LA POESIA
- Capitolo 1° -
Erano giorni, anzi settimane, anzi addirittura mesi che Spike non chiudeva occhio.
Nascosto sotto la sua cripta, aveva passato tutto il tempo a guardare una foto di Buffy e a piangere... lacrime vere!
Una cosa incredibile, dato che lui non ha l'anima e quindi non dovrebbe provare nessun sentimento!
Le prime lacrime dopo tanto tempo gli uscirono dagli occhi quando vide Buffy sdraiata a terra e con gli occhi chiusi.
Dopo il funerale, si era allontanato dalla Scooby gang.
Nessuno era dispiaciuto.
Tranne Dawn, che si sentiva in debito con lui per aver protetto lei e Buffy da Glory.
Da quando la Cacciatrice se n'era andata, Spike si sentiva più inutile e vuoto di prima.
Questo vuol dire che lui era veramente innamorato da lei.
Ed è un miracolo.
Perché i vampiri senza anima, non possono amare.
Questo è successo ad Angel.
Spike, invece, aveva una forza interiore potentissima.
Probabilmente perché l'unica cosa che voleva dalla vita era l'amore.
Amore. Fiducia. Amore. Rispetto. Amore. Affetto. Amore. Passione. Amore.
Lui questi sentimenti non li aveva trovati in Drusilla e Harmony (SECONDO VOI UNA STRONZA SEXY E UNA BIONDA VANITOSA CERCANO L'AMORE IN UNO COME SPIKE?).
Ma anche se Buffy non lo accettava, lui continuava a sperare di trovare questi bellissimi sentimenti in lei... un giorno.
Ma ormai era troppo tardì.
Buffy stava in un posto che lui conosceva benissimo.
Avrebbe voluto morire con lei, per aiutarla, per starle vicino.
Ma non servirebbe a niente.
Il sole lasciò il posto alla luna piena.
Spike uscì dalla sua cripta e guardò le stelle.
- Buonasera Buffy. Ho un regalo per te.
E si diresse verso il cimitero dov'era sepolta.
Rimase sorpreso quando, arrivato lì, vide Willow, con la testa appoggiata sulla lapide, che piangeva.
- Willow, cos'è successo?
Willow si girò a guardarlo. Aveva la faccia piena di graffi e tremava tutta.
- Non ci sono riuscita! Non ci sono riuscita!- gridò disperata e si buttò tra le braccia di Spike. Aveva bisogno di essere abbracciata.
Spike ricambiò l'abbraccio.
- Coraggio, Willow. Non fare così. Buffy non lo vorrebbe.
Willow singhiozzò forte.
- Tu non puoi capire, Spike, tu non puoi capire!- si staccò da lui e scappò via.
Spike la guardò un attimo fino a quando sparì nel buio e poi s'inginocchiò davanti alla lapide.
- Ciao amore. Ehm, volevo dire Buffy. Scusami, ma... per me tu sarai sempre il mio amore. Nell'ottocento ero un pessimo poeta... e così ti dichiarerò il mio amore con la poesia di un grande poeta italiano, Pablo Neruda.
Tirò fuori dalla tasca della giacca una lettera e cominciò a leggere:
Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, entro l'ombra e l'anima.
T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sè, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T'amo senza sapere come, nè quando nè da dove,
t'amo direttamente senza problemi nè orgoglio:
così ti amo perchè non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
Si asciugò le lacrime, commosso, e mise il foglio con la poesia vicino alla lapide.
- Ti amo Buffy. Anche se tu non mi amerai mai... sarai sempre nel mio cuore.
Rimase lì ancora cinque minuti, a piangere e a ripensare all'unico bel momento passato con lei, cioè il piccolo bacio che si erano dati dopo aver combattuto contro Glory.
Avrebbe voluto che non finisse mai.
Si mise in piedi, girò i tacchi e se ne andò.
Mentre spuntava il sole, il foglio con sopra scritta la poesia sparì e finì dentro la tomba sul petto morto e freddo di Buffy.
Improvvisamente, il corpo della defunta ritornò giovane e vivo e Buffy riprese a respirare.
Non riusciva a parlare.
Era terrorizzata e confusa in quel buio freddo.
Sentì il foglio su di sè.
Lo prese in mano e con tutta la forza che aveva riacquistato, distrusse la tomba e scavò nella terra per uscire alla luce.
Si guardò intorno.
Era ritornata nel vero Inferno.
Il Mondo.
Guardò il foglio e rilesse la poesia.
- Spike...
Sporca, stanca e spaventata camminò piano verso la cripta del vampiro biondo.
Intanto lui stava cercando di dormire, ma niente da fare.
Il ricordo di Buffy lo tormentava troppo.
Sentì la porta spalancarsi e balzò giù dal letto, vestito.
- Chi é?!
- Sono io.
Quella voce...
Spike prese una candela e si avvicinò alla figura nera vicino alla porta.
Rimase a bocca aperta quando si accorse che era lei.
- Buffy... sei viva...
Buffy lo guardò triste.
- Grazie a questa.
E gli mostrò la poesia.
Il sorriso di tristezza si trasformò in sorriso di felicità.
- Allora mi hai sentito.
- Sì, Spike. Ti ho sentito. Mi hai strappata dal Paradiso.
- Cosa? Il Paradiso? Ma allora non sei andata...
- No. Sono andata nel posto più bello di tutti. Lì ero felice, ma quando ho sentito quelle parole dette da te, ho capito che mi mancavi e tutto quello che volevo era ritornare da te. Ora sono qui... con te.
Spike gli prese le mani.
- Mi sei mancata da morire. Per me il vero Inferno è vivere senza di te. Sei stata via troppo tempo...
- Non m'importa quanto. Ora la cosa più importante siamo tu ed io. Io ti amo Spike.
- Ti amo anch'io Buffy.
E ORA LEGGETE IL SECONDO CAPITOLO. E' MOLTO... HOT E ROMANTICO.
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