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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto Shippuden
Titolo Fanfic: MY REVERSE HEROES
Genere: Sentimentale, Romantico, Drammatico, Erotico, Introspettivo
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: What if? (E se...), Lemon, Shounen Ai, Yaoi
Autore: bebedb galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 31/12/2021 20:24:38 (ultimo inserimento: 04/01/22)

Questa è una NaruIta con accenni SasuSaku. Durante il celeberrimo scontro tra Sasuke e Itachi quest'ultimo decide di rivelare subito la verità.
 
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CON GLI OCCHI DI SASUKE
- Capitolo 1° -

Intro



Questa storia è sia Het con la coppia Sasuke/Sakura, descritta una sola volta, che Yaoi con la coppia Itachi/Naruto che è la relazione principale.

Prima volta che scrivo in prima persona, ogni volta mi immedesimo nel personaggio cercando di vedere “con gli occhi di...”, salvo poi tornare alla terza persona nell'ultimo capitolo, alcuni personaggi potrebbero essermi riusciti meglio o peggio di altri











Odiavo ammetterlo ma avevo una paura terribile, provata solo la seconda volta in vita mia, mio fratello era l'unica persona al mondo capace di scatenarmi questo sentimento. Non lo avrei mai confessato ma lo detestavo anche per questo. Tremavo. Mi sembrava che qualcosa non andasse, però, lo vedevo un po' rallentato e intontito, pensai che fosse un trucco per indurmi a sottovalutarlo e, di conseguenza, sbagliare.

“Come hai potuto pensare di farmi cadere in un tranello del genere, mi credi stupido fino a questo punto?” pensai tremando non solo più di paura ma anche di collera.

Non si reggeva quasi più in piedi, dovevo averlo colpito duramente con Kirin, eppure non voleva arrendersi, era determinato a strapparmi gli occhi. Avevo creato il mio drago elettrico super potente sfruttando il calore generato da Amaterasu, le fiamme nere attiravano inevitabilmente delle nubi temporalesche di cui io potevo sfruttare la potenza naturale. Avevo sferrato un primo colpo essendo convinto che bastasse a ucciderlo e invece non aveva funzionato, gli aveva disintegrato solo quell'orrendo mantello nero di Akatsuki lasciandolo con la sua divisa grigia con la maglia a rete.

“Vediamo se fai ancora lo spaccone a mostrare i pettorali in giro, fanne tesoro perchè tanto hai i minuti contanti” pensai stringendo i pugni.

Era di nuovo in piedi con il vento che si impadroniva dei suoi capelli neri ormai diventati lunghissimi, mi stava mostrando questa arma che non avevo mai visto: il Susanoo. Una creatura umanoide gigantesca rossa e fiammeggiante che si era completata sotto i miei occhi partendo dallo scheletro fino ad avere tanto di armatura, scudo e spada. Non avrei fatto in tempo a caricare un secondo colpo con Kirin, avrebbe richiesto troppo tempo.

“Accidenti a te, Itachi” pensavo stringendo i pugni e i denti “se ci fossimo voluti bene come fratelli avremmo potuto combinare le nostre tecniche per essere invincibili, le tue fiamme nere avrebbero dato la carica a Kirin all'infinito, e invece...”

Il mio odio fu alimentato ulteriormente da questo pensiero.

Stavo perdendo lucidità, la rabbia mi annebbiava la mente, avevo ormai consumato troppa energia e qualcosa iniziò a sottrarsi al mio controllo.

Il potere di Orochimaru, che mi ero sigillato dentro, mi stava sfuggendo di mano, non potevo permettergli di impadronirsi di me. Il Segno Maledetto del Cielo che mi aveva applicato sul collo stava iniziando a bruciarmi la pelle, si espanse rapidamente sul resto del mio corpo. La mia cute divenne grigia, i miei capelli più lunghi e di colore grigio azzurri, anche se non la vedevo sapevo che la mia faccia ora aveva i tratti di un serpente. In principio, fui quasi contento di avere subito la trasformazione, mi sentivo più forte e sicuro di me, mi era passata la paura e finalmente avrei potuto annientare Itachi vendicando i miei genitori e tutti i miei amici e parenti. Ma stavolta, a quanto pare, Orochimaru si era risvegliato completamente, voleva farmi fuori e impossessarsi completamente di me e del mio potere oculare. Tra paura, stanchezza e rabbia il mio autocontrollo vacillò, cosa che avevo sempre detestato e che mi fece sentire un fallito. Tanto bastò a quel disgustoso serpente, invece di spuntarmi sulla schiena le due ali a forma di mani, esplose la tecnica degli Otto Serpenti di Orochimaru. Mi lacerò la carne con una specie di orrida idra, i miei ricordi di questo sono annebbiati, mi trascinava e sballottava, mi aveva usato come un contenitore, quella canaglia. Era ossessionato dallo Sharingan, aveva già provato a impossessarsi di quello di Itachi senza riuscirci. Ora ci riprovava con me, mi aveva sempre considerato più debole e manipolabile di mio fratello.

“Lo ammetto, Itachi, sei sempre stato inarrivabile per me” il pensiero mi attraversò la mente ferendomi come una coltellata. Forse il ritrovato sentimento di inferiorità diede nuova forza al mio vecchio maestro che riuscì a riemergere completamente.

