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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto Shippuden
Titolo Fanfic: SULL'AMORE
Genere: Sentimentale, Romantico, Drammatico, Dark, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, Shounen Ai
Autore: bebedb galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/10/2023 22:24:05

Kisame x Itachi KisaIta. Riepilogo all'inizio del capitolo
 
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SULL'AMORE
- Capitolo 1° -

Riepilogo

L’amore può prendere infinite strade. Il percorso di Sasuke non è convenzionale, ha dovuto attraversare il proprio dolore e quello degli altri. Lui e Itachi non possono amarsi veramente senza prima raggiungere il fondo del dolore.
Per vedere l'amore di Kisame, anche Itachi deve toccare il fondo del dolore.
Coppia: Kisame/Itachi



“Hai la febbre, vuoi che ci fermiamo da qualche parte?”
Itachi non rispose, seguì Kisame con il viso pallido e stanco.
L'uomo squalo sapeva che Itachi era mangiato nell'anima e nel corpo.
Sedevano al tavolo della prima locanda trovata, incapaci di rompere il silenzio, immobili come statue di sale, quello fastidioso che brucia al sole e corrode la pelle.
Stranamente, questa volta Itachi fu il primo a cambiare il quadro straziante, seppellì il viso nel petto di Kisame con le spalle scosse dai singhiozzi. Kisame non era riuscito a rompere il drammatico fermo immagine, solo ora si rendeva conto di quanto fosse grave la sofferenza di Itachi. Era crollato nonostante ci fossero altre persone.
"Vedrai che andrà tutto bene, Sasuke se la caverà" dopo aver sussurrato queste parole, Kisame posò le labbra sulla testa di Itachi per lasciarle lì.
Il suo sguardo era prostrato mentre stringeva Itachi, lo massaggiava dolcemente con le sue grandi mani. Il corpo sottile di Itachi tremò.
Il cuore di Kisame si spaccò in due, a nessuno importava di Itachi, ma lui amava tutti tranne se stesso.
“È colpa mia, ho distrutto la vita di mio fratello. Era così sorridente prima” Itachi singhiozzò.

“No” Kisame non gli staccò le labbra dai capelli.

“Kisame, potresti...” La domanda di Itachi rimase sospesa nell'aria, alzò la faccia ferita.

Kisame lo afferrò per le spalle con fermezza: "Hai già preso la medicina. Respira e calmati."

Kisame aveva già assistito a scene simili. Quando Itachi non riusciva più a sopportare il dolore, trascorreva le sue giornate a letto pieno di tranquillanti. Il delirio ricominciava appena svanito l'effetto.

“Vado a prendere un bicchiere d'acqua” Itachi si alzò con le gambe tremanti.

“Va bene” Kisame lo lasciò andare, gli aveva accarezzato la gamba.

Gli occhi di Kisame passarono da angosciati a scioccati quando realizzò quello che Itachi aveva in mano, oltre all'acqua aveva una barretta di gelato al cioccolato. Ne aveva già mangiata la metà. Una scena straziante, masticava senza riuscire a smettere di piangere mentre vaniglia e cioccolato gli colavano dagli angoli della bocca e sul mento.

"Lo sai che non dovresti mangiare questa roba, ti fa male" Kisame gli aveva afferrato il polso per fermarlo, non stava usando la forza.

“Non c'è più niente che possa farmi del male. Sono io che distruggo gli altri”.

La verità che aveva fatto parte di Itachi per tutta la sua vita. L'incubo vissuto in silenzio da quella notte.
Itachi si faceva male lentamente, se si fosse squarciato lo stomaco con un kunai non avrebbe sofferto abbastanza. Aveva il diabete e preferiva suicidarsi piano piano. Il dolore che Itachi credeva di meritare non era mai abbastanza.
Kisame non riusciva a parlare, gli fece cadere il gelato di mano. Lo strinse ancora più forte e lo cullò. Itachi continuò a disperarsi sporcando il mantello di Kisame
Kisame si alzò e lo prese in braccio.
Senza aggiungere altro, lo portò su per le scale verso terribile notte che li attendeva. Fatta di siringhe straordinarie che Kisame avrebbe dovuto infilare nelle cosce di un delirante Itachi.


"Dov'è mio fratello?"
Sasuke aveva quasi demolito la porta. Sebbene Kisame non si aspettava che li trovasse, si era alzato lentamente dal letto dove giaceva Itachi. Non lo aveva mai perso di vista.
Nella penombra, Kisame poteva vedere il volto terribilmente distorto di Sasuke.
Nemmeno il tempo di reagire, Sasuke era già corso verso il letto di Itachi. Kisame sapeva che prima o poi avrebbe dovuto perdere Itachi, ma non l'aveva mai immaginato così. E poi non era pronto.
Avrebbe potuto mai eserlo? Lui... amava Itachi.
Ma Sasuke sembrava una persona diversa. In ginocchio a terra e con la faccia abbattuta, sembrava un uccellino ferito. Accarezzava lentamente la testa del fratello che sembrava dormire profondamente avvolto in strati di spesse coperte. Sasuke non disse nulla, si limitò a guardare Itachi spostandogli i capelli da una parte all'altra.

