CAPITOLO UNICO - Capitolo 1° -
White snow ÊÊÊÊÊÊÊÊDark night La neve cadeva candida,ricoprendo tutto con il suo bianco Êmantello. Nonostante fosse piuttosto tardi,i bambini erano ancora nelle vie,illuminate dalla luce fioca dei lampioni,a giocare a palle di neve. Boris era davanti alla finestra,il naso appiccicato al vetro,mentre il suo caldo respiro continuava ad appannarlo. Aveva la palpebre pesanti ed il cuore rigonfio di nero risentimento. Odiava quei bambini,i loro sorrisi,la loro allegria....perchŽ anche lui non poteva avere la loro stessa gaiezza,nonostante fossero pi o meno della stessa etˆ? Alle sue spalle arriv˜ un gemito. Ecco spiegato il motivo. Sua madre. Scese dallo sgabello e corse vicino al capezzale della donna,allungando una mano per vedere se la febbre le si era abbassata. -Mamma....-Sussurr˜,implorante -Mamma ti prego,combatti...- Prese la pezza e la immerse nell1acqua,asciugandole poi il sudore. Erano ormai diverse settimane che la sua mamma non si alzava pi dal letto,presa in un eterno dondolare tra la vita e la morte. Si sporse per darle un delicato bacio sulla guancia Êarrossata,soffermandosi ad osservare i suoi lineamenti,cos“ delicati,le ciglia lunghe,cos“ femminili e quelle labbra curvate all1ins,immobili in uno statico sorriso. Dall1aspetto avrebbe potuto sembrare sua sorella. In effetti,avevano solo quindici anni di differenza. -Mamma,io ora devo andare....ma torner˜ il prima possibile,te lo prometto...- Apr“ la porta della soffitta e spar“ gi per le scale,immergendosi in una realtˆ completamente diversa. Il locale era pieno di fumo ed i vapori provenienti dalle cucine contribuivano a renderlo umido e malsano. Boris non capiva se quel posto fosse cos“ per davvero o se fosse il suo odio a trasformarlo in un inferno. Le donne sedute al bancone ciaciaravano di cose inutili e si lasciavano molestare dagli uomini di passaggio,facendo finta di essere infastidite,ma cercando di istigare coloro che non dimostravano interesse. Lo stomaco del bambino si contorse e lui ebbe per un attimo la sensazione di dover rimettere,ma si trattenne e cerc˜ di ignorare quelle scene volgendo lo sguardo altrove. -Boris!Dove diavolo eri finito?Vai subito a prendere il latte!Di corsa,razza di perditempo!!-La padrona del 3tugurio2 era uscita dalla cucina e vedendolo,ne aveva subito approfittato per rimproverarlo. Il bambino usc“ dalla porta di servizio e si ritrov˜ a dover lottare contro il freddo pungente che lo prendeva fino alle ossa. -Brutta strega!-Mormor˜ quando fu sicuro che lei non lo potesse pi sentire -Ti odio!-Esclam˜ ad alta voce,prendendo a calci un lampione. -Attento!Eccola che arriva!- -Mancato!Mancato!- Due ragazzini gli passarono accanto correndo,le gote arrossate ed il viso illuminato da un sorriso. Ê-Ehi!Tu sei nuovo?-Chiese ad un tratto il primo,fermandosi ad osservarlo -Non ti ho mai visto...- -Lascialo stare Mik, Ž quello dell1osteria in fondo alla via,dove comanda Nat...- Boris stava per rispondere ma prima che dalla gola gli uscisse qualsiasi suono i due si erano giˆ allontanati parlottando. Questo gli fece odiare ancora di pi il mondo. Diede un ultimo rabbioso calcio al lampione e riprese a camminare sbuffando. -Eccoti il latte piccolo....-Il lattaio lo squadr˜ per circa dieci secondi -Ma la tua mamma ti lascia uscire cos“?Poverino,prenderai un malanno conciato a quel modo!- Il bimbo fiss˜ i suoi lacerati e logori vestiti per un attimo -No,sono forte io!- L1uomo alz˜ le spalle e gli fece un cenno con Êla mano in segno di saluto,poichŽ era arrivata altra gente da servire. Boris alz˜ le spalle ed usc“ dal negozio. Il cielo era nero come l1inchiostro e la neve cadeva bianca,creando un contrasto davvero singolare. Il bambino si ferm˜ ad osservarla,estasiato,mentre i piccoli fiocchi Êdanzavano sotto le note di un venticello. -Bianco....bianco e nero.....