TI AMO....TI UCCIDO - Capitolo 1° -
"Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni, i fatti e i personaggi non sono esistiti o esistenti."
Era stesa sul futon, e ogni tanto allungava la mano ad accarezzare il morbido manto del gatto che aveva sulle ginocchia, e quello in risposta alzava appena percettibilmente il musetto rimanendo immobile, come a chiederne di più, ma lei impegnata a leggere lo lasciava li, proprio mentre incominciava fuseggiare, appena cominciava a divertirsi
In qualche modo voleva vederlo soffrire….voleva vederlo impazzire…quanto ancora avrebbe resistito prima di fondarsi tra le sue braccia nell’avara ricerca di carezze?
All’ennesimo smorzamento del suo piacere il gatto le saltò in grembo, le zampine davanti sul seno prosperoso, appena coperto dalla maglietta larga.
<Allora hai ceduto, ora voglio vedere quanto ci metti a smascherarti> disse la ragazza al micio, l’ultimo la guardava con occhietti furbi
Dopo qualche carezza, gradita palesemente con le sonore fusa, la ragazza le mise il naso contro quello del felino, e gli disse con voce vibrante
<Adesso basta, voglio giocare sul serio>
Il micio allora come se avesse capito abbozzò un ghigno e cominciò a lavarsi una zampina, mentre l’altra era ammezzo ai seni di lei
Lo accarezzò mentre si lavava, era incredibilmente morbido il suo pelo, il micio prese a leccargli la mano
<finalmente ti sei degnato…fa veloce, non ne posso più> appena fini la frase dal micio si levò una potente luce verdina, e il felino lasciò il posto ad un ragazzo degli occhi neri con la sclera verde smeraldo i capelli lunghi fino sotto le spalle color argento con i riflessi blu incorniciavano il volto dalle fattezze angeliche, e il ghigno tipico di chi sa come divertirsi.
<Kirya mi spiace farti aspettare, ma sai una scommessa è una scommessa>
<Certo Shin-sama, una scommessa è una scommessa…ma tanto come al solito è pari>
<Sai che quando sono gatto sei molto più gentile?> disse infine il ragazzo posando le labbra su quelle di lei chiudendole in un bacio dapprima casto a fior di pelle, ma poi sempre più ardente, fino a quando le loro lingue non cominciarono a cercarsi con travolgente passione
<Tutte le volte mi chiedo come faccio a resistere tanto> disse con voce profonda e rauca Shin sussurrando all’orecchio di lei per poi prenderlo tra le labbra lambendole il lobo con la lingua per poi mordicchiarlo delicatamente scendendo sempre di più tracciando linee di saliva sul candido collo di lei
<Me lo chiedo anche io> rispose lei sorridendo tra i gemiti, quel demone la faceva impazzire
Le mai di lei si muovevano delicate e decise di pettorali di lui, disegnando i contorni degli addominali appena accennati, per poi concentrarsi sui capezzoli, giocandoci con pollice ed indice
Ad un tratto lui le sfilò la maglietta, gli era solo d’ingombro.
Subito cominciò a ribaciarla sulle labbra con passione sempre crescente mentre le sue mani si muovevano dai fianchi all’interno coscia di lei, mentre lei ricambiava il favore.
Ad un tratto scese a baciarle il petto, con estrema lentezza, quasi a voler stampare nella mente quelle sensazioni irripetibili, mentre 1 mano palpava il prosperoso seno, poi scese sempre più giù, fino a lambirle con la lingua il capezzolo del seno libero, mentre la sua mano sfiorava ‘accidentalmente’ il pube di lei, strappandogli un gemito sommesso
<Mi vuoi fare impazzire per caso mio signore> disse lei, ormai era in un altro mondo dove non esisteva altro che il suo corpo e quello di lui…
L’uomo sorrise alla reazione della ragazza, e mentre un sorriso si accennava al suo viso, mise con più decisione la mano sul pube di lei, ancora coperto dalle mutande, come voler superare quella soglia
<Ti ho già detto che in mia presenza devi essere sempre nuda> dapprima infilandole lentamente la mano nelle mutande, per poi toglierle definitivamente ed accarezzare dapprima delicatamente, poi sempre più decisamente e rapidamente il clitoride di lei
<Si…hhm...mio...signore…mhhhhh…SII>
<La prossima volta non disobbedire> le disse, per poi sostituire la sua mano bagnata con la lingua, assaggiandone il gusto, mentre la ragazza gemeva sempre più sonoramente.
Quando Kirya stava per arrivare al limite Shin si fermò
<Perché mio signore?> chiese ansante la ragazza
<Sai che non mi piace che mi chiami mio signore> disse per poi prendere di peso la ragazza mettersela a cavalcioni, voleva che fosse lei ora a guidare sapientemente la situazione.
<Bene Shin....non aspettavo altro> disse la ragazza sentendo sotto di lei il membro già duro del demone.
Lo baciò, con passione, quasi violentemente cercando la sua lingua, poi prese a scendere verso il collo, lasciando una striscia sottile di saliva, assaporando delicatamente il gusto dell’altro, poi tirò fuori tutta la lingua, leccandolo fino all’orecchio, dove prese a succhiare e mordicchiare gentilmente il lobo, entrando di qua in qua nell’orecchio, poi prese a scendere lentamente, baciando dapprima tutto il petto, poi il ventre, soffermandosi sull’ombellico, ogni tanto gettava occhiate maliziose al demone, che non emetteva un suono, ma aveva il fiato corto, e l’espressione indicava piacere puro, ancora più lentamente lei scese, leccando delicatamente con la punto dalla lingua l’inguine di lui, che con un moto impaziente mosse il bacino, come a chiedere di fare più velocemente, piano piano lei spostò la lingua sul pene eretto, strappandogli finalmente un gemito
<Mmhh…non ti fermare!> disse come un ordine, anche se sembrava più una supplica, lui, il grande demone Shin, Signore delle terre del Nord era ora completamente in balia di una demone che aveva nemmeno la metà del suo potere.