Non riuscivo a contrastarlo, realizzai che forse per me era finita e non ero nemmeno riuscito a vendicarmi di Itachi; ce l'avevo messa tutta ma aveva fallito miseramente. Non valevo niente e meritavo di morire anche se non avrei mai immaginato che la mia fine dovesse essere così.

Con quel poco di consapevolezza che mi restava, riuscii a scorgere il viso di mio fratello che cambiava espressione, da frastornato e barcollante divenne improvvisamente carico di astio: lo dicevo io che era una finta! Il Susanoo si accanì contro Orichimaru ruggendo in modo inquietante, mozzò con la sua spada fiammeggiante alcune delle teste di serpente per poi puntarsi contro di lui.

Dalle parole di quello che un tempo consideravo un maestro, riuscii ad evincere che quella spada era un'arma particolare. Lo sentii in sordina, in preda alla confusione, pronunciare il suo nome: spada Totsuka. Mentre la sua lama lo trafiggeva confessò di averla cercata per tutta la vita. Il serpente iniziò a essere risucchiato dentro l'impugnatura della spada. Lo sentivo uscire da me, all'inizio fu come uno strappo, poi piano piano iniziai a sentirlo come una liberazione, mi sembrava di ricominciare a respirare, con una sensazione molto simile al prurito gli ultimi pezzi di quel lurido mostro furono estratti dal mio corpo, di colpo mi sentii di nuovo integro.

Realizzai che il potere di Orochimaru non era più in mio possesso, lo avevo voluto con uno scopo ben preciso e ora si insinuò un dubbio dentro di me, mi domandai se potevo essere sempre in grado di eliminare mio fratello una volta per tutte.

La situazione si ribaltò di colpo, sembrava che Itachi si fosse risucchiato via la vita stessa per fare quella mossa, respirava con difficoltà, si era portato una mano al petto per poi accasciarsi a terra sputando sangue. Il Susanoo perse potenza, emise una specie di lamento e tornò alla sua fase di scheletro. Dovevo muovermi, era quello il momento giusto per colpire. Vai all'inferno, Itachi, una volta ti amavo ma tu hai desiderato il mio odio, eccotelo servito! Orochimaru mi aveva fatto perdere lo Sharingan, avevo ormai poche mosse da giocarmi provai con dei kunai esplosivi, li lanciai urlando tutta la mia rabbia.

Sembrai non scalfirlo affatto, rantolava barcollando, perdeva sangue dalla bocca e dall'occhio destro eppure avanzava ancora imperterrito verso di me avvolto dalle fiamme rosse del Susanoo che aveva ripreso potenza. Provai con la spada ma ebbi l'impressione di essere respinto da un magnete gigante e rimbalzai letteralmente. La mia maglietta bianca si strappò, rimasto solo con i pantaloni, sentivo il calore infernale delle fiamme nere sulla mia pelle bianchissima e sul mio torace allenato e sottile, l'aria tremava per l'intenso bollore.

Era stato tutto inutile, ormai mi aveva raggiunto, accidenti che resistenza! E che cattiveria...

Non mi aveva mai voluto bene per un istante nella sua miserabile vita, non mi aveva mai considerato altro che una fabbrica di pezzi di ricambio, ora era arrivato semplicemente il momento in cui quel pezzo gli serviva. Allungò di nuovo quella detestabile mano piena di sangue, ormai ero avvolto anche io dalla luce rossa del Susanoo, la mia mente stava vacillando tanto che mi persi a notare le sue unghie tinte di rosso e a pensare quanto questo fosse stupido.

Ero paralizzato, non so nemmeno se in quei momenti respirassi ancora, ricominciai a tremare visibilmente con le gambe molli preparandomi al dolore e pregando di morire subito.

Qualcosa di caldo e bagnato mi scese lungo la faccia, avevo sentito prima questo piuttosto che Itachi che mi faceva il buffetto in mezzo alla fronte come era solito quando eravamo piccoli, le sue dita erano talmente deboli e i miei occhi così accecati dalla paura che non le avevo né viste e né sentite. Il suo sangue mi stava gocciolando sul viso, non mi aveva strappato gli occhi, stava sorridendo.

Mi chiesi che diavolo avesse da ridere quel farabutto, mi aveva forse fregato di nuovo con qualche trucchetto illusorio?

Il Susanoo gridò ancora una volta prima di scomparire, Itachi crollò a terra con un sinistro rumore di sacco di patate, era finita.

Rimasi ansimante e immobile a fissare l'orizzonte, il cuore sembrava volermi sfondare il petto. Non riuscivo a crederci pienamente, mi sentivo derealizzato come se fossi fuori dal mio corpo, no, mi sentivo proprio fuori da me stesso. Con lo sguardo vacuo vedevo le fiamme nere che continuavano imperterrite a crepitare, quasi urlando, mandando un odore terribile di atomi smaterializzati fin nella loro essenza, se mi avessero sfiorato per me sarebbe stata la fine, nessuno sarebbe stato più in grado di estinguerle finchè non avessero consumato totalmente il mio corpo.