-sussurr˜ lui,prima di rimettersi in cammino verso l1osteria. Ê Davanti al locale c1era pi rissa del solito,e lui fece piuttosto fatica ad entrare. -Cos1Ž...-Ma non fin“ il resto della frase...gli era venuto un orribile...orrendo sospetto. -MAMMA!!!- Abbandon˜ la bottiglia sul pavimento,dove si infranse con un Crash e corse in soffitta. Un lenzuolo bianco. Un letto rifatto. Una luce soffusa. Un corpo abbandonato sul pavimento,simile ad una bambola di pezza. Gli occhi neri sbarrati nel vuoto,le labbra leggermente incurvate all1ingi,in una smorfia di tristezza che non sarebbe mai pi potuta mutare.... Nat era sulla porta,che parlottava con due signori vestiti di nero. -No,niente sepoltura...verrebbe a costare troppo...- -Ma,se mi permette,dove...- -Dove volete!Buttatela nella discarica se non trovate altre soluzioni!Ma toglietemela di qua,chiaro?!- Il becchino annu“,dopo aver borbottato qualche parola di scusa. Boris osservava impietrito la scena,le lacrime che non accennavano a fermarsi,nonostante cercasse di reprimerle;apr“ pi volte la bocca ma non ne usc“ nulla,aveva la gola di cartone. -Ehi,moccioso!Non startene qui impalato!Sotto c1Ž tutto il bancone da lucidare!- Ma il bambino non l1ascoltava. Mosse qualche passo incerto verso la mamma,ignorando totalmente Nat. -Mamma...-Allung˜ una mano sul viso immobile della donna,studiandone i tratti delicati,il nasino all1ins,le labbra che troppe volte erano state curvate tristemente a causa del fato. Le chiuse dolcemente gli occhi...gli facevano paura..... -Allora?!Si pu˜ sapere che fai?Ž morta,okay? Adesso vai a lavorare!- Gli diede una manata sulla schiena e lui la fiss˜ con occhi infuocati -Sei stata tu!!-La accus˜,saltando in piedi ÊÊÊ-Ma...- Ê-L1hai strangolata!Ecco perchŽ ha quei segni sul collo!- Nat sorrise malignamente -Bravo...stava diventando un peso,era inutile tenerla in stato di semicoscienza- Ê-Stava migliorando! PerchŽ? PerchŽ sei cos“ cattiva?PerchŽ?- -Storie,lei non serviva a nessuno...ed anche tu sei solo uno stupido errore!Nato da una ragazza inesperta,troppo precoce che non ha avuto il coraggio di dire di no al suo ragazzo!- -Un errore...-Boris strinse le labbra,mentre un nuovo sentimento si faceva strada in lui. Prese un bastone.... Boris si svegli˜ di colpo,tremando. Fuori dalla finestra la luna piena brillava gelida,mentre le stelle impallidivano di fronte alla sua bellezza. Di nuovo quell1incubo. Ancora. Per quante volte avrebbe continuato a tormentargli il sonno? Fiss˜ i suoi compagni. Yuri dormiva nel letto accanto al suo,Ivan era disteso sul pavimento e Serghey aveva la testa al posto dei piedi. Si asciug˜ le lacrime,vergognandosi di se stesso. Piangeva come un marmocchio. Sorrise. Singhiozz˜...e pianse ancora. La neve ricominci˜ a cadere. Come quella volta...Nat non era morta...ma lo aveva cacciato. La notte era quasi morto assiderato ..meno mele che Vorkof lo aveva preso nel monastero...e sua madre..chissˆ che fine aveva fatto. Si asciug˜ gli occhi e si coric˜,coprendosi fino al mento. La neve continuava a cadere,stagliandosi su un cielo nero inchiostro. Boris chiuse gli occhi e cerc˜ di addormentarsi. Aveva giurato di essere il migliore. Lo aveva fatto quando,mezzo coperto di neve e con un febbrone da cavallo aveva incontrato il suo salvatore. -Giura che mi ubbidirai sempre..che sarai il migliore...- -Lo...lo giuro...- E adesso stava mantenendo la sua promessa.,impressa a fuoco nel suo cuore vuoto. Solo due parole: il migliore. La neve continuava a cadere. Il cielo era inchiostro. Il ricordo,non era cancellato. ÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊÊFine
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