GIORNO E NOTTE - Capitolo 1° -
QUESTA E' LA MIA VITA
PREMESSA:
"Tutti i personaggi di questa storia sono quasi maggiorenni e lo diventeranno proprio nel corso della storia, i fatti e i personaggi non sono esistiti o esistenti."
Eccomi ad iniziare un'altra premessa. Sono nel letto col portatile e non ho per nulla intenzione di dormire. Che faccio? Inizio un'altra, ovvio! Perché? Come posso finire Till i collpase che mi manca un capitolo solo? Oppure Somewhere i belong in cui sono nelle stesse condizioni? Andiamo...devo dire che in molte fic sono circa alla fine o vi sto giungendo...ma sono una codarda. Diciamo che le ho aggiornate tutte in sti giorni, voglio lasciarvi più in sospeso, per cui eccomi semplicemente a fare una di quelle progettate da tempo. È una fic original sul basket perché io lo amo tanto. Ma non la classica dove la sq va d'accordissimo e si sviluppa tutto intorno a questa amicizia. Innanzitutto la storia, anzi le due storie principali sono gay, ma ci sono anche quelle etero...per dirla meglio le coppie principali sono 3, due gay(di cui una viene più avanti circa a metà) e una etero. Si, metto parecchie relazioni amorose e sviluppo amicizie. Mi diletto più in rapporti speciali odio-amore oppure solo amore oppure solo odio....eh, è più forte di me. Ci sono un sacco di bastardi nati per rovinare tutto...e considerando che sono i protagonisti stessi...beh, aspettatevi il solito casino. Sono riuscita ad inserire anche qua di tutto un po' e fissata con l'originalità metto i soliti colpi di scena e cose strambe che solo io potrei mettere. Ecco...credo che basti per indurvi a leggere. Ci sono molti pg progettati bene da me ispirati a persone reali. Posso farvi l'esempio dei principali. Gianluca come aspetto è Devon Sawa, che come carattere invece è un ragazzino che ho incontrato in una sq di basket. Alessandro d'aspetto è River Phoenix e caratterialmente invece è un ragazzino nella stessa sq del primo, infatti hanno il rapporto che realizzo nella fic. Poi ci sono akane e Hitonari di Generation Basket cambiati in inglesi invece che giapponesi...che si trasferiscono in Italia...che giro...comunque...beh...leggete che è meglio...man mano che arrivano i personaggi vi dico a chi mi sono ispirata. Ok...alla fine vi ho fatto solo più casino. Ci sarà di tutto e per tutti i gusti. Aspettatevi l'impossibile! Buona lettura.
Baci Akane
CAPITOLO 1:
GIORNO E NOTTE
'Lui chiuso e cupo come la notte. L'altro solare ed espansivo come il giorno. Entrambi solo dei bastardi pieni di se stessi.'
***
I ragazzi correvano da un lato all'altro della palestra spaziosa facendo canestri a casaccio, un riscaldamento semplice come tanti. Anche quella sera la squadra rinomata di basket aveva iniziato le sue due ore d'allenamento.
Erano tutti piuttosto bravi. I rumori dei palloni di cuoio che rimbalzavano a terra creava una confusione alla quale ormai erano tutti abituati e le voci dei numerosi giocatori in campo con la medesima divisa nera, si perdevano nelle ampie pareti del palazzetto sportivo.
Eppure spiccava uno.
Uno fra tutti che guizzava veloce come un anguilla schivando con il suo palleggio basso e deciso tutti coloro che si paravano per caso fra lui e il canestro.
Correva come un lampo, una scheggia che di lì a poco avrebbe fatto un canestro vincente come tutti quelli che lui collezionava.
La ragazza al bordo della palestra, seduta sulle panche dei genitori, non se ne perdeva uno, entusiasta, evidentemente, che suo fratello fosse un genio simile.
I suoi movimenti erano perfetti. Come quelli di un lupo. Felino e preciso mostrava una tecnica affinata da solo, premio del suo talento naturale che molti non avrebbero mai potuto avere.
