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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Fullmetal Alchemist
Titolo Fanfic: ROY MUSTANG_ RICORDI DI UNA VITA PASSATA...
Genere: Sentimentale, Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, What if? (E se...)
Autore: riza-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 18/09/2007 20:00:19

Questa fic mi è stata espressamente chiesta da una fan di Roy e perciò la dedico a chiunque ami il colonnello come lei...
 
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ROY MUSTANG_
- Capitolo 1° -

Roy Mustang_ Ricordi di una vita passata…




Casa Mustang, 1885

“Oh, tesoro guarda! Non è bellissimo il nostro piccolo Roy?” una giovane donna, molto bella dai lunghi capelli neri e gli occhi dello stesso colore stava chiamando suo marito, il Generale dell’esercito Artemius Mustang.
Quest ultimo tuttavia, essendo un generale, non aveva tempo di dedicarsi completamente alla famiglia poiché le vicende militari, soprattutto in quel periodo di guerre continue, occupavano la maggior parte del suo tempo.
Era riuscito ad ottenere un permesso speciale dal Comandante Supremo a quel tempo in carica, di poter stare con sua moglie e suo figlio appena nato, il piccolo Roy.
“Mi dispiace cara, ma d’ora in poi le mie visite si faranno sempre meno frequenti…
Il comandate mi vuole al suo fianco in quest’ ultima guerra, e non posso tornare da voi, ci rivedremo fra un po’ nel frattempo occupati di nostro figlio e mi raccomando voglio che abbia la migliore istruzione che questo paese ha da offrirgli, ma soprattutto cara, fa in modo che lui non entri mai nell’esercito, non deve vedere, non deve provare le umiliazioni e il dolore che l’esercito impone ai propri soldati costringendoli ad uccidere chi desiderano con un semplice “Si” o “No”, mi raccomando cara…fai di tutto perché non succeda…ti scriverò presto..” detto questo la baciò senza sapere che quella era l’ultima volta che l’avrebbe vista insieme a suo figlio che si agitava dolcemente nella culla.









Il generale Mustang morì in guerra solo pochi mesi dopo…













Casa Mustang, 1891

“Mamma!! Mamma!!!” un piccolo bimbo di appena 6 anni , dai capelli nerissimi e gli occhi dello stesso colore, correva a perdifiato cercando di arrivare a casa per raccontare tutto alla sua mamma.
“Che cosa c’è Roy?” disse la donna chinandosi verso di lui e sorridendogli.
“Mamma! Sai che cosa ha detto Alex oggi?” disse il bimbo.
“No piccolo cosa ti ha detto?” domandò la madre incuriosita.
“Non l’ha detto solo a me! Anche a Kain, e a Jean! Ha detto che tra poco avrà una sorellina! Ha detto che la pancia della sua mamma si è fatta grande grande e che dentro c’è la sua sorellina!e ha detto anche che tra poco la sua sorellina vuole uscire e gli ha detto la mamma che giocherà sempre con lui!” concluse Roy, aspettando che la mamma gli rispondesse per poi farle un'altra domanda.
“Oh, piccolo ma tutti i bambini nascono così ,lo è stato anche per te…”disse la madre accarezzando la testolina del suo bimbo.
“Ma io…volevo sapere un’altra cosa però…” fece il piccolo.


“Mamma… perché io non ho un fratellino o una sorellina?”domandò, lasciando la madre disorientata.


“Perché io sono l’unico dei miei amici a non averne? Gli altri dicono che quando le loro mamme non gli permettono di uscire loro passano tutto il tempo in casa a giocare con i loro fratellini. Ma io…perché non ho mai nessuno con cui giocare?
Per fare i bambini ci vogliono il papà e la mamma, perché tu e papà non mi fate un fratellino? Dov’è papà? Perché non torna mai? Perché devo stare sempre da solo mamma?” disse Roy guardando il viso sconvolto della mamma, come poteva un bambino di quell’età fare simili ragionamenti?
“Papà non può tornare,è …molto impegnato e ora vai a giocare con i tuoi amici e torna per cena” e se né andò lasciando il piccolo Roy da solo in riva a un fiume.
Solo, con i suoi pensieri come ormai era abituato.