“Nii – san? Sono io…"
Itachi non reagì. Sasuke gli accarezza la pelle sudata e calda.
"Nii-san, ho saputo tutto, so che l'hai fatto per me" gridò Sasuke.
"Sasuke..." Kisame gli si era avvicinato lentamente, posandogli le mani sulle spalle "Ho dovuto dargli dei sedativi, purtroppo aveva cominciato a reagire al dolore con gesti autolesivi."

Sasuke si voltò a guardarlo con il volto disperato e gli occhi pieni di lacrime. Solo poche ore prima avrebbe voluto distruggere Itachi, ma ora sapeva.

Kisame sospirò: "È riuscito a nascondere il dolore finché non è diventato troppo."
L'anima di Sasuke bruciò di nuovo: "Non è lui il colpevole."
Con la faccia contorta, Sasuke tirò su le coperte, Diversi lividi freschi risaltarono sulla pelle marmorea delle gambe di Itachi.

"Ho dovuto fargli urgentemente diverse iniezioni o sarebbe finito in coma" Kisame allontanò delicatamente Sasuke per coprire Itachi.

Sasuke si allontanò lentamente, muovendosi come un automa con la faccia inespressiva. Si fermò solo sentendo la schiena sbattere sulle ante dell'armadio.
Sasuke cominciò a scivolare lentamente verso sinistra finché non incontrò lo spazio vuoto della porta aperta, vi scivolò attraverso e cominciò a strisciare silenziosamente lungo il corridoio, non era consapevole delle sue azioni. Percepiva il mondo attraverso un velo sottile. Scivolò fuori e cominciò a barcollare lungo il vialetto esterno, tornó incandescente una volta superato il cancello e uscito in strada.

Sasuke era arrivato, finalmente di nuovo a Konoha. Era insopportabile vedere il suo amato Nii-san odiarsi così tanto da volersi distruggere. Sasuke si sentiva male pensando a come Itachi aiutava sempre tutti considerandosi inutile. Itachi non aveva mai perso il suo infinito altruismo nonostante avesse sofferto così tanto. Non gli interessavano i complimenti, gli bastava vedere sorridere le persone che amava. Non ci voleva molto per rendere Itachi felice, eppure anche questo era stato troppo per quei due furfanti.

Non è colpa tua, Nii – san, sei un tesoro. La colpa è di questi due vecchiacci senza scrupoli.

Gente così valeva meno dello sputo per terra.

Sasuke decise di usare tutto il dolore che aveva dentro e tutto ciò che lo aveva ferito. L'esplosione di emozioni spostò la sua mano sinistra verso l'ingresso del palazzo dell'Hokage.

"Vieni fuori, maledetto!" l'urlo era lacerato sia dal dolore che dalla rabbia "Scendi o salgo io a prenderti!"

Sasuke non prestò attenzione ai frammenti di vetro conficcati nelle nocche, il sangue gli schizzò sulla faccia. Sasuke leccò via la goccia che era caduta sul suo labbro inferiore. Trovò nuova motivazione per attingere al suo dolore e continuare a usarlo.

"Avete due minuti, brutti vecchiacci. Giusto il tempo che mi serve per radere al suolo questa baracca!"

Era inaccettabile che tutto quel male rimanesse impunito.
Sasuke era crollato nella consapevolezza dopo aver sferrato l'ultimo calcio alla porta sbarrata. Sasuke rimase paralizzato in un grido terribile, aveva degli spasmi così violenti da resre senza fiato. Ogni volta che riusciva a riprendersi dalle apnee, buttava di nuovo fuori l'aria gridando alla sua impotenza.

Le braccia che lo avvolsero erano amorevoli e ferme.

Una dolce camicia di forza.

Sasuke gli si gettò addosso seppellendogli il viso nel petto, si sentì trascinare giù fino a ritrovarsi seduto per terra. Morbide labbra gli si posarono sulla fronte mentre l'odore rassicurante e inconfondibile di Nii-san lo calmò all'istante.

"Perdonami, Itachi... saresti dovuto restare e riposarti."

"Non devi mai scusarti quando ami qualcuno, Otouto" Itachi lo strinse ancora più forte, nel suo dolce sussurro non tolse mai le labbra dalla fronte di suo fratello minore.
Sasuke non si sentiva più sbagliato, l'amore aveva salvato il suo Nii-san.
"E tu non devi chiedere perdono quando qualcuno ti ama" Sasuke guardò suo fratello maggiore con occhi lucidi "Kisame ti ama e tu lo meriti. Meriti di vivere."

 
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