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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Fumetti e Cartoni non giapponesi
Dalla Serie: Tartarughe Ninja (Teenage Mutant Ninja Turtles)
Titolo Fanfic: IL PREZZO DELLA VENDETTA
Genere: Sentimentale, Azione, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, What if? (E se...)
Autore: ladyzaphira galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 27/03/2017 22:37:03

Quanto può essere alto il prezzo della vendetta?! Karai ha fatto una scelta, una scelta che però finirà con coinvolgere anche Leo
 
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...
- Capitolo 1° -

“MIWAAA!!”

“KARAI!! NOOO!!”

Le urla di suo padre, insieme a quelle dello stesso Shredder, giunsero alle sue orecchie deboli e ovattate, come echi lontani.
Per un momento ebbe come l’impressione di star vedendo tutto al rallentatore.

Karai, la sua Karai …

Karai era precipitata, con tutta la gabbia dentro cui era stata fatta prigioniera, nell’enorme cisterna di mutageno.

“K-Karai …” sussurrò Leonardo, rimasto aggrappato al bordo del contenitore.

“… Miwa” ripeté ancora Splinter, con voce spezzata mentre le ginocchia cedevano toccando terra.

Un silenzio innaturale abbracciò quel magazzino abbandonato.
Perfino Shredder, Tigerclaw e i suoi ninja erano rimasti paralizzati sul posto, fissando attoniti la superfice fosforescente del liquido mutageno.

Leonardo si raddrizzò in pieni, restando in equilibrio sul bordo con le braccia abbandonate mollemente lungo i fianchi.
Gli occhi color mare sbarrati per lo shock.
“Karai …” espirò debolmente -… Perché? P-Perché non è ancora uscita?!- pensò, senza riuscire a dirlo ad alta voce.

La superfice del mutageno era piatta, e malgrado la trasparenza della cisterna non si riusciva a vedere alcun movimento all’interno.

Cosa stava accadendo a Karai? In che cosa la stava trasformando il mutageno?!

Le mani del leader presero a muoversi da sole, svelte, frenetiche, come se avessero sviluppato una volontà propria all’improvviso, a slacciare la cintura.

-Sta affogando!! Sta affogando nel mutageno …- fu tutto ciò a cui riuscì a pensare.

“L-Leo … ?”

Mikey fu il primo ad accorgersi di cosa stava facendo, alzando timidamente lo sguardo verso il fratello maggiore.
La cintura scivolò lungo il vetro, cadendo silenziosamente a terra.
“Leo, che cosa diavolo stai facendo?!”
Questa giunse da Raphael, spaventato e stranito dallo sguardo vacuo con cui l’azzurro osservava il mutageno, mentre le dita erano già salite ad armeggiare con le chiuse delle cinghie che reggevano i foderi delle sue katana.

Allarmato dalle frasi dei figli, anche Splinter alzò finalmente la testa.

CLANK!!

Pochi istanti prima che le katana si schiantassero al suolo con un rimbombò sordo che spezzò il silenzio, attirando inevitabilmente l’attenzione di tutti i presenti, anche i nemici, verso il leader.

“Leonardo …” fece orripilato il maestro, poiché iniziava a capire cosa avesse intenzione di fare suo figlio.

“Sta affogando …” sibilò Leo.

“No, Leo!!” esclamò Donnie stringendo le sbarre della gabbietta in cui lui e gli altri fratelli si erano trovati intrappolati a tradimento.

“LEONARDO!!” strillò Splinter terrorizzato all’idea di perdere un altro figlio.
Eppure fu proprio grazie a quella nuova paura che riuscì a divincolarsi dalle corde in cui alcuni FootBots lo avevano imprigionato.

“… Non la lascerò lì sotto un secondo di più!!”

“FERMATI!!”

Troppo tardi, Leonardo si era già buttato.

Si era tuffato nel mutageno senza aggiungere altro, scomparendovi all’interno tra le grida agghiaccianti dei fratelli e del padre.

Passarono pochi secondi, che per loro sembrarono durare un eternità.

Il mutageno emise un paio di impulsi luminescenti che permisero di intravedere, seppur per poco, due siluette scure.
La prima galleggiava, immobile, abbracciata dalla seconda che invece cercava con evidente difficoltà di risalire verso l’alto.
Dai contorni non fu difficile comprendere chi fosse chi.

Una frazione di secondo e la luminescenza si era già spenta.
Una mano colpì la parete della cisterna, verde a tre dita, che scivolò lungo il piano trasparente prima di sparire nuovamente.

“Miwa, Leonardo” mormorò Splinter sbattendo le palpebre.