Avevo spettato quel momento per tutta la via, l'avevo costruita su di esso e ora era arrivato, era passato. Mi sentivo svuotato, e adesso?

Assurdamente mi sentivo senza scopo, se fossi morto anche io in quel momento non sarebbe cambiato niente, il mio obiettivo rimaneva comunque raggiunto. Mi lasciai andare sfinito a terra, steso accanto al corpo di Itachi.

Osservavo le nuvole che si spostavano in cielo, di lì a poco ci sarebbe stato un nuovo temporale, il dolore mi lacerava l'anima ma le lacrime non volevano saperne di uscire.

“Sasuke...”

Ebbi l'impressione di sentirmi chiamare ma forse era solo la mia immaginazione.

“Sasuke... devi ascoltarmi”

Sgranai gli occhi, qualcuno mi stava parlando sul serio.

Itachi rantolava ma ancora insisteva a sbraitare, non dissi niente, non mi mossi. Se voleva sparare altre fesserie era liberissimo di farlo, per fortuna non sarebbe durato ancora a lungo. Rivolsi gli occhi verso di lui ma non la testa: non volevo dargli la soddisfazione di fargli capire che lo stavo ascoltando. Aveva gli occhi aperti ma mi accorsi che non erano più neri uguali ai miei, una patina grigiastra li appannava. Era cieco come talpa ormai, bene, dunque potevo girare la testa tranquillamente pur senza fare rumore, cercai di fermare anche il respiro, quel criminale non si meritava la mia attenzione, gliene avevo concessa anche troppa nella mia vita, poteva farsela bastare. Rigurgitò ancora sangue dalla bocca, poi prese un respiro faticoso e sibilante : “Perdonami se sono così diretto ma ho poco tempo e devi sapere la verità”

Battei gli occhi in attesa del resto lui fece una breve pausa, sapeva che ero in attesa.

“So perchè oggi sei qui e perchè distruggermi è sempre stato il sogno della tua vita” tossì sputando altro sangue, la sua voce si era fatta più debole, deglutii battendo ancora le ciglia in attesa.

“Non ho sterminato tutti quanti, compresi i nostri genitori, per sincerarmi di quanto ero forte, era una missione, mi era stato ordinato”

Qualcosa mi si ruppe dentro, stava vacillando tutta la fortezza che avevo costruito nella mia vita a partire da quel giorno, intorno al mio desiderio di vendetta. Mi alzai piano a sedere, avevo quasi più terrore adesso delle parole di Itachi più di quando non ne avessi avuto durante lo scontro. Era sempre stato così, non parlava quasi mai ma quando si decideva a farlo c'era da tremare.

Mio fratello sembrava doversi concentrare ad ogni respiro, mi pareva che se la sua sua attenzione si fosse abbassata sarebbe morto all'istante, stava resistendo solo per dirmi queste cose: “Il nostro clan stava complottando un colpo di stato, era stato nostro padre in seguito alle accuse mosse agli Uchiha sull'attacco di Kurama, l'enneacoda...”

Il mio cuore andò in frantumi, non pensai nemmeno per un istante all'eventualità che stesse mentendo, non aveva senso visto che ormai era agonizzante. Lo conoscevo bene, se non ci fosse stato un motivo più che valido avrebbe accettato la sconfitta in silenzio. Senza rendermene conto mi ero avvicinato a lui, volevo percepire bene la sua voce che ormai si era fatta così debole, non potevo permettermi il lusso di trascorrere il resto dei miei giorni con questi dubbi laceranti su mio padre.

Girò la testa per sputare il sangue che aveva in bocca e poi sussurrò : “Se fosse successo sarebbe scoppiata la guerra civile permettendo ad altri paesi di approfittarne. Io l'ho vista la guerra, ero solo un bambino ma non posso dimenticare i campi disseminati di cadaveri e dei lamenti dei feriti, dovevo evitare che succedesse ancora, dovevo proteggere il villaggio, e te...”

Si fermò ancora, tremava, rantolava rumorosamente non so perchè ma sapevo che ancora non avevo sentito tutto, aveva iniziato a cadere qualche goccia di pioggia, fissavo il viso sfatto di mio fratello e i suoi occhi spenti col fiato sospeso, ero sicuro che lui stava avvertendo questa mia tensione.

Prese ancora un respiro faticoso prima di mormorare: “Il Terzo Hokage era intenzionato a usare le maniere forti per sedare la rivolta e questo non avrebbe risparmiato nessuno, nemmeno i bambini, compreso te. L'unico sistema per salvarti era schierarmi con Konoha voltando le spalle al clan e compiere io stesso il massacro, ecco perchè accettai questa missione così dolorosa.”

Mi portai le mani al viso, sentivo le lacrime scorrere attraverso le dita, il mio respiro tremava ma non potevo perdere la calma ora, deglutii cercando di ricompormi: “Itachi, dimmi chi ti ha dato l'ordine”

Si contraeva boccheggiando, stringeva i pugni, forse stava perdendo la capacità di ragionare, gli massaggiai il petto per dargli un poco di sollievo. Notai che indossava sempre la sua collana, era stata il mio regalo per il suo ventesimo compleanno, fui io stesso ad allacciargliela, capii solo ora che da quel giorno non l'aveva più toccata per tutti questi anni. Gli misi una mano sotto la nuca per fargli stendere il collo e facilitargli il respiro, sembrò funzionare.

