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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: KENTAL
Genere: Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: vichan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 19/07/2002 21:56:07

la seconda storia che io abbia mai inventato...quindi se non vi piace siate clementi! ^__^
 
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- Capitolo 1° -

NOTA: poichè prima di scrivere questa Fanfic ho scritto degli appunti a parte può darsi che non abbia specificato qualcosa, quindi se c'è qualcosa che non capite mandatemi le vostre domande al mio fermo-posta.

Nemesis, il pianeta dei demoni, è il terzo mondo della Galassia.
I Kental, gli Angeli della Morte, sono i demoni che lo popolano.

I Kental sono creature in grado di cambiare alcuni particolari del loro corpo come le ali che possono far apparire o sparire a proprio piacimento. In genere sono creature spietate che vivono a scapito degli altri demoni presenti nel loro pianeta come gli Shintal e gli spiritelli Temtek.

Secondo una leggenda di Kyrasha poco dopo l’Era della Creazione, uno di questi esseri venne trovato da una famiglia umana che lo adottò.
Come abbiamo detto i Kental sono esseri spietati ed infatti il bimbo crebbe con uno spiccato odio per tutto ciò che lo circondava.
Il Kental, che fu chiamato Sheray, riuscì comunque a nascondere la sua natura fino all’età di dieci anni (età adulta dei Kental). Quello stesso giorno infatti lo spirito del demone si scatenò e distrusse il villaggio in cui era nato.
L’Angelo della Morte continuò a girare per la foresta distruggendo tutto ciò che gli dava fastidio.
Un giorno, cinque anni dopo, mentre era intento a bere in una pozza d’acqua, sentì una voce molto melodica che cantava. Sheray rimase un attimo interdetto da quel suono perché gli ricordava la madre umana, ormai morta.
Seguendo la voce giunse ad una cascata che si tuffava in un lago d’acqua limpidissima. Al centro del lago c’era qualcuno che si lavava inconscio della presenza del demone.
Dal canto suo Sheray non aveva mai visto una ragazza (perché di una ragazza si trattava) tanto bella. Era immersa nell’acqua fino alle spalle ed era girata in modo che il Kental non potesse vedere il suo volto, ma capì comunque che doveva essere stupenda. I suoi lunghi capelli neri galleggiavano nell’acqua e la sua pelle olivastra splendeva sotto l’acqua.
Ciò che sorprese di più il Kental furono le parole della canzone:

L’occhio del drago, del demone nero
risplende nella luce.
L’occhio del drago, dell’angelo argentato
luccica nel buio.
Ma i due occhi non possono guardarsi,
non possono incontrarsi.
Forse nel cielo vedrò due stelle,
una nera, una d’argento
ed allora saprò che i due draghi si sono trovati.
Io posso vivere solo con la speranza,
che nel mio cuore rimanga
la sua eterna dolcezza.

Sheray non sapeva perché, ma sentiva che quella musica in qualche modo lo riguardava. Essendo assorto in questi pensieri non si accorse che la ragazza era uscita dall’acqua e si era rivestita, e che ora si stava dirigendo verso di lui. Si accorse di lei solo quando gli fu a meno di tre metri di distanza. Ora poteva vedere il suo volto e fu immensamente colpito dai suoi occhi smeraldini.
-“Ciao”- lei disse. Gli stava sorridendo. Sheray ancora scioccato dalla sua canzone non rispose.
-“Non sei di queste parti, vero?”- chiese gentilmente -“Non ti ho mai visto”- spiegò.
-“V-vengo da sud”- balbettò lui.
-“Intendi dalla FireForest? Se è così devi aver trascorso delle giornate di viaggio davvero terribili…Forza, seguimi ti porto al mio villaggio”-
-“Ma…”- Sheray fece per protestare anche se non sapeva che dire.
-“Oh già, me ne sono dimenticata…il mio nome è Koriny, ma tu puoi chiamarmi Kin, come del resto fanno tutti”-
-“Il mio nome è Sheray”- disse mentre si dirigevano entrambi verso est seguendo all’inverso un ruscello secondario che sfociava nel laghetto della cascata.
-“Bene”- disse Kin –“E…cosa fai qui?”-
-“Non lo so”- rispose lui.
Koriny si fermò di colpo –“Come sarebbe a dire!”- esclamò -“Come puoi non sapere perché sei qui?”- Sheray scosse il capo –“Vivo nella FireForest da cinque anni e sono venuto qui solo per bere al ruscello, poi ho sentito il tuo canto e sono venuto a vedere che cosa succedeva”-
-“Da cinque anni”- mormorò –“Ma allora è da quando sono iniziati gli incendi che vivi nella FireForest”- disse stupita –“Come hai fatto a resistere a tutte quelle esplosioni per così tanto tempo?”-
-“Non lo so”- rispose lui.
-“Tu sai un po’ troppo poco per i miei gusti”- borbottò lei.
Ripresero a camminare senza più parlare. Ad un tratto Sheray vide un pulcino a terra che cinguettava disperato per richiamare la madre. Koriny gli si avvicinò e, facendo attenzione a toccare l’uccellino solo con la maglietta alzò lo sguardo per cercare il suo nido.
-“Che fai?”- le chiese stupito il Kental.
-“Non lo vedi? Cerco il suo nido”- rispose lei.
-“Questo lo vedo”- disse lui –“Ma non capisco perché lo fai” Kin si girò a fissarlo per qualche secondo poi riportò la propria attenzione sui rami senza dirgli neanche una parola finché non scese dall’albero su cui aveva visto il nido dell’uccellino.
-“Lo faccio”- disse con voce aspra –“Perché mi va di farlo!”- e riprese la strada a passi ancor più lunghi di prima.
Dal canto suo Sheray rimase fermo a fissarla finché Koriny non si girò per strillargli di sbrigarsi a seguirla. Il Kental la seguì senza fare altre osservazioni sul comportamento di lei.

 
Continua nel capitolo:


 
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