Eppure...eppure per quanto perfetti fossero i suoi successi, per quanto riuscisse a fare azioni che nessuno avrebbe mai fatto...lui alla fine si riprendeva la sua palla e non sorrideva. Tornava a correre schivando i compagni che lo guardavano male e invidiosi, per poi farne un altro.
C'era calma.
Nel caos generale c'era calma.
Mancava lui.
Figurarsi...sarebbe arrivato come al solito tardi con una delle sue entrate trionfali.
Stancante, antipatico ed inutile.
Era esattamente questa la considerazione che l'asso Gianluca aveva del giocatore mancante.
"Starà facendo a pugni con qualcuno, l'idiota"
Pensò questo mentre i suoi occhi verde bosco penetravano lo spazio per puntare l'entrata che si manteneva chiusa.
Non sarebbe mai stato puntuale...anche se ogni volta sperava che non venisse mai.
Sbuffò spazientito.
" che palle...perché? Me lo chiedo proprio...quel deficiente esibizionista lecchino di merda non paga mai le rette, è povero in canna, un teppista combinaguai...eppure lo mantengono chissà come in squadra. Anche se è passato poco tempo da quando hanno unito le due squadre della società, lo conosco abbastanza, da poter dire che per quanto bravo sia è inutile, è troppo avventato e pieno di se....basto io alla squadra! Non lo sopporterò mai!"
Si passò sul volto sudato un braccio dai muscoli sottili ma abbastanza evidenti per un diciassettenne. Soffiò sui ciuffi biondo cenere di capelli che ricadevano sulla sua fronte e sugli occhi infastiditi. Avrebbe dovuto tagliarli...ma li portava così da sempre e non gli interessava molto l'aspetto. Tanto non erano molto lunghi, gli coprivano appena il collo e scalandoli come faceva andavano bene ugualmente. Senza troppi fronzoli.
L'alto corpo atletico si fondeva facilmente con l'aria dando l'idea di un tutt'uno con la sfera di cuoio che teneva in mano.
Era veramente unico nel suo genere...parlando di Gianluca come giocatore.
Non bello. Non brutto. Un tipo. Semplice. Acqua e sapone...eppure di lui non attirava l'aspetto ma la persona.
Continuò il riscaldamento senza parlare con nessuno e lanciando insistenti sguardi alla porta che dava fuori.
Fu mentre immerso nei suoi pensieri egocentrici che non si accorse della palla che gli arrivava addosso casualmente. Furono i suoi riflessi ad agire automaticamente.
Mollò la sua palla per prendere quella che gli arrivava poi si fermò per vedere di chi fosse. Notando un ragazzino comune come tanti altri della sua squadra, uno di cui non conosceva nemmeno il nome, stizzito si voltò dall'altra parte facendo un tiro dalla lunghissima distanza che andò a segno. Si riprese la sua palla e riprese a palleggiare senza dire nulla, quando gli passò accanto lo spinse di proposito facendolo quasi cadere.
"stupido ragazzo semplice qualunque...come osi interrompermi così? Colpirmi quasi...e pretendere che ti ripassi la palla! ? Ma vattela a prendere...guarda quello che tu non riuscirai mai a fare!"
Mantenendo un aria tenebrosa continuò a comportarsi da perfetto antipatico ignorando totalmente chiunque si mettesse sulla sua strada, temuto da questi.
Quel che voleva, in realtà, era solo qualcuno in grado di fermarlo, di stimolarlo, di indurlo a mostrare le sue potenzialità da grandissimo atleta quale si vantava essere.
Gianluca in realtà cercava.
Cercava sempre qualcosa...che gli desse una pace interiore che non aveva ancora. Non causata dalla mancanza di una famiglia. Non era così, aveva un bellissimo rapporto coi suoi...ma chi lo poteva sapere cosa cercasse sempre? Odiava tutti e li trattava molto male, ma per lo più nemmeno li vedeva. Se capitava che lo 'toccassero' in qualche modo, lui si vendicava ed era mal sopportato da tutti.
Non aveva amici per il caratteraccio che possedeva. Ricordava la notte dove brillava senza farsi vedere poiché detestato. E lui non faceva nulla per far vedere ad altri il suo universo.
