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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: ALLA RIBALTA
Genere: Comico
Rating: Per Tutte le età
Autore: yuki-kushinada galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 18/03/2004 16:25:17

ho messo comico perchè idiozia allo stato puro non c`era!
 
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IL TITOLO: LO METTO O NON LO METTO? QUESTO È IL PROBLEMA!
- Capitolo 1° -

Ave a voi, che siete venuti a leggere questa fic. Chiedo il vostro supporto morale, nel condurre questa ribalta. Per poter comprendere il senso morale di questa fic, dovete avere come minimo 5 anni e non aver passato i 30. In pratica, dovete avere presente il tormento fisico e psichico, che la scuola produce su ogni essere umano, che viene chiamato “alunno”, per non dire “vittima sacrificale”!
Il mi primo giorno di superiori, i “docenti”, o meglio i “despoti”, ci consegnarono due fogli contenenti le nostre “leggi di vita o di morte”, che definiscono “i diritti e i doveri degli alunni”, e che per equilibrare le parti chiameremo lo “statuto degli studenti”.
La prima violenza subita, fu proprio quella di averci fatto leggere costantemente per 5 ore di seguito, per tutta una settimana, questa grandissima cazz… ehm lo statuto. Ed è proprio quello che andrò a contestare. Avrei voluto riportarvi articolo per articolo, ma il mio lo lasciavo sotto il banco e alla fine i bidelli hanno avuto l’ottima idea di fregarselo, e quello dei miei compagni è ridotto anche peggio. L’ho chiesto ai professori che mi hanno mandato sul sito della scuola, che non contiene una mazza!
Tornando a noi, cominciamo con le cose basi di questo statuto, specificando che non è copia conforme, ma frutto della mia memoria.
“Gli alunni devono entrare in orario. Non sono concessi più di tre ritardi a mese!”
Intanto bisogna dire che questa legge è stata modificata: la questione dei 3 ritardi è uscita da un mese, perché nessuno si fregava della prima parte del decreto.
Il punto della questione è: si entra alle 8:10, perciò alle 8:00, siamo tutti d’avanti scuola; passiamo 10 minuti a scannarci fra compagni, dopodiché decidiamo di entrare. Il portone è inesorabilmente chiuso! Ma detta così potrebbe sembrare che abbiamo perso troppo tempo fuori, in realtà il portone, che poi sono due, e quindi, i portoni non sono proprio stati aperti! Si fa il giro e si tenta di entrare dal portone principale, il quale non è munito di cancello, che ci blocca, perciò è riservato unicamente ai professori e a noi ci rimandano di fronte i portoni secondari. La voce si è sparsa per l’istituto è mandano qualcuno ad aprire i portoni, che arriva bestemmiando, perché alla conta esce sempre lui! Finalmente si può entrare, ma oramai quel briciolo di voglia che avevamo ce l’hanno fatto perdere. Svanisce del tutto quando dobbiamo fare quelle dannatissime rampe di scale. A questo punto la domanda che sorge è: sicuro che i prof si sacrificano ad usare il portone principale? Infatti, se si entra da questo ci risparmiamo metà scalinata, ma la risposta è no! Ci pigliano troppo gusto a vederci soffrire mentre saliamo stanchi, stufi e seccati; quelle rampe! La cosa bella è che quando arriviamo in classe ci minacciano pure di segnarci il ritardo, se facciamo saltare ancora una volta 5 minuti di lezione! I prof, che non lo fanno, non hanno voce in capitolo, perché arrivano più tardi di noi! Ma affrontiamo meglio la questione dei 3 ritardi. A sentire le parole altrui, questi 3 ritardi, sono ritardi NON giustificati! E invece non è così! Mi faceva un male cane il braccio e sono entrata alle 8:30, con tanto di carta giustificatrice, firmata da mia madre; eppure quello mi è valso come primo dei tre ritardi mensili! Senza considerare, chela prof, che tra l’altro avevo visto salire, ha scritto che la mia entrata era alle 8:45, per rendere più drastica la cosa! Ma andiamo avanti.
“La ricreazione dura 10 minuti. Non si deve prolungarla.”
