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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: wilburn smith-romanzi egizi
CrossOver: figli del nilo, alle fonti del nilo
Titolo Fanfic: I BAGLIORI DELL'ERE
Genere: Sentimentale, Romantico, Comico, Horror, Giallo, Azione, Avventura, Drammatico, Erotico, Fantasy, Soprannaturale, Dark, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: CrossOver, OOC, AU, What if? (E se...), Lemon
Autore: amara galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/05/2007 21:38:19

dee gemelle che un tempo furono principesse egizie..e il loro passato
 
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ATTO 1 SCENA"BAGLIORI ANTICHI-ANTICHI RICORDI"
- Capitolo 1° -

I BAGLIORI DELL’ERE
ATTO 1 SCENA “Bagliori antichi-antichi ricordi”

Erano le sette quando la sveglia suonò, di scatto la persona che era nel letto si svegliò e con una mano cercò a tentoni la sveglia per spegnerla.
Un’altra che era nell’altro letto si alzò mezza a sonata usci dal letto barcollando si diresse verso l’altra persona che cercava di spegnere inutilmente la sveglia sul comodino.
Arrivata vicino alla sveglia, con un rapido movimento della mano la prese e la scagliò fuori dalla finestra che si frantumo in migliaia di pezzi. Allora la persona che si trovava nel letto, scosto le coperte e rapidamente si alzo, ormai si era svegliata ed inizio a urlare contro l’altra persona come una pazza. L’altra invece sentendosi aggredire rispose allo stesso modo e la sua voce tuono per tutta la stanza e anche al di fuori di essa.
1* Voce - MEDSETH!!! MA SEI CIUOTA O COSA?! CRISTO SANTO… MA TI PARE QUESTO IL MODO DI SPEGNERE UNA SVEGLIA!? HE?!...
2*Voce-…mmmh…mh!VERMARI! SE NON INTERVENIVO IO QUANDO MAI L’AVRESTI FATTO TU!?...HE!...Non gridare che poi ti vengono poi le rughe e sappiamo tutti che se ti vengono tu diventi più brutta!
Vermari –Ma quando mai! Io sarei cosi guarda che ti sbagli. E poi la descrizione che hai fatto descriveva te non me.
Medseth a sentire quelle parole si senti ribollire dalla rabbia, poi rivolse a sua sorella che gli stava di fronte uno sguardo di sfida, che sua sorella Vermari sembro ricambiargli.
Vermari e Medseth erano due gemelle monozigoti avevano gli stessi caratteri ed una personalità molto simile, inoltre fra loro erano molto legate ed affiatate.
Medseth era la maggiore perchè era nata per prima poi c’era Vermari che era nata alcuni minuti dopo Medseth ed era la minore, ma nonostante questo fatto si volevano molto bene tanto che se soffriva l’una soffriva anche l’altra.
Medseth aveva i dei bellissimi capelli castano scuro che gli arrivavano fino alla vita, il viso poi era piccolino con il naso all’ in su un po’ schiacciato a patata con le narici grandi. Gli occhi avevano un taglio particolare e il colore dell’iride era azzurro ma non intenso, ma ceruleo oltre ad essere cangiante.
Bastava che i loro occhi piangessero che passavano da cerulei a un azzurro intenso, oltre tutto Vermari invece presentava gli stessi medesimi caratteri del volto di sua sorella tanto che lei e Medseth erano identiche come due gocce d’acqua con un'unica differenza, Vermari a differenza di sua sorella, che teneva i capelli lisci, i suoi erano ondulati e lunghi sempre fino alla vita.
Poi oltre tutto quel giorno era molto importante per loro, infatti da qualche settimana era finita la scuola e un gruppo di amici avevano deciso di andare una crociera all’estero, per festeggiare il diploma.
Con loro due cerano Riccardo e Tristano i loro rispettivi ragazzi oltre a quattro amiche e ad altri tre amici. Tutti loro avevano deciso di fare una vacanza in Egitto a visitare le piramidi della piana di Gisa, quella di Cheope, di Chefren e di Macerino, poi oltre a questo sarebbero andati a vedere il palazzo del faraone sull’isola Elefantina, la Valle dei re, le rovine del tempio ad Abusinh e quello di Karnac per non parlare poi delle rovine del palazzo di Luxor e delle rovine dell’antica città di Tebe.
Finito di litigare Vermari e Medseth decisero di vestirsi, la prima teneva un coordinato con una vestaglietta e dei pantaloncini color lavanda su cui erano disegnati dei fiorellini.
