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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: TUTTA COLPA DI UNA CENA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: calcifer85 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 05/11/2006 10:59:26 (ultimo inserimento: 18/12/06)

Ed eccomi qui, nel mio letto, alle sei e mezza del mattino, svegliata dai sex pistols... leggete e commentate!!!!
 
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UNA MATTINA COME TANTE
- Capitolo 1° -

E’ strano essere figlia di uno scrittore pazzo. Molto più strano se il suddetto scrittore pazzo ha una passione sfrenata per la musica, passione che ha passato a me e a David, mio fratello gemello.
Ed eccomi qui, nel mio letto, alle sei e mezza del mattino, svegliata dai Sex Pistols. Dico io, Enya, Bethoven, anche Mozart mi sarebbe andato bene! Ma i Pistols no, e che cazzo!
Mi alzo… Dio, il pavimento è gelato! Dove diavolo sono le ciabatte?
Guardo sotto il letto, niente. Pensa, Laura, pensa!
Alzo lo sguardo, ed eccole. Come hanno fatto a finire nel camino? Bah, saranno andate in giro da sole nella notte! Le acchiappo, felice di mettere i piedi al calduccio.
Bene, ora che i piedi sono sistemati, vado ad uccidere chiunque abbia avuto la geniale idea di accendere lo stereo a tutto volume!
Scendo le scale velocemente, rischiando di inciampare circa una ventina di volte. Quando mamma non c’è, la casa è lasciata in balia di se stessa. Beata lei, ora è a Madrid. Quanto avrei voluto andarci anch’io, ma ho scuola!
“Ciao, papà,” dico, fingendomi calma, “dormito bene?”
“Certo, tesoro, e tu?” chiede il disgraziato.
“Oh, se è per questo starei ancora dormendo, se qualcuno non avesse acceso i Pistols a tutto volume!” dico, ironica. Lui mi sorride e abbassa lo stereo, meglio tardi che mai.
A mo’ di scusa, mi mette sotto il naso una ciambella.
“Pace?”
“Pace,” dico, acchiappando la ciambella.
“Come si dice?” non so se te ne sei accorto, papà, ma ho diciotto anni!
“Grazie,” non posso fare altro che sussurrare, dandogli un bacio e sporcandolo di zucchero a velo. Così impari, tié!
“Dave?” chiedo, immaginando la risposta.
“E’ andato a correre,” mio fratello ha lo sport nel sangue. Capitano della squadra di basket, si fa i suoi 5 km mattutini, sabati e domeniche compresi, e 100 tiri a canestro, il tutto prima di fare colazione. Io morirei! Se fosse per me, me ne starei svaccata tutto il giorno sul divano a guardare la tv con Dede, la mia migliore amica, o al massimo a giocare alla play.
Forse è per questo che lui ha tutte quelle ammiratrici, nonostante sia felicemente fidanzato con una misteriosa sconosciuta, e io invece non ho nemmeno dato il mio primo bacio! È che il solo pensiero di dovermi mettere a cercare di rimorchiare un ragazzo, beh, mi stravolge! Meglio lasciare tutto al caso, no?
Non che sia brutta, ma mi trascuro! Questo è quello che mi ripete tutti i giorni l’altra mia migliore amica, Beth. Lei ha una sfilza di ragazzi alle spalle, e l’agenda piena di numeri di telefono di altrettanti ammiratori la cui aspirazione massima è una storia con lei. Dico io, non hanno niente di meglio da fare che sbavarle dietro?
Va beh, lasciamo perdere!
Addento l’ultimo pezzo di ciambella, e guardo mio padre. Ciò che vedo non mi rassicura!
Sapendo che sta per iniziare uno dei suoi soliti discorsi, lo mollo lì per andarmi a fare una doccia.
Ho appena finito che qualcuno bussa alla porta del bagno.
“Ehi, piccola, hai finito?” chiede mio fratello.
“Si, sto uscendo!” annuncio, acchiappando un asciugamano. Mi copro con quello e apro la porta.
“Dave, puzzi!” sentenzio. Lui ride e ci diamo il cambio.
Mi vesto velocemente, sotto lo sguardo attento di Sirius, il nostro cane... sembra disapprovi il mio abbigliamento.
E come dargli torto? In effetti, sono proprio sciatta! Anonimi jeans scoloriti e logori, anonima maglietta dei Pistols (già che siamo in tema!), anonima pettinatura. Ho i capelli schifosi, sembrano spaghetti, e l’unico modo di tenerli è legati! Li spazzolo con cura e decisione, sperando di trovare l’ispirazione, ma nulla! Allora me li lego, è inutile sprecare tempo in cose futili!
Metto a casaccio libri e quaderni nello zaino e scendo da basso, David e papà discutono. Ok, se mi defilo ora forse mi salvo!
“Io esco!” dichiaro, ma la voce di papà mi blocca sulla porta.
“Vieni qui!” ordina. “Domani torna mamma, dobbiamo risistemare casa! Subito dopo scuola vi voglio qui, basket o non basket, Dede o non Dede!” ci ha braccati!
Annuisco sospirando, loro fanno casino e io devo mettere a posto! E in più lunedì ho una verifica di latino, ripasso generale… so già che ci chiederà la luna!
Finalmente sono fuori dalle grinfie di quel pazzo nevrotico di mio padre.
Oddio, è tardissimo! Se arrivo in ritardo, il prof di greco mi mette un quattro. Comincio a correre come un’ossessa, bloccandomi quasi subito, senza fiato e dandomi dell’idiota ad alta voce. Mi giro e vedo mio fratello che mi guarda.
“Non è colpa mia se mi dimentico sempre che hai la patente!” dico, e lui sbotta a ridere.
Perché ogni mattina deve essere così?



Che ne dite? Vi è piaciuto il primo capitolo? Un bacione a tutti quelli che hanno letto... e commentate!!!
 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (0 voti, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
pepi4ever 15/04/09 10:48
caruccia brava
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