QUARANTOTTOORE. - Capitolo 1° -
ATTENZIONE
Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni, i fatti e i personaggi non sono realmente esistiti o esistenti
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48 ore.
12:37.
Una uggiosa giornata di febbraio,fredda e molesta s’insinuava sotto i cappotti;cappelli e sciarpe svolazzanti intasavano la strada.
Sciamavano,indaffarati,in piena ora di punta.
Siena non è fatta per le folle,a discapito del bordello che fanno con il palio.
La folla era unita in un’unica massa vivente,e seguiva un proprio flusso,finché un gruppo di svedesi scamiciati irruppe come una nave rompighiaccio,in piena controcorrente,travolgendo i passanti a colpi d’ascelle rancide e gomitate assortite.
Donato costeggiava i muri,con tutta la pazienza del mondo che gli colava dalle mani.Avrebbe dovuto solamente attraversare la strada,ma come fare?5 metri impraticabili in pieno caos…s’immaginava che scherzo sarebbe stato gridare “ATTENTI!HA UNA BOMBA!” puntando il dito su un tizio a caso nella marea.
Ma evitiamo.Si buttò avanti,cortesemente.
Cortesemente si beccò due gomitate,e in un’attimo si ritrovò incastrato fra i fianchi di completi sconosciuti;scivolò via ma qualcuno gli pestò i piedi e gli mancò appoggio,e si afferrò a qualcosa.Il qualcosa lo guardò male,era una ragazza di pelle chiara con una grande cuffia in testa.Era buffa,persa dentro un cappotto due volte la sua taglia,ma i suoi occhi dicevano di togliersi,e farlo in fretta.
Una scusa affrettata e Donato si voltò in cerca d’una via di fuga,e con un permesso cozzò contro qualcuno che pesava almeno il suo triplo,che lo respinse al mittente.Due occhi appena conosciuti lo interrogavano sulla sua sanità mentale,visto che praticamente la stava abbracciando con entrambe le braccia.Donato lo percepì nell’aria:ginocchiata,schiaffo,sputo,e altre mille varianti attendevano il loro turno.
Pensò che se dovesse succedere,che almeno se lo fosse meritato,e si gettò,disperato nelle labbra di Cuffiabuffa.Un contatto dolce,liberatorio.Lasciò che le endorfine facessero il loro corso e strinse gli occhi in attesa del dolore.
O della denuncia.
La risposta fu un altro bacio,i peli gli si rizzarono per la sorpresa.Rimasero a fare i fidanzatini finché la scusa della folla venne meno.A quel punto Donato la prese per mano,in un bar,e presero qualcosa di caldo.
Cosa dire?
-senti,scusa,non è che sono un malato che va in giro…molestando ragazze,ok?
-e allora perché l’hai fatto?credevi che mi mancasse ossigeno,avessi bisogno di un boccabocca?
-no,è che ho pensato…che,che…bè,sei così bella che non ho avuto tempo di pensare.
- acqua.riprova.
-no,dico sul serio.Hei senti,ma non è che t’ha fatto schifo,no?non mi sembra che tu ti sia divincolata poi molto.
-hai delle belle labbra,e poi ne avevo bisogno…non è stata una bella giornata.
-che è successo?
-…niente.senti,dove andavi,prima?
-allora è ok?nel senso,niente denuncia?cioè,visto che ci stiamo parlando con tutta la sincerità del mondo,hai un ragazzo che mi può spezzare le gambe o un padre nella mafia?
Cuffiabuffa rise
-no,scemo!comunque è acqua passata,siamo entrambi grandicelli,no?o un bacetto implica un matrimonio?
-no,io sono anche un sostenitore del sesso prematrimoniale!..che freddo che fa oggi…vieni a casa mia scaldarti?
-ora non ti allargare…non sei il mio tipo.sei un tipo strano…ma inoffensivo.puoi essere mio amico.
-amici vuol dire che non me la darai mai…
-certamente!che progetti hai per oggi?
-mha,io andavo un’attimo in fumetteria a vedere che è uscito,poi un giro per città a vedere un paio di vestiti,magari qualche cd
-posso venire con te?
-certamente,ma ti romperai le palle.