Medseth invece teneva a dosso una vestaglia da notte che le arrivava poco più sopra del ginocchio era di color lillà con sopra dei deliziosi ricami fatti con del sottile filo viola.
Intanto Vermari aveva deciso di indossare una maglietta smaniata bianca che riportava una scritta a caratteri cubitali “I LOVE N.Y.” è sotto di questa aveva deciso di abbinare una gonna strappata e spieghetata di jiens. Sotto quest’ultima decise di mettersi le sue scarpe preferite un paio di convers color blu cobalto.
Vermari fu molto veloce nel cambiarsi d’abito dopo di questo prese e si fiondò nel bagno dove ci resto per un ora.
Nel bagno Vermari si sistemo i capelli facendoli diventare più ricci e ondulati in contemporanea Medseth aveva deciso cosa si sarebbe messa.
Anche lei come Vermari aveva deciso di mettersi degli abiti simili, un bellissimo top che era scollato d’avanti e che dietro lasciava nuda quasi tutta la schiena inoltre il top dietro si teneva grazie ad un intreccio di fili che se stretti e legati tra di loro mantenevano il top.
Sotto questo top poi Medseth decise di mettersi dei pantaloni a vita bassissima che rotti e sfibrati sulle gambe a zampa di elefante. Il pantalone pio le andava benissimo, inoltre sulle gambe del pantalone c’erano disegnati dei bei decori che richiamavano molto i colori del top. Oltre tutto come cintura da abbinare al pantalone Medseth aveva scelto d’indossare una cintura fatta da degli intrecci di fili di cuoio, poi questa particolare cintura andava allacciata sui fianchi e con i fili di cuoio che andavano lasciati liberi di pendere.
Ma non era finita qua essendo Medseth una fissata dell’ordine e della perfezione si curo anche dei suoi capelli che se li sistemo finche tutti i capelli fossero domati e perfettamente lisci. Poi prese un elastico e si lego i capelli facendoli diventare una coda di cavallo, come se non bastasse i capelli che erano stai presi per fare la coda li presi e li piastro facendoli diventare ricce le punte dei capelli.
È per finire il tutto Medseth indosso qualche accessorio come ad esempio collane, ciondoli, orecchini, bracciali, spille ed alte cose, dopo di che scese con sua sorella a far colazione.
Scese a far colazione sia Vermari che Medseth appena si videro si guardarono ancora con aria di sfida poi tutte e due fecero una smorfia e girarono il viso dalla parte opposta dei loro visi.
A quel punto intervene Garda la loro madre. Garda era una donna giusta e molto razionale, aveva un carattere molto temperato che si sapeva adattare a tutte le situazioni. Garda sapeva essere imparziale con tutti, specialmente le sue due figlie, Vermari e Medseth, il quale avvolte era un po’ severa con loro, soprattutto quando si meritavano qualche stigliata per aver fatto qualcosa che non dovevano fare.
Garda era più alta di Vermari e Medseth, che avevano la stessa altezza, un paio di centimetri in più, era sul metro e settanta forse anche di più.
Vermari e Medseth avevano ereditato la maggior parte dei caratteri fisici della madre, infatti Garda aveva come le figlie lo stesso colore degli occhi, i suoi però differivano solo per la forma che era a goccia.
Il naso era lo stesso che avevano le sue figlie come pure il viso e la carnagione erano le stesse. Solo che a guardar meglio il viso di Garda nonostante la sua età i lineamenti del suo viso erano ancora molto belli e dolci, tenendo presente che gli anni di Garda erano sulla quarantina e messo a confronto con le figlie che avevano entrambe diciotto anni.
Garda – Vermari… Medseth mi volete spiegare prima che vi è preso da urlare in quel modo? Si e no l’intero vicinato vi ha preso per delle persone esaurite!
Vermari – Mà! Non te la prendere con me è stata colpa di quella ciuta di Medseth!
Garda – Ehì! Vermari non permetterti più di chiamare così tua sorella intesi!? Vermari non ti azzardare più di fare questo in mia presenza CAPITO!
Medseth – Già! Vermari non farlo più!
Vermari – Tu! Statti zitta Medseth perché non sei nelle condizione di poter parlare con me!
Garda – (Santo cielo ecco che ricominciano… e ora non la smetteranno più. Santo Dio perché ho avuto due figlie così non potevo avere due figlie normali che non bisticciassero per nulla… che ho fatto di male per meritarmi due cosi?... Non lo capirò mai… per me rimarrà sempre un mistero. Ma dato che sono figlie mie e di mio marito non ci posso fare nulla. A me và bene cosi sono e rimarranno pur sempre le mie figlie nonostante qualunque cosa che possa accadere fra noi.)