Ignorò la mia richiesta su l'autore dell'ordine: “Sono fuggito addossandomi la colpa del massacro per preservare la reputazione del clan, per te...mi sono arruolato in Akatsuki per tenere d'occhio Madara, gli avevo fatto giurare di non attaccare né il villaggio e né te, dopo che sarò morto toccherà a te il compito di proteggere Konoha e fare il modo che il mio sacrificio abbia avuto un senso”

“Fratellone...” non riuscii a dire altro, singhiozzavo, le mie lacrime bagnavano la sua divisa mischiandosi con la pioggia e con il sangue.

“Solo pochissimo tempo fa sono venuto a sapere che quello in realtà non era Madara bensì Obito Uchiha, porta sempre una maschera per cui nessuno conosce il suo aspetto. Dove si trovi il vero Madara al momento nessuno lo sa e non c'è nemmeno la certezza che sia ancora in vita, è stato lui a ordinare a Obito di assumere la sua identità”

Mi stava sottoponendo a un terribile stillicidio, forse voleva essere semplicemente certo che assimilassi bene ogni informazione.

“Avrai lo Sharingan Ipnotico e anche Amaterasu, te li ho trasmessi. Io sarei morto comunque, sono anni che mi imbottisco di farmaci aspettando questo giorno, così ho potuto fare di te l'eroe che ha ucciso il traditore. Non volevo i tuoi occhi, sarai tu a prendere i miei, ti serviranno, l'uso dello Sharingan porta alla cecità inevitabile”

Gli infilai una braccio sotto la schiena e lo alzai a sedere facendogli appoggiare la testa sulla mia spalla : “Non andrà così, io ti salverò”

Cercai il mio telefono nella tasca dei pantaloni sperando che non si fosse rotto, chiamai Sakura dicendole di correre lì il più presto possibile perchè Itachi stava morendo ma andava salvato assolutamente, il motivo glielo avrei spiegato in seguito, naturalmente le dissi che andava nascosto a casa nostra dal momento che non poteva farsi vedere in giro. Le chiesi di portare con sè anche qualcuno in grado di fermare quell'inferno nero, visto che l'unico che poteva farlo non era in condizioni. Mi chiesi se per caso potessi farlo io stesso visto che Itachi mi aveva confessato di avermi passato la tecnica, ma non mi azzardavo.

Gli premetti le dita sul lato del collo, le sue pulsazioni erano ormai impercettibili.

“Fratellone mio, ti prego resisti, io sono ingenuo perdonami se non avevo capito niente!”

Gli liberai il bellissimo viso dai capelli, gli accarezzai gli occhi spenti con le mie dita tremanti, gli baciai la fronte, aveva distrutto la sua vita per salvare mia. Abbracciai cullandolo quel corpo consumato dalla malattia e dalla disperazione mentre piangevo scompostamente con la faccia rivolta verso il cielo, la pioggia mi incollava i capelli alla fronte, lavava via le mie lacrime ma non il l'immenso dolore dal mio cuore.

Il telefono vibrò nella mia tasca, Sakura era arrivata e mi stava aspettando sotto quel cumulo di macerie, mentre pensavo che non c'era tempo da perdere notai che il cielo si stava schiarendo di nuovo e la pioggia era finalmente cessata.

Strinsi forte un braccio intorno alla vita di Itachi, gli intrecciai le mani in grembo e gli passai l'altro braccio sotto le gambe, lo sollevai da terra reggendolo tra le braccia, era parecchio pesante forse perchè lui era esanime e io ero stremato così cacciai uno strepito sgraziato assestandomelo addosso. Lo osservai un attimo stupendomi del fatto che, anche se in fin di vita, Itachi riusciva ad assumere delle posizioni aggraziate, sembrava un angelo precipitato dal cielo che io avessi afferrato al volo casualmente. Iniziai ad arrancare su quello che era stato il covo segreto degli Uchiha e invece adesso era ridotto solo a una misera massa di detriti. La cosa peggiore era che Itachi lo aveva completamente circondato di fiamme nere, all'inizio avevo pensato che lo avesse fatto per non fare avvicinare nessuno, ma adesso mi stava venendo il dubbio che forse era l'ennesimo favore che mi aveva fatto, mi aveva concesso di caricare Kirin per farmi rendere conto di saperlo fare. Dal momento che ora anche io potevo usare Amaterasu, anche se ancora non capivo come, avrei potuto combinare le due cose come pensavo in precedenza. Stavo attento a dove mettevo i piedi, era tutto molto sconnesso, cercavo comunque di muovermi il più velocemente possibile non sapendo quanto Itachi avesse potuto resistere ancora, a dire la verità non ero nemmeno certo che fosse ancora vivo. Un moto di odio nei confronti di Konoha si fece strada rapidamente dentro di me, Itachi non avendo voluto rivelarmi chi aveva impartito quel dannato ordine, stava chiaramente proteggendo qualcuno ecco perchè mi prese la voglia di distruggerli tutti. Dovevo vendicarlo tutta la sua vita era stata un inferno, mi chiesi come avesse fatto a reggere tanto dolore, dovevo vendicare la mia famiglia e i miei amici. Mi stavo avvicinando alla cortina di fiamme nere, il fumo mi bruciava gli occhi e mi faceva tossire, un odore terribile di disintegrazione impossibile da spiegare. Mi fermai un attimo cercando di individuare un varco, il calore era insopportabile e il vento stava peggiorando la situazione sospingendo ulteriormente il fuoco su nuovi obiettivi. Il corpo privo di sensi di Itachi pesava inesorabile sulle mie braccia e sentivo la schiena spezzarsi, la sua testa era crollata all'indietro permettendo al vento di impadronirsi di nuovo del suoi capelli. Con le mie ultime forze gli raddrizzai il busto per fargli posare di nuovo il capo sulla mia spalla, gli trattenni la coda con la mano per evitare che fosse arsa dalla sua stessa tecnica.

