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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: GRAZIE AMANDA...
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: darkgreene galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 16/05/2004 15:03:20

dovrei dire anche drammatico cmq spero chq qualcuno di voi apprezzerà..aspetto commenti!!
 
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- Capitolo 1° -


Qualunque altra parte che non fossero state quelle quattro mura grige a te sarebbe andata bene, anche solo la stessa stanza ma di un colore diverso, arredata diversamente,o solo un piccolo quadro da poter osservare nei momenti di solitudine.
Nessuno da anni la veniva a trovare, nemmeno i suoi genitori ai quali tanto voleva bene, lacrime amare sul suo viso si potevano scorgere ogni qual volta il suo pensiero si volgeva a loro.
Poteva anche fissare le sbarre di ferro che la dividevano da quello che una volta era il suo mondo, adesso osservato con nostalgia. Ma da lì poteva vedere solo ritagli di cielo e di mare.
Le labbra, ormai pallide ma ancora carnose, non riuscivano più a pronunciare altre parole se non “libertà”, concetto arduo da raggiungere per una ragazza condannata all’infinito alla sola età di sedici anni, nel pieno della sua bellezza.
Non poteva scorgere altri suoni se non quelli del frusciare del vento o delle onde infrante sugli scogli nei momenti di calma e i tuoni mescolati alle urla dell’uomo che la sorvegliava nei momenti di disperazione.
Proprio quell’uomo che le incuoteva tanta paura appena lo aveva visto per la prima volta, con la sua divisa e il suo sguardo un po’ severo tipico di tutti i guardiani di lì.
Lo stesso giorno in cui aveva perso tutti i suoi cari, lo stesso giorno da cui iniziarono i suoi incubi e crisi di panico per cui le dovevano dare tutte quelle medicine.
Tremava di paura Amanda, non aveva più sogni né speranze, anche quando urlava e piangeva richiedendo la libertà, anche quando il sangue le fuoriusciva dalle ferite che si provocava da sola sperando di ottenere pietà da qualcuno che finalmente le avrebbe mostrato qualcosa di nuovo.
Condannata a dondolare per sempre in un oscuro movimento, che non diceva niente ma che secondo i medici rivelava tutto, avanti e indietro, cadeva sempre più in fondo chiedendosi se ci fosse mai stata una fine.
Le avevano diagnosticato pazzia quella volta, incapacità di intendere e di volere, ma ora la stavano facendo diventare matta loro, lei non lo era, non lo aveva fatto apposta.
Nella mente di Amanda si mostrava sempre il dubbio più tormentato: se fosse stata innocente o colpevole.
Come potevano quegli uomini giudicare su qualcosa che neanche sapevano? Indotti da quelle che loro chiamavano prove..
Loro non avevano assistito a quella scena. Loro non avevano sentito l’odore acre di alcool e di droga sul corpo di chi fino a quel momento avevano amato.
Le era sembrato di impazzire in quel momento, ma era in se non come pensavano loro, il suo sangue sulle sue mani, delle lacrime che si confondevano a questo.
L’aveva fatto, l’aveva ucciso. La sua ultima parola: un “Grazie”.
Se aveva fatto una cosa giusta allora, perché l’avevano imprigionata? Se era stato lui a chiedergli di ucciderlo..perché accusare Amanda?
Poteva continuare a pensare in eterno, perché nessuno l’avrebbe salvata da queste quattro mura, se non in un giorno in cui finalmente avrebbe potuto vedere qualcosa di diverso: il fondo dell’oblio.


 
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