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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: La Stirpe delle Tenebre (Yami no Matsuei)
Titolo Fanfic: 21 DICEMBRE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: chibikiss89 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 15/12/2004 15:24:34

il 21 dicembre è il mio compleanno, e da qui mi è venuta l`idea!!^^ spero vi piaccia...
 
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LOVE
- Capitolo 1° -

Era il 21 dicembre, all’Enma-cho, e l’imminente Natale rendeva festivi tutti gli Shinigami, che ridevano percorrendo i corridoi, sicuramente pensando alle vacanza che gli aspettavano.

Tutti, tranne un bel ragazzo che leggeva tranquillo, apparentemente indifferente al baccano che i colleghi stavano facendo.



“ Hisoka, vieni con noi a fare merenda?? Stavolta offre… Tatsumi!”

Tsuzuki era raggiante, mentre urlava al suo compagno l’invito: la giornata era bella, calda e luminosa anche se l’aria era frizzante.

Una splendida giornata.

Sarebbe uscito con Tatsumi e Watari, avrebbe mangiato a scrocco montagne di fette di torte di mele e poi sarebbe andato a prendere il regalo di Natale al compagno…

Già, un bel programma ma…cosa regalare ad Hisoka?

Libri ne poteva avere quanti ne voleva, e oltre a questo non sapeva se Hisoka avesse altre grandi passioni…

Voleva fargli un regalo con i fiocchi, il più bel regalo che avesse mai ricevuto, ma senza spunti tutti i suoi buoni propositi sarebbero andati a monte…

Doveva studiare bene quello che il compagno desiderava, e quindi era assolutamente necessario che venisse con loro fuori: l’avrebbe trascinato per tutte le vetrine e avrebbe trovato qualcosa che gli sarebbe piaciuto, sicuramente!

“ non vengo.”

“ perché??”

“ se vengo… mi prometti che non farai l’idiota?”

Tsuzuki era staccato da terra dalla gioia!!!!

“ va bene!”


“ volete muovervi, voi due?! Avremmo delle cose da fare, noi!”

watari stava cominciando a scocciarsi, e anche Tatsumi guardava l’orologio con aria di rimprovero, quindi Hisoka mise via il libro con un sospiro e si mosse per raggiungere il trio.

Ma chi glielo faceva fare?! Tsuzuki avrebbe fatto ancora l’idiota, e avrebbero litigato ancora, proprio ora che era quasi Natale…

Hisoka doveva ancora scegliere il regalo per il compagno, era molto indeciso…

Voleva regalargli qualcosa di speciale, qualcosa di unico, che solo lui avrebbe potuto avere…

E intanto il gruppetto era giunto a Tokyo.

Una moltitudine di gente sostava davanti alle vetrine illuminate, visi felici scrutavano all’interno dei negozi in cerca di un’idea per un regalo speciale…

“ Tatsumi, dove andiamo? L’aria è fredda e il mio naso sta diventando sempre più rosso!”

“ Tsuzuki... appena troviamo una pasticceria dove ci si possa sedere, entriamo, ma ora smetti di stressare!”

“ cattivo! Hisoka… Tatsumi è…”

“ taci. Ricordati quello che mi hai promesso.”

Interrotto a metà della frase, Tsuzuki osservò con interesse il compagno: era un bel ragazzino, nonostante fosse sempre con quell’aria imbronciata…

O forse proprio per quello era tanto carino…

Tsuzuki non avrebbe saputo rispondere ad una domanda sul perché gli piaceva Hisoka.

Gli piaceva e basta.

Era così e lui non chiedeva altro a sé stesso…solo la certezza di sapere che lo amava.

“ Tsuzuki…vuoi entrare sì o no?”

era talmente distratto dai suoi pensieri che non si era accorto che si era fermato davanti alla porta della pasticceria senza entrare.

Con un sorriso, seguì gli altri, e si sedette accanto a Hisoka.



Arrossì.

Era sempre così quando si trovavano a stretto contatto, ma Hisoka era ben felice che nessuno se ne fosse mai accorto…

E dire che lui stesso sentiva il viso andargli a fuoco, come facevano gli altri a non vederlo??

Meglio non farsi domande, se non si vogliono conoscere le risposte.

Si mosse leggermente sulle sedia, a disagio.

Le mani sue e di Tsuzuki si sfioravano.

Quanto avrebbe voluto stringerle forte!