La ricreazione inizia alle 10:50 e finisce alle 11:00. Il che vuol dire che per tre giorni su sei, questa viene dopo l’ora d’inglese che si diverte a rubarci un paio di minuti, per vendicarsi di quelli in cui noi non prestiamo attenzione, come dice lei “di lezione potete perdervi tutta l’ora e di ricreazione neanche un minuto!?”. Effettivamente della sua lezione non gliene frega niente a nessuno! Lasciando perdere ciò che è relativo, passiamo agli altri 3 giorni. In uno di questi, la nostra pausa pranzo è preceduta da educazione fisica. Quindi al suono della campana, noi dobbiamo tornare dalla palestra, e sono sempre minuti che vanno a farsi una passeggiata nel boschetto! Le altre 2 volte, ho come ora successiva la prof. di matematica e quella latino. La prima, se non ti trova in classe te lo segna sul registro come una sorta di assenza, ovviamente quelle poche volte che si fa trovare puntuale in classe! La seconda sta attenta a chi è fuori: se è uno bravo, gli la ramanzina, se no lo interroga a tradimento e gli mette impreparato. E dice anche ”Siete tutti testimoni che non gli ho messo impreparato, perché era fuori, ma perché non ha studiato!” Personalmente c’invento sempre qualche scusa, per non subirmi la ramanzina, ma stranamente a me non la fa mai.
Dopo aver analizzato in che situazione siamo messi, analizziamo se è possibile non prolungare la ricreazione. Un tempo, la mia scuola concedeva 30 minuti, durante i quali noi studenti potevamo andare dove ci pareva, ma stranamente l’anno cui mi sono iscritta io, questa prerogativa ce l’hanno abolita! Il tempo l’ho già detto, ma riguardo al dove andare, c’hanno dato 2 possibilità: stare nel cortile della scuola, raggruppate come pecora in un recinto, o rimanere nell’istituto a girovagare per i corridoio deserti, s’intende. Nel cortile della scuola, della scuola si trovano i due portoni secondari, quindi non abbiamo il tempo di scendere che dobbiamo subito salire. Per la colazione non hanno adottato la politica “o ve la portate o vi fregate”, c’hanno gentilmente concesso un bar, sempre nel cortiletto. Inutile dire che, questo, sapendo che se non compriamo lì moriamo di fame, ha raddoppiato i prezzi normali. Ma il problema fondamentale, è che appunto per non morire di fame, chi vuole andare al bar durante la ricreazione, si trova ad affrontare una fila che le poste se la sognano!!! Se aspetti il tuo turno, quando arriva trovi tutto finito e crepi per i crampi, perciò l’unica cosa da fare e combattere e vincere sugli altri! Mai sia se devi recensire un libro della biblioteca, e quindi devi andare a sceglierlo! Questa si trova vicino al bar, ma al contrario di quest’ultimo non c’è nessuno, ad esclusione del bibliotecario, che è forse la persona più diligente che abbia mai conosciuto! Lì hai la stessa probabilità di trovarci qualcun altro, quando quella del Sahara. Ti guardi attorno e vedi tutti libri, niente manga, e ti struggi, ma almeno hai l’imbarazzo della scelta… Col cavolo che te la danno! Senza considerare che la metà di quei cosi che stanno sugli scaffali e che definiscono “libri”, ma che tali non sono, appartengono alla categoria “enciclopedia”, “dizionario”, “poesie”; trovi tutti i libri di Pirandello, Svevo, D’Annunzio e roba varia. Chi, sapendo di doverlo studiare va a recensire Pirandello, Svevo, D’Annunzio e compagnia bella? Dopo aver vinto la battaglia della giornata, si risale le scale, finita la prima rampa appena la bidella ti vede in avvicinamento, suona la campana con sguardo “Vi ho fregato un’altra volta”, perciò, non essendoci potuta ancora andare ti dirigi verso il bagno. Questa è un’altra ingiustizia, i maschi hanno i loro bel bagno, quello di noi femmine è in mezzo al corridoio! Tornando al discorso precedente, una volta arrivata lì li trovi tutti e 3 occupati, con una fila simile a quella del bar, nessuno aveva pensato di andarci prima. Come si può non prolungare la ricreazione? Per mia fortuna io sono una di quei pochi che rimangono nell’istituto.
“Non sono consentite più di 15 assenze di massa!”
