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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: UN COLPO DI SOLE
Genere: Horror, Dark, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: briareos galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 20/08/2007 18:25:04

ho scritto questo breve delirio in luglio, quando si sfiorava i 40 gradi all'ombra.
 
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CALDO
- Capitolo 1° -


Jonny, così si faceva chiamare, ma in realtà il suo nome completo era Jhon Ludberg.
Era da così tanto tempo che nessuno usava il suo cognome che aveva praticamente dimenticato di averlo. Girava tra i vicoli di Roma, perso tra il torrido calore invernale in cerca di qualche goccia d'acqua da rubare, ormai era impazzito, il suo corpo era un viticcio rinsecchito pieno di rughe, la sua bocca un'infezione ricoperta di piaghe.
andava a caccia nel sole del pomeriggio, con cinquanta gradi all'ombra, di qualcosa da bere.

Fossero stati anche i liquidi gastrici di un qualche animale, o addirittura di un uomo, tutto sarebbe andato bene che morire di sete. Ma nessuno più girava a quell'ora, solo i pazzi come lui, tutti coloro che ancora avevano una qualche lucidità preferivano le ore notturne per avventurarsi all'esterno. Ma jonny non poteva più aspettare, il suo cervello era un calderone velenoso e sofferente, ormai erano settimane che non si dissetava abbastanza.
Non c'era più modo di fare scorta, la Nato ormai non tentava più di soccorrere le nazioni che stavano così vicine all'equatore, l'intera Europa era un deserto di cemento e asfalto, i fiumi contaminati, i dissalatori distrutti durante l'ultima guerra. Chi abitava sulle coste si arrangiava come poteva, qualche comunità riusciva addirittura a creare qualche tipo di coltura, da barattare o per sfamarsi, ma Roma non era così vicino alla costa. Ormai le città erano rovine decatute di un tempo così lontano che pareva fosse stato solo un sogno. e su queste rovine giravano i poveri spettri di un'umanità già morta.
Nei parchi, nelle fontane,nelle case e nelle chiese, il silenzio rimpiva di fantasmi le mura della capitale, punteggiata qua e là dalla sabbia e dai rottami. Erano anni che non cadeva più una singola goccia d'acqua, neppure le piante avevano avuto la forza di potersi riprendere i propri spazi. Il vento non era riuscito a portare i semi delle piante grasse, così non rimaneva nulla. Solo rovine, calcinacci e sete.
Jonny vagava come un cane idrofobo, rovistanto tra le carcasse di automobili, negli angoli ombrosi dei cartelli, ovunque la sua speranza lo conducesse, ma non c'era neppure una molecola d'umidità.
preso dalla pazzia si aprì il braccio destro, facendo colare il sangue grumoso delle sue vene.
E finalmente bevve.
Si riempì la bocca di quel liquido caldo e ferrigginoso, denso come la melassa,assaporandolo come fosse un fresco ruscello di fonte.

 
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