La prima cosa ad essere sbalzata fuori fu la gabbia dentro cui era stata rinchiusa la kunoichi, che precipitò in basso con un violento frastuono.

Poi, finalmente, qualcos’altro si tirò su, aggrappandosi al bordo con numerosi zampilli di sostanza mutagena.
“Karai?” emise Shredder titubante, seppur con un cenno di speranza nel tono.

Lentamente il liquido verdastro e fosforescente colò via dalle forme dei due corpi che erano riusciti ad uscire dalla cisterna.

Karai giaceva inerte tra le braccia di Leo, il cui aspetto era cambiato.
Il verde della sua pelle era divenuto più pallido e lucido di squame con una lunga macchia più scura che partiva dalla punta del naso, percorrendo la testa fin dietro la nuca.
Era divenuto più alto, sinuoso, sul guscio si era formata una corta cresta che percorreva la linea della colonna vertebrale e seguitava lungo la coda, che si era fatta più lunga, spessa.

“Karai … ?”

Il nuovo tono sibilante di leader fece rabbrividire i fratelli, che osservavano la scena scioccati.

La ragazza era così leggera che gli sembrava di tenere in braccio una bambina.
Anche la sua pelle si era fatta fredda e liscia al tatto, con la differenza che le sue scaglie erano di bianco quasi accecante.

Le parti metalliche delle protezioni che indossava sopra la tenuta di ninja si erano fuse, diventando un tutto unico con il corpo, su petto, avambracci, e stinchi.
La parte inferiore della tuta nera era a brandelli, lasciandone scoperta la femminilità che però, fortunatamente, sembrava essere stata rivestita anch’essa da un velo morbido e sottile di squame argentee, facente parti di una striscia che le percorreva il ventre fin giù, a sfumare nuovamente nel bianco della lunga coda serpentina.

Era … era bellissima … !!

Leonardo sentiva ancora la pelle sfrigolare e i polmoni dolere ad ogni respiro.
Lo stomaco si contraeva dolorosamente e gli occhi …
… Dio, gli occhi!! Sembrava gli stessero andando a fuoco da quanto bruciavano.

Ciò lo portò un momento a distrarsi dalla dea che aveva tirato fuori dalla cisterna per concentrarsi sul suo corpo che, poco a poco, stava finendo di distruggersi e riplasmarsi sotto l’effetto della sostanza mutagena in cui erano rimasti entrambi sommersi.

Era buffo, poteva vedere chiaramente le trasformazioni che la sua scelta aveva comportato.

Che la sete di vendetta di Karai aveva provocato.

A cominciare dalla strana sensazione che gli comportò vedere per la prima volta, con la coda dell’occhio, la lunga coda, che ondeggiava elegantemente sospesa a pochi centimetri dal mutageno.

Percepiva chiaramente il guscio più sottile e leggero rispetto a come lo era prima.

Eppure, per il resto, non si sentiva poi così diverso, che strano …

“L-Leo …”

L’azzurro abbassò di nuovo lo sguardo su Karai.
Le labbra della kunoichi, il cui colore rosso sanguineo ora spiccava evidente sulla pelle bianca, si schiusero debolmente lasciando trapelare la lingua sottile tipica dei serpenti.

“Sssssh, va tutto bene” rassicurò l’altro sistemandosela meglio in braccio “Sssono qui”

Non gli importava più niente dell’ambiente che li circondava, era come se lui e Karai si trovassero in un altro mondo, un'altra dimensione dove c’erano solo loro.

Loro due e basta.

Fu …

… istintivo.

Ma era evidente che quell’incantesimo non potesse durare a lungo …
“… KARAI!!”

Le pupille di Leo si assottigliarono, riconoscendo al volo la voce dell’uomo che aveva appena causato quella loro strana mutazione incrociata.
Snudò i denti, rivelando canini più lunghi ed appuntiti del normale.
Prima che Shredder potesse lanciarsi contro di lui per riprendersi “sua” figlia lo spadaccino saltò giù dal bordo del grande contenitore, eseguendo un elegante capriola in avanti per poi atterrare, senza sforzo apparente, sul pavimento sottostante.

Il tutto sotto gli sguardi stupefatti di tutti gli altri.

“Non restate lì impalati idioti!! ATTACCATELO!!” ruggì Shredder.

Leo digrignò i denti appoggiando delicatamente Karai a terra, con la schiena appoggiata alla parete della cisterna, in modo da avere piena libertà di movimento.

Raphael nel frattempo era stato l’unico ad essere riuscito a liberarsi dalla sua gabbia, correndo poi ad aiutare gli altri.

