UNA MALATTIA
- Capitolo 1° -
Il luogo è una strada di città.
O meglio,il punto che dobbiamo focalizzare è il marciapiede di una strada di una grande città.
Ma la città non importa,è necessaria per creare un concreto punto d’innesto tra il narratore e il lettore.
Dunque immagina una tua città,o paese.
Sulla marciapiede c’è un uomo.E’ un uomo molto grasso,del tipo di obesità patologica.Veste una tuta viola che lo copre come un telone,la testa è nascosta dal cappuccio.
L’uomo è osceno.Il suo ventre è una massa di carne che cade sulle sue gambe,le quali sono un'unica forma compatta priva di articolazioni.L’uomo suda copiosamente,le ascelle e l’inguine fanno mostra di vistose chiazze umide.L’uomo manda un cattivo odore.Il suo odore è di urina mista all’odore acre di sudore.Odora capelli sporchi,di vestiti vecchi e di feci.
Questo individuo trascina la sua mole lungo il marciapiede,strascicando lentamente i piedi nelle scarpe da ginnastica.
Nel marciapiede si muovo altre persone.Quando questi si accorgono della sua presenza non possono fare a meno di mostrare il loro disgusto.Alcuni abbassano lo sguardo,altri lo attaccano apertamente,ma nessuno riesce a mostrarsi indifferente.L’uomo,a cui ora daremo un nome,dà loro occhiate furtive,poi cerca di sprofondare ancora di più nel cappuccio,al punto che alcuni osservatori si domandano come faccia vedere la strada.
Il nome dell’uomo è Angelo.Il cognome non ha importanza,e non ne avrebbe neppure il nome.
Angelo non ha niente di angelico.Angelo è un mostro che si muove in un mondo che lo ritiene una vistosa infezione cutanea.Angelo è una vescica aperta,è un conato biliare ambulante.
Angelo ha una probabilità di avere un infarto superiore al 70% per ogni minuto che respira.
Per ogni minuto che respira Angelo vorrebbe essere morto.
Angelo è malato.Il nome della sua malattia muove il mondo delle commedie,la malattia di Angelo viene citata per far nascere un sorriso in più ad una battuta maligna.
La malattia non permette ad Angelo di andare al ristorante,gli impedisce l’ingresso ai cinema,e negli ascensori.Angelo non può entrare in un bar,Angelo non può passeggiare,Angelo non può fare il turista,Angelo non può mostrarsi in pubblico.
Angelo non può decidere cosa mettersi,si veste con ciò che trova.
La malattia ha privato Angelo del suo nome,tutti coloro che muovono epiteti verso di lui lo chiamano con metafore che identificano la sua malattia.
La malattia di Angelo comprende un ampio ventaglio di effetti,quali apnee notturne, broncospasmo e asma, sindrome di Pickwick,cardiopatologie,colesterolo e molto altro.
Angelo non può correre.Angelo non può camminare per lunghi tratti.Eppure tutto questo non è la parte peggiore della sua malattia.
Il vero orrore che comporta questa malattia è la solitudine.Angelo vorrebbe avere degli amici,vorrebbe avere delle persone da chiamare,con cui parlare,con cui ridere.Quando cerca di avvicinarsi agli altri questi lo feriscono.Usano parole come pietre.
Diventa così solo che la sua anima diviene una bocca spalancata verso il nulla.
Angelo ora sparisce dalla nostra vista.
Un giorno il cuore gli si spaccherà di tristezza.
E non sarà stata la malattia ad ucciderlo.
Tempo fa in uno slogan francese:
“ E’una malattia grave che uccide 55 mila persone l'anno. Non è una colpa, nè una fatalità, tantomeno qualcosa su cui scherzare”
“L'obesità uccide.Vi fa ancora ridere?”
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