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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: LE OMBRE DELLA NOTTE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: simmy-lu galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 28/05/2005 15:57:10 (ultimo inserimento: 29/06/05)

rukawa vede qualcosa che gli altri non possono immaginare...
 
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PRIMA PARTE
- Capitolo 1° -

Le Ombre Della Notte

di Simmy-Lu

*
Ciao a tutti!!!
Ebbene sì...Era un bel po’ che non scrivevo qualcosa di nuovo tutta sola…Per festeggiare faccio una cosa che di solito non faccio mai (male, male, lo so): ringrazio immensamente chi mi è stato sempre vicino commentando le mie fanfiction. In particolare Sihaya e Avril, senza scordare Miki, SoichiroJin, Umberto e tutti coloro che in passato mi hanno scritto per commentare le mie prime fic e di cui purtroppo non ricordo il nome (scusate, ma io e la memoria siamo due entità distinte e separate).
Un ringraziamento anche a Meggie87!
Vi lascio a questa mia nuova storia che tutto è meno che nuova, infatti vegeta nei miei documenti da mesi; solo adesso ho avuto il tempo di riguardarla e decidere di inviarla.
I personaggi (ahimè) non mi appartengono, sono di Takehiko Inoue, buona lettura...
*

PRIMA PARTE

Kaede Rukawa dormiva della grossa disteso su un fianco con braccia e gambe leggermente raccolte in posizione fetale, il bel viso dai lineamenti gentili, attorniato dalla capigliatura corvina, era poggiato con grazia irreale sul candido guanciale. La sua camera era immersa nella penombra creata dalle persiane che si opponevano al passaggio dei tiepidi raggi mattutini.
Quando suonò la sveglia fu come se il suo corpo si muovesse da solo, eseguendo tutte le azioni consuete ed infatti era più o meno così, perché il suo pensiero era come distante e assente, rapito da quello strano sogno...
Aveva sognato qualcosa che però non rammentava con esattezza, anzi, più passava il tempo e meno lo ricordava. Vagamente riusciva a distinguere nella sua memoria qualcosa di bianco muoversi nell'ombra, nell'oscurità...un animale, forse.
E poi...quello strano verso.
Un verso sicuramente non animale...
Uno stridio acuto e misterioso.
Lontano.

* * *

Uscì di casa inforcando la sua bicicletta e distrattamente pedalò sulla strada; sembrava come sempre assente ed assonnato, ma non era così in quella pallida e tiepida mattina. Quel sogno lo aveva inquietato rendendolo più pensieroso che mai...non gli era mai successo...
Pensava a quella strana creatura di cui, nel suo ricordo, distingueva solo più una vaga forma: gli appariva come un'animale, ma non sapeva che tipo di bestia fosse. Era bianco panna e il suo candore lo aveva abbagliato; un candore puro nell'oscurità delle tenebre in cui si trovava.
Pedalò con rinnovata intensità per sgomberare l'incrocio che stava attraversando chiedendosi per quale motivo quella visione notturna lo stesse quasi tormentando tanto ci pensava. Era solo uno stupido sogno in fondo, non aveva nessuna importanza.
Raggiunse la scuola e inevitabilmente la sua entrata nell'edificio venne accolta dai mormorii e gridolini delle ragazzine adoranti.

* * *

‹‹Ehi! Guarda Ryota, è arrivato quello svanito di Rukawa!›› disse ironicamente Mitsui al compagno di squadra osservando l’arrivo di Kaede subito circondato da innumerevoli ragazzine sbavanti e sospiranti.
Ryota, che stava entrando a scuola insieme ad Hisashi, si limitò dicendo qualcosa tipo: "Beato lui, mille ragazze che gli sbavano dietro!", ma il suo commento fu sovrastato da un grido:
‹‹DANNATO VOLPINO MALEFICO!!!›› sbraitò dall'alto della finestra della sua classe Hanamici che alle sue grida aggiunse varie e men che meno velate minacce di morte.
Ma alla matricola Rukawa non gliene poteva fregare di meno di tutto quel putiferio e cercando di evitare lo stuolo di ragazzine raggiunse incolume e trasognato la sua classe e si buttò sul banco appena in tempo per il suono odioso e metallico della campanella della prima ora.