Ma perché non poteva farlo?

Bastava allungare un po’ un braccio…tanto non li avrebbe visti nessuno perché c’era la tovaglia che le nascondeva …


Si mosse, dapprima piano piano, poi sempre più sicuro…

Ancora un piccolo movimento e avrebbe potuto intrecciare le sue dita con quelle del partner…



Un piccolo…



…minuscolo…



Tsuzuki alzò la mano di scatto, per chiamare la cameriera.


E Hisoka diventò ancora più rosso.


Come mai il ragazzino era così rosso?

Forse, l’anziano shinigami non avrebbe dovuto mettersi accanto a lui.

Non lo sopportava proprio, vero?

Sorrise con amarezza, mentre con la forchetta demoliva la sua fetta di torta.




Tatsumi non l’aveva ai visto così…

Nemmeno quando lavoravano insieme.


Non aveva nemmeno la forza di mangiare la torta di mele…

Facevano quasi ridere, a vederli insieme sembravano due adolescenti alle prese con la prima cotta, ma Tatsumi sapeva che c’era sotto qualcosa di più profondo di un amore infantile…

Le sue teorie erano avvalorate dal fatto che entrambi sembrava che fossero seduti sopra gli spilli, non riuscissero a guardarsi in faccia e che, mentre l’uno era rosso amaranto, l’altro stava stranamente in silenzio.

Era sicuro che anche Watari si era accorto dello strano comportamento dei due: infatti cercava di parlare con naturalezza e tenere in piedi così una conversazione che non facesse calare fra loro un silenzio imbarazzante, ma si scorgeva nei suoi occhi una luce nuova e maliziosa.
“ Tsuzuki, per caso non stai bene? Non hai ancora toccato la tua torta…”



watari, attento osservatore, era intento a spiare ogni minimo strano comportamento nei due suoi amici: sapeva ancora prima di loro stessi che non era solo amicizia o affetto fraterno…

poteva anche essere nata così, ma di sicuro prima o poi sarebbe sbocciato qualcosa di più intenso, e allora…ooooh, e allora…

allora avrebbe finalmente costretto Tsuzuki a bere il suo nuovo capolavoro, il ‘change sex’ , e la sua creazione sarebbe stata messa a punto a dovere e poi gli avrebbe fruttato un sacco di soldi!

Per un momento gli occhi suoi e di Tatsumi si incontrarono, ed entrambi vi lessero lo stesso messaggio…

…lasciamoli un po’ soli…


“ ma che ore sono?? Oddio, io ho tutti gli esperimenti sul fuoco! Devo tornare subito al mio laboratorio!”

“ aspettami, vengo anche io. Il capo mi ha dato un compito speciale e non l’ho ancora finito. Voi rimanete pure e fate ancora un giretto, ci rivediamo in ufficio!”

uscendo nel freddo di quel pomeriggio invernale, Tatsumi e Watari non poterono fare altro che augurarsi che non litigassero di nuovo.


Rimasti soli, il livello di disagio fra Tsuzuki e Hisoka aumentò vertiginosamente.

“ allora…ehm…usciamo? Qui fa troppo caldo…”

che idiota! Ora sarebbero usciti, e si sarebbero trovati in un imbarazzo ancora più grande!
Hisoka lo guardava sottecchi, quando credeva che Tsuzuki non avrebbe potuto vederlo…

Ammirò il bel fisico, le proporzioni armoniose del corpo del collega, e arrossì ancora di più.

Come riusciva lui a sconvolgerlo così tanto?

Quando erano vicini, quando erano lontani, quando litigavano, praticamente sempre il pensiero vagava verso quell’uomo affascinante che, in quel momento si stava mettendo il cappotto, preparandosi al clima rigido che li attendeva fuori.

Appena si ritrovarono nella strada,un folata di vento gelido li investì, facendoli arretrare. C’era ancora molta gente che guardava i negozi, ma in quel momento a loro sembrava che fossero tutte coppiette innamorate.


Camminavano immersi nei loro pensieri, abituati al freddo e agli sguardi ammiranti delle ragazze che passavano.

Ma guarda che bei ragazzi! Due in un colpo solo…


Tsuzuki non sapeva cosa fare.

