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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: LA MAGGIORE ETÀ
Genere: Commedia, Kid-fic (per bambini)
Rating: Per Tutte le età
Autore: briareos galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 14/03/2006 02:15:20

raccontino cortocorto moral/esistenzialista.io ne sono soddisfatto...tempo di lettura 15 minuti max
 
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PENSIERO COMUNE
- Capitolo 1° -



Nel mondo,così come ci venne raccontato,gli uomini erano soli,ed ognuno viveva nella propria Isola.Avevano occhi,braccia e gambe per raggiungere gli altri,ma rimanevano sempre molto distanti.
Ogni pensiero era stretto all’interno delle sinapsi,recintato,incompreso dalle menti stesse che li formavano.Non esisteva Condivisione,ogni cosa era unica,e la gente giudicava sé e gli altri con occhi che non vedevano oltre la struttura di sangue e ossa che ci accompagna.





La gente era spaventata,la gente comunicava con le Parole,emissioni foniche molto articolate regolate da un codice.Ogni suono aveva un significato,e con esso esprimevano i Soules,le attuali ramificazioni che ci accompagnano.
Ma i messaggi più importanti non avevano bisogno di intermediari,venivano captati ad un livello molto primitivo rispetto ad ora,ma ugualmente entravano a far parte del nucleo delle persone.Ne costruivano poco a poco le basi comportamentali,ergendo le colonne su cui avrebbero poi basato le proprie percezioni.
Adesso sono le percezioni che definiscono le cose viventi,e la realtà segue il pulsare incessate della vita,che muta in modo erratico attimo dopo attimo.



Ma prima le persone avevano dato un nome a tutto,ed ogni cosa aveva una funzione.Delimitavano gli spazi della terra con delle linee,e gli uomini dividevano l’uni dagli altri con il peso degli oggetti che gli appartenevano,con il valore delle cose che sapevano.O addirittura sulla quantità di cose che producevano.

Non c’era scambio,gli uomini erano treni su delle rotaie che non si incrociavano mai.Negli anni antecedenti alla Maturità,gli uomini avevano raggiunto la massima distanza.Si era creato,in brevissimo tempo,una rivoluzione informatica.Avevano creato una sistema dove ogni informazione veniva inserita in un meccanismo di facile accessibilità,ed ognuno poteva aggiungere le proprie,sia esse vere o false.



Per colmare il vuoto che portavano dentro gli individui iniziarono a creare dei diari personali,che chiamarono Blog,in cui riversavano tutte le loro sensazioni,e le inserivano in forma anonima in questo sistema mondiale.Ne vennero creati continuamente,e di tutti i tipi,e la maggior parte di essi dicevano le stesse cose.E peggiorò la loro situazione.



Parlavano di solitudini,di vuoti,di dilemmi esistenziali.Erano crollati i modelli mistici,e si era costruita una corrente che si basava sulla freddezza degli animi,sul pragmatismo.Si era creato un’anomalia comportamentale,ogni persona teneva ben distante l’una dall’altra,circondata dalla paura e dal dubbio.Consumavano le proprie essenze davanti ai televisori,incoraggiate dall’inedia che veniva proposto loro dai media.



Fu un periodo orribile,in cui i declini mentali erano inarrestabili,il pessimismo divorava i colori e tutti si avviavano verso la conformazione.Vennero inventate nuovi elementi chimici per le persone che venivano giudicate troppo strane o quelle troppo tristi,secondo un modello di accettabilità imposto con delle immagini artificiali.



Ogni persona aveva strumenti per parlarsi più facilmente,anche a grandi distanze,ma tanto più nascevano strumenti d’interazione sociale tanto più aumentava la distanza tra le persone.



Il mondo fu invaso da una malattia inarrestabile,una logica malata che metteva il profitto nella prima scala di valori.Esso stava davanti a tutto,davanti alle persone,davanti ai propri desideri,o ai propri affetti.venivano distrutte città per il profitto,morivano bambini e neonati per il profitto,ed ogni mese che passava il pianeta stesso soffriva i danni di questa cancrena.Tutto veniva distrutto,raso al suolo o rovinato senza che nessuno potesse fare niente.Coloro che calcolavano predissero che gli umani preso sarebbero giunti al collasso entro pochi anni.



Era un pianeta molto diverso quello che esisteva anni fa,ed ogni paragone è approssimativo.



E’difficile cercare di creare un collegamento su cosa era prima e cosa è ora.Difficile interpretare il mare in cui siamo caduti,dove tutto esiste e non esiste.



Io Sono tra le persone più anziane,fra coloro che ancora rimangono intrappolato nelle maglie del Ricordo,che disciplinano le proprie correnti a ripetersi continuamente,in modo da formare una struttura che incorpori una visione virtuale di ciò che è stato.Ma quando avrò finito di emettere questo ultimo messaggio anche io deciderò di dissolvermi nel Mare che siamo diventati.
Ho deciso di incidere nella pietra questo messaggio,affinché,se un giorno qualcuno non capisca cosa siamo diventati riesca in qualche modo a comprenderci.



Comprendere che se prima eravamo uomini,ora siamo qualcosa di diverso.Non esiste più il singolo.Se qualcuno si rivolge a qualcuno di noi, è costretto ad accettare il fatto che sta parlando con tutti gli esseri umani del pianeta.



