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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: UNA NUOVA VITA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: dodoria81 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 29/08/2002 16:09:06 (ultimo inserimento: 03/09/02)

...io ci ho provato...^///^ nn so ancora come andrà avanti...^.^
 
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- Capitolo 1° -

CAMBIO DI NAZIONALITA'!
by Dodoria






Una snella figura attraversava la strada sbuffando.
Lo si capiva da lontano che non era del posto; fissava e rifissava spaesata le larghe vie, osservava ogni piccolo particolare come rapita, o più semplicemente...ogni minima cosa le era di buono spunto per criticare il paesaggio che la circondava. Effettivamente era davvero da poco che Sayaka, questo il nome della ragazza, si era trasferita; nata e cresciuta in Italia, unione tra razza italiana e giapponese, la ragazza detestava sinceramente il paese del Sol Levante perchè, come più volte testimoniava, "non si sarebbe mai abituata ad una lingua e a delle tradizioni così assurde". (e io t'ammazzo! n.d.A.)


Il lavoro che svolgeva suo padre aveva più volte trascinato l'intera famiglia in giro per l'Italia, ma mai avrebbe immaginato di dover cambiare nazionalità ed addirittura continente! Quindi, quando il padre gli diede la "bella notizia" dapprima pensò ad uno scherzo...dopodichè fece di tutto per convincere i genitori a lasciarla dai nonni.
"I nonni sono anziani" le aveva risposto il padre "Non possiamo lasciarti per così tanto tempo qui..."
"Così TANTO TEMPO?? Ma quanto cacchio dobbiamo stare via??" aveva piagnucolato lei.
"Minimo un anno, Sayaka...so che per te e tuo fratello è un grande sacrificio, ma cerca di capirmi...per ottenere la promozione devo svolgere degli studi nel mio paese, il Giappone, che è molto all'avanguardia nel campo dei computers..."


La classica quintalata in testa. Un anno lontana dai suoi amici, dalla sua scuola, dalla sua Italia...lì per lì ebbe un capogiro e si sentì morire. Poi, nel bene o nel male, dovette farsene una ragione; suo padre non poteva di certo rinunciare a questa occasione. Quindi preparò i bagagli e, nel tempo di un mese, si ritrovò catapultata in questo strano paese, con i suoi orari assurdi e le leggi incasinate. Ringraziando la madre, lei e suo fratello avevano frequentato una scuola di lingua giapponese fin da piccoli e, anche se non sapeva decisamente parlarlo alla perfezione, aveva perlomeno capito come pronunciare le frasi base..."Poi lo imparerai meglio sul luogo! Vedrai che non è difficile come sembra!" aveva affermato suo padre. Bella forza, lui era nato e cresciuto in Giappone!!!


Quindi si può da qui dedurre come la ragazza era furiosa e delusa al tempo stesso alla sola idea di frequentare una scuola giapponese che, come tutti ben sanno, è decisamente diversa da quella europea. E, cosa fondamentale, si era appena resa conto di essersi miseramente persa...
"Come inizio non c'è male...ci manca solo di pestare una cacca di cane e di incontrare uno stuolo di teppisti e sono apposto!" sbuffò ancora più furiosa, tornando più volte sui propri passi per prendere direzioni diverse. Il caso volle inoltre che, essendo parecchio presto, non ci fosse un'anima viva in giro; decide quindi di sedersi su una panchina ed aspettare il primo passante per chiedere informazioni. Ingannò il tempo accendendosi una sigaretta (voi non prendetela ad esempio, FUMARE FA MALE!!! n.d.A.) e pensando ai suoi amici che a quell'ora chissà che stavano combinando; stanca ancora dal viaggio si appisolò su quella scomoda panchina senza neanche accorgersene.


Non sapeva cosa stava sognando...ma sentiva una voce lontana, senza riuscire a distinguere di chi fosse. "Mamma...?" sillabò nel dormiveglia.
"Ma quale mamma?? Ti vuoi svegliare??" La voce era piuttosto grossolana e profonda...Sayaka sbarrò gli occhi impaurita: un ragazzo, piuttosto grosso di corporatura e con degli assurdi capelli rossi, la stava fissando aggrottando le folte sopracciglia.
"AAAAAAAARRRRRRRRRGGGGGGGHHHHHHHHHHHH" urlò chiudendo gli occhi: "Allontanati maledetto maniacooooooooooooooooo!!!". Detto questo prese a colpire il colosso umano con sonore cartellate in testa, cercando inutilmente di alzarsi dalla panchina su cui poco prima si era addormentata.
Il ragazzo rimase parecchio stupito dalla reazione senza effettivamente sapere come calmare l'isterica fanciulla che continuava ad additarlo come maniaco...incazzato fino all'inverosimile le mise una mano sulla bocca e con l'altra afferrò la pesante cartella: "CHECACCHIOSTAIDICENDO?? Vuoi darti una calmata??"
Sayaka, che fine e delicata non era stata mai, avendo le mani momentaneamente bloccate prese a muovere i piedi, tirando una sonora (e soprattutto dolorosa) pedata nelle parti basse del ragazzo; quest'ultimo, dopo un attimo di smarrimento, si accasciò lacrimante per terra, tremando e contorcendosi.