Da una parte, avrebbe voluto portare Hisoka per negozi, guardare se la sua faccia si sarebbe illuminata davanti a qualcosa in particolare…

Vederlo felice…

Ma dall’altra, sapeva che quella situazione stava diventando ogni momento più imbarazzante, e la cosa non gli piaceva molto.

Però era bello stare insieme nella Tokyo illuminata a festa, a quattro giorni da Natale e con quel sentimento nel cuore, dolce e amaro nello stesso tempo…

“ Hisoka…”

“siii?”

il ragazzo aspettava che il partner dicesse qualcosa, qualsiasi cosa, e quindi rispose un po’ troppo velocemente.

Per un momento, i loro sguardi si incrociarono, e un legame si instaurò fra le loro anime, un legame che non ammetteva menzogna .

Stupiti, abbassarono entrambi lo sguardo, incerti sul da farsi.

Poi Tsuzuki continuò.

“ senti…ti va di guardare le vetrine dei negozi…?”

“ va bene…ok”

entrambi erano ancora come in trance.

C’era qualcosa nello sguardo di Tsuzuki che aveva fatto rimescolare il sangue nelle vene ad Hisoka…

…una sensazione nient’affatto spiacevole…

…ma cos’era? Cos’era quell’espressione?

Per un momento aveva pensato… ma no… si era sbagliato, aveva frainteso tutto…

…o no?

Le vetrine illuminate non interessavano più ai due shinigami, che passeggiavano piano, l’uno vicino all’altro, per le strade di Shibuya…

Poi, lentamente, cominciò a nevicare…

Fiocchi bianchi cadevano dal cielo, prima piccoli poi via via sempre più grandi, e la gente, felice, guardava in aria.

“sta nevicando….”

“già…”

“ sarà meglio tornare all’Enma-cho, prima che il tempo peggiori…”

“ no… rimaniamo qui…”

Tsuzuki credeva di non aver capito: gli aveva appena offerto l’occasione di sfuggire a quell’imbarazzante giornata, e lui…l’aveva rifiutata??

“ come vuoi, ma… comincia a nevicare forte, dove ci ripariamo?”

Hisoka stette in silenzio…

Perché? Perché non era voluto tornare all’Enma-cho e terminare così quel pomeriggio?

Non lo sapeva, era solo il suo istinto che glielo suggeriva…

E poi si sentiva bene, tanto bene in quel momento, a quattro giorni da Natale, con la neve…


…e Tsuzuki…

camminarono per un po’, silenziosi.

Oramai era sera inoltrata, e la neve fioccava sempre più fitta.

“ senti, che ne dici se andiamo a mangiare qualcosa? Tatsumi prima di venire a Tokyo mi aveva dato un po’ di yen…diceva che se mi fossi perso, almeno non sarei stato al verde… certo, poi glieli devo ridare, però ora possono esserci utili, no?”

quasi non ci credeva! Fuori a cena con Tsuzuki??

“ va bene. Cerchiamo un posto”

non dovettero cercare molto.

Il luogo in cui erano entrati era un bel Ryokan, non troppo lussuoso, ma dall’aria accogliente.

Una donna in kimono li fece accomodare in una sala, in attesa che il padrone del locale venisse a dare loro il benvenuto.

Intanto fuori nevicava ancora, sempre più forte e i vetri erano un po’ appannati a causa dello sbalzo termico fra l’interno del locale e l’esterno.

“ mi piace qui! È caldo, accogliente e tranquillo!”

“ sono felice che le piaccia! Signori, vi do il benvenuto nel mio locale! Preferite due stanze singole o una doppia?”

“ ehm…veramente noi volevamo solo cenare…”
esordì Tsuzuki, che però cominciava ad accarezzare l’idea di rimanere anche per la notte.

“ state scherzando, spero! Se va avanti a fioccare così, quando avete finito di mangiare, la neve sarà talmente alta che non si riuscirà nemmeno ad aprire la porta! Vi conviene aspettare domani mattina, che lo spazzaneve libererà la via!”

i loro cuori battevano come due tamburi…

Tsuzuki guardò Hisoka, che teneva lo sguardo basso…

“ allora due singole, per favore.”

“ vado subito a provvedere. Intanto vi sarà servita la cena! Arrivederci!”

avrebbe potuto chiedere una doppia…

avrebbe potuto stare in camera con Hisoka e non l’aveva fatto…

il ragazzino aveva un’espressione così… indecifrabile, e , per non rischiare, aveva deciso così.