Forse avevo trovato un piccolo passaggio, mi ci buttai all'interno senza pensare, ci mancò veramente poco che svenni per il bollore e la mancanza di respiro, riuscii a resistere solo perchè non potevo permettermelo, non adesso, se solo un lembo della fiamma nera ci avesse sfiorato saremmo stati spacciati entrambi.

Finalmente riuscii a intravedere qualcosa, aria fresca mi arrivava sul viso. Ansimavo penosamente.

Camminavo sull'erba ora, barcollavo mandato avanti solo dalla disperazione.

Vidi le sagome di alcune persone, riconobbi immediatamente il capitano Yamato e Naruto, Sakura era vicino alla sua Alfa 159 bianca metallizzata che guardava ansiosa il telefono, forse in attesa di mie notizie, non appena mi scorse venne al volo verso di me, i suoi occhi verdi pieni di sconforto, una lacrima le rotolò su una guancia, poi si fermò senza dire niente, senza fare domande. Riconobbero tutti all'istante la persona che avevo in braccio, lo vidi dalle loro facce, ma non c'era tempo per le spiegazioni adesso. Naruto si precipitò in mio soccorso caricandosi lui il corpo di Itachi mentre Sakura mi apriva la portiera della macchina.

Io aprii invece quella posteriore e mi sedetti senza dire niente sul sedile di pelle nera, volevo stare con mio fratello da adesso in poi non lo avrei mai abbandonato qualunque cosa fosse successa, Naruto capì all'istante così me lo depose in grembo, chiuse la portiera e si posizionò sul sedile del passeggero.

Yamato stava aprendo dei giganteschi crepacci nel terreno da usare come cessa per arrestare il fuoco nero, la terra si spaccava con dei boati tremendi. Quello che era stato il covo degli Uchiha implose su se stesso creando delle scosse telluriche che arrivarono probabilmente a chilometri di distanza, mi augurai che l'Alfa di Sakura non si danneggiasse o per Itachi sarebbe stata la fine. Il fumo della terra frantumata si mischiò a quello di Amaterasu la quale avrebbe continuato ad ardere là sotto per giorni, forse settimane, fino a quando tutto sarebbe stato incenerito, ma almeno, senza più fuggire.

Yamato, finito il lavoro, corse a sedersi sul sedile posteriore accanto a me senza dire niente.

Sakura parti sgommando immettendosi immediatamente sulla strada, la macchina sobbalzò, strinsi Itachi per non farlo cadere ma anche stando attento a non fargli ancora più male. Il dubbio se fosse o no ancora vivo mi lacerava come una gigantesca lama affilata male, i suoi occhi erano chiusi ora. Avvicinai il mio viso quasi a sfiorare le sue labbra carnose leggermente aperte e incrostate di sangue rappreso, il suo alito aveva l'odore delle malattie trascurate per anni, respirava ancora ma molto debolmente.

Avvicinai la bocca al suo orecchio sussurrando: “Tieni duro, siamo quasi arrivati, sii forte come sai fare tu, il tuo fratellino è qui con te”

Appoggiai le mie labbra sottilissime sulla sua fronte e non riuscii a trattenermi, piangevo a dirotto, se solo si fosse deciso prima a dirmi la verità! Mi aveva tenuto così a distanza da non farmi nemmeno capire che era così gravemente malato. Mi iniziai a rendere conto di qualcosa solo all'inizio del combattimento, si vedeva che qualcosa non andava, ma pensavo solo ad annientarlo accecato dalla rabbia e da tutti i miei ricordi dolorosi.

Piangevo senza fare caso a Yamato che mi aveva posato una mano su una gamba in segno di comprensione, in quella sua faccia strana e sempre un po' inespressiva ora c'era uno sguardo dolcissimo, mi rivolgeva un sorriso impercettibile.

Piangevo senza fare caso a Sakura la quale cercava di guidare il più velocemente possibile senza sapere minimamente il perchè io mi prodigassi tanto per salvare Itachi. Sapeva della strage, sapeva che lo odiavo tanto da volerlo morto e, da quello che avevo più volte intuito, lo odiava anche lei. Era al corrente che fosse un ricercato e un traditore, mi aveva visto abbandonare il villaggio per mettermi alla mercé di Orochimaru, ancora una volta per causa di Itachi. Sapeva tutto tranne la verità. Ora mi vedeva così disperato senza capirci niente, eppure, senza fare domande, faceva quello che andava fatto, aveva anche accettato di curare Itachi a casa nostra. Mi lanciava uno sguardo di tanto in tanto attraverso lo specchietto retrovisore. L'espressione dei suoi occhi verdi, così limpidi e grandi, poteva apparire severa a uno sguardo esterno, ma io sapevo che era preoccupata per me, la conoscevo bene, d'altronde stava per diventare mia moglie.

