da una serie originale:
"LIGHALE"
una fanfiction di:

Genere:
Sentimentale
Rating:
Per Tutte le età

Anteprima:
Questa ff è nata da un libro che ho letto tanto tempo fa. ho ripreso un po` la storia, ma i personaggi non sono gli stessi..

Conclusa: No

Fanfiction pubblicata il 12/01/2004 18:49:14
 
ABC ABC ABC ABC



 CAPITOLO UNICO


Premessa: capitolo unico.. forse farò un seguito.. non so. Intanto è una specie di introduzione a una storia.. ci sto lavorando nella mia mente al seguito. Vi farò sapere!!!
Scriveteeeee!!!!Xfavore!!!!!!! By l'autrice



*Nota dei saggi: E' nata. E' nata la salvatrice. Ora bisognerà metterla alla prova.
Datela ai G - 0.
Fatela diventare grande senza sapere cos'è. Poi salvatela.
Portatela qui. Nella sala dei Portali. Fallo tu, Tyrise.*


Ero come al solito nella mia cella. Oggi sarei dovuta andare nel G - 2 ma non ne avevo voglia. Lo sapevo che sarei stata punita per questo. Ma non mi importava. Non mi piaceva che mi utilizzassero come un burattino per i loro esperimenti. Mi stesi sulla branda e mi addormentai subito. Sognai che un essere strano mi portava via con sé. Le mani, le sue bellissime mani bianche, erano nascoste da delle maniche lunghissime, e quando mi presero in braccio sentii un immenso calore pervadermi tutto il corpo.Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare da quell'energia stupenda.
Non so cosa successe poi, ma quando mi svegliai rimasi un bel po' con gli occhi chiusi a pensare che era stato un sogno magnifico.
Aprii gli occhi, ma non vidi la mia solita cella, ero in un altro posto. Che fossero venuti a prendermi perché non ero andata al G - 2? Probabile. Ma quel luogo non mi sembrava nemmeno un posto della Base. Mi alzai, mi guardai intorno: ero stupefatta. Intorno a me c'erano vegetali d'ogni genere. O almeno credevo che fossero vegetali, benché ne avevo visto solo una raffigurazione nell'ufficio del mio sorvegliante. Gli avevo chiesto che cosa erano, e lui aveva semplicemente risposto:
- Vegetali. Sono una creazione in laboratorio.
Poi scorsi una specie di costruzione: era una cupola con una fessura sul davanti, e dall'interno provenivano dei bagliori di luce. Decisi di avvicinarmi e dare un'occhiatina all'interno.
La cosa che vidi mi sconvolse: la donna del sogno, bellissima e impeccabile, era seduta elegantemente su una poltrona metallica, che riluceva dei colori emessi da delle pietre incastonate nelle pareti della cupola. E poi mi parlò, solo che la sua bocca non si mosse di un millimetro, era come se mi parlasse nella testa.
<Ciao.
- C - chi sei?
<Sono una specie di angelo custode.
- Cos'é un angelo custode?
<Lo imparerai presto. Ho deciso di darti una vita migliore, piuttosto che quella nei laboratori.
- Perchè?
<Lo imparera presto. Presto.
Ero confusa.
<Ti ho portata qui per farti rinascere, sottoforma di un semplice essere umano.
- Io non ti capisco...e poi come qui? Dove sono?
<non importa.
Poi mi prese la testa fra le sue mani calde e delicate, e mi sentii svenire, trasportata da un vortice colorato che mi conduceva senza saperlo in un posto lontano...
Aprii gli occhi, ma non vedevo nulla. Era tutto bianco e lucente davanti a me, il pavimento sul quale ero sdraiata mi sembrava morbido e comodo, come fatto d' acqua.
Mi alzai e cominciai a girare nello strano luogo di luce per scoprire se c'era qualcosa.
- C'è qualcuno?!? Se sì potrebbe spiegarmi dove sono?
Ma non sentii nessuna risposta. Continuai a vagare a caso nello spazio di luce. Passarono ore e non avevo visto niente d'altro che bianco. Cominciava a venirmi la nausea per il candore che aleggiava intorno a me.
<Come ti chiami?
- Chi sei? Chi ha parlato? Dove sei?
<calma, calma. Io non sono nessuno, e sono intorno a te.
- Come?!?
<Sono una cosa che non si può vedere, ma solo sentire.
- Non ti seguo...
<sono una voce. Una voce che vive dei ricordi del suo corpo.
Non capivo.
<va bene, per farti capire ti racconterò la mia "vita"
- come fai a...?
<Leggere nel pensiero? Beh, comincierò proprio da lì. Quando mi fu donato il potere.
Io persi il mio corpo tanto tempo fa, in una lotta, tra streghe, draghi e fate. Le streghe erano arrabbiate, perchè le fate non davano loro la polvere per volare sulle loro scope magiche, perchè erano in un brutto periodo e i loro alberi non ne producevano più. Mentre i draghi... beh... a loro piace fare un po' di baldoria e si unirono alle streghe.