Numerosi FootBots cercarono di aggredire Leo per arrivare a Karai, ma quest’ultimo reagì usando la nuova coda come una vera e propria arma, trapassando un robot dopo l’altro con la punta, divenuta dura e tagliente come una lama, oppure stringendoli tra le spire per poi scagliandoli lontano.

“L-Leo … ?” pigolò Michelangelo preoccupato, lanciando un occhiata al maestro Splinter, come in cerca di una qualche spiegazione a quanto appena accaduto.

“Padre!! Che cosa gli è successo?!”

“Lui e K-Karai” fu Donnie a rispondere per il maestro “Sono … s-sono mutati i-insieme?”

“Ci penseremo dopo a che cosa gli è successo, adesso dobbiamo portarli fuori di qui!!” gridò Raph pugnalando un FootBots che stava puntando il fratello mutato alla schiena, prima che potesse avvicinarglisi.

-Compagna … proteggi …-
Nel frattempo i pensieri di Leo si stavano facendo sempre meno logici, man mano che combatteva, complice l’ira ed il dolore post-mutazione che gli annebbiava la mente.
-Distruggi … uccidi …-
Erano come ordini diretti, facili da capire, che gli attraversavano il cervello spingendolo ad attaccare qualunque cosa si avvicinasse troppo a lui o a Karai.

“L-Leoooo …” sussurrò questa ad un tratto aprendo gli occhi per la prima volta.

Occhi di un intenso verde smeraldo, dalle pupille verticali.

La ragazza sbatté le palpebre, portandosi una mano alla testa.
Confusa e spaventata, incapace di comprendere cosa stesse accadendo, finché …
… Finché non vide Leonardo combattere.

Anche in lei l’istinto di autoconservazione suo e del suo simile prese il sopravvento, facendo scattare la coda come una frusta sulle gambe di un FootBot che stava per aggredire l’azzurro.

“LEO!!”

Michelangelo fece fuori un altro paio di ninja robotici nel tentativo di avvicinarsi.
“Leo stai ben-… ARGGH!!” non riuscì a terminare la frase.

Ancora in preda all’istinto, Leonardo aveva avvolto la coda intorno al collo del fratellino stringendo con forza.

“MIKEY!!” fecero Donnie e Raph all’unisono.

Michelangelo portò entrambe le mani al collo nel tentativo di allentare quella morsa violenta.

“Leonardo!!” esclamò Splinter sbarazzandosi velocemente dell’ultimo androide che gli sbarrava la strada.

“Leonardo, figliolo, lascia andare tuo fratello!!”
Ma il leader sembrò non averlo sentito, ne appariva in grado di riconoscere nessuno dei volti che aveva davanti.
Alzò la coda, sollevando Mikey da terra.

Il poveretto rimase a bocca aperta come l’aria veniva sbalzata fuori dai polmoni rendendogli quasi impossibile respirare.

“L-Leo …” gracchiò il minore con gli occhi lucidi di lacrime per il dolore e la paura.

“Leo!! SMETTILA!!” implorò Donatello spaventato correndogli davanti “Mettilo giù, così lo ucciderai!!”

Le palpebre di Mikey occhi stavano lentamente calando mentre la pelle schiariva in una tonalità di verde più pallida.
Ancora un po’ è gli avrebbe spezzato il collo.

“Lascialo subito!!” ringhiò Raphael sul punto di scagliarsi contro il fratello pur di liberare l’altro.

Fu il braccio teso di Splinter ad impedirglielo, con una negazione decisa del capo.

Si voltò verso il leader, appoggiandogli cautamente una mano sulla spalla.
“Ti prego figlio mio” disse imponendosi di stare calmo “Devi combattere gli istinti che stai provando, non puoi dimenticare chi siamo e soprattutto non puoi aver dimenticato chi SEI TU!!”
Fissò il suo figlio maggiore negli occhi, sperando che questi non lo obbligasse ad usare la forza per costringerlo a lasciare Michelangelo.
Leonardo guardò prima lui, poi il fratellino, sbattendo le palpebre.
“M-Mikey … ?” le pupille a fessura di Leo si dilatarono, tornando della loro forma originaria, intanto che, seppur lentamente, ripotava l’arancione a terra, sciogliendo la coda.

Mikey annaspò, recuperando a grandi respiri irregolari l’aria perduta e massaggiandosi il collo.

“Bravissimo Leonardo” sorrise grato Splinter accarezzandogli la guancia.