Piangevo senza fare caso a Naruto, era il mio migliore amico ed era quasi normale che fosse venuto in mio soccorso, pur essendo stato anche lui ingannato dall'atteggiamento di Itachi durante tutti questi anni; non aveva mai proferito parola. Tuttavia, mentre riuscivo a leggere l'animo di Sakura come un libro aperto, stavolta mi riusciva difficile con il mio amico, strano, perchè di solito anche con lui ci riuscivo benissimo. I suoi occhi intensi e azzurri trapelavano emozioni forti contrastanti, lo vedevo che stringeva i denti per ricacciarle dentro di sé. Impugnava forte la maniglia della portiera, lo sguardo fisso sulla strada, si sforzava di essere inespressivo ma senza riuscirci. Non potevo togliermi dalla testa il modo come aveva afferrato il corpo di Itachi, se lo era stretto al petto in un modo così protettivo che, nonostante fossi stremato e angosciato, non avevo potuto fare a meno di notare. I suoi occhi chiari avevano fissato il viso di mio fratello solo un istante, ma io ero riuscito a leggere di tutto in quell'attimo: dispiacere, tenerezza, … soddisfazione?

Fortunatamente eravamo giunti a casa nostra e questo mi fece distogliere sia dai miei pensieri che dalle mie lacrime, dovevo concentrarmi a salvare la vita di Itachi, dovevo riuscirci, tutto il resto poteva aspettare.




