce i nostri volti e i nostri nomi, considerando che Deidara e Sasori non sono negli archivi della polizia è un rischio che non possiamo correre”
“Quindi?”
“Quindi prima la portiamo via, poi ci prendiamo i soldi del suo riscatto e poi ce la leviamo dai piedi” Spiegò con freddezza. “Abbiamo già chiamato il padre per la minore… Hanabi, lo ha fatto Hidan, per non essere rintracciato, le trattative si svolgono domani, qui. E’ fondamentale che l’altra non ci sia, portatela d’appresso, la terrete nella vostra base, fino a nuovo ordine”
Il più giovane si limitò a scrollare le spalle, passandosi un dito sotto il laccio il cuoio che teneva legato al collo, a mo’ di collana. Itachi si fermò davanti una porta, chiusa con diversi catenacci, perse un po’ di tempo prima di aprirli tutti, infine, spinse la porta con un calcio, rivelando una stanza buia non diversa dalle altre.
La poca luce che filtrava all’interno rivelava una figura mingherlina legata ad una sedia. Al ragazzo fu impossibile osservarla in volto, dato che la parte inferiore del viso era nascosta da un bavaglio, e gli occhi erano coperti da una lunga frangia corvina. L’unica cosa che saltò subito all’occhio fu l’innaturale magrezza della giovane.
L’Uchiha si chinò su di lei, intento a slegarla senza troppa gentilezza.
Il giovane controllò l’orologio, in attesa, assicurandosi di non essere in ritardo per alcune commissioni di minore importanza. I suoi occhi erano particolarmente simili a quelli di Itachi, scuri e profondi, la carnagione chiara e i capelli, non particolarmente lunghi, neri. Il suo abbigliamento non si differenziava da quello dei colleghi, piuttosto dark, tipico dei membri di quell’organizzazione. Emanava un’aura solitaria e diffidente verso il mondo circostante, rendendosi estremamente intrigante agli occhi di molte donne.
“Chiedi a Gaara di mandarmi due del vostro gruppo, il Capo vuole Aburame e Inuzuka” Fece l’uomo, spingendo la ragazza imbavagliata e legata fra le braccia del ragazzo. “E non scopatevela troppo, ok, fratellino?”
“Contaci” Replicò, freddamente, Sasuke.

SASUKE UCHIHA
Anni 19, Membro della sottosezione dell’organizzazione Alba.
Esperto nelle Arti Marziali, Killer.






Nel prossimo capitolo:
Naruto fece rombare il motore della sua nera motocicletta, scrutando la scura strada davanti a lui attraverso la visiera del casco. Sette moto rombanti stavano disposte in fila, i piloti le mantenevano in equilibrio poggiando un piede sull'asfalto della strada.
Una ragazza, dal succinto top rosso fiammante, stava in piedi pochi metri dinanzi a loro. Le braccia alzate ai lati delle tempie, e un sorriso euforico stampato in volto.



L'angolo di Dionea

Secondo i miei standard questo capitolo è un po' corto, ma spero comunque che vi sia piaciuto. Se è così, e anche se non lo è, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Come ho già detto accetto volentieri commenti e critiche, e - magari - consigli per migliorare il mio stile di scrittura.
Solo una precisazione: Il personaggio di Matsuri non è di mia invenzione, appare solo nei filler come allieva di Gaara, anche negli episodi shippuden. Ma ho deciso di inserirla ugualmente, vista la simpatia che mi faceva. Grazie per essere arrivati fin qui, vi auguro delle felici vacanze! ^_^
Baci
Dionea
 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (10 voti, 10 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 10 commenti
ves - Voto: 25/12/08 00:06
Io questa ff l'adoro!!E' semplicemente geniale, fantastica, scritta in un modo davvero scorrevole e non ti annoia prorpio mai!Certo una pecca c'è, le coppie non sono proprio di mio gradimento ma, per gaara e masturi, faccio un eccezione!Complimenti ancora e aggiorna quando puoi!I love Gaara-sama XD!!baciniii
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destiny90 - Voto: 16/12/08 14:18
xkè nn continui più?? mi fai rimanere sulle spine proprio ora ke gaara e masturi si baciavano :'( continuaaaaaaaa t prego
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denise5 - Voto: 04/12/08 17:03
ma nn continui piu e bellissima vabbe ciaooooooooooooooooooooooo
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puffisdeath - Voto: 19/08/08 23:44
è magnifica *.* l'adoro! continua continua!!!!!
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Rif.Capitolo: 1
mikuni - Voto:
12/07/08 10:44
bellissimaaaaaaaaaaaaaaa è scritta da dioo!
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Rif.Capitolo: 8
lymey - Voto:
04/06/08 17:50
Sei fantastica! Stiamo tutti aspettando impazienti il prossimo capitolo *-*
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

lucyevechan - Voto: 25/05/08 17:04
bellissima fic!
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Rif.Capitolo: 1
sohi - Voto:
08/05/08 19:58
bravisssssssimaaaaaa!!!!!!!!!!!!!
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yuiko - Voto: 05/05/08 14:23
La adoro *_* Continua così ^_^
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Rif.Capitolo: 1
kikio92 - Voto:
04/05/08 18:26
Bravaaaaaaaaaa *.*
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