Medseth – Dici a me di stare zitta ma ti sei vista tu!
Medseth e Vermari si stavano di nuovo iniziandosi a fronteggiare quando intervenne tempestivamente Garda a fermarle.
Garda – Adesso voi due fini tela se vi potete scordare la vostra crociera in Egitto con i vostri amici! Intesi!? In quanto a te Medseth ripagherai con i tuoi soldi il vetro che hai rotto in camera tua e di tua sorella.
Medseth – Ma mamma!
Garda – Niente ma e niente mamma! Mi devi solo ringraziare se non ti ho proibito di uscire o di andare in crociera. Questa punizione che ti ho dato è molto meno severa delle altre punizioni che ti ho dato.
Medseth quella volta aveva avuto proprio un bel castigo, dopo aver fatto colazione, lei e sua sorella salirono in camera loro per risistemarla.
Dopo aver sistemato la stanza scesero di nuovo di sotto deve le aspettava Garda che gli chiese se avevano riordinato la loro stanza. Ovviamente sia Vermari che sua sorella le risposero che l’avevano riordinata poi chiesero le se potevano uscire.
Garda gli rispose che potevano andare le raccomando soltanto di non far tardi. Nel frattempo sia Vermari che Medseth uscirono fuori casa, quando videro però che ora era subito dopo iniziarono a correre, infatti quel giorno si dovevano incontrare con i loro amici, con cui dovevano andare in crociera, d’avanti a piazza di Spagna ed intanto loro erano in ritardo di circa un ora.
Finalmente arrivarono a piazza di Spagna che erano le 11:00, là d’avanti a un caffè c’erano i loro amici.
Appena Medseth e sua sorella arrivarono là e videro la loro compagnia di amici si scusarono per il ritardo.
Vermari-Medseth – HEI! Voi là scusateci per il ritardo.
1* Voce – Ver… Med…sapete che ore sono?!?...Mmh!
Medseth – Camminastella tesoro mio non è colpa nostra se nostra madre ci ha trattenuto.
Camminastella – Ah! Mo capisco si-si… vallo a raccontare a qualcun altro io non ti credo.
Medseth – Guarda che non sei obbligata a darmi retta!
Vermari – Voi due smettetela… poi Medseth è colpa tua se siamo arrivate in ritardo.
2*Voce – Perché?! Che cavolo ha combinato stavolta… heeee?
Vermari – Beh… se te lo racconto tu non ci credi cosa ha potuto fare LEI! Sei proprio sicuro di volerlo sapere… Dever ?
Dever – Perché no! Dopo tutto ci faremmo qualche risata.
3* Voce – Dever sei sempre il solito… tu! Vermari se vuoi dircelo dillo se no fai maglio a rimanere zitta!
Vermari – Grazie del sostegno Tristano!... Tagliando a corto ora ve lo racconto.
Vermari inizio a raccontare a tutti i presenti cos’era successo quella mattina, finito il racconto tutti scoppiarono una risata senza fine invece Medseth aveva messo il broncio, una tipica espressione così ù_ù mentre l’espressione di Vermari e quella degli altri invece era allegra così ^_^ .
Tutti vedendo che Medseth si era indispettita cercarono di farle tornare i sorriso, ma non ci riuscirono l’unico che ci riuscì fu Riccardo il ragazzo di Medseth.
Riccardo era un ragazzo con lo stesso carattere della sua ragazza, però a differenza di lei, lui era un tipo serio silenzioso e taciturno. I suoi capelli erano corti e neri con le punte gellate, aveva poi un viso grande con lineamenti ben definiti il naso poi era dritto in linea con i lineamenti del viso. Poi le sue labbra erano normali.
Aveva due splendidi occhi neri, la forma degli occhi era obliqui.
Riccardo – Dai Medseth non tela prendere. Stavolta avevano ragione loro… lo devi ammettere!
Medseth – Ma Ricky !
Riccardo – Non chiamarmi così sai che non mi piace!
Medseth – Ma sai che mi piace tanto… sei cattivo! X_X
Mentre stavano parlando Medseth e Riccardo furono interrotti da Aramaldi e Naral, questi due erano le persone più casiniste all’interno del loro groppo.
Infatti se una persona guardava per la prima volta Aramaldi pensava che era un bravo ragazzo, ma si sbagliava perché sotto quel suo aspetto si nascondeva un vero briccone.
Per Naral la cosa era un po’ più diversa infatti lui era si un briccone ma era meno turbolento di Aramaldi. Sia Naral che Aramaldi si conoscevano fin da quando erano piccoli, insieme anche ad Riccardo, Tristano e Dever.