L'occasione fu presa al balzo dalla ragazza: impossessatasi nuovamente della cartella, cominciò a correre imboccando una qualunque strada le si parasse davanti guardandosi ogni tanto alle spalle per controllare che il "maniaco" non la stesse seguendo.
Fortuna volle che, nel fuggi-fuggi generale, arrivò, sebbene un pò in ritardo, al liceo alla quale era iscritta: "SHOHOKU" lesse ad alta voce "E' questo...".
Osservò un pò titubante l'ampio ingresso popolato da decine e decine di ragazzi e si fece prendere dalla paura...non era mai stata una campionessa di simpatia, e sinceramente non sapeva come farsi avanti; più che mai in questo momento rimpiangeva la sua scuola e i suoi compagni di classe!


Persa nei meambri della sua mente, sentì qualcosa toccarle una spalla: si girò sobbalzando, trovandosi di fronte una ragazza, dai lunghi capelli ricci, che le sorrideva con semplicità: "Tu sei la ragazza venuta dall'Italia, giusto?"
Sayaka rimase alquanto stupita dalla domanda, e soprattutto dalla fanciulla che gliel'aveva posta; dai tratti somatici non sembrava proprio una giapponese...aveva grossi occhi castani ed era parecchio alta, sul metro e settanta. Si accorse di fissarla un pò troppo e arrossì vergognandosi: "Sì...sono arrivata oggi..."
"Piacere! Io sono Ayako, 2° anno...dai non stare qui impalata e vieni con me...tu sei in classe con la mia amica Haruko. Te la presento!"
"Il piacere è mio..." rispose timidamente la ragazza, senza avere neanche il tempo di presentarsi in maniera decente. Ayako la prese per un braccio e la trascinò nel mezzo dell'ampio cortile, fermandosi davanti ad un gruppetto di ragazzi (quattro maschi e una femmina) che chiaccheravano amichevolmente tra di loro: "Haruko, questa è...oh, non so il tuo nome!"
"Ehm...Sayaka...Sayaka Minamino" sussurrò intimidita.


"Oh, Sayaka!" esclamò la ragazza che prima parlottava coi quattro maschi "Tu sei in classe con me! (sai che felicità!>_< n.d.A.) Piacere, io sono Haruko Akagi" sorrise, afferrando la mano dell'italiana che la osservava un pò contrariata "Mentre questi sono Mito, Takamiya, Okusu e Noma" aggiunse presentando i quattro ragazzi dietro di lei. *Strani personaggi* pensò Sayaka, ma cercò di non fare la cinica e sorridendo sforzatamente si presentò anche a loro.
La campana d'inizio lezioni interruppe la piccola riunione, costringendo tutti i ragazzi a recarsi verso le tanto odiate classi: "Sayaka, seguimi! La nostra classe è al terzo piano" esclamò soddisfatta Haruko. La ragazza la seguì un pò titubante...quell'enorme edificio le metteva addosso un pò di paura, anche perchè ovunque girasse lo sguardo si sentiva come un pesce fuor d'acqua...e non che la gente la aiutasse ad ambientarsi! Come passava in un corridoio si sentiva gli occhi addosso, e migliaia di sguardi la seguivano manco fosse un marziano! Comunque facendosi forza riuscì ad arrivare nella sua classe...i ragazzi erano ancora sparsi, chi seduto sui banchi, chi appoggiato al calorifero intento a sfogliare dei fumetti o giornali vari; sorrise al pensiero che anche nella sua classe succedeva la medesima cosa...molte volte lei e la sua migliore amica, Simona, stavano a chiaccherare sedute nei loro banchi, disegnando oppure dichiarando il nome del ragazzo che al momento le interessava.


