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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: IMMAGINI DA UN MATRIMONIO
Genere: Sentimentale, Romantico, Commedia
Rating: Vietato Minori 18 anni
Autore: anfimissi galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 09/01/2007 08:03:26 (ultimo inserimento: 21/06/08)

Hermione si risveglia senza l'ultimo anno di ricordi. E non sa... Che ha un marito. E che questo si chiama Draco Lucius Malfoy...
 
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IL RISVEGLIO
- Capitolo 1° -

CAPITOLO 1 — IL RISVEGLIO

****

Il fascio di luce accecante la indusse a richiudere repentinamente le palpebre contornate da lunghe ciglia scure. Il dolore alla testa non accennava a diminuire. Quel martellare costante, poco sopra la tempia sinistra, la stava facendo impazzire.

Una voce gentile, che aveva già sentito più volte durante la notte, la spronò — "Coraggio, apra gli occhi"

"La luce…è troppo forte" — bisbigliò a fatica Hermione Jane Granger, sentendo nuovamente la propria voce dopo giorni di silenzio.

"E’ normale. I suoi occhi hanno bisogno di tempo per abituarsi di nuovo alla luce, dopo giorni di buio costante. Provi a socchiuderli lentamente" — le consigliò, accarezzandole un braccio con tocco gentile, in segno di conforto.

Hermione alzò impercettibilmente le palpebre, e di nuovo quella luce accecante abbagliò le sue iridi dorate. Facendo appello a tutte le sue forze tentò di resistere. A poco a poco, i suoi deboli occhi si abituarono. Figure indistinte e contorte cominciarono a delinearsi in maniera sempre più chiara.

L’esplosione di colori si attenuò, e ogni tinta torno al giusto posto. C’erano delle tende azzurre alle finestre — fu la prima cosa che la giovane donna notò.

Un azzurro inusuale, con una punta di grigio. Il sole brillante in quella giornata di primavera inoltrata entrava prepotentemente nella stanza, rifrangendosi e riflettendosi sul vetro, illuminando il tessuto e rendendone i colori ancora più vividi, accesi.

Familiari.

Hermione scosse la testa, allontanando quello stupido pensiero. Il piccolo movimento della testa, la fece gemere per il dolore.

"Piano" — la redarguì l’infermiera — "Faccia piano. E’ stata a letto per settimane, avrà i muscoli indolenziti"

"A letto? Settimane? Dove sono?" — chiese confusa la ragazza, cercando di fare mente locale, senza riuscirci, per via di quell’inspiegabile nebbia che avvolgeva la sua mente.

"Si trova al San Mungo. Reparto di terapia intensiva. Ha avuto un incidente, è rimasta in coma per parecchio tempo" — proseguì la donna in piedi accanto a lei.

Hermione la scrutò attentamente. Capelli biondi raccolti in una treccia, occhi verdi. Sulla trentina. Un camice bianco, una spruzzata di lentiggini sul naso e un’aria piacevolmente sbarazzina. Simpatica.

"Dovrei conoscerla?" — sussurrò, ancora palesemente disorientata.

"Temo di no" — sorrise. Un sorriso caldo, sincero. — "E’ la prima volta che apre gli occhi, da quando è stata ricoverata"

"Al San Mungo, ha detto?" — chiese Hermione, a caccia di ricordi in quel baratro senza fine che era al momento la sua memoria.

"Esatto"

"Io…sono una medimaga" — Gli occhi dorati leggermente spalancati, si sorprese per la sua stessa affermazione. Non era una domanda, ma un dato di fatto, saltato fuori da chissà dove. Lei era una medimaga.

Vaghi ricordi riaffiorarono alla sua mente. Si, certo…Hogwarts, il settimo anno….gli esami, voti eccellenti, come sempre del resto…

Dopo, ancora studi e molto impegno, per essere presa al San Mungo. E si, ce l’aveva fatta.

Il sorriso contagioso di un bambino a cui mancava un dentino davanti, dopo che gli aveva curato e fasciato una ferita al braccio.

Si, ora tutto tornava. Piano piano, la nebbia si stava diradando. Ogni cosa andava al suo posto.

Hermione Jane Granger, la più brillante e giovane medimaga che il San Mungo avesse mai avuto.

"Io non la conosco. Però lavoro qui" — obiettò l’ex Grifondoro — "Come è possibile?"

"Sono stata assunta solo da tre settimane" — spiegò la bionda — "Quando sono arrivata lei era…beh, stava già poco bene"

"Capisco" — Hermione assottigliò lo sguardo, cercando di mettere a fuoco il nome stampigliato sul tesserino che la giovane portava appuntato sulla divisa candida — "S. Canon" — lesse ad alta voce.