* * *

‹‹Lo sai che cosa si dice?›› disse una ragazza all’amica mentre camminavano.
‹‹Cosa?›› chiese la compagna.
‹‹Ma di ieri notte!››
‹‹No! Non so niente, cosa?››
‹‹Davvero? Non lo sai?››
‹‹No, dimmelo, cosa è successo?››
‹‹Girano alcune voci che il custode della scuola sia stato rapito!››
‹‹Che cosa? Ma non dire scemenze!››
‹‹Ti giuro! Me lo ha detto Kinabuzo di 2^ E, che glielo ha detto...››
Mitsui percorse il corridoio che portava alla palestra ascoltando due ragazze che spettegolavano camminando avanti a lui.
Che roba! Ma come si poteva credere a certe scemenze?
Mitsui aprì la porta scuotendo la testa e pensando che ce n'erano di svampiti al mondo! Il custode rapito! Ma per cortesia!
‹‹Ciao ragazzi!›› salutò quei pochi che già erano arrivati e si accingevano in palestra.
‹‹'Giorno sempai!›› lo salutarono.
‹‹Hai sentito la notizia?›› gli chiese un Yasuda pettegolo.
‹‹Che notizia?›› chiese Hisashi mentre entravano nello spogliatoio.
‹‹Come "che notizia"? Non sai del custode?››
‹‹Cos'avete da parlare del buon vecchio signor Mitano?›› chiese Hanamici affacciandosi anch'esso nella stanza insieme a Ryota.
‹‹Già, cosa è successo al vecchio Mitano?›› chiese curioso il playmaker.
‹‹Non lo sapete? Dicono che sia stato rapito!››
‹‹Rapito??›› domandò Hanamici.
‹‹Ma dai! Che stupidaggine!›› disse scettico Mitsui.
‹‹Cos'è una stupidaggine?›› chiese entrando sorridente e cordiale come sempre Kogure.
‹‹Ciao quattrocchi! Si dice che il custode Mitano sia stato rapito!›› rispose il numero dieci.
‹‹Il signor Mitano? Rapito?›› chiese incredulo Kogure.
‹‹’Giorno.›› disse Kaede appena entrato nello spogliatoio.
‹‹Ehi, volpaccia malefica! Oggi vedrai che...›› disse Hanamichi.
‹‹Idiota…›› lo zittì immediatamente Rukawa, prima che il rossino potesse aggiungere altro.
‹‹DANNATO! MA IO TI...››
SBONK!
Un pugno si scaraventò sulla testa del numero dieci.
‹‹Zitto e cambiati in silenzio!›› tuonò Akagi appena entrato.
‹‹Ma allora? Cos'è sta storia?›› chiese Ryota desideroso di particolari.
‹‹Mah! Dicono che sia stato rapito perché è da ieri sera che non lo si vede più in giro e nessuno l'ha sentito oppure l'ha più incontrato!›› rispose un informato Yasuda.
‹‹Ma dai! Sarà andato da qualche parente o cose così!›› sentenziò Mitsui sfilandosi la maglietta.
Rukawa drizzò le antenne: non sapeva nulla di questa storia, anche se non è che credesse che il custode fosse stato rapito, erano le solite cavolate!
‹‹Povero vecchio Mitano!›› disse Hanamichi.
‹‹Piantala cretino! Non è scomparso nessuno!›› disse Mitsui.
‹‹Ma allora come si spiega che...››
‹‹Nessuno lo ha visto o sentito...è vero!›› disse Akagi che apriva la bocca per la prima volta dopo essere entrato.
‹‹Che dici? Non crederai a questi stupidi pettegolezzi?›› disse stupito Hisashi.
‹‹Effettivamente ne parlavano anche i professori...›› intervenne Kogure.
‹‹Ma vi siete tutti ammattiti??›› chiese il numero quattordici incredulo di fronte a tanta stupidità ‹‹Credete a queste cose? Ma dai! Ma per favore!!›› aggiunse.
‹‹Piantatela di blaterare a vanvera.›› disse glaciale Rukawa uscendo dallo spogliatoio.
‹‹Dannatooo!!!›› lo seguì Hanamichi irato.

* * *

Il buon vecchio Mitano, come lo chiamava Hanamichi, era il custode della scuola da molti anni. Viveva con la moglie nell'appartamento adiacente all'edificio scolastico.
L'unico figlio della coppia era ormai grande, sposato e lavorava in città, quindi i due erano soli. Il signor Mitano era una specie di pilastro dello Shohoku, disponibile e cordiale, ben visto e ben voluto da studenti e insegnanti, nessuno escluso. Era allora improbabile che fosse stato rapito o che qualcuno gli avesse fatto del male...
I ragazzi raggiunsero in massa la palestra dove una vitale Ayako li attendeva sbuffante.
‹‹Ma quanto ci avete messo!!›› li rimproverò.
‹‹Ayakuccia...›› disse mieloso Miyagi.
‹‹Zitto, imbecille.›› tuonò Akagi particolarmente insofferente ‹‹Cominciamo! Yasuda, vai ad aprire il ripostiglio e tira fuori la gabbia coi palloni.›› disse porgendogli le chiavi.
‹‹Sì!›› obbedì Yasuda, ma ben presto fu di ritorno ‹‹Ehm...ho dei problemi con la serratura....››
‹‹Impedito!›› ghignò Hanamichi.
‹‹Zitto, rosso! Ora ti aiuto, Yasuda!›› disse Hisashi.
I due si avviarono e davanti alla porta del ripostiglio Mitsui prese ad armeggiare con la serratura, non senza difficoltà.
Intanto gli altri già correvano per scaldarsi facendo vari giri della palestra. Ogni tanto si udivano i gridolini soffocati delle fan di Kaede sbavanti sulle porte esteriori; ma Rukawa non fece caso alle oche in divisa concentrandosi sul suo riscaldamento, quando...
Si bloccò. Gli occhi sgranati cercavano qualcosa intorno a se.
‹‹Ehi! Volpino stupido! Che hai? La vista del mio Genio ti ha pietrificato?!›› disse baldanzoso Sakuragi.
Ma Kaede non lo rimbeccò, era così immerso nei suoi pensieri che non lo aveva nemmeno calcolato; lentamente riprese a correre sotto gli sguardi perplessi di tutti.
Eppure lui ne era sicuro, l'aveva sentito! Non poteva esserselo immaginato! L'aveva sentito di nuovo...quel verso...quello stridio...
Lo stridio del sogno, acuto e vibrante di mistero.
Ne era sicuro! Non poteva esserselo immaginato! Era troppo… reale! Possibile che nessuno avesse udito nulla?
Forse stava semplicemente impazzendo...
‹‹AAAHHH!!!!››
‹‹OH MIO DIO!!!››
Due grida lacerarono l'aria e fecero rabbrividire tutti. Le voci di Yasuda e Mitsui spaventate a morte.
Tutti corsero verso la stanza adiacente allo spogliatoio che fungeva da ripostiglio.

FINE PRIMA PARTE, CONTINUA…


 
Continua nel capitolo:


 
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