Sulle labbra di Kirya si affacciò un sorrisino soddisfatto, mentre con le mani massaggiava lentamente andando su e giù lungo tuta la lunghezza del pene, piano piano lo sentì pulsare nelle sue mani, così che decise di riprenderlo in bocca, stavolta succhiandolo delicatamente, la sua testa andava sempre più velocemente, succhiando sempre più avidamente, fino a quando finalmente non sentì il suo sapore invadergli la bocca e dalle sue labbra sentì un urlo strozzato.
Kirya si alzò, guardando nei neri e verdi occhi di lui, accarezzandogli i capelli morbidi come seta
<Soddisfatto Shin?> chiese con malizia, ma si leggeva nei suoi occhi e nella sua voce che c’era qualcosa di più…lei amava quel demone, quel dannato demone che non sapeva cosa fosse l’amore, che trattava chiunque come un suo sottoposto, anche il suo voler essere chiamato per nome da lei era certamente frutto di un sfogo sessuale.
<Perfetta…come al solito…ma ora> disse lui baciandola dolcemente sulle labbra per poi metterla sotto di se, divaricandogli gentilmente le gambe con un ginocchio.
Piano piano entrò in lei, andava tanto lentamente da sembrare che andasse a rallentatore, voleva farla godere più che poteva, non capiva cosa la tenesse legata a quella demone di rango inferiore, ma lei lo aveva colpito, piano piano si era reso conto di provare affetto per quella creatura, ma non avrebbe mai potuto dimostrarglielo, l’avrebbe messa in pericolo, aveva troppi nemici e sicuramente guerre future da combattere, e non avrebbe voluto che le potesse accadere qualcosa.
Il ritmo della penetrazione continuò sempre più veloce, e ancora più veloce, strappando gemiti ad entrambi, i loro corpi si cercavano, mordendosi e i infilzandosi con gli artigli, mentre il ritmo continuava sempre più veloce, non solo su e giù, anche roteando il bacino, per sentire sempre di più l’altro, fino a che quasi insieme si sentirono esplodere dentro un vortice di emozioni arrivando all’apice dell’orgasmo, poggiando stremato la testa nell’incavo della spalla di lei.
Kirya l’aveva sentito, aveva sentito lo sperma di lui entrare dentro veloce, ma non lo aveva respinto, sapeva che avrebbe rischiato di rimanere incinta di lui, ma in tal caso avrebbe chiesto di allontanarsi da palazzo e avrebbe cresciuto con amore il piccolo, sperando che somigliasse il più possibile al padre.
Lui non si era ritirato, non ci era riuscito, sapeva che avrebbe dovuto farlo, non avrebbe mai potuto rischiare di ingravidare una femmina, ma non era riuscito a staccarsi da lei, avrebbe voluto stare in quel modo il più tempo possibile.
<Perché non ti sei allontanato?>
<Lo stesso potrei chiederti io, perché non mi hai allontanato>
‘Perché non potrei mai allontanarti, perché ti amo’ <Perché…se il mio signore non si allontana io mi permetterei mai di allontanarlo>
<E’solo per questo> ‘ non dire si…non puoi dire si’
<Shin lo sai che non potrei mai allontanarti, anche se non fossi il mio signore> ‘oddio che ho detto? Adesso come minimo i ucciderà con i suoi artigli velenosi’.
Alle parlole di Kirya Lui alzò di scatto il capo ‘cosa vorrà dire? Che non provi qualcosa per me, in tal caso dovrei ucciderla, ma non potrei mai…non lei’ <Cosa vuoi dire con questo?>
<Devo per forza dirglielo mio signore?> chiese lei chinando il capo
<Ho detto di non chimarmi mio signore –le disse con voce sibillina- e si, devi per forza dirmelo> ‘dimmi che mi ami…ma non dirmelo’
Lei alza finalmente gli occhi su di lui, e lo fissa nelle iridi piana d’amore e tristezza ‘lo so che morirò per questo, ma lo sapevo sin dall’inizio che non avrei dovuto innamorarmi di lui…ora chiede la verità…addio piccolo che fosse avresti dovuto nascere, se così fosse non vedrai mai la luce’ <Io ti amo Shin> disse scandendo bene le parole, fissandolo con risolutezza e amarezza.
Lui si alzò, si rivestì lentamente e lei gli chiese <Cosa avete intenzione di fare? Mi ucciderete?>
<Si se userai un secondo di più quel tono da serva inutile. Devi darmi del tu, e chiamarmi per nome> le rispose con voce ferma, poi avvicinandosi alla porta aggiunse <Pero ora non verrai punita in alcun modo, ti trasferirai nell’ala ovest al piano superiore nella camera delle rose, questo fino a mio nuovo ordine> poi svanì dietro la porta, richiudendola con cautela, lasciando Kirya ancora nuda sul letto a fissare la porta in preda a mille emozioni contrastanti, tra le quali una spiccava più di tutte ‘Che non porvi qualcosa per me?’.
Poi ancora in preda ai dubbi si addormentò, accarezzandosi il ventre dove probabilmente giaceva una nuova creatura.
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