-non le ho,per cui non rischio niente.
-se non vedo non credo.se fai cercare sono sicure che le trovo.
Questa volta il ceffone arrivò,feroce sulla guancia fredda.
-…non hai molte ragazze che ti fanno la fila,vero?-
-…si nota tanto?-
Uscirono fuori dal bar,lui pagò anche per lei,e lei lo ritenne scontato.Rimase un po’ deluso e calcolò che come amici non doveva offrirgli un bel niente.Passeggiarono un po’.ad un tratto lei gli prese la mano,con un sorrisetto imbarazzato,facendo cenno con la bocca di stare zitto.Donato accettò di buon grado,senza pretendere niente.Il contatto caldo era rassicurante,un senso di dolcezza e protezione reciproco.
Arrivati in fumetteria iniziò a destreggiarsi tra i volumi in esposizione,dialogando con il commesso.
Il negozio era quasi affollato.
Cuffiabuffa era in evidente imbarazzo,esordì nel peggiore dei modi.
-ma leggi ancora i fumetti?sei grande per stè cose…i giornaletti sono per i bambini…-
Tutte le teste si voltarono contemponerareamente verso la bestemmiatrice,caricando in canna una raffica di spiegazioni culturali-professionale d’estrazione sociologica.
Donato gli rispose a capo chino,mentre rovistava tra gli arretrati
-non sono tutte letture d’evasione…-
Cuffiabuffa prese tra il pollice e l’indice una rivista con in copertina una raffigurazione pornografica.
-…e questo…mi sa anche di pedofilo.che schifo.
Donato glielo sfilò di mano e lo mise nel proprio mucchio di roba da comprare.
-dipende da chi lo legge.ogni fumetto è principalmente un disegno,il resto lo fa la propria psiche.
-Tu leggi stà roba!?e mi parli di psiche?!
-anche di peggio.Preoccupata?le pubblicità dei cellulari sono molto più volgari.-
Le riviste fecero un tonfo secco quando caddero sul balcone.Donato pagò il tutto e caricò lo zaino.
All’uscita Cuffiabuffa gli riprese la mano.
In due,pareva la folla li evitasse.Non avevano difficoltà,camminavano spediti.Con lo stesso passo.
Siena era meno fredda da quando aveva Cuffiabuffa accanto.Pochi minuti erano passati,ma conosceva quella tipa da una vita,un sincronismo innaturale.Era piacevole il solo stargli accanto;probabilmente non era abituato,le ragazze erano sempre stato un concetto astratto.
Al negozio di dischi curiosarono un po’,poi uscirono terrorizzati dai prezzi.Nel negozio di vestiti andò meglio.
Cuffiabuffa si diresse a capofitto nella sezione femminile,Donato la seguì.Dopotutto lei l’aveva seguito in fumetteria,il minimo sarebbe stato ricambiare.
La ragazza svolazzava tra i vestiti,come una bambina nel box delle palline colorate.
-vado a provarmeli,poi mi dici come sto,okOK!?-
-ok..magari t’aiuto con l’intimo,okOK?-
-…e piantala…che fissato…-
-sono gli ormoni…-
Cuffiabella sparì tra i corridoi,saltellando.
Era raggiante,euforica.I capi che aveva portato in camerino erano una salassata per chiunque.
Donato aspettò,pazientemente,resistendo all’impulso di sbirciare dietro le tende.
Quando la ragazza uscì era trasfigurata.borchie e fibbie sado-style,pantaloni a chiazze con prese d’aria assortite.Agghiacciante
-Allora,come sto?
Piroettando su sé stessa.
Donato si concentrò.che rispondere?è un’amica,ma è anche una ragazza,meglio ferirla,riderci su o essere sinceri?meglio digli qualcosa di carino.(certo che è proprio un capo orribile.è…è)
-…è Agghiacciante.(IDIOTA!)
Cuffiabuffa gli crollò la faccia,smontata in un cumulo di rottami.Donato ci mise una pezza.
