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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Il Signore degli Anelli (The lord of the rings)
Titolo Fanfic: FRATELLI NEL CUORE
Genere: Sentimentale, Romantico
Rating: Per Tutte le età
Autore: dagliasa galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/12/2006 22:10:08

1fic su il sing degli anelli, fic completa, genere nn molto azeccato parla di Far e Boro
 
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UN ADOLESCENTE PIENO DI GUAI
- Capitolo 1° -

UN ADOLESCENTE PIENO DI GUAI
Questa storia si svolge in tempi tranquilli e quindi,ai tempi in cui, il signore del male, Sauron non si era ancora destato dal suo sonno.
Ci troviamo nel regno di Gondor, che a quel tempo era governato dal sovrintendente Denethor.
Nell’ immenso palazzo, dove alloggiava la famiglia del sovrintendente, (ormai dal popolo chiamata famiglia “reale”) oltre ai due nobili consorti, ed al figlio Boromir, viveva anche un giovane adolescente, pieno di guai oserei aggiungere, di nome Faramir.
Egli era il figlio minore, ed a quell’ epoca aveva solo 16 anni, anche se non sembrava dimostrarli:
aveva un portamento fiero, era molto alto, dai capelli mossi e di colore castano intenso e con occhi azzurri, quasi color ghiaccio.
Aveva un carattere privo di cattiveria, docile davanti a chi era in difficoltà, ma in casi veramente estremi sapeva tirare fuori tutta la grinta che aveva nel suo nobile cuore, ma ciò accadeva solo quando lo necessitava la situazione.
Faramir era amato da tutti, dai servi del palazzo, dalle guardie che c’ erano a corte, dalle ancelle della madre, dalle cuciniere, ed anche dal suo popolo.
Tutti provavano per il giovane principe, l’ affetto più profondo, e ciò grazie
a questo suo carattere leale e buono, ma anche per le sue opere: egli era ancora un ragazzino, se fosse scoppiata una battaglia, cosa che non succedeva da non si sa quanti anni ma che comunque non era esclusa, egli non avrebbe potuto parteciparvi per la sua giovane età, oppure per le spedizioni lontane era troppo giovane anche per quello; ma Faramir non riusciva a stare con le mani in mano, sentiva un grande desiderio di rendersi utile, di aiutare la propria famiglia a migliorare il regno di cui avevano la custodia; ed infatti, lui passava l’ intera giornata accanto al popolo aiutando i contadini in difficoltà, dando soccorso ai malati, oppure semplicemente portare dei sogni sereni nella mente dei bambini, raccontando storie che aveva sentito quando aveva la loro età, oppure insegnando loro a leggere ed a scrivere, cosa che i genitori facevano di rado, non perché non ne avessero intenzione ma, solo perché non ne avevano il tempo, i raccolti dovevano essere curati spesso se non si voleva che andassero a male;
con queste opere di buona volontà Faramir aiutava molto il suo popolo, più di quanto egli stesso immaginasse, oramai i suoi sudditi lo si rivolgevano a lui, con un nomignolo affettuoso, ovvero,“bambinaia reale”, ed ogni volta che Faramir si sentiva chiamare cosi, metteva in mostra un'altra delle sue qualità migliori, il sorriso.
Quel sorriso dolce, e buono che sarebbe stato capace di placare l’ ira funesta di un drago.
Compendiando, tutti coloro che conoscevano, il giovane Faramir, provavano nei suoi confronti, un enorme affetto ed una immensa gratitudine.
Tutti tranne una persona.
Denethor, sovrintendente di Gondor, e padre di Faramir, non riusciva a tollerare quel suo comportamento con dei semplici popolani, secondo il suo “regale” modo di pensare non si addiceva ad un principe.
Tanto è vero che con suo figlio Faramir era sempre distante, distaccato, anche se delle volte il suo figliolo cercava di avere una conversazione lui si distaccava freddamente, non provava lo stesso orgoglio che aveva nei confronti di Boromir.
Faramir questo lo sapeva, lo sapeva benissimo, ma ormai si era arreso suo padre nei suoi confronti non avrebbe mai e poi mai provato un sentimento di fierezza, o di orgoglio; questa era la realtà e non poteva cambiarla.
Ma non ostante ciò riusciva ad andare avanti con serenità, perché sapeva di avere l’ affetto di molte altre persone:
del suo popolo, di sua madre, e di suo fratello; e questo gia gli bastava.
Faramir era sereno della vita che conduceva, le uniche cose che egli desiderava cambiare erano: il risentimento che suo padre provava verso i lui, ed anche i viaggi di suo fratello.
Da quando Boromir aveva compiuto diciotto anni, suo padre cominciò a mandarlo in regni lontani per affari del regno (questioni che onestamente Faramir non desiderava conoscere), e magari quando tornava a casa, era una buona parte del tempo impegnato con il padre, o con gli allenamenti o con quelle strane questioni che riguardavano il regno; Di conseguenza il giovane principe non passava molto tempo con il fratello, anche perché quando Boromir era libero gli sembrava più che giusto che si riposasse, e quindi non osava disturbarlo.

 
Continua nel capitolo:


 
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