"Parente di Colin?" — domandò incuriosita.

"Si. Mio fratello ha studiato ad Hogwarts. Un Grifondoro. Come lo era lei, se non sbaglio" — rispose gentile, gli occhi che le brillavano di gioia e d’affetto mentre parlava del fratello minore.

Hermione annuì — "La S per cosa sta?"

"Susan"

"E’ un piacere, Susan" — ignorando il pulsare continuo e doloroso della tempia, abbozzò un sorriso — "Io sono Hermione"

"La conosco di fama. Ho studiato a Beauxbatons, ma Colin mi parlava spesso del…aspetti, com’è che lo chiamava? Il magico trio? Si, esattamente. Lei, il grande Harry Potter e il famoso portiere dei Chudley Cannons, Ron Weasley"

"Beh, famoso….ha appena iniziato" — obiettò Hermione, senza per questo voler sminuire le potenzialità del suo migliore amico.

La donna in piedi davanti a lei parve non farci caso, presa come era dal suo discorso — "E poi, da quando sono stata assunta al San Mungo…beh, deve sapere che qui non si fa altro che parlare di lei. E’ una specie di leggenda. Dicono che sia la più preparata, nel suo campo"

La ragazza si sistemò le coperte che le arrivavano alla vita, impacciata — "G-grazie, io…non so cosa dire…sono davvero molto lusingata" — rispose, un leggero rossore le tingeva le guance.

"Si figuri. E’ la verità" — proseguì Susan allegramente — "E se non fosse stata già famosa per conto suo, avrei avuto modo di sentire comunque il suo nome, per via di suo marito…"

La risata cristallina di Hermione si stemperò nella quiete della stanza — "Deve esserci uno sbaglio" — mormorò sorridente, cercando di placare l’ilarità — "Io non ho alcun marito"

Sorprendentemente, Susan non rise a sua volta.

Al contrario, si rabbuiò.

"Signora….sta scherzando, vero? Voglio dire…lei ricorda suo marito, non è così?"

Hermione tacque, lo scherzetto era stato divertente, d’accordo, ma ora cominciava a diventare noioso — "Per ricordami di avere un marito dovrei essere sposata, non crede?" - stette comunque al gioco, estraendo la mano sinistra da sotto le coperte e mostrandola all’infermiera.

Un bagliore inaspettato attirò la sua attenzione.

E lì, sull’anulare lungo e sottile di quella mano delicata, da sempre priva di qualsiasi genere di ornamento…una spettacolare fede d’oro lucente faceva bella mostra di sé.

Hermione fissò il cerchietto scintillante basita, incapace di emettere alcun suono.

Alzò la mano destra, tremante, appoggiandola sull’altra. Fece scorrere le dita le une sulle altre, meravigliandosi di percepire il contatto da entrambe le parti.

Quella non era la sua mano. Era l’arto di qualcun altro. Senza dubbio.

Perché LEI non era sposata. Non esisteva alcun marito. Nessuno.

Chiuse un attimo gli occhi, prendendo un bel respiro.

Quando li riaprì, abbassando nuovamente lo sguardo, inorridì.

Perché il temuto anello era ancora lì, al suo posto.

E questo poteva voler dire soltanto una cosa.

Amnesia.

****

No. Non poteva succedere. Non a lei.

Ma i fatti parlavano chiaro. Non ricordava.

O meglio, ricordava meno di quanto avrebbe dovuto.

Guardò Susan negli occhi e capì che era arrivata alla sua stessa conclusione.

"Ricorda come si chiama?" — fece apprensiva.

Che domanda stupida..certo che ricordo come mi chiamo. Non sono mica deficiente!

Calmati, Hermione — si disse mentalmente — Calmati! Sta solo facendo il suo lavoro. E tu lo sai bene.

Aveva avuto a che fare con alcuni casi di amnesia. Questo lo ricordava. E ricordava bene le domande banali a cui aveva sottoposto i suoi pazienti. Ma questo era il protocollo.

"Ricorda come si chiama" — le ripeté Susan.

"Hermione Jane Granger" — soffiò la ragazza, tentando di mostrarsi più tranquilla di quanto fosse in realtà.

"Quanti anni ha?"

"Ventidue. Ancora da compiere. Il 19 Settembre" — sospirò Hermione — "Sto andando bene?" — non riuscì a trattenersi dal domandare, una sottile nota di ironia nella voce. Non ce l’aveva con Susan, per carità — lei era davvero un angelo — ma quell’assurda situazione rischiava di farla impazzire.