Ma un po’ ne era pentito…



Intanto arrivò la stessa signora in kimono, che servì la cena.

Nessuno dei due aveva molto appetito, e quindi buona parte delle porzioni rimasero nei piatti.

“ Hisoka, tutto bene? Mi sembri un po’ strano…”

non che non andava tutto bene! Per un momento, Hisoka aveva sperato che Tsuzuki chiedesse la doppia, ma a quanto pare non aveva voluto farlo…

quello che credeva di avergli letto negli occhi non era vero…
si era solo illuso…

come sempre…

“ sì, va tutto bene… andiamo a chiedere per le camere.”

E uscì dalla stanza, seguito subito da un confuso Tsuzuki…

Arrivato al bancone, chiamò l’oste, con l’amarezza nel cuore.

Ma perché?

Perché non aveva scelto una doppia??

“ mi scusi, sono pronte le nostre stanze?”

“ mi dispiace non avervi avvertito prima, ma c’è stato un piccolo cambiamento: siccome tutte le stanze singole erano occupate, vi ho preparato una doppia. Spero non vi dispiaccia!”

un tuffo al cuore, che cominciò a battere sempre più forte…

sarebbe stato in stanza con Tsuzuki… da solo… tutta la notte…

“ o-ok… non c’è problema. Ci può mostrare dove è la nostra camera?” si era affrettato a rispondere Tsuzuki.

Non gli sembrava vero!! Quello era destino…!

L’oste gli accompagno fino alla porta, gli mostrò l’interno e poi se ne andò, lasciandoli soli.

… sembrava che sulla porta facesse loro l’occhiolino…

dopo qualche minuto di imbarazzo iniziale, Hisoka esordì.

“ tu da che parte dormi?”

“ a destra. Non ti dispiace se prima vado a farmi una doccia?”

“ fai pure…”

non gli dispiaceva affatto…anzi…

Tsuzuki se ne andò in bagno, e cominciò a farsi la doccia…

… il cuore che batteva a mille e la testa leggera… decisamente, non si era mai sentito meglio di così…!



Hisoka ricominciò a respirare solo quando sentì che l’acqua della doccia cominciava a scendere…


Avrebbe passato la notte nello stesso letto del partner…

Ma tanto non sarebbe successo nulla… lui non lo voleva, non aveva voluto stare in camera con lui! Era solo un caso , stupido e imbarazzante!

Però… lo stesso letto… vicini vicini… tutta la notte…

Si riscosse.

No, non doveva fantasticare, non doveva illudersi che sarebbe successo qualcosa, quella notte.

Ma perché non doveva? Forse Tsuzuki non sapeva prendere l’iniziativa.

Forse avrebbe dovuto farlo lui.

Forse.


si alzò dal letto e si diresse verso il bagno…

o ora o mai più.


Tsuzuki aprì veloce la porta del bagno, prendendo in pieno viso il povero Hisoka , che stava arrivando.

“oddio! Ti sei fatto male??”

Tsuzuki si chinò vicino ad Hisoka, che però non si rialzava…

E se gli avesse provocato un trauma cranico? E se fosse stato in coma?

Che scemo, Hisoka era uno shinigami, le ferite si sarebbero rimarginate.

Gli alzò il viso con la mano.

Hisoka aveva solo un taglietto sulla fronte, niente di serio…

Lacrime di sangue scendevano giù per il viso, sporcando la maglietta del ferito.

Tsuzuki gliele asciugò con un gesto.

Erano tanto vicini che ognuno poteva vedere il suo spettro negli occhi dell’altro…

“ Hisoka… mi dispiace…non volevo…”

“ sta zitto… è già sparito…”

era vero, il taglietto si era subito rimarginato, merito dei poteri da shinigami.

“ davvero… mi…dispiace”

… non riuscivano a distogliere lo sguardo, erano come in preda ad una dolce follia,e intanto si avvicinavano sempre di più…

… i loro nasi ormai si toccavano…

“ sta zitto e baciami…”


non se lo fece ripetere due volte.


Si baciarono, una due, mille volte, e intanto non potevano smettere di toccarsi, di abbracciarsi…

“ Hisoka…”

tra un bacio e l’altro…

“ …sì…?”

…respiri dopo respiri…

“ questo è il mio regalo di Natale…”

…attimi per attimi…

“ Buon Natale, Tsuzuki…”


FINE

 
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