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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: IL VALORE DEI FUNERALI.
Genere: Sentimentale, Dark, Introspettivo, Poesia
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: briareos galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 20/08/2007 18:21:52

una brevissima prosa.
 
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- Capitolo 1° -


un giorno incontrai una persona.
Aveva il fisico esile di chi non dorme la notte, e i suoi occhi guardavano gli orizzonti oltre i muri delle case.
Camminava come cane randagio tra le vie del mio paese, e al bar si diceva che era un pazzo.
Io una sera lo incontrai, aveva le scarpe lucide e un buon vestito pulito indosso.
Gli chiesi da dove venisse, lui mi rispose sorridendo che era appena tornato dal suo funerale.
Mi disse:

- Mio Buon signore, alcuni giorni fa sentii una fitta dalle parti del mio cuore, così portai le mie povere ossa dal Dottore del paese. Questi guardandomi mi chiese cosa avessi, così io gli parlai della freccia invisibile che mortificava il mio costato. Allora scrutò il mio petto con il suo orecchio gelido dello stetoscopio, e si fece serio in volto. Mi disse grave che da lì a poco avrei dovuto fare i bagagli da questa vita, e esattamente questo accadeva un mese fa. Io da allora conto i minuti che mi trattengono in questo mondo ed oggi ho deciso che avrei visto il mio funerale. Hanno fatto una parata in mio onore, e il Sindaco ha deposto un crisantemo bianco come la porcellana sulla mia lapide di marmo. Sono rimasto commosso dalla bontà della gente, e così stasera mi corico pronto per il viaggio, felice d'aver vissuto un così bel momento. -

Così disse, e io lo salutai con reverenza.

Stamattina l'ho rivisto, indossava abiti consunti e puzzolenti, e teneva lo sguardo basso, e nel volto le sue rughe mostravano un' effige della tristezza. Io mi rallegrai che fosse ancora vivo, poichè ad ogni buon uomo che sparisce dalla terra, quattro uomoni malvagi ne nascono. Dunque io gli strinsi la mano, ma lui non cessò d'essere ombroso, così gli chiesi perchè mai era triste, se il dottore si era sbagliato.

- Mio buon signore, vede: dacchè son vivo per la gente sono peggio che morto, e quando invece stavo per morire io ero più vivo e presente che mai nei loro cuori. Allora, Signore, io vi domando: che bellezza c' è nel vivere, se per farsi vivi bisogna morire? -


 
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