"Più o meno"

"Come sarebbe a dire più o meno?" — si allarmò l’ex-Grifondoro.

Susan abbasso lo sguardo sulla cartelletta che aveva appena recuperato dal cassetto del comodino — "Da questi documenti risulta che lei ha ventitré anni. Compiuti."

"Che cosa?!?! Mi faccia vedere!" — e con scarsa gentilezza le strappò di mano il plico di fogli in questione. Lì esaminò con cura, fermandosi di tanto in tanto, per dare un attimo di tregua agli occhi stanchi.

Si era abituata alla luce da pochi minuti, di certo mettersi a leggere era l’ultima cosa da fare.

Ma non le importava. Doveva sapere.

Passò a setaccio tutta la documentazione, mentre una smorfia le distorceva le labbra.

Informazioni scarse, per nulla dettagliate.

Era stata investita da un’auto nel mondo babbano. A Londra, per la precisione.

Una tale Christine Keller l’aveva soccorsa, portandola di volata al San Mungo.

Hermione fece mente locale. Christine Keller…Christine Keller…quel nome non le era nuovo…

Ma si! Una Corvonero, di due anni più giovane di lei. Mezzosangue, come lei. E per di più, londinese. Alla prima occasione l’avrebbe ringraziata — si ripromise.

Scorse velocemente il resto dei fogli, con sguardo critico, professionale.

Forte trauma cranico. Un coma profondo, durato tre settimane. Deboli cenni di risveglio registrati il 7 aprile.

"Che giorno è oggi?"

"Il 12 aprile" — rispose prontamente Susan.

Cinque giorni. Era sveglia da cinque giorni. Troppi.

Non poteva essere un semplice stato confusionale. Non dopo così tanto tempo.

Se si fosse trattato di un paziente qualsiasi, Hermione non avrebbe avuto alcun dubbio sulla diagnosi.

Amnesia. Causata dal forte impatto e dal coma che era seguito.

Nonostante questo, stentava ancora a crederci.

Aveva ventitré anni, non ventidue.

Un intero anno dissoltosi nel nulla. Semplicemente…sparito.

E un marito. Senza un nome né un volto. O una voce.

Un perfetto sconosciuto.

****

Un lieve bussare fece sobbalzare le due donne.

"Avanti" — mormorò Susan.

Un uomo moro, non molto alto, sulla trentina, fece il suo ingresso. Indossava un lungo camice bianco, ma Hermione non vi fece caso.

La mente occupata da pensieri ben più preoccupanti.

E’ lui? — si domandò, scrutando con attenzione quei piccoli ma simpatici occhi scuri, al di là degli occhiali dalle lenti spesse. Senza sapere che fare, abbozzò un timido sorriso.

L’uomo ricambiò il sorriso, poi si rivolse a Susan.

"Da quanto si è svegliata?"

"Oh…circa venti minuti. Forse mezz’ora" — rispose l’infermiera.

"La vista? Qualche ombra strana, figure doppie?"

"No, no, la vista è a posto" — affermò Susan — "Ma vede…il problema è un altro"

L’uomo, che aveva già raggiunto la porta soddisfatto, si voltò a quelle parole — "Che è successo?"

"Lei…la signora…vede…pare che abbia perso la memoria. Le ho fatto qualche domanda, per cercare di capire…da quel che ho capito ha rimosso completamente gli ultimi dodici mesi" — sussurrò titubante.

Il medimago la guardò sorpreso — "Amnesia?"

Hermione annuì, rassegnata.

"Questa non ci voleva!" — decretò l’uomo subito dopo — "Cosa ricorda degli ultimi mesi?"

Susan s’intromise prima che Hermione potesse proferire parola — "No, non capisce. Lei non ricorda nulla" — spiegò seria, guardandolo negli occhi — "Non sa nemmeno di essere sposata"

A quell’affermazione il medimago sbiancò, diventando pallido quanto il camice che portava.

"Oh no" — fu tutto quello che riuscì a dire, spostando lo sguardo preoccupato dall’infermiera alla paziente — "Torno subito"

E detto questo si catapultò di corsa fuori dalla stanza.

Hermione aveva assistito silenziosa a quella conversazione. Sollevò le iridi ambrate verso la bionda — "E quello chi era?"

"Patrick Davenport. Medimago di primo livello" — rispose Susan — "E, prima che me lo chieda…si, è normale che non lo riconosca. Come me, anche lui è arrivato al San Mungo da poco"

Hermione si lasciò ricadere all’indietro, sul soffice cuscino di piume. Portò le mani alla fronte, chiudendo gli occhi e desiderando con tutta sé stessa che quell’incubo avesse fine.