Casa Mustang, 1903

“Oh, caro sei tornato. .com’è andato il tuo ultimo giorno di scuola? “ disse un signora al giovane che stava entrando in casa.
In quegli anni era cambiato parecchio, era alto e slanciato, i capelli nerissimi gli scendevano delicatamente un po’ sulla fronte, gli occhi era anch’essi neri ma rivelavano il volto di un adulto. Era un bel ragazzo di 18 anni, il giovane Roy.
“Non dirmi che hai fatto di nuovo strage di tutte quelle povere ragazze che ti vengono dietro e che tu rifiuti sempre perché non sono quelle giuste per te” disse la signora alzandosi per abbracciare il figlio.
Il volto di Roy era serio, aveva qualcosa di molto importante da dirle.
La allontanò e le disse:
“Mamma, devo parlarti, ho preso una decisione ora che ho finito la prestigiosa scuola dove mi avevi iscritto” si sedette su una sedia e fece cenno alle madre di fare altrettanto.
“Ho deciso di entrare nell’esercito, voglio essere quello che era papà, combatterò per la pace nel nostro paese e poi chissà…può darsi che faccia carriera, a scuola ho conosciuto Hughes, è un amico e mi ha detto che mi aiuterà ad entrare nell’esercito sostenendomi in tutto…questa è la mia decisione, so che ti farò soffrire mamma, so che papà non voleva che entrassi nell’esercito ma ho deciso così e…” Roy fu interrotto dalla madre.
“Sapevo che alla fine sarebbe finita così, che non mi avresti ascoltato, bè…buona fortuna tesoro…ormai hai preso la tua decisione e se assomigli a tuo padre, dissuaderti sarà impossibile quasi quanto……farti avere un fratellino…” detto questo si abbracciarono, la madre iniziò a piangere e Roy dopo averle asciugato le lacrime la salutò senza sapere che non l’avrebbe più rivista.







Guerra di Ishibar, ----

“Maggiore Mustang! La squadra C è stata completamente abbattuta! Ma per controllare anche l’ultimo settore ci manca pochissimo, e abbiamo il problema anche di quei due dottori, Sua Eccellenza il Generale desidera parlarvi appunto di questo..” disse un soldato a quello stesso ragazzo che aveva lasciato la madre pochi anni prima e che adesso era considerato più demonio che uomo.
“Volevate vedermi Generale?” chiese alzando la mano destra come si usa salutare tra soldati e alchimisti di stato.
“Esatto Mustang, voglio che con la tua alchimia del fuoco elimini gli ultimi ostacoli che ci separano dalla vittoria di questa lunga e sanguinosa guerra…” disse il generale.
“Sarà fatto signore” disse a malincuore Roy, odiava eseguire gli ordini più assurdi che avesse mai sentito…ma quella di entrare nell’esercito era stata una sua scelta e quindi doveva obbedire.
“Ah sì, giusto, mi spiace doverlo far fare proprio a te Mustang, ma quei due dottori, quei Rockbell, vanno tolti di mezzo, curano indiscriminatamente sia amici che nemici, ma i nemici che salvano, tornano e ammazzano i nostri, bisogna fare qualcosa se proprio non ti riesce di bruciarli vivi.. sparagli!” disse il generale.
“Ma…” no, non poteva accettare una simile assurdità…due dottori per giunta.
“Questi sono gli ordini! Se non ti stanno bene puoi anche andartene di qui e non farti più vedere” urlò il suo superiore.








“Ma come? E io che credevo che gli alchimisti di stato fossero fatti per aiutare la gente, e invece scopriamo che servono solo per ammazzarla come qualsiasi altro nemico, sono davvero sorpreso…” disse il dottor Rockbell, vedendosi puntato contro la pistola di Mustang.

Partì improvvisamente un colpo,
la scena si tinse del sangue del medico,
l’urlo della moglie echeggiò per la stanza,
partì un secondo sparo,
la stanza si allagò del sangue dei due dottori,
l’uomo aveva la mano appoggiata sulla foto di una bambina dal vetro spezzato,
doveva essere la loro figlioletta,
aveva spezzato una famiglia,
un’altra,
quella piccola sarebbe cresciuta da sola,
SOLA,
com’era stato lui,
aveva provocato lui quell’inferno,
aveva ucciso troppe persone,
ora tanti bambini sarebbero rimasti senza un papà,
in alcuni casi senza entrambi i genitori,
avrebbero patito anche loro,
quella stessa sua solitudine,
e la colpa di questo…
era soltanto, irrimediabilmente sua…


Si puntò la pistola alla gola, senza sapere quello che voleva fare…anzi no, una cosa la sapeva di certo…doveva sparire dalla faccia della terra, la sua esistenza ne aveva stroncato troppe per permettergli di continuare a vivere…
Fu fermato solo da…...come si dice… un dono del cielo.
“Non farlo...non è questa la soluzione…io adesso me ne andrò…ho causato io tutto, ti prego solo di non riferire a nessuno che mi hai visto allontanarmi…potrai farlo maggiore Mustang?” disse, quasi come una supplica, la voce di Tim Marcoh.







