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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: INDIVISIBILI
Genere: Sentimentale, Romantico, Drammatico, Erotico, Sportivo, Autobiografico, Introspettivo
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: Lemon, Shounen Ai, Shoujo Ai, Slash
Autore: bebedb galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 18/01/2023 20:23:41 (ultimo inserimento: 06/02/23)

Una storia slash. Omofobia; disturbi alimentari; bullismo; malattia; tentato suicidio, solitudine
 
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PER RICOMINCIARE (PROLOGO)
- Capitolo 1° -

Il posto che aveva scelto Carlo per iniziare la sua nuova vita si trovava quasi in mezzo al nulla. Certamente aveva rischiato, ma quell'edificio, un tempo una ex carrozzeria, era la soluzione più economica che era riuscito a trovare. A trentuno anni suonati, sentiva l’urgenza di prendere finalmente in mano la sua vita in maniera definitiva, gli era sfuggita dalle mani ormai troppe volte.
Stava ripartendo dall’angolo più dimenticato della zona industriale della città, territorio padroneggiato in modo indiscusso da strade polverose e capannoni fatiscenti. Nonostante fossero attività artigianali, nei cortili, circondati da ringhiere arrugginite, crescevano erbacce trascurate da anni. In ogni occasione in cui tirava il vento, da quelle specie di carreggiate si sollevava una sottile polvere bianca simile alla farina che si insinuava ovunque. Neanche la pioggia riusciva a risolvere questo inconveniente, mezza giornata dopo che aveva smesso di cadere la fine terra tornava a alzarsi, se non con il vento, ogni volta che transitava una macchina.
Carlo aveva provveduto personalmente alla pulizia e alla sistemazione del locale, grande e forte come era. Da circa un mese stava smaltendo rifiuti di ogni genere apportando le opportune riparazioni. Ora, finalmente completato il pavimento nero in pvc e terminata la tinteggiatura bianca delle pareti, poteva permettersi di tirare un sospiro di sollievo con le grosse mani puntellate sui fianchi, indossava solo una canottiera bianca su cui si era formato un triangolo di sudore al centro delle scapole nonostante fosse inverno. Sorrise mentre il suo sguardo verde smeraldo passava in rapida rivista l’ambiente ancora vuoto. Sì, era stato un rischio ricominciare da una soluzione così a basso costo, ma la fiducia nel futuro e l’adrenalina dell'entusiasmo ritrovato potevano fare miracoli e questo Carlo lo aveva sempre saputo.
Visto che il bagno era già stato ultimato e era funzionante, decise di andarsi a fare una doccia prima di tornarsene a casa; a gennaio la sera scendeva presto, ma lui quel giorno sarebbe rientrato con il cuore pieno di speranza e aspettative. L'acqua gli scendeva sulla faccia dagli zigomi pronunciati e massicci facendo abbassare i morbidi riccioli castano chiaro, amava tenerli in un taglio corto a cui sfuggiva soltanto un ciuffo che lasciava ricadere sul sopracciglio sinistro. Ora che era appesantito dall'acqua gli arrivava fino allo zigomo, ma una volta ben pettinato, quel boccolo non sembrava essere così lungo. La cabina della doccia era effettivamente un po' troppo stretta, ma era anche vero che lui, dopo nove anni che si cimentava a tempo pieno nel culturismo, non aveva più le dimensioni della maggior parte delle persone, e poi era anche alto quasi due metri.
Si rimirò davanti allo specchio con solo un asciugamano bianco stretto intorno alla vita, avrebbe ricominciato a allenarsi anche lui stesso una volta ottenuti tutti i macchinari necessari per completare la sua sala pesi. Rispettando tutte le tempistiche previste, aveva calcolato che la nuova palestra sarebbe stata terminata entro aprile.
Passando nuovo gel effetto bagnato per rimettere i capelli in piega, Carlo pensava che avrebbe dovuto assumere delle figure professionali specifiche di lì all’apertura. Più che altro aveva bisogno di una segretaria e di un responsabile sanitario per l'infermeria, mentre poteva essere lui stesso il direttore tecnico essendo laureato in scienze motorie.
Infilò il giaccone nero trapuntato il cui cappuccio era ornato da una striscia di pelliccia bianca, estrasse le chiavi della macchina dalla tasca dei jeans fermandosi un attimo a osservare il parcheggio dall'unica parete totalmente costituita da vetri. Momentaneamente il suo Land Rover Defender verde scuro con il musetto eternamente arrabbiato era solo a attenderlo, ma presto quella piazza sarebbe stata gremita dalle vetture dei suoi futuri clienti.
Sì, sarà così, pensava sorridendo mentre usciva nel freddo pungente di inizio anno spegnendo le luci neon prima di avviarsi fischiettando verso la macchina.
Mentre si recava a fare la consueta lampada per mantenere la sua pelle eternamente di un colore dorato intenso simile a un biscotto, Carlo realizzò che quel venerdì sera era la prima volta che si sentiva realmente felice da...
Da quando?
 
Continua nel capitolo:


 
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