DOLORE - Capitolo 1° -
tutto inizia dalla mattina, mi sveglio e vado al bagno, poichè deve tristemente espellere la mie urine. che poi si dice al plurale, ma in realtà mi basta fare pipì una volta sola. Mi sopravvaluto anche in questo... Bè, faccio tristemente pipì, e mi accorgo con sgomento che il mio pene ha una faccia più intelligente della mia, e allora divento invidioso e divento ancora più triste.
Rimetto dentro il mio antagonista e mi guardo allo specchio. Lentamente mi soffermo sul mio riflesso, e mi dico che anche lui è meglio di me, perchè si sa che uno specchio riflette. Mi sono alzato solo da due minuti e già mi assalgono i complessi.
alzo le mie mani grigie per sciaquarmi la faccia e mi accorgo che la mia line della vita è più corta. Anche se non so quale sia , so che è più corta.
Mi lavo la faccia, e l' acqua mi scivola via tra le dita. Sono così brutto che manco l'acqua mi vuole accanto. e divento ancora più triste. allora prendo il sapone e me lo spalmo sugli occhi, e gli occhi mi bruciano. Allora piango , perchè anche il bagno mi maltratta e mi umilia. Nessuno in questa casa mi vuole bene.
Allora vado in cucina. Le mattonelle sul pavimento sono nere e bianche , ma per me sono tutte nere. E divento triste perchè a me piace camminare sulle piastrelle bianche. Ma sono bianche e nere.
E allora mi trascino stancamente in cucina. Picchio l'anca nello spigolo del tavolo, e questo mi ricorda che vivere è dolore. e io soffro più di qualsiasi altra persona dell' universo intero. perchè io sono Depresso. mi allungo in modo squallido verso lo sportello e afferro il barattolo del caffè, e lo appoggio sul tavolo. prendo la moka da un'altro ripiano, e mi accorgo che queste due cose che sono inutili se non inisieme stanno così distanti.
Mi sale un moto di quieta commozzione al cuore, questa straziante separazione dal sapore dell'antichi drammi greci, e mi accorgo che forse sono il solo ad avere la sensibilità di accorgesene. sono il cuore più puro al mondo. Avvolgo le mie dita intorno al barattolo, e questo mi resiste. soffro che neppure un involucro di latta mi è amico, e con enorme sforzo piego la sua violenza con la mia. Il barattolo è aperto, l'occhio scuro del caffè proietta ombre cupe sulla mia mente.
Il mondo è oscurità, il mondo è buio e dolore. Dal barattolo sale l'odore acre e velenoso della polvere di caffè macinata mi assale le narici, ed io affondo il cucchiaino al suo interno, stuprandolo.
OGNI MOSSA CHE MUOVO PROVOCA DOLORE AGLI ALTRI.
Il mondo è uno tao ying yang tutto nero con gli occhietti di un nero ancora più scuro.
trasferico la polvere nella moka con un'intensa concentrazione, poi accendo le fredde fiammelle e aspetto.
e aspetto. e mentre aspetto penso, e compongo poesie.
poesie uniche, che voi non potete capire. di poesia Ermetica Eremita Mimetica Nevrotica:
"voi non potete capire cosa soffro giorno dopo giorno io soffro il dolore sanguinante, l'altro giorno sono andato dal dentista m'ha fatto un ponte dolore"
Ho un editore un giorno le mie poesie esploderanno e sarò rispettato e potente. bè l' editore ancorra non ce l'ho, ma un giorno sarò scrittore scriverò tanti libri tristissimi. e la gente si taglierà le vene per via dei miei libri ed io sarò tristissimo.
Ora m'accorgo che non ho messo la Moka nella fiamma. Lo faccio. Dovrò aspettare ancora
altro dolore. ripenso alla mia cantante dark preferita, La Carrà.
il suo nome mi dà forza di sopravvivre, anche se so che tra poco morirò è il mio destino. ieri sono stato dal medico, mi ha detto che sono sanissimo.
Il caffè è passato, come passerà anche la mia vita.
Verso il liquido mortale e oscuro su una triste tazzina bianca. Sento dei rumori, mio padre si è svegliato
rabbia rabbia
IO ODIO MIO PADRE
per il mio compleanno mi ha comprato una Mercedes SLK
PADRE IO TI ODIO
In tutti questi anni ti ho pregato di comprarmi una Ferrari Enzo tutta nera, ma tu...no. Tu non sai amare un figlio, ogni giorno mi ripeti che se ho bisogno di qualcosa di dirmelo. Mi domandi sempre se mi va tutto bene.
nO, IO NON DIVENTERò COME TE, NON MI PIEGHERò MAI ALLO STATO FASCISTA, ALLA BORGHESIA INTELLETTUALE.
io sono un lupo ribelle, e non mi avrete mai. Tutto ciò di cui ho bisogno sono i miei completi neri, il mio aipod il mio pc , le mie Nike, le mie camice energy, il mio bracciale di platino e mille altre cose, che mi fanno ribelle.
Mi domandi di spendere di meno HA! non baratterò la mia individualità con la merce da mercatino del popolino.
Mi dici di trovarmi un lavoro.
Io ti dico FUCK DE SISTEM, io non mi darò in pasto al sistema come te, vivrò alla giornata con quel troverò nel tuo portafoglio. perchè io sono l'ombra che cammina, Sono il nosferatu, il vampiro notturno.
Ho un tribale sul braccio, un tatuaggio che nessun altro ha. Non so cosa significhi, ma farlo mi ha dato dolore. Ogni cosa del mondo dà dolore, ed io sono l'unico a soffrirne.
Bevo il caffè dando delle occhiatacce a quel mostro despota che è mio padre. poi mi rinchiudo in camera.
la mia camera è l'antro oscuro del mio mondo. Benvenuti all'inferno. Quello è il poster dei Kiss, a destra invece quello di Hello Spank. Un cartone animato giapponese Violentissimo. Camera mia è l'unico angolo di mondo che trovo mio. E' una parte di me. Stancamente accendo il pc e mi dedico alla mia arte. Così volerà un'altra giornata ribelle tra il mio blog, "Black nosferatu's cavern" con i miei amici che non ho mai visto, e la mia deviant art, che altro non è che fare elaborati copia e incolla con photoshop.
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