Notò con un pò di ansia che il gruppetto composto da Mito & C. (me tapina se mi sentono ^^;;;; n.d.A.) aveva già preso posto nelle ultime file; Haruko si era seduta nella seconda fila...e lei era rimasta in piedi come un'imbecille, maledicendo in serbo croato quel cretino di un professore che ancora non arrivava..."Tu sei la ragazza italiana, vero?" si sentì dire dietro alle spalle.
"Sì..." rispose controvoglia Sayaka, girandosi verso la persona che aveva parlato. Rimase alquanto sbalordita: quell'uomo non aveva più di 30 anni, ed era proprio bello! *.* Capelli scuri, un pò spettinati ed occhi allungati, fisico asciutto e soprattutto una bellissima voce..."Piacere! Io sono il prof. Takenori, insegno matematica" pronunciò sorridendo.
"Io...sono...Sayaka Minamino..." disse la ragazza, non riuscendo a distogliere lo sguardo da quell'affascinante personaggio.
"Vorresti presentarti alla classe, Minamino?"
"Sì...*se proprio devo >_<*" si girò repentinamente verso la classe e con aria decisamente skazzata pronunciò tutto in un fiato: "Sono Sayaka Minamino, ho 16 anni e nonostante il nome e cognome giapponesi sono i-ta-lia-na"; disse l'ultima parola scandendone bene le sillabe, giusto per sottolinearne l'importanza: "Non so per quanto tempo starò qui in Giappone...ma spero di tornare presto nel mio Paese di nascita"
La classe zittì un attimo...era di certo una strana ed assurda presentazione. Anche il professore rimase sbalordito dalla cosa, ma cercò di non darlo a vedere: "B-bene, Minamino...puoi accomodarti lì, in terza fila, davanti al banco di Sakuragi che, a quanto vedo, non si è ancora fatto vivo...e manca pure Rukawa..."
"Sì professore" esclamò la ragazza camminando verso il banco indicatogli.


Si sedette con calma apparente, ma dentro si sentiva rodere dal nervoso. Come avrebbe potuto sopportare oltre quel maledetto Paese? Sistemò le sue cose sul banco e poi guardò fuori dalla finestra...c'era una leggera brezza che scuoteva gli alberi e il sole già brillava nel cielo terso. Essendo così assorta nei suoi pensieri non si accorse che la porta della classe si era aperta e che qualcuno era entrato col fiato corto: "Scusi professoreeeeeeeee"
"SAKURAGI! Sei sempre il solito imbecille, possibile che non riesca mai ad arrivare in orario??" gli sbraitò contro il professore.
Sayaka guardò con la coda nell'occhio il ragazzo che aveva appena fatto ingresso nell'aula e sbiancò; si alzò in piedi e con tutta la voce che aveva in corpo esclamò furibonda: "AAAAAAAAAAAAAAAAAAH! Il maniacoooooooooooooo!"
La classe si girò a guardarla incuriosita, e così fece anche il ragazzo che, dopo averla riconosciuta, urlò a sua volta: "AAAAAAAAAAAAAAAAAH! La scleroticaaaaaaaaaaaa!"
Il professore taque un attimo, poi con calma e compostezza domandò: "Devo dedurne che vi conosciate già...?"
"Quel deficiente stamattina mi ha messo le mani addosso!! CRETINO!"
"Maccheccacchio stai dicendo?? Stavo solo cercando di svegliarti, maledetta!"
"Raccontala a qualcun'altro, deficiente! Stavi cercando di baciarmi, maledetto porco!"
"Machicacchio credi di essere?? Ti eri addormentata su una panchina e pensavo stessi male!"
"Bella scusa, raccontala a chi ti crede, scemo!"


Inutile dire che il vivace scambio di opinioni durò per quasi tutta la prima ora fino a quando, stanco delle ripicche dei due giovani, il professore li cacciò entrambi fuori dalla classe.
"Cretino! E' colpa tua se già al primo giorno mi sbattono fuori..."
"Sei tu la cretina! Che diavolo ti è venuto in mente di sbraitare in mezzo alla classe?"
"Imbecille...tsk..."
"Ma tu sei sempre così fine?" domandò ironicamente il rossino.
"E tu sei sempre così impiccione??" rispose a tono la ragazza.


Ci fu poi un attimo di silenzio; un ragazzo, silenziosamente, si avvicinò alla porta della classe con aria stralunata.
"E quello chi è?" domandò curiosa Sayaka.
"Chi...? AAAAAAAH! MALEDETTO RUKAWA! Mezza sega, sei arrivato tardi, eh?" sogghignò il rossino, con aria superiore.
Il ragazzo dai capelli corvini scrutò prima il rossino, poi la fanciulla che gli era accanto...Sayaka rimase parecchio perplessa dal suo sguardo: freddo e tagliente...sembrava non avesse emozioni.
"Intanto il fesso che è qui fuori sei tu" rispose il bruno senza alcuna espressività nella voce.
"CHECCOSA?? Maledetto Rukawa, ti giuro che questa me la paghi bastardoooooooooo!" finì di ululare il rossino, mentre però il professore piombava nel bel mezzo del corridoio, intenzionato a far rientrare i due ragazzi: "Minamino, tu rientra pure...Sakuragi...in quanto a te...restare ancora un pò fuori ti farà calmare, vero?"
Il rossino era pronto per ribattere ma si morsicò la lingua: "Va bene prof..."
Sayaka e l'uomo iceberg rientrarono in silenzio; poterono finalmente cominciare le tanto attese lezioni.
 
Continua nel capitolo:


 
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