"Oddio… e io che ho creduto che fosse…." — non riuscì a terminare la frase.

Susan la guardò interrogativamente per un istante, poi comprese. E sorrise.

"Oh no, quello non è suo marito!" — affermò — "Non gli somiglia per niente, tra l’altro. Suo marito è alto, biondo, con gli occhi chiari. E se me lo consente, estremamente affascinante" — aggiunse con una punta di imbarazzo.

Alto?

Biondo? Occhi chiari?

Affascinante?

Nella mente della mora, ancora il buio più totale.

Ma chi diavolo sono andata a sposare? — si domandò.

Passò in rassegna tutti i suoi vecchi amici e conoscenti, alla ricerca di qualcuno che corrispondesse a quella descrizione. Niente. Nemmeno un possibile candidato.

Che fosse uno sconosciuto incontrato da poco? Una sorta di colpo di fulmine?

Non si era mai reputata una persona capace di lasciarsi trascinare dall’impulso del momento, a dire la verità. Di certo non fino ad arrivare all’altare.

Ma visto come stavano le cose, tutto era possibile.

Il suono della porta che veniva aperta la riscosse.

Il medimago di poco prima rientrò a passo svelto.

Hermione non fece in tempo ad aprire bocca, perché l’uomo la precedette.

"Non si preoccupi, Signora Malfoy, le posso assicurare che è in buone mani" — tentò di rassicurarla, con un sorriso sulle labbra.

Hermione lo guardò, ma non riuscì a vederlo.

I lineamenti dell’uomo si erano fatti improvvisamente confusi, sfuocati.

Non riuscì a sentire quasi nulla di quello che disse.

Solo una parola.

QUELLA parola.

Malfoy.

L’aveva chiamata Signora Malfoy.

Alto, biondo, occhi chiari. Estremamente affascinante. Nella sua mente, ora, una sola immagine.

Un volto maschile.

Quello di Draco Lucius Malfoy.

La stanza cominciò a vorticare pericolosamente intorno a lei. Non riuscì a scorgere il medimago, ne tanto meno Susan.

E successe una cosa che non le era mai capitata.

Per la prima volta in vita sua, Hermione Granger…svenne.
 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (14 voti, 20 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 20 commenti
Rif.Capitolo: 29
annijjola - Voto:
01/07/09 21:04
è mitica!!!!!!!!fantastica stupenda spero l'aggiorni presto xk nn vedo l'orea d leggere il seguito!!!!sn curiosissima XD davvero brava!!!!
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Rif.Capitolo: 29
lunalomb - Voto:
24/03/09 12:21
questa fic è davvero fantastica!
ho letto anche gli altri tuoi lavori e devo dire che sei davvero bravissima! spero aggiornerai presto perchè non vedo l' ora di sapere come va a finire!
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mikaru 02/12/08 14:19
SOLO PER FARLO SAPERE A TUTTI PRIMA DI FARVI ARRIVARE AL 18^ CAPITOLO VOLEVO DIRE CHE QSTA BRAVISSIMA SCRITTRICE HA UN FORUM MERAVIGLIOSO SU CUI SI POSSONO TROVARE ANCHE ALTRI LAVORI STUPENDI http://anfimissi.forumcommunity.net/
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deaselene 10/11/08 12:58
bellissima!!!
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Rif.Capitolo: 1
deaselene - Voto:
10/11/08 12:55
veramente bellissima.Devo dire la verità, la coppia in questione nn mi è mai piaciuta,ma in qst fic è favolosa.complimenti!aspetto cn ansia il trentesimo capitolo
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Rif.Capitolo: 1
lally-mangaka
24/10/08 00:06
quando continua?! T___T
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Rif.Capitolo: 1
hermione1985
20/10/08 21:27
ma a quando l'aggiornamentio dei capitoli???rischio di non dormire piu!!!!!!e troppo bella,entra nel cuore...
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Rif.Capitolo: 29
black-witch - Voto:
05/09/08 13:34
evvai!!! l'ho riletta per la quarta volta ormai...la tua fanfic è stupenda, spero la continuerai presto!!!

black-witch!!!
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Rif.Capitolo: 1
annijjola - Voto:
04/09/08 18:15
è bellissima!!!!è scrittta benissimo ed è fantastica...t prego continuala!!!
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Rif.Capitolo: 1
inu-yuki - Voto:
22/08/08 09:17
ehm ero presa dalla foga e mi sono dimenticata di una parola^^ come già detto!
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