“P-Padre …?” l’azzurro si prese la testa fra le mani stringendo le palpebre “C-Cosa? Che c-cosa … mi è sssuccesso?!”

“Leo … ?” sussurrò Mikey titubante.

“Sssh, va tutto bene Leonardo” cercò di rassicurarlo il maestro, prima di trovarsi costretto a schivare un attacco alle spalle.
Shredder cercò inutilmente di colpire Hamato Yoshi a tradimento, ma il suo attacco venne facilmente eluso finendo con il fargli colpire un barile di combustibile al posto dell’odiata nemesi.

In quello stesso momento Karai, che non aveva smesso di combattere, scagliò uno dei restanti Footbots proprio sopra alla chiazza di petrolio che si era formata sul pavimento.

Bastarono poche scintille per scatenare l’inferno.

Il fuoco si sparse ad una velocità incredibile divorando tutto ciò che incontrava e rendendo la struttura pericolosamente instabile.
“Leo attento!!” scattò Raph afferrando il fratello per un braccio e tirandolo via prima che dei detriti precipitassero su di lui.
“Maestro Shredder!! Dobbiamo andare!!” chiamò Tigerclaw nel frattempo, appoggiando una mano sulla spalla del suo capo Clan per voltarlo verso di lui.
“L’edificio sta per crollare!!”

“Io non me ne vado prima di aver ucciso quel maledetto ratto con le mie MANI!!” ruggì di rimando Shredder.

“Splinter soffrirà dopo quanto accaduto qui” cercò di farlo ragionare il felino “Hai vinto!!”

“VINTO?!”

Il maestro del Foot Clan lanciò un’occhiata a sua figlia, o per meglio dire, a ciò che era diventata.

-Che tu sia maledetto Hamato Yoshi!!-

Il fuoco doveva averla spaventata perché la vide indietreggiare verso la tartaruga che si era buttata nel mutageno per andare a recuperarla.
“Leoooo …” sibilò cercando il suo sguardo.

“Karai … ?!” esclamò l’azzurro, preso dall’impulso di correre da lei, prenderla e portala via, lontano da tutto e da tutti.

CRASH!!

Una serie di macerie crollarono su di loro, costringendo Shredder e i suoi ninja a ritirarsi, ma allo stesso tempo separando Splinter e Karai dal resto del gruppo.
Quest’ultima sussultò violentemente, rannicchiandosi in un angolo più lontano possibile dalle fiamme.

“Miwa”

Il maestro cercò di avvicinarsi a lei, sperando di calmarla esattamente come era riuscito a fare con Leonardo.
Tuttavia al contrario di suo figlio, Karai non lo riconobbe.

“Leooo?!” continuò a sibilare terrorizzata.

“Leonardo sta bene, Miwa” tentò di convincerla Hamato Yoshi “Vieni con me, ti prego!! Dobbiamo uscire prima che l’edificio crolli”

“NOOO!!”

“MIWA!!”

Karai evitò una trave mezza divorata dal fuoco e, tenendosi la testa fra le mani, scappò via riuscendo a passare, sottile e liscia com’era, tra gli spazzi stretti delle macerie.
Splinter non poté fare altro che lasciarla andare.

“SENSEI!!”

Raph e Mikey erano in qualche modo riusciti a farsi strada tra i detriti, aiutandosi con le fide armi.

“Figli miei?!” esalò il roditore addolorato “Come sta Leonardo?”
Lo spadaccino giaceva svenuto, appoggiato a Donatello che lo sorreggeva tenendolo sotto braccio.

“Credo stia bene” mormorò il viola “E’ svenuto all’improvviso”

Splinter annuì, tremante.
Cos’altro poteva succedere?!

“Dobbiamo uscire di qui!!”

Uscirono, alla fine, ma feriti come mai lo erano stati dopo uno scontro con Shredder.

Splinter aveva di nuovo perso sua figlia, fuggita chissà dove, e Leonardo …
… Nessuno avrebbe potuto immaginare quale prezzo avrebbe comportato l’insaziabile sete di vendetta del loro nemico.


T.B.C

........................

Come di certo avrà capito chi segue la serie TMNT del 2012, questa one-shot non è che un gigantesco "What if ...?" della puntata LA VENDETTA E' MIA della seconda stagione.
Ovvero che cosa sarebbe accaduto se, oltre a Karai, ANCHE Leonardo fosse caduto nel mutageno adattato al DNA del serpente.
Questa è la mia versione, Leorai!!
Al momento è solo un assaggio, ma prevedo di continuarla presto con un sequel o perlomeno quella è la mia intenzione.
Spero vi sia piaciuta!! ^^

 
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