Resembool, 1910

-La lettera indicava questo paesino sperduto…chissà chi sarà mai questo Edward Elric, dovrebbe essere il figlio di Van Hohenheim, ma vorrei proprio sapere dove diavolo è andato a cacciarsi, abbandonando persino l’esercito…
Che l’abbia fatto perché, come me, è stato costretto a uccidere delle persone? Ma a quello siamo stati costretti tutti, se ha davvero…ma cosa diavolo è quella luce?-
I pensieri del tenete colonnello Mustang furono interrotti da una grande luce viola proveniente da una casa, accompagnate da un urlo agghiacciante.
Mustang prese a camminare velocemente sotto la pioggia, verso quella casa, per vedere cosa fosse accaduto, al suo arrivo tuttavia trovò uno spettacolo raccapricciante ad attenderlo.
Per terra in un grande cerchio alchemico c’era una pozza di sangue, che sembrava si fosse trascinata da qualche parte…
Un po’ più in fondo alla stanza c’erano altre macchie di sangue…
Ma cosa diavolo poteva essere successo?
Corse fuori, doveva sapere, ….che c’entrasse, per caso, Edward Elric? Il figlio di Hohenheim?, trovò la porta dell’abitazione vicino alla casa completamente spalancata, fuori su un insegna c’era scritto: OFFICINA ROCKBELL- AUTO MAIL.
Era entrato in casa, seguiva le stanze passo passo fin quando non si accorse che in una era accesa una luce, sentiva delle voci, la aprì… ad attenderlo oltre gli sguardi sorpresi dei presenti, notò un bambino biondo disteso sul letto a cui mancava un braccio ed una armatura vicino a lui che si presentò come il fratello minore.
“Allora non mi ero sbagliato…quella luce proveniva da chi ha tentato una trasmutazione umana…”dissi.
“Ma lei chi sarebbe?” mi urlò contro un tappo che poi si rivelò essere un’ anziana signora, ma la vecchiaia ti sminuisce così? Ad ogni modo…
“Sono il tenente colonnello Roy Mustang” dissi mostrando l’orologio d’argento, “ e sono qui perché a Central City è stata recapitata questa lettera” l’armatura mi rispose che era una di quelle che suo fratello aveva inviato ai conoscenti del padre e io dissi..
“Bè sono molto interessato a questo ragazzo, non è da tutti compiere un azione del genere e rimanerne vivi…contattatemi appena si sveglierà…potete trovarmi a Centra City..” già, due fratelli, interessante, farò in modo che tu Edward Elric diventi un alchimista di stato alle mie dipendenze, mi prenderò io cura di voi ragazzini…
E andai via.







Campo dei caduti, cimitero ----

“Promosso di due gradi per essere caduto in battaglia, Generale di brigata Hughes…mi avevi promesso che saresti rimasto un mio subordinato per capirmi e sostenermi…e adesso sei più in alto di me…che cosa cercavi di fare razza di stupido?
Eri mio amico, e ora che ci penso l’unico amico di cui io mi sia mai veramente fidato, nonostante mi facessi perdere le staffe quando continuavi a parlare di tua figlia, ma continuavo a pensare che senza di te, io sarei ancora a piangermi addosso in quello squallido appartamento tentando di fare quella sciocchezza che adesso ripeterei per farti tornare con tua moglie, tua figlia, e con me…con le persone che ti hanno voluto bene…già per te commetterei davvero un errore del genere, perché tu eri l’unico…
che era riuscito a farmi dimenticare la solitudine provata per una vita intera…”











“Tesoro…non stai dormendo vero?” disse gentilmente la moglie del generale Mustang.
“No, tesoro” rispose dolcemente l’uomo.
“Porto fuori i bambini ma tu…cosa stavi facendo?”
“Niente amore, ripensavo a qualche ricordo di una vita passata da solo” posò il bicchiere di schotc che sorseggiava ogni tanto, si alzò dalla poltrona e accompagnò sua moglie, e i bambini fuori, nel giardino di quella grande casa, ormai piena di ricordi passati solo in compagnia di chi amava.












Salve a tutti! Eccomi con la mia terza fic dedicata solo ed esclusivamente a Roy Mustang e alle sue fan!
Mi è stata espressamente richiesta altrimenti non credo che l’avrei fatta di mia iniziativa, spero che sia piaciuta, commentate mi raccomando!!
A presto,
Riza-chan


p.s. ho lasciato indefinito il nome della moglie di Mustang in modo che ogni sua fan possa identificarsi in lei! baci


 
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