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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: UNA SDRAIO PER QUATTRO
Genere: Sentimentale, Romantico, Commedia, Azione, Drammatico, Avventura, Erotico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Lemon
Autore: strega12 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 22/08/2016 00:25:23 (ultimo inserimento: 15/09/16)

Una ragazza forte e indipendente, un ladro maldestro e una casa sul mare: come andrà a finire?
 
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- Capitolo 1° -

- E ricordatevi, ragazze: nessun uomo ha il diritto di farvi sentire inferiore a voi. Come dice Erica Jong: mostratemi una