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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: DragonBall
Titolo Fanfic: QUEL GIORNO MERAVIGLIOSO IN PEDIATRIA
Genere: Sentimentale, Autobiografico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: kla32 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 20/08/2007 01:56:09

"Perché la mia vita è vuota senza lei e i suoi guai" e niente per Gohan è più importante e meraviglioso
 
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QUEL GIORNO MERAVIGLIOSO IN PEDIATRIA
- Capitolo 1° -

Nella vita di un uomo arriva sempre il momento in cui si sente il più felice al mondo.
Chi vince una partita importante, chi trova il grande amore, chi raggiunge una meta ambita.
Io questi momenti li ho passati tutti.
La finale di campionato quando tutti contavano su di me perché Sharpner lo avevano messo fuori gioco, il mio primo giorno alla Orange Star quando incontrai Videl, e alla fine della scuola, quando mi sono diplomato insieme ai miei amici.
Tutte le volte ho provato un sentimento davvero grande: ero felice, spensierato, mi sentivo completo.
Ma mai ho provato quel senso di felicità che mi attraversò la schiena quel giorno in pediatria...
La meta più importante della mia vita l'ho raggiunta quando è nata Pan.
Ricordo ancora che la tenevo in mano, e mi sembrava tanto piccola e fragile.
Per certi versi, piccola e fragile, la è ancora adesso che ha 17 anni, ma è cresciuta e crede di essere ingrado di badare a sè stessa.
Si, è forte, e su questo pianeta non c'è nessun malintenzionato che possa farle del male fisicamente, ma nel profondo del mio cuore so che arriverà il giorno in cui rimarrà ferita gravemente, nell'anima.
Delusioni amorose ne ha già avute tante, certo, ma fino ad ora lei non ha ancora trovato un amore importante.
Io ho paura che possa soffrire, ma in realtà sono consapevole che comunque prima o poi succederà.
E la cosa che più mi distrugge, è che non potrò mai esserle di aiuto e conforto più di quel tanto.
Ci provo a tenerla lontana dai guai, ma infondo è giusto che impari cosa può riservarle la vita. E' questo che Videl mi ripete ogni volta che Pan fa tardi la sera.

Ma non posso essere tranquillo se questi pensieri mi balenano in mente.

E a volte mi domando come fa Videl a essere così calma quando Pan non si vede tornare.
Alla fine riesce sempre a fare in modo da non lasciarmi agitare troppo, ma non riesco a chiudere occhio in quei momenti. Fisso costantemente l'orologio, e vi distolgo lo sguardo solo per controllare se nel vialetto c'è traccia della mia bambina.

Lo so che ormai non è più una bambina nell'aspetto, ma sicuramente la è nel cuore.
E' ingenua e disponibile, e io ho paura che la diventi troppo.

Ma poi quando ache Videl si addormenta mi metto a pensare.
Quel giorno meraviglioso in pediatria.
Tenevo fra le mani l'unico motivo della mia intera esistenza.
Da quel giorno senza quella batuffolina la mia vita avrebbe perso senso.
Un piccolo brivido mi attraversò la schiena, e d'un tratto, senza neanche rendermene conto cominciai a piangere.

La vita è un miracolo e a ricordartelo è ogni brivido.
Solo ora comprendo a pieno il significato di questa frase.
Vivo per lei.
E non è una frase fatta. Il giorno in cui si è imbarcata clandestinamente sull'astronave insieme a Trunks e a mio padre, mi sono sentito morire.
Non sapevo come stava, cosa faceva, dov'era, ma la cosa che più mi terrorizzava era se l'avessi mai più rivista.
Dio solo sa che notti infernali ho passato fin quando non è tornata.
Purtroppo però, al suo ritorno non ero in me, e contro la mia volontà l'ho traumatizzata.
Ma dentro di me sapevo che finalmente non dovevo più preoccuparmi, e sapere che sarebbe tornata nella sua cameretta, appostata al fianco della nostra, mi riempì il cuore di gioia, e mi fece versare altre lacrime felici, ma quella volta si trattava di un pianto invisibile, sepolto nel profondo della mia anima macchiata.

Soltanto a Videl ho confidato questi miei sentimeti, in una notte fredda in cui non riuscivo a dormire.

Ma ancora adesso che osservo l'orizzonte affacciato alla finestra in questa notte altrettanto fredda e buia, se ripenso a quel giorno meraviglioso in pediatria, delle lacrime solcano il mio viso.

Non sono triste, sono orgoglioso di avere una figlia meravigliosa come Pan.
E finché questo mio cuore di mezzo sayan continuerà a battere, giuro che la proteggerò e la difenderò con tutto me stesso, perché è lei che ha donato un senso alla mia vita, e le devo tutto.
Voglio che abbia un futuro di gioia e felicità davanti a sè, e voglio rimanerle accanto finché ne avrò l'opportunità, perché possa sempre avere una mano salda e sicura pronta a sorreggerla e a tirarla fuori dalle situazioni più brutte.

Perché la mia vita è vuota senza lei e i suoi guai.
Perché mi fa sentire ancora utile a qualcosa, o qualcuno.
Perché il momento più bello della mia vita l'ho passato quel meraviglioso giorno in pediatria.
 
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