 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (5 voti, 6 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 6 commenti
Rif.Capitolo: 5
tia-tia - Voto:
10/08/22 21:59
Eccoli gli eroi al contario. Lo sai cosa penso? Che sarebbe potuta andare effettivamente così e che questa storia ha davvero molto senso. Nonostante la fantasia non è per niente campata in aria o senza senso. Ora è il dolore di Itachi a farsi strada, è lui che ha lo sharingan eterno e che deve fare qualcosa per vendicare Sasuke. I due fratelli hanno comunque un temperamento molto diverso e un diverso modo di reagire al dolore. Per Sasuke era stato necessario un Naruto che lo convincesse a non distruggere Konoha accecato dal dolore, con Itachi questo non è necessario. Lui, nonostante il dolore, va dritto dalle persone che meritano la vendetta e cioè Danzo, Obito e Madara proteggendo comunque tutto il resto. Ho apprezzato come Kisame sia comunque amico di Itachi infatti è lui a rivelargli il nascondiglio di Akatsuki. Mi piaceva anche quando dicevi che Kisame lo ha sempre difeso dagli altri criminali di Akatsuki capendo che Itachi era sofferente sia nel corpo che nell'anima. Leggendo le altre storie ho visto che a te piace KisaIta e questo cameo a Kisame nonostante qui il protagonista non sia lui gli fa onore. Itachi ora sa tutto di Tsuki no ME ma rimane comunque lucido e attento alle cose che contano davvero: Naruto, l'amore e la famiglia anche se nessuno si dimenticherà mai di Sasuke e del perché è diventato un eroe. Itachi tornerà si capisce da quando Naruto teme che sia andato via di nascosto e invece lo trova ancora in casa. Itachi non perde di vista le cose davvero importanti nonostante tutto il male che adesso divrà affrontare, si capisce che farà lui tutto quello che è toccato a Sasuke, lo fanno in modo simile ma in modi molto diversi i due fratelli, non so bene come spiegarlo, sono uguali ma sono diversi. E' una bellissima alternativa che sarebbe potuta benissimo andare così. Ben scritta e non c'è niente che non torna, io apprezzo molto dialoghi e nomi in italiano, hai fatto bene a farli. Questa storia la ricorderò per sempre.
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Rif.Capitolo: 4
tia-tia - Voto:
10/08/22 21:58
Non ho mai visto una storia del genere scrivo qui ma ho letto anche gli altri capitoli. E' unica nel suo genere sembra proprio un genere inventato da te. con questi elementi moderni inseriti nella storia. io non avevo mai considerato la coppia Itachi e Naruto ma non è completamente impossibile. complimenti per il coraggio della scelta che hai fatto sul sacrificio di Sasuke per salvare Itachi Sasuke impazzisce e stavolta lo porta a fare un gesto estremo per salvare il fratello Itachi ha detto la verità subito e infatti non si piò sapere come lui avrebbe reagito. Naruto poverino pensa che ha perso il suo migliore amico con cui non poteva parlare dei suoi sentimenti e cerca di farsene una ragione. pensa a Sakura a come farà senza il suo amore , il dolore di Sakura è descritto così bene che io penso viene da qualcosa che hai vissuto coraggio di descrivere il lutto senza mancare di rispetto. Ino sembra essere un po' in collera con Itachi la posso capire anche se Itachi non ha colpa di avere detto la verità e della reazione dolorosa di Sasuke. Naruto è molto comprensivo con le due ragazze e capisce alla perfezione entrambe, io ho sofferto con lui davvero tanto. è dolcissima la scena quando Naruto va a prendere Itachi e gli regala quel pacchettino di vistiti e quanto ha girato per trovare l'elastico rosso, si vede che Itachi non ha mai avuto nessuno che ha pensato a lui e che è vissuto nel dolore e nella solitudine. poi Naruto gli deve dare quella bruttissima notizia e lui sviene anche se cerca di mantenere la calma lo ha fatto anche troppo sapendo che Sasuke è morto per lui. dimenticano sempre tutti che Itachi e Kakashi da giovano hanno lavorato insieme. Kakashi era affezionato al giovane Itachi. anche se non mi aspettavo la scena erotica subito dopo che Itachi ha saputo del sacrificio di Sasuke mi è molto piaciuta Itachi è dolce mentre dorme sul divano chi non vorrebbe una strusciata di Itachi in quel modo? E' un amore che ha atteso tanti anni povero Naruto. E' molto eccitante quando fanno l amore. mi ha sorpreso davvero tanto. Io spero che Sakura riesca a riprendersi con la vicinanza di Naruto, Itachi e tutti gli amici poverina è davvero doloroso questo è il mio capitolo preferito di tutta la storia poi commenterò anche gli altri ora che tra poco vado in ferie mi pace davvero ciao
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Rif.Capitolo: 3
tia-tia - Voto:
10/08/22 21:57
Ciao, avevo dimenticato di farti i miei complimenti per questo tuo ogni capitolo immedesimarsi in un personaggio diverso e cercare di vedere con i suoi occhi. Forse Itachi è quello più difficile per capire quello che pensa e perchè faccia determinate azioni. Hai reso benissimo il momento in cui si inizia a svegliare a prendere coscienza e a riemergere dalle tenebre. Mi è rimasto molto impresso quando ha quei piccoli momenti senza dolore che lui / tu definite di beatitudine estrema, Mi ha fatto molto male capire che Itachi ne ha provati pochi nella sua vita che è stata solo piena di dolore. Infatti il dolore gli crolla ancora addosso appena prende pienamente conoscenza e ricorda il combattimento con Sasuke. E' vero che succede tutto questo, io l'ho provato in alcuni periodi brutti della mia via quando mi svegliavo la mattina. Immediatamente torna la sua spiccata intelligenza, cerca di capire cosa fanno le persone intorno a lui. Pensa di essere stato catturato, ancora non sa cosa sia accaduto veramente non aveva previsto di sopravvivere. Vuole sapere di Sasuke ma nessuno gli dice la verità, Itachi si accorge che comunque qualcosa non va dalle emozioni che trasmette Naruto con il suo linguaggio non verbale, anche se Itachi ancora non ci vede sente tutte le emozioni di Naruto. Questo succede perchè si amano. Bello il flashback di come si sono conosciuti lui e Naruto e come il loro amore ha dovuto aspettare fino a questo momento. Hanno entrambi questa ombra nell'anima ma vengono tascinati dalle emozioni e da quell'amore che ha dovuto tanto attendere. Naruto è nenerissimo quando porta da mangiare a Itachi e durante tutta la scana in cui finalmente possono toccarsi e amarsi. E' davvero una bella coppia grazie di avermela fatta conoscere. Naruto qui sa già Itachi ancora no. Naruto sta aspettando che si senta meglio. Non posso immaginare l'angoscia che sta passando il biondo. Già so non posso staccarmi da questa storia bellissima.
