ADDIO, GRAZIE E SCUSA
- Capitolo 1° -
Ho scritto questa FanFic ascoltando canzoni tristi, utilizzandole come colonna sonora, e sono sicura che sia stimolante leggere ascoltando canzoni come (per fare alcuni esempi) "One" Degli U2 (magari la versione con Mary J. Blige), "A Thousant Miles" di Vanessa Carlton, "Forse Un Angelo" degli Studio 3, "Mr. Brightside" dei The Killers, "Soldier's Things" di Tom Waits (lo so che è vecchiotta, ma è triste al punto giusto), "Ti Regalerò Una Rosa" di Simone Cristicchi, "You'll Be in My Heart" di Phill Collins, "Un Giorno Migliore" di Cesare Cremonini (forse quando stava ancora coi Lunapop), "Slipped Away", "My Happy Ending" e "Don't Tell Me Why" della mitica Avril Lavigne, "The Miracle of Love" degli Eurythmics, "Ti Scatterò Una Foto" di Tiziano Ferro, "Bad Day" di Daniel Powter, "Can't Stop A River" di Duncan James, "All The Things She Said" delle T.A.T.U., "Just for You" di Lionel Richie, "Goodnight and Go" degli Imogen Heap, "Home" di Michael Bublé, "Cristall Ball" dei Keane, oppure "In The End" dei Linkin Park, e l'elenco potrebbe continuare. Fate voi, i miei sono solo consigli. Good Reading! ^_^
P.S. Questo è l'episodio 234- Majinbu è spaventoso, e la FanFic parla di quello che prova e pensa Gohan, quando Majinbu se lo toglie definitivamente dai piedi.
Era partito.
Scomparso nel cielo, catapultato violentemente dalla sfera energetica di Majinbu.
Viaggava ad alta velocità oppresso da quella potenza assurda. Che fine avrebbe fatto? Sarebbe morto? Probabile. << Se non altro... >> Pensò << ... Ci ho provato, ho tentato di battermi per salvare i miei cari... Ho dato il meglio di me stesso. >>
Fissò un'ultima volta l'orizzonte allontanarsi. Kaio Shin, Majinbu e il mago Babidi diventavano via via sempre più piccoli.
<< Ma a chi voglio darla a bere? Vegeta ha ragione... avrei dovuto allenarmi. Se così fosse stato forse ora non sarei qui. Non ho scuse. Ero convinto che il mondo non sarebbe più stato in pericolo. Ho dato tutto per scontato. L'ultima volta che l'ho fatto ho provocato la morte di papà, ma ora, invece, pagherò questo errore ad un prezzo più alto, di gran lunga. Comportandomi così ho scritto troppo presto la parola FINE nel destino del mondo... anzi, dell'universo... il che comprende anche Videl e Goten. Vorrei tanto che almeno la mia morte potesse significare salvezza per loro. Ma non è così. Se non sarò io a sconfiggere Majinbu, nessuno sarà in grado di fare altrettanto... Mi sento uno schifo... >>
Con pochissime forze in corpo, Kaio Shin si voltò preoccupato in direzione di Gohan. Accortosi della gravità della situazione, disintegrò la sfera di energia.
Gohan si sentì mancare il fiato. Rimase semi-immobile nell'aria per pochi ma interminabili secondi.
Percepì che il suo corpo stava raggiungendo velocemente il suolo. Socchiuse gli occhi e sorrise.
Attraversò i rami degli alberi che lo frustavano e lo schiaffeggiavano durante la sua turbinosa discesa.
Quando finalmente atterrò, provocò un tonfo sordo e secco seguito da un sobbalzo.
Sentiva dolore ovunque, ma non poteva muoversi. Riuscì solo a digrignare leggermente i denti e a stringere gli occhi in una smorfia di dolore.
<< Porca paletta... >>
Ogni respiro gli provocava un dolore immenso.
<< Vi chiedo scusa. Goten, scusa se non potrò vederti crescere, e non potrò aiutarti a non farti beccare dalla mamma quando vorrai marinare la scuola. Mamma, scusa se ti darò questo dolore, ma ti rimane ancora Goten, dopotutto. Piccolo, scusa se non ho saputo diventare come te. Kaio Shin, grazie per aver avuto fiducia in me. Vegeta, grazie per avermi fatto aprire gli occhi, anche se in un modo tutto tuo. Videl, spero che continuerai ad allenarti... e forse un giorno capirai che tuo padre in confronto a te, non vale un chiodo. Sai, tutto sommato, l'idea che ci saremmo potuti sposare mi è piaciuta parecchio. Sarebbe stato bello con te. Magari avremmo potuto avere un bambino, anzi, magari una bambina... Sicuramente avrebbe avuto i tuoi bellissimi occhi, la tua grinta, la tua bellezza... Spero che potrai perdonarmi. Forse un giorno ci rivedremo... Sappi che dentro di me ti ho amato più di chiunque. Addio, grazie e scusa. >>
La sua attenzione ricadde su una rosa rossa che si trovava vicino a lui.
Era perfetta, bagnata da poche gocce di rugiada, e si trovava fra l'ombra di un albero e un raggio di luce proveniente da un cielo altrettanto perfetto.
Gli fece pensare a Videl.
Contemplò il fiore osservandolo e scrutandolo. I suoi occhi si riempirono di lacrime, mentre ripensava che non avrebbe mai più rivisto Videl, ma il peggio era che stava per morire senza averle confessato il suo amore.
Con un ultimo, debole sospiro, si spense sorridendo.
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