Ma cercava.
E basta.
Lo sputo raggiunse il terreno rabbioso e soddisfatto.
Concludeva l'ennesima rissa.
Vinta, ovviamente.
Clamorosamente vinta.
Non potevano esserci dubbi.
La mano strofinò il volto dove un rivoletto di sangue cadeva dal labbro spaccato e un livido ricopriva lo zigomo in modo evidente.
Non sentì dolore quando fece il gesto frettoloso.
Posò gli occhi azzurri come l'acquamarina e taglienti come il diamante sul malcapitato a terra, mentre il compagno sfigato scappava non volendo fare la stessa fine.
- tsk...pezzo di merda!-
Borbottò in un tono pieno di se e una voce decisamente troppo sensuale di natura.
Guardò poi l'ora al polso e fece una smorfia di disappunto...sarebbe arrivato tardi!
Prese il borsone degli allenamenti di basket lasciata a terra, la tirò in spalla e rinunciando alla sigaretta solita accesa dopo qualche scazzottata si mise a correre.
Nonostante la rissa appena fatta e vinta non aveva il fiatone ed era molto veloce. Nel tragitto si slacciò del tutto la camicia sgualcita e sporca del suo stesso sangue mostrando il petto coperto da una canottiera bianca intima. Dalla tasca tirò fuori una fascia nera larga di spugna e la mise fra i capelli biondi e ribelli tirandoli indietro. Erano troppo lunghi...arrivavano quasi alle spalle e gli occhi ne erano completamente ricoperti. Per l'allenamento non li avrebbe sopportati.
Tanto sapeva di stare ugualmente bene!
Con un sorriso strafottente e una faccia da schiaffi, una meravigliosa e languida faccia selvatica da schiaffi, entrò dalla finestra negli spogliatoi...voleva fare una sorpresa...poi con un breve pensiero all'allenatore che sicuramente avrebbe capito e non l'avrebbe sgridato (come d'altronde capiva dalla morte dei genitori che la retta non poteva pagarla ma lo teneva perché era indispensabile per la squadra) si tolse i pantaloni strappati e sporchi mettendosi la divisa non della squadra ma quella dei Los Angeles Lakers(spero sia giusto il nome), di Kobe, infine senza curarsi della ferita che non gli dispiaceva avere, entrò in palestra con la palla già alla mano e realizzando veloce l'esercizio si dipinse un ghigno in quelle labbra meravigliosamente disegnate, poi fece la sua entrata trionfale correndo e superando uno dei sempliciotti ragazzi che eseguiva lo slaloon per andare a canestro.
Sentì gli occhi di tutti addosso...occhi pieni di astio e mal sopportazione, un piacere lo invase sentendo quei sentimenti negativi...ma lui ne catturò solo uno...erano occhi dello stesso colore del bosco fitto...occhi notturni.
Ovviamente fece un ottimo canestro che solo la sorella di Gianluca applaudì felice e soddisfatta dell'azione, fulminata dal fratello.
" non mi interessate voi, piccoli pesci...cosa credete di potermi fare? Io voglio sentire il suo odio e la sua invidia!"
Pensò questo quando puntò lo sguardo di diamante azzurro in quello stizzito boscoso dell'asso della squadra.
- Alessandro...alla buon ora...come al solito a fare a pugni, eh?-
La voce ironica del mister gli arrivò interrompendo la sfida visiva dei due nemici naturali.
Solo un sorriso angelico da perfetto lecchino prima di andare in coda con gli altri.
Gianluca non gli staccò gli occhi di dosso squadrando il bel corpo atletico da capo a piedi...non l'avrebbe mai ammesso...ma in mezzo a tutta quella gente lui era indubbiamente il più bello...e forse lo infastidiva ancor di più.
Il biondo asso della squadra mantenne un espressione concentrata sul gioco e sul rivale...proprio non gli andava giù. Era solo un falso ipocrita lecchino incontenibile pieno di se...un bastardo...non si accorse dell'assurdità del pensiero...in realtà si detestavano, Gianluca e Alessandro, proprio perché entrambi molto simili...tutti e due bastardi e pieni di se stessi...solo che lui era la notte mentre l'altro il giorno...semplicemente.
