PROLOGO
- Capitolo 1° -
PROLOGO.
Galerians.Una parola che incute terrore soltanto se la si pensa. La parola che la legge vieta di dire. Quella sera Inue aveva fatto tardi perché il lavoro lo aveva trattenuto a lungo. Erano le 11 di sera e quando s’incamminò per andare in metropolitana e in giro si vedevano solo le bande dei teppisti e nella sua città ce ne erano tante. Quando finalmente arrivò vide che all’interno del vagone non c’era nessuno a parte una ragazza con un giaccone blu come il cielo al crepuscolo. Era incredibilmente bella ma allo stesso tempo il suo sguardo sembrava freddo come il ghiaccio. Aveva dei bellissimi capelli neri che le ricadevano sulla fronte e degli occhi azzurri a dir poco meravigliosi. Se ne stava nel sedile a guardare fuori e poi si accese una sigaretta sospirando e guardando l’orologio. Inue si sedette in un posto vicino al suo e per qualche istante si fermò a guardare quella dea così bella quando ad un certo punto le chiese se aveva una sigaretta anche per lui. La ragazza lo guardò con uno sguardo senza espressione, fece cenno di sì con la testa e le offrì il pacchetto, lui ne estrasse una che poi si fece accendere da lei. Essa lo fissò per un istante quando ad un certo punto disse – Per caso tu lavori come programattore al C.R.V.? - –Sì, ma tu come fai a saperlo?- domandò lui. –E’ semplice, nella tua valigetta c’è una targhetta con il tuo nome e il tuo impiego…ti chiami Inue Colin vero? - Rispose con noncuranza lei.Un brivido freddo percorse la schiena del ragazzo. Come aveva fatto quella strana tipa a leggere il cartellino che aveva appeso alla valigetta? Delle volte faticava persino lui per capire cosa ci fosse scritto. –Bè - continuò Inue - tu ora sai il mio nome ed è buona educazione che ora tu mi dici il tuo no?- La ragazza lo guardò stranamente male e con una espressione molto indifferente disse-…io mi chiamo Erian…- -Piacere di conoscerti!- replicò lui. L’interlocutore se ne stava in silenzio guardando il pavimento e Inue infastidito dal comportamento superiore della ragazza si girò dall’altra parte e cominciò a fischiettare. –Tu per caso sai qualcosa riguardo al nuovo virus che dovrebbe distruggere Nova definitivamente?- Chiese Erian. –Non sono cose che vado a raccontare alla prima ragazza che incontro- Rispose irritato lui. Nel volto di Erian ora non c’era più indifferenza la sua espressione adesso era arrabbiata. –Ho ucciso persone per molto meno di questo quindi vedi di non provocarmi. E ora dimmi ce l’hai tu quel maledetto virus?- - Ma tu chi sei?che cosa vuoi da me?Io faccio solo il mio lavoro senza fare del male a nessuno. La ragazza butto la sigaretta ancora accesa per terra e la spense con un piede dicendo – Così farai del male alla madre…e questo è male. Se mi darai il virus ti sarà risparmiata la vita altrimenti puoi pure cominciare a preparare i bagagli per andare all’inferno! - Inue solo ora aveva compreso l’identità della ragazza. – Ti prego non uccidermi! Ecco il virus!Lasciami andare! - Erian noncurante delle suppliche del ragazzo prese il virus e dopo aver estratto una pistola sparò in piena fronte al povero Inue dicendo – Credevi davvero che ti avrei lasciato vivere? Sei solo uno stupido idiota che doveva farsi gli affari suoi - . La ragazza passo per varie carrozze fino ad arrivare al macchinista e quando fu giunta a destinazione disse al ragazzo che guidava la metropolitana che avrebbe dovuto pulire ogni cosa prima dell’alba. Ci fu un sì secco e Erian si fece aprire le porte scorrevoli pensando “sono a destinazione”, era proprio davanti alla Mushroom Tower.
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