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Rif.Capitolo: 2
tia-tia - Voto:
10/08/22 21:56
E qui è il caso di dire che arriviamo alle dolenti note. Sakura è il personaggio che in questa storia ha sofferto decisamente di più, anche più dello stesso Sasuke. Tuttavia lo ama così tanto che fa tutto per lui pur non sapendo ancora niente. Non capisce per quale motivo Sasuke voglia salvare per forza il fratello quando ha sempre detto di odiarlo (per non sapere la verità) Ma ora Sasuke sa e Sakura no. Solo lui sai, nemmeno Naruto. E infatti il flashback sulla vita di tutti gli amici, quando c'è il dono dell'anello (che poi è bellissimo e azzeccatissimo) e la proposta di matrimonio mi ha fatta piangere. E' una scena molto bella, da sogno, da brividi. Offuscata dal dolore di Sasuke e dall'apprensione di Sakura. E' vero che è stato il giorno più bello della vita di Sakura. E poi il presente, questo Sasuke che piange disperato perchè non sa se Itachi potrà sopravvivere. La dolorosa spiegazione che deve sia a Sakura che a tutti gli amici presenti che, giustamente, hanno il diritto di sapere. Tutti capiscono Sasuke al volo e diventa chiaro a tutti che Itachi è un eroe, Finalmente! Così Itachi non dovrà più rimanere nell'ombra e tutti sapranno il suo sacrificio. Sasuke inizia a crollare e Sakura, siccome lo ama così tanto, è l'unica che se ne accorge. E' vero che una persona si sente libera quando ormai ha preso delle decisioni sul proprio futuro con quelle di Sasuke. Fa di tutto per far stare bene la donna che ama a scapito di se stesso. Ora ho capito perchè "My reverse heroes" ma comunque ci stavo già pensando dall'inizio. Questo capitolo si conclude con una lettera bellissima indirizzata a Sakura e molta apprensione per Sasuke. Naruto è divorato dai contrasti. Da un lato l'amore per Itachi. Da l'altro l'amicizia sia per Sasuke che per Sakura ma anche per tutti gli altri. Io questa storia la adoro, hai sondato i sentimenti di tutti senza lasciare indietro nessuno e lo hai fatto con un profondo rispetto verso tutti i personaggi!
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Rif.Capitolo: 1
tia-tia
10/08/22 21:56
E qui è il caso di dire che arriviamo alle dolenti note. Sakura è il personaggio che in questa storia ha sofferto decisamente di più, anche più dello stesso Sasuke. Tuttavia lo ama così tanto che fa tutto per lui pur non sapendo ancora niente. Non capisce per quale motivo Sasuke voglia salvare per forza il fratello quando ha sempre detto di odiarlo (per non sapere la verità) Ma ora Sasuke sa e Sakura no. Solo lui sai, nemmeno Naruto. E infatti il flashback sulla vita di tutti gli amici, quando c'è il dono dell'anello (che poi è bellissimo e azzeccatissimo) e la proposta di matrimonio mi ha fatta piangere. E' una scena molto bella, da sogno, da brividi. Offuscata dal dolore di Sasuke e dall'apprensione di Sakura. E' vero che è stato il giorno più bello della vita di Sakura. E poi il presente, questo Sasuke che piange disperato perchè non sa se Itachi potrà sopravvivere. La dolorosa spiegazione che deve sia a Sakura che a tutti gli amici presenti che, giustamente, hanno il diritto di sapere. Tutti capiscono Sasuke al volo e diventa chiaro a tutti che Itachi è un eroe, Finalmente! Così Itachi non dovrà più rimanere nell'ombra e tutti sapranno il suo sacrificio. Sasuke inizia a crollare e Sakura, siccome lo ama così tanto, è l'unica che se ne accorge. E' vero che una persona si sente libera quando ormai ha preso delle decisioni sul proprio futuro con quelle di Sasuke. Fa di tutto per far stare bene la donna che ama a scapito di se stesso. Ora ho capito perchè "My reverse heroes" ma comunque ci stavo già pensando dall'inizio. Questo capitolo si conclude con una lettera bellissima indirizzata a Sakura e molta apprensione per Sasuke. Naruto è divorato dai contrasti. Da un lato l'amore per Itachi. Da l'altro l'amicizia sia per Sasuke che per Sakura ma anche per tutti gli altri. Io questa storia la adoro, hai sondato i sentimenti di tutti senza lasciare indietro nessuno e lo hai fatto con un profondo rispetto verso tutti i personaggi!
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Rif.Capitolo: 1
tia-tia - Voto:
10/08/22 21:55
ciao!!! che brividi che mi stai dando con questi pensieri di Sasuke nessuno mai ci ha pensato a cosa potesse aver pensato durante il combattimento con Itachi. Sasuke è mangiato dai contrasti vuole bene al fratello e pensa a tutte le cose che avrebbero fatto insieme e al rapporto che avrebbero potuto avere mi viene da piangere. Sasuke li non piange ma anche io ho sempre pensato che forse voleva e al suo dolore perchè alla fine lui e Itachi si sono sempre amati a vicenda. Orochimaru ne approfitta quando Sasuke abbassa le sue barriere nel dolore e del terrorre di Sasuke quando pensa che Itachi vorrebbe strappargli occhi. Sasuke era terrorizzato io lho sempre pensato. Itachi regge ma poi non ce la fa a dirgli la verità lo ama troppo e allora le cose non vanno come devono andare npn fa il nome di Danzo perchè Itachi ha già capito che questo sarebbe pericoloso per Sasuke. Itachi già sa che Sasuke gli vuole bene e andrebbe da Danzo a vendicarsi per avere rovinato la vita a Itachi rovinando tutto ma dice la verità. Sasuke ha sempre questo desiderio di distruggere Konoah perchè sa che si sono serviti di Itachi questo a me ha sempre fatto un immenso dolore. Sasuke salva Itachi disperato e qui si vede tutto l'amore Naruto Skura e Yamato sono lì in versione tutta rimodernata ma ci sono come mi spiegavi che lo hai fatto perchè non conoscevi bene i generi ma secondo me è venuto benissimo perchè sono loro. Sasuke abbraccia Itachi lo culla e lo incoraggia senza sapere se è ancora vivo e questo secondo me loo fa impazzire perchè si attribuisce la colpa di tutto. Naruto lo comprende ma già si capisce che è innamorato di Itachi da sempre e Sasuke lo inizia a capire mi dispiace che Naruto si sente in colpa per questo. Sakura ama così tanto Sasuke che lo aiuta anche se non sa bene perchè ha salvato Itachi per ora la verità la sa solo Sasuke. E' dolorosa questa storia ma è bellissima davvero tutta la descrizione della dolcezza che ha Sasuke mentre salva Itachi gli parla e lo incoraggia è bellissimo
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