- ehi, imbranato, che cazzo guardi?-
La voce sensuale e provocante della causa del suo fastidio se la prese con uno qualunque della squadra che aveva la sfiga di stargli davanti.
Notò come gli prese la palla e la tirò di proposito addosso a quello più davanti creando un litigio dal quale si sbrogliò subito passando davanti a tutti iniziando l'esercizio ancora prima di lui.
Gianluca sentì la spalla urtata da quella di qualcun altro...e quando realizzò che era proprio Ale stringendo gli occhi arrabbiato partì anche lui come un bambino. In fin dei conti toccava a lui...che storie erano quelle?
Gareggiarono correndo per tutta la palestra fino a raggiungere il canestro nel medesimo istante e centrarlo nessuno dei due in quanto i palloni si erano annullati a vicenda.
Il mister a lato del campo li guardò mentre tutti fischiavano contro agli esibizionisti seppur bravissimi.
Erano il suo cruccio...non riuscivano proprio ad andarsi giù. Dicevano che non c'era posto, in squadra, per due atleti bravi allo stesso modo. Loro erano però indispensabili, i più in gamba fra tutti.
Non poteva fare a meno di uno dei due.
Però causavano così tanti problemi, litigavano con tutti, non rispettavano nessuno...almeno Gianluca li maltrattava se finivano per pestargli i piedi...Alessandro invece proprio li cercava...senza motivo gli sputava in faccia...così...per far vedere che lui era il migliore, forse...salvo poi leccare il culo a chi di dovere...ma come poteva averlo tenuto con se per tutto quel tempo?
Era la sua croce...sin da piccolo che gli andava dietro a fare la dimostrazione degli esercizi mentre lui li spiegava senza che nessuno glielo chiedesse.
Era impossibile da tenere, da domare...e allo stesso tempo furbo come una volpe.
Era ovvio poi che nessuno di loro avesse amici...sospirò spazientito...sarebbero stati la sua rovina:
- ALESSANDRO! FAI A PUGNI, ARRIVI TARDI, INFASTIDISCI I COMPAGNI E ANCORA CERCHI DI PASSARGLI DAVANTI? MA LA FINISCI DI FARE IL BAMBINO? VAI A SEDERTI IN PANCHINA E CALMATI!-
Gli incriminati di tanta furia si scambiarono, a fine sfida, uno sguardo penetrante. Uno pieno di ira e fastidio, l'altro pieno di provocazione e strafottenza...lasciando addirittura perdere i palloni; vicini, pericolosamente, non si sarebbero staccati se una pallonata non avesse colpito in testa Alessandro.
-Ehi, ma perché solo io?-
- perché LUI AVEVA RAGIONE!-
Gianluca però in quel momento non aveva sentito sollievo nel sentire l'allenatore dalla sua parte...solo un ulteriore senso di rabbia...che diavolo aveva quel tipo insopportabile da risvegliare il suo lato peggiore...già sveglio normalmente?
Aveva solo immerso lo sguardo in quei lividi e nel labbro inferiore spaccato...sudò freddo ma si controllò e senza far capire nulla di se come al solito riprese la sfera e tornò dagli altri senza dire mezza parola.
Quando due così si trovavano nella stessa squadra era da tremare per tutti.
Come sarebbe potuto andar peggio?
Così era perfettamente apocalittico...e la cosa andava avanti da appena due mesi...sarebbe stata tragica!
FINE CAPITOLO 1
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ananasmalibu
elisawitchissima
No non voglio che finisca... però...voglio sapere cosa succede...ç_ç (controsenso vivente^^")
Bacioni^^
asanakamura - Voto:
gloryrose0422
elisawitchissima
bacioni^^
kanna89 - Voto:
akanemikael
kanna89 - Voto:
non vedo l'ora di sapere il seguito..non lasciarci appesi..
...continua nelle pagine numero:
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