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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: COSE DI TUTTI I GIORNI
Genere: Comico
Rating: Per Tutte le età
Autore: kyha galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 22/07/2005 23:17:57

la vita del ninja è molto difficile, soprattutto se si fa parte di un`associazione segreta ...
 
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COSE DI TUTTI I GIORNI
- Capitolo 1° -

Cose di tutti i giorni



Chi ma hai detto che le società segrete si fondano solo sugli ideali? Anche loro hanno bisogno di fondi. Dopotutto non si campa di sola aria.


Questa è la storia di un membro non molto fortunato, ma soprattutto non molto considerato, di una di queste famose società segrete.

Avendo ricevuto l'ordine di racimolare fondi per lo scopo ultimo dell'associazione segreta di cui faceva parte (scopo che pure a lui non era del tutto chiaro), si era avventurato nella prima città che gli si era presentata davanti. Aveva scelto in verità una città molto frequentata in modo da riuscire a trovare subito un'occupazione. Vi chiederete: perché uno che fa parte di una 'società segreta deve trovarsi un lavoro? Non può derubare qualcosa o qualcuno? In questo caso no. Gli ordini del loro capo (ma chi è il loro capo?) erano stati molto chiari: non dare nell'occhio; non creare problemi di nessun tipo e in ultimo, ma non meno importante, da bravo ninja, agire nell'ombra.

Ed ecco qui il nostro protagonista, di cui non ho ancora svelato il nome (badate bene non per pigrizia ma per suscitare in voi curiosità) che viene assunto da un uomo piccolo, grassoccio, pelato e molto miope ... bè forse non troppo.

Dopo poche parole, il nostro 'eroe' viene spedito nelle cucine munito di stivali di gomma gialla e di un bel grembiule unto e logoro decisamente piccolo per la tua taglia.

Ed è proprio in un angolo della cucina che lo ritroviamo, intento a fare uno dei più antichi e rinomati lavori: pelare patate.

Il capocuoco, quel giorno, non era proprio dell'umore giusto. Passava da un umore all'altro nel giro di un minuto. Probabilmente si era svegliato col piede sinistro quella mattina, ma nessuno aveva avuto il coraggio di andarglielo a chiedere. Quindi tutti stavano sul chi vive e si buttavano a terra non appena l'uomo si girava nella loro direzione, salvo poi constatare che non stava sbraitando contro di loro ma contro il purè di patate che era troppo insipido.

Kisame, seduto sul suo sgabello, continuava a pelare le patate come se niente fosse. A lui non importava se il capo cuoco era di umore nero. Era abituato a stare accanto a gente ben più pericolosa di un vecchietto isterico che urlava brandendo un matterello.


Ma aimè, mai sottovalutare un matterello se è nelle mani della persona giusta. Il fedele attrezzo di legno calò con precisione millimetrica sulla testa di Kisame che reagì al colpo puntando il coltello alla gola del cuoco. Passano secondi che parvero ore ma la cosa in verità si risolve in me che non si dica: Kisame venne degradato e siccome non c'era un'altra carica sotto lo sguattero, il vecchio decise che sarebbe stato lo sguattero di uno sguattero.


Ma perché Kisame aveva scelto proprio di lavorare in cucina? Non capiva un acca di questa strano mondo fatto di pentole, posate e strani, per quanto affascinati, strumenti, ma le opzioni che gli erano state offerte erano solo due: o sguattero in cucina o a pulire i ... e il padrone non si riferiva né ai pavimenti né al bucato. Con una faccia come la sua che altro vi aspettavate? E così aveva optato per la cucina. Quantomeno li non doveva indossare quell'imbarazzante divisa bianca e nera.


Intanto, molto più lontano, in un logo non ben precisato, un uomo dallo sguardo torvo, che pareva appena uscito da uno stato di catalessi permanente, si chiedeva perché quell'incapace del partner che gli avevano appioppato contro la sua volontà , ci mettesse così tanto a preparare una tazza di tè. Dopotutto sapeva che Kisame era uscito quella mattina presto a guadagnarsi il denaro per il suo tè delle quattro. Che stesse seminando le piante della rinomata bevanda?


Ma torniamo nell'allegra cucina ... Kisame stava elencando mentalmente quanto avrebbe percepito di stipendio e quanto avrebbe dovuto restare in quel posto, oltre al fatto di fare attenzione per non far saltare la sua copertura (sebbene pensasse che nessuno avrebbe mai sospettato che lui fosse un ninja che apparteneva a quella famosa organizzazione. Mica era stupido!), quando qualcuno lo afferrò per un braccio. Ma era talmente intento a far di conto che non si accorse minimamente di venire sbattuto senza tanti convenevoli sul tavolo e ... fatto a fette ... in effetti questa parte dell'operazione non la avvertì minimamente e non sto nemmeno a descriverla. Immaginate qualcosa di raccapricciante. Talmente tanto raccapricciante che nessuno dei presenti se ne accorse, continuando imperterriti nelle loro mansioni. Ma come si era arrivati a tutto ciò? Uno dei cuochi, che aveva la mente da tutt'altra parte (ovvero tenere d'occhio quel pazzo del capocuoco e accertarsi di tornare vivo e intero a casa), lo aveva scambiato per il pesce che doveva mettere nella sua famosa zuppa. Sapete com'è ... tagli di qui, affetta di là, metti un po' di sale, prendi il pesce ...

E fu così che terminò la gloriosa, diciamo così, esistenza di Kisame che, da ninja di un'organizzazione segreta, partner di un temuto ninja, e possessore di pochi beni (solo una vecchia spada squamosa) divenne piatto principale della cena di una povera ragazza ignara.


Kisame alla fine non era nemmeno buono da mangiare e così la suddetta ragazza, chiede al ristorante un cospicuo risarcimento per avvelenamento da cibo.





NA: Naruto e i suoi personaggi non sono miei. Dedico questa ff a due persone: la prima è Godzi (grazie per avermi raccontato la tua disavventura al ristorante) che ha innescato la scintilla per scrivere questo delirio. La seconda è Kiuky a cui regalo questa ff come dono di compleanno.


Kya - 22/7/2005 - merylderinger@yahoo.it

 
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