ROSENBERG
- Capitolo 1° -
"Da sempre sono stata sola,non ho mai messo piede fuori da questa immensa villa,non so com'è fatto il mondo.Non so com'è sentire il vento fra i capelli,non ho mai mangiato una pizza con degli amici che non ho.Non ho mai avuto un amico.Non ho mai parlato con qualcuno oltre i miei badanti,ho parlato una volta con uno sconosciuto.Era il dottor Benson.Un vecchietto morto circa tre mesi fà.I miei genitori,su di loro si potrebbe scrivere benissimo un libro.Sono mitici.Lavorano in India come medici senza frontiere.Si occupano della salute degli altri,ma non della mia.Non gliene faccio una colpa se a causa del lavoro li conosco a malapena.Ormai credo che l'unico amico che io abbia mai avuto sei tu."
Una ragazza stesa su un letto adornato di tanti peluches,scrive su dei preziosi fogli di papiro quello che scrive tutti i giorni:Niente,solo vane parole che servono a riempire il vuoto e la solitudine dentro di lei.
Fin da piccola,ha visto i suoi genitori raramente,si possono contare sulle dita di una mano.
Fin da piccola è stata molto gracile,alla nascita sfiorava i 500g,poche settimane dopo il braccio della neonata si spezzò,e un medico,il Dottor Benson per l'esattezza,le diagnosticò l'osteoporosi.Era molto strano che la neonata avesse già l'osteoporosi,ma il fatto che la madre durante la gravidanza vomitava spontaneamente e non potrebbe aver provocato la malformazione della struttura ossea della bambina.
Il padre e la madre accettarono difficilmente le condizioni di quella neonata così malata e debole.
Da allora,lavoravano molto di più e affidarono la bimba alla governante.
Crescendo la ragazza si accorse di non essere come gli altri bambini,non riusciva a sollevare nemmeno una palla per lanciarla a qualcuno.Appena sbatteva da qualche parte si faceva subito male e degli enormi lividi apparivano nella parte leggermente lesa.
Da allora la governante della villa di nome Gladis decise,per l'incolumità della piccola,di farla rimanere in casa,almeno finchè le sue gracili ossa non si fossero rafforzate un pò.
Da allora la bambina passava interi giorni nella sua stanza con le finestre chiuse,le tende abbassate,la luce spenta,sempre vigile a non far entrare qualche spiraglio di luce.
Lei adorava la notte e la luna,ma quello che adorava di più,erano le stelle.Le riteneva molto più belle e saggie di quella smorfiosa e presuntuosa di una luna.
Ogni notte,però alzava le tende,ma non poteva aprire la finestra,era blindata.Ogni notte scriveva poesie su quello che avrebbe potuto fare ma che non avrebbe mai potuto a causa della sua eccessiva debolezza ossea.
-Moon.Posso entrare?-Gladis,la governante bussa alla porta.
Moon sobbalza,nasconde i fogli di papiro sotto il cuscino,alcuni cadono a terra,li raccoglie e li poggia sulle mensole.
-Moon?Cos'è questo chiasso?Sei caduta?Stai bene?-
-Sì Gladis,arrivo,non è successo niente.-Moon si dirige verso la porta chiusa a chiave ed apre alla governante:-Cosa c'è Gladis?-
-Signorina Moon,mi chiedevo se per il tuo compleanno volessi qualche regalo o una torta...o entrambi se vuoi...-
-La torta no,grazie...per i regali...sono una sorpresa,no?-Dice Moon sorridendo.
Gladis sorride e dice:-Moon,devi pur mangiare qualcosa di sostanzioso,sicura di non volere la torta?-
A Moon vengono quasi le lacrime agli occhi,guarda il soffitto,sorride e dice:-Torta o no...non cambierà niente,vuoi capirlo?.-
-Scusami,è che sono ancora convinta che qualcosa si può fare,un rimedio...-
Moon le ferma le labbra con un cenno e dice a bassa voce:-Niente,nessun rimedio.Ormai sono diciassette anni che convivo con questa situazione.Accettalo.-
-Moon...è inutile parlare con te,sei più testarda di tuo padre...nonostante la tua corporatura,hai un caratterino ragazza...-
-Smettila...Non è vero...-
-Oh e sei anche permalosa!Ma guarda un pò...-Dice Gladis ridendo.
-Hey!Io non sono permalosa!-Risponde stando allo scherzo.
-Tornando serie,parliamo di cose sensate,oggi la tua insegnante privata è malata,si è presa una brutta febbre.-
-Quindi oggi è giornata libera!Evvai!-
-Ah!No,no signorina!Oggi ci sarà un sostituto:Il Signor Bilson.-
-Uffa...Non è giusto studiare la domenica.-
-E' giusto,e lo capirai all'università,quando nessuno saprà la difficile domanda che il professore porrà agli alunni,ma tu la saprai perchè studiavi anche la domenica.-
Moon guarda Gladis un pò preoccupata e dice:-Ma che cavolata è?-
-E' la cavolata delle verità.Su,fila in salone,il professore ti aspetta.-
Moon guarda Gladis indispettita e scende le scale,arriva in salone ed incrocia subito lo sguardo del Professor Bilson.Il Professor Bilson è rapito da quegli occhi così belli,così verdi.
Il Professore si alza dalla sedia e si presenta alla ragazza stringendole la mano.
Moon avverte un lieve dolore alla mano,almeno meglio dell'altra volta,quando si era presentata alla Professoressa Rider avvertì una dolorosa fitta alla mano.
-Piacere,mi chiamo Thomas Bilson e sono il supplente delle Professoressa Rider,per me sarà un piacere istruirla fino a nuovo ordine.-
-Io sono Moon Rosenberg,sarà un piacere studiare con lei.-Dice Moon arrossendo.
Fino ad ora non è mai stata colpita da un ragazzo.Anzi da un uomo.
Durante le ore di apprendimento gli sguardi di Moon e quelli del professore si incrociarono diverse volte,lui consapevole delle sue azioni e di quello che stava facendo,lei ingenua diciassettenne che non ha mai visto il mondo al di fuori della sua immensa villa.
Continua.
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