- E tu cosa eri?
<io ero una fata. La più bella mai vista.
- Come sei morta?
<non me lo ricordo, purtroppo. Ho consumato quel ricordo già tanto tempo fa. Ma a volte mi vengono in mente delle scene orribili, che nessuno ha mai visto.
Rimasi in silenzio.Quella fata era stata uccisa in una guerra. Ma quale guerra? Nel Laboratorio Baji non si sentiva parlare di quello che succedeva fuori. Noi non venivamo neanche istruiti. Imparavamo le cose dai nosri amici o dai compagni di esperimenti.
<Devi aver vissuto una brutta vita, nel laboratorio.
- No, in fondo non era poi tanto brutto. Si facevano le stesse cose ogni giorno. Da quando mi ricordo, è sempre stato così.
<Forse, perchè non hai mai vissuto in un altro modo.
- Forse.
<come ti chiami?nei tuoi pensieri non sono riuscita a saperlo.
- Io.. io mi chiamo...
<non lo sai?
- no...mi chiamavano A2106 quando mi sottoponevano ai loro esperimenti.
<A..cosa? no, questo non è un nome! Allora, un nome con la A... Aerya?
- Aerya?!?
Seguì una lunga pausa silenziosa, mentre riflettevo sul mio nome. Aerya. Non mi sembrava vero. I miei compagni più grandi mi avevano parlato dei nomi, i nostri tutelatori ne avevano uno, li avevo sentiti mentre parlavano; ma non avevao mai capito cos'erano di preciso.
<Vieni Aerya, stanno venendo a prenderti. Tra poco sarai libera.
- Ma tu non sarai sola senza di me?
<La mia voce svanirà appena tu metterai il piede nel nuovo mondo nel quale andrai a vivere.
- Ma allora...
<No, non c'è niente da dire. Solo addio.
- No....
All' improvviso la luce sparì e mi ritrovai in un edificio: era bellissimo: rotondo, con un fiore a cinque petali di vetro candido con striature blu, mentre io ero al centro del fiore, i suoi petali, si diramavano verso quattro porte mentre quello davanti a me dava su un una raffigurazione di una donna che teneva in braccio un neonato. Mi avvicinai, e mi accorsi che la donna aveva un non so che di familiare, era come se la avvessi già vista... in un sogno...All' improvviso mi ricordai della starna creatura che mi aveva parlato di notte e mi aveva fatto svenire, e tutto mi fu chiaro.
<Sì, quella ero io. Ho usato i miei ultimi ricordi per venire a cercarti, e per prtarti nel mio tempio.
Io guardavo affascinata quella bellezza, e mi sentivo felice di fronte a una cosa così raggiante.
<ora devi scegliere uno di quei portali, Aerya, quello che ti senti di attraversare sarà quello giusto. Ora và.
Studiai i portali: uno era verde, e aleggiava intorno ad esso una coltre di rami e fogle dall'aspetto mai visto.Qello a sinistra era di vetro, con un leggiero grigio dietro di esso, e con un raggio di luce che penetrava dalla serratura. Accanto a me proveniva un bagliore rossastro, e da quello che potevo vedere era fatto di lava fondente e l'ultimo, era incorniciato da delle strane piante che assomigliavano ad alghe marine, blu scure e verdi e scorgevo delle bolle d'aria, disperdersi nel liquido cieleste.
Erano tutti molto invitanti, non sapevo quale scegliere. Mi voltai di nuovo verso il dipinto, e guardai il neonato.Mi si bloccarono le palpebre, e incredula continuavo a guardare i lineamenti del bebé."Chissà chi era..." Aveva gli occhi grigi come il ghiaccio, e le orecchie un po' a punta. "Chissà come si chiamava..."
<Aerya. Si chiama Aerya.
- Ma allora...
<vai nel tuo portale.
Mi avvicinai alla raffigurazione e mi dissi "quello è il mio portale". Mossi un passo avanti. "E' il mio.. sì, perchè..."La mia mano sfiorò la faccia della donna e la sorpassò.
"...Quel bebè ero io."


*Nota dei Saggi: Ora la leggenda Lighale è compiuta. Le ceneri della madre della piccola Aerya giaciono in un ciondolo a forma di ennagono al collo della bambina. Lei non ricorda nulla della sua vita passata, ma quando sarà giunto il momento gielo diremo.
Lei era scomparsa dai laboratori per ricerche sulle creature elfiche, e per quanto ne sappiamo è l'unica sopravvissuta dagli esperimenti. Non si sa se le abbiano fatto bene o male, ma una cosa è certa, lei passerà la storia. Diventerà la grande Ily.*



 
 
 
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