Ma ora è necessario spiegare cosa avvenne.Non sappiamo dire quando,abbiamo atrofizzato il senso del tempo.Il concetto di tempo è stato sostituito con un presente eterno che non si ripete mai.



Al limite del periodo nero le varie nazioni erano in lotta tra di loro.Tentavano di sopraffarsi a vicenda,alcuni ordinavano ad altri di morire per il loro profitto,e questi ubbidivano,credendo che questo avrebbe giovato alle loro vite o alla loro morte.Ne morirono milioni di persone senza sapere il perché,semplicemente per essere stati nel posto sbagliato al momento sbagliato.Furono utlizzate armi che resero sterili intere porzioni di pianeta,un fuoco malato che bruciava tutto indiscriminatamente,e che ancora oggi sono la nostra ferita più dolorosa.Quando iniziarono ad esaurirsi le risorse,i più grandi rappresentanti della scienza costruirono un’arma in grado di modificare il pensiero degli uomini.Essi capirono che esisteva una frequenza nel pensiero umano,e decisero di imporre la perdita della capacità combattiva alle truppe nemiche.



Costruirono il più grosso impianto mai esistito e fecero detonare le loro frequenze su tutto il globo,là nel punto in cui le frequenze avessero sortito il massimo impatto possibile.L’emissione fu tale che l’intero pianeta fu attraversato per intero,ed ogni persona vivente,cosciente o meno,fu colpita in pieno.Ne furono travolti avversari e alleati,i bambini dentro il ventre delle madri e i vip all’interno dei loro bunker.Gli scienziati stessi si accorsero subito dell’errore fatto,cioè che gli umani fossero suddivisi per razze,mentre in realtà ognuno,sottopelle,è uguale agli altri.Ognuno di noi prova dolore,gioia,infelicità,tristezza o sorpresa.



E fecero l’errore di pensare che un’emissione così intensa colpisse solo una parte dei nostri pensieri.Pensarono che gli umani fossero meno umani.

Il delicato meccanismo dell’autocoscienza fu stravolto,strappato dalle sue difese e portato alla luce,cosicché ognuno di noi si ritrovò,per la prima volta faccia a faccia con le nostre proprie essenze,i nostri orrori.



Ogni mente fu rivoltata come un guanto,e dall’abisso dell’inconscio riemersero i nostri antenati carvenicoli,i nostri ricordi fetali e le nostre memorie genetiche.Divenimmo strutture monocelluleri,i primi mammiferi,ci ricordammo del nostro primo battito del cuore,e i respiri di nostra madre,rabbrividimmo al freddo delle glaciazioni,provammo il terrore della preda,l’estasi della sopraffazione e l’onnipotenza della forza.La nostra mente,libera,s’innalzò come un’albero verso l’esterno,schiacciandoci nella sua grandezza.E scoprimmo che potevamo avvicinarci l’un l’altro.Indipendentemente dalla nostra volontà i pensieri si intrecciavano con quelli della persona che avevamo più vicina,in un’invasione reciproca,che non faceva altro che aumentare ancora di più il caos che ci divorava.



Da questo periodo nacque quello che ora chiamiamo il percorso che portò alla Maturità.
Se esiste un Dio,ci aveva tenuto per mano molto tempo,coprendo la nostra mente con una censura che ci preservava dalla pazzia,ma anche dall’autoaffermazione.In quel tempo non sapevamo più dove fosse l’alto e il basso.Non esisteva più una linea dell’orizzonte,e l’intreccio delle menti si fece viavia sempre più intricato,estendendosi ad ogni forma vivente del pianeta.



La guerra finì nel medesimo istante in cui fu attivata quella strana arma,ma altre milioni di persone morirono,fino a quando il nostro numero fu quello delle specie in via d’estinzione.Ma con il cambiamento delle generazioni le cose migliorarono.Non cercarono più di apportare un’ordine alle cose,a modificarle secondo il proprio benestare,ma impararono ad accettarle così come esistano.Alle domande è seguita la percezione,alla scienza è seguita la contraddizione.



Abbandonammo le domande,ora viviamo di noi,seguendo il flusso delle stagioni.Abbiamo ripreso a cacciare,e quando lo facciamo siamo il carnefice,che scaglia la lancia,siamo la preda che soccombe alla morte.Siamo il neonato che in quell’attimo sta nascendo,siamo il rantolo del moribondo e la pianta nella fotosintesi.



Seguiamo le stagioni,emigriamo in paesaggi irriconoscibili.Attraversiamo a piedi le vecchie città,lasciamo i cadaveri allo scoperto,in luoghi che gli animali possono trovare più facilmente.La nostra sopravvivenza è più incerta,ma nessuno è più solo.Esistiamo in una corrente che ogni giorno si fa più forte,come un vento che esce dall’atmosfera e accarezza le polveri lunari,tendendosi verso le altre coscienze che attendono al di là del nostro pianeta.

Ora siamo esseri umani che lottano giornalmente per la sopravvivenza.Le nostre città sono state divorate dalla terra e le piante eccheggiano dai vetri infranti dei grattacieli.Nelle biblioteche i libri concimano le edere che coprono le pareti,i nostri computer stanno inutilizzati sotto il muschio e le centrali elettriche crollano prive di manutenzione.Nelle autostrade le radici erompono sotto l’asfalto,e di notte i predatori si aggirano tra le corsie silenziose…




 
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