-ma su di te sta bene tutto,cioè non è colpa del vestito,volevo dire CHE,aspetta,non,NON piangere,il fatto è che mi piaci così come sei,cioè NON in quel senso,su di te vedrei bene altre cose,chessò(UN NOME,UN NOME),un,un PIGIAMA,da notte,(PIGIAMA?!),però giusto di notte per dormire,o un,un PERIZOMA,no,cioè,(COSA!?) perché non è comodo,non che io lo provi,sia chiaro è che già di per se una cosa che si infila tra le chiappe mi dice male(ODDIO FERMATEMI),le supposte o il termometro,comunque comunque(COMUNQUE?),perché tutta stà roba nera io SOPRA di te vedrei meglio ME.(RIPARA)
-…aspetta,non confondere,ME è,è un diminuitivo,significa Made,sì,MADE,in e,Eurooo…Asia.Sì,MADE IN EUROASIA.
Cuffiabuffa lo guardò sconcertata.Donato ebbe un lampo di genio
-Facevo un’imitazione di Woody Allen.-
Sospiro di sollievo
-…ha…pensavo ti fossi bevuto il cervello…allora come STO!?-
-non mi piace…-
-non ti piace?a me fa schifone.ma chi è che indossa stà roba?-
-Allora PERCHE’ la provi?-
-per vedere quanto sei sincero.-
-ho passato il test?ti vuoi-barra-puoi fidare di me?-
-non so,sei strano-barra-confuso…mi sai di squilibrato.-
-…dammi un SOLO essere umano equilibrato e ti mostrerò un bravo attore-
Cuffiabuffa non rispose e sparì tra i vestiti.Donato si preparò ad annoiarsi.ad un tratto da un camerino sentì la sua voce che lo chiamava.
-vieni un’attimo qui…ho un problema con una lampo…-
Donato caricò in memoria ogni tattica di manomorta conosciuta,molestie ed un sacco di altre cose di cui non siamo fieri di conoscere,e si preparò ad affrontarla.l’avrebbe trovata così,seminuda,con il reggiseno slacciato,o semisvestita, con la pelle liscia come marmo,o i vestiti cadenti da cui sbirciarla,forse addirittura seminuda,ma no,questo no,con un freddo del genere….gli batteva forte il cuore e si disse di calmarsi o si sarebbe ingolfato come un’imbranato.
Scostò la tenda e vide la sua schiena.
-…tira su la zip…ma che credono questi,che siamo tutti contorsionisti…?
Donato ci rimase male.anche con tutta la fantasia del mondo,non c’era niente da vedere,solo una schiena e il laccio del reggiseno
.niente più.
Tirò su la zip e tornò fuori,con la sua delusione.
Quando Cuffiabella uscì la trovò carina,ma gli mancava la sua cuffia.aveva dei bellissimi occhi.
Strano che guardasse proprio gli occhi.
-allora,come sto?-
-…carina,ma un po’ troppo anonima.stai bene,ma sparisci nel mucchio,perché staresti bene come le altre…-
-…che vuoi dirmi adesso…ma impara a parlare come gli esseri umani!-
-spiego:questi vestiti ti stanno bene ma è come si vestono tutti.se ognuno è uguale all’altro non ci sono più “ognuno” ma solo una marea di “altro”.lasciami comporre una frase sensata…-
-mi piaci più con il tuo cappottone-
-…tutto qui?-
-..e hai anche dei bellissimi occhi.sanno di…bellezza.come quando di notte guardi il cielo,e t’accorgi che è pieno di stelle,e rimani così a fissarlo anche se l’hai già visto migliaia di volte...ha senso ciò che ho detto?-
Cuffiabella rimase colpita.Impigliata tra l’ironizzare e il ringraziare
-...mi suona come farina del sacco d’un altro.Comunque grazie.-
stettero ancora un po’ lì,spiegazzando vestiti e infastidendo le commesse,poi uscirono senza comprare niente.fuori aveva iniziato a piovere.
Il sole sbirciava il mondo dalle nuvole.La luce si rifrangeva nei cristalli di ghiaccio della stratosfera,ed i fotoni rimbalzavano da una parte all’altra,donando alle nubi una fluorescenza innaturale.
La luna intanto compiva la sua orbita attorno alla terra,nella sua placenta il nuovo mondo era impaziente di nascere.
15:45
…continua…
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