La mia classe è arrivata a quota 26, io ne ho fatte solo 9, procurandomi così, l’odio generale, ma nell’alto della mia asocialità, me ne frego poco. In fondo, mi inventano ogni giorno una scusa, ma perché mai dovrei crederci, quando loro sono i primi a non farlo? Perciò da egoista quale sono, vado a motivare le mie nove assenza che sono più che giuste! Il preside ci dona venerdì, o martedì, come giorno libero per una qualunque ragione. E’ più che logico che noi ci prendiamo anche il sabato o il lunedì! Anzi i miei compagni si fregano anche il giorno precedente o successivo per vendetta! La cosa più bella è accaduta a febbraio. Il 12 è la Madonna del Pilerio, patrona della mia città; il 14 era S. Valentino è c’è stato dato e il 15 era domenica. E il 13? Cos’è una presa in giro?
Passiamo ad un altro argomento.
“Gli studenti hanno diritto di andare a bagno, una volta al giorno!”
Perché non vengono a dirmi anche a che ora? Altrimenti rischiano di farci prendere autonomamente una decisione. Su questo decreto, devo però dire che i ragazzi sono più diligenti delle ragazze, personalmente ci vado ogni quanto la lezione mi risulta pallosa, e va detto che mi mandano perché ci dico sempre una balla. Ma andiamo avanti.
“I cellulari, in classe, vanno tenuti spenti, nei casi di emergenza, si deve usare il telefono della scuola.”
Per caso di emergenza, va detto che s’intende un caso di vera emergenza di vita o di morte, non ti fanno chiamare a casa, ma solo al 118! Ma il vero quesito è: ma per i prof questa legge, vale? Ovviamente no! Infatti i miei prof, ad esclusione di quello di arte, inglese e ed. fisica, stanno sempre con il cellulare in mano, o meglio all’orecchio! E ci inventano tante di quelle balle! E sono anche convinti che li crediamo!
Dopo aver analizzato lo statuto, analizziamo i despoti. Ci dicono che loro fanno il loro dovere che non vengono sulla cattedra a fare il cruciverba. E’ vero? Rispondetevi da soli! Bravi! La risposta è proprio no! Ci danno da fare un’esercitazione in classe è tirano fuori dalla borsetta, Novella Enigmistica, e non correggono se prima non hanno finito il cruciverba di turno!
Ci dicono che durante le lezioni non bisogna mangiare. Ce lo danno il buon esempio? Certo, mandando costantemente me sotto a comprare qualcosa al bar! Va ammesso però che non tutti lo fanno! Quello di arte manda qualcun altro!
Ricordo che una volta la prof di italiano, ha avuto il coraggio di interrogarmi nonostante si vedeva benissimo che stessi uno schifo, allora mandai la mia compagna di banco sotto a prendermi una camomilla. Non lo avessi mai fatt6o, mi ha mandato costantemente a prendergliela, e dopo la camomilla ha iniziato a pretendere anche il cornetto, alla faccia dei miei piedi che facevano le scale, e delle mani che si bruciavano nel portare il tutto! Sfiga vuole, perché adesso non si parla più di fato ma di sfiga, che un giorno erano finiti i bicchieri di carta e glielo portata nella tazzina. L’ha pretesa sempre così perché dice che nella tazza è più buona! E’ dire che non mi pareva che mettessero nelle tazze degli aromatizzanti! Quindi io mi facevo una volta le scale per entrare, due per scendere a prendere le cose che voleva, tre per riportare la tazzina al bar, quattro per tornare in classe; in neanche mezz’ora. Questo mese si è sentita meglio e non mi ha mandata da nessuna parte, ecco perché sto mettendo qualche ettogrammo di troppo! Per non parlare della prof di matematica, che in quella borsa tiene di tutto: caramelle, liquirizie, dolci vari, cosa non c’ha?
Una delle poche cose belle della mia scuola, è la sala informatica. Peccato, che serve a ben poco, se ci portano, quando ci portano, stanno non con due occhi, ma con quattro cannocchiali a vedere che non andiamo su internet! Temono che possiamo andare sui siti porno, ma non per paura che qualcuno di noi possa sconvolgersi e farsi venire un trauma, ma perché poi paga la scuola!
Dopo tutto ciò mi chiedo: che differenza passa fra uno studente e uno schiavo? Lo schiavo non lo illudono con belle parole.
Ma allora che possiamo fare? Vogliamo rimanere forse muti a subire? NO! Noi ci ribelleremo, la nostra voce s'innalzerà fino ai confini del cielo, combatteremo questa battaglia!
Ma sarà tutta una fatica inutile, perché il giorno seguente torneremo fra i banchi di scuola....

 
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