La stessa cosa valeva per Medseth e Vermari che conoscevano dalla loro infanzia le amiche Camminastella e Chiarastella che erano gemelle come loro poi c’erano Mentebella e Aliana.
Tutte quante tra di loro erano molto amiche però molto spesso stavano in due gruppi separati, Chiarastella e Mentebella preferivano stare con Vermari mentre Aliana e Camminastella con Medseth.
Tutti conoscevano tutti in quel gruppo di amici, tutti loro arano andati insieme fin dall’asilo poi sempre insieme avevano fatto l’elementari, le medie ed infine anche le superiori.
Però finite la superiori ognuno di loro avrebbe preso strade diverse ed è in questa situazione che sia a Vermari che a Medseth ebbero la stessa idea quella di fare una crociera sia per festeggiare la loro maturità sia per festeggiare l’ultima estate in cui sarebbero stati ancora insieme.
Tutti si stavano divertendo quando nessuno di loro si rese conto che erano gia passate due ore da quando si erano ritrovate là, ma appena si resero conto di che ora era tutti subito si allarmarono perché dovevano rientrare a casa per pranzo.
Vermari e Medseth tornarono a casa all’una e mezza per pranzare, Garda appena le vide rientrare non disse nulla.
Garda si era sempre raccomandata di insegnare alle figlie le regole di casa ed i suoi sforzi erano stati ricompensati, tanto che la sue figlie sapevano queste regole a memoria e le tenevano sempre ben presenti.
Tornate a casa Vermari e Medseth corsero a salutare Garda e a dirle che erano rientrate, poi Garda chiese alle sue figlie se potevano darle una mano ad apparecchiare la tavola.
Vermari e Medseth anche se erano di contro voglia dovettero farlo a Vermari toccò mettere la tovaglia con i bicchieri mentre a Medseth toccò invece mettere le posate e i tovaglioli.
Garda intanto era in cucina a preparare la pasta e gli altri piatti che poi sarebbero stati consumati a pranzo. Tutti poco dopo iniziarono a mangiare quando il padre di Vermari e Medtseth tornò. Loro due odiavano quel momento perché il loro padre Domenico mangiava a bocca aperta a causa di questo faceva dei rumori, tutto ciò le mandava in bestia in quel preciso momento avrebbero fatto a pezzi tutto e tutti.
Loro non sapevano il perché gli desse così fastidio se potevano si sarebbero alzate da tavola è se ne sarebbero andate ma però esse non potevano.
Loro erano fatte così prendere o lasciare, non si trattava del loro padre che le faceva arrabbiare ma anche se qualcun altro mangiava a bocca aperta facendo rumore con la bocca loro si incazzavano come delle bestie assetate di sangue.
L’unica cosa che desideravano in quel momento era essere in un posto lontano anche se però ci avevano fatto l’abitudine al brutto vizio del padre.
In un momento loro pensavano a come sarebbe stato bello partite con i loro amici, il loro desiderio presto si sarebbe realizzato.
Infatti Vermari e Medseth e loro amici sarebbero partiti per la crociera in Egitto il sette luglio, avrebbero preso il traghetto che pativa da Civita vecchia alle 11:00 in punto, e non erano a messi ritardi se no erano guai e no era solo per dire.
Le due sorelline avevano messo subito le cose in chiaro con i loro amici soprattutto con i loro ragazzi e i loro amici. Dopo parecchi giorni di attesa ecco che giunse il gran giorno della partenza, tutto in quel occasione fu perfetto, non vi furono problemi ne di trasporto ne di bagli ne quant’alto volesse succedere.
Il tempo era bellissimo quella mattina anche se c’era un gran caldo, Medseth e Vermari si ritrovarono con gli altri vicino alla nave di crociera su cui sarebbero poi saliti. La nave era bellissima, nuova di zecca, ed era stata battezzata la San Giorgio, con quella Vermari e Medseth avrebbero fatto in tutti i sensi una crociera da sogno.
La San Giorgio era completata di tutto, al suo interno vi erano cinque discoteche e ristoranti, poi c’era anche una bellissima biblioteca, e dieci piscine tra quali due erano per i bambini piccoli e tre erano al coperto e un piccolo centro commerciale completo di ogni fabbisogno.
C’erano anche due piccoli angoli di verde, poi c’erano più di duemila camere da letto ognuna della quali era lussuosamente arredata.
Alcune erano arredate sulle tonalità del giallo, altre erano sull’arancio, l’ocra, il rosso ma quelle più belle erano le camere arredate con il blu, ogni camera da letto poteva aver un letto singolo o due, un letto matrimoniale o un letto a castello o a una piazza e mezzo. Insomma ogni stanza era attrezzata di tutto.
Tutti ora mai erano arrivati puntuali al porto di Civita Vecchia, appena Medseth vide la nave in cui sarebbero andati in crociera per poco non svenne dalla felicità gli altri invece si meravigliarono per quanto era grande la nave.
Medseth –È un sogno non ci credo….
Vermari –Credici perché è vero!
Naral –Evvai! Un mese senza genitori, parenti o fratelli maggiori che ti rompano le scatole.
Aliana –Hai dimenticato quei mocciosi dei fratelli minori che pesti.
Dever –Sempre meglio di una sorella maggiore super acida.
Naral –Tua sorella ce la puoi risparmiare Dever.
Chiarastella –Ragazzi per favore piantatela.
Tristano –Si perché se non ci sbrighiamo la nave parte senza di noi.
Mentebella –A proposito siamo tutti?
Riccardo –Si siamo tutti.
Aramaldi –Ci sono pure io e con me c’è anche Camminastella.
Camminastella –Raga qualcuno mi stava cercando?
Chiarastella –Si… hem io.
Camminastella –Che volevi Chiarastella?
Chiarastella –Volevo sapere doveri finita.
Camminastella –Perché?
Chiarastella –È da un paio di minuti che ti sto cercando.
Camminastella –Tutto qui!? Sei sicura che non ci fosse dell’altro?
Chiarastella –No niente.
Camminastella –Bene allora io ritorno a fare i miei comodi. Cià!
Naral –Hei vogliamo salire sulla nave si o no?
Aliana –Si.
Riccardo –Prima però bisogna controllare se abbiamo preso tutto. Raga vedete se non vi manca qualcosa.
Medseth –A me non manca niente, a te Vermari?
Vermari –No ho preso tutto con noi viene anche Bubasti. Micio quanto è bella!
Tutti –COSA!?? OòO… O?O… O!O
Aramaldi –Vermari ti sei potata anche il gatto!?
Vermari –Certo perché? Il micio verrà con noi qualcosa in contrario?
Aramaldi –Secondo me e da anormali portarsi il gatto con se in crociera.
Vermari –Invece non è vero.
Naral –Se devo dire la mia, portarsi il gatto in vacanza non e da anormali ma solo una stravaganza e una stranezza.
Vermari –Mi stai dando della stramba?
Naral –No della stramba ma della strana.
Medseth –Con questo mi stai dando anche a me della strana.
Naral –Tu che centri.
Medseth –Ti sei già scordato che io e Vermari siamo gemelle monozigoti e quindi siamo due gocce d’acqua. Quindi se offendi Vermari offendi me.
Tristano –La vogliamo piantare con questa stupidissima storia?
Aliana –Dai ragazzi piantiamola mi sta venendo mal di testa!
Aramaldi –Aliana ti serve qualcosa?
Aliana –Che per una volta invece di litigare come degli stupidi, perché non saliamo una volta per tutte
Aramaldi-Tristano-Riccardo –Siamo con te Aliana.
Naral –Ora manca il tifo da stadio! ^^
Dever –Hei! Ragazze perché non fate un po’ di tifo?! ù_ù
Medseth –Dever… Naral! Vi piacerebbe vedere il mio fondo schiena ballare e ondeggiare dite la verità?
Dever-Naral –SIIII!!!! ^0^
Tutti –Ma Medseth sei impazzita?!? O.O?
Medseth –Ma siete impazziti! Io non farei mai una cosa simile anche perché c’è il mio adorato Ricky.
Riccardo –Medseth quante volte ti ho ripetuto di non chiamarmi così?
Medseth –Mamma mia quanto sei stupido.
Riccardo –Ora per favore vogliamo salire su questa fottutissima nave si o… NOOOOOOO!!! +\ _ /+
Dopo un lungo tira e molla,che prevedeva se salire sulla nave o restare ancora un po’ a terra a parlare, i ragazzi si decisero finalmente a salire e di dare inizio alla loro tanto sognata crociera.
Poco dopo essere saliti sulla nave, essa mollo gli ormeggi e iniziò a partire, i ragazzi che erano sul ponte della nave sentendola muoversi corsero ad affacciarsi alla ringhiera della nave dove si sporsero per salutare i loro familiari e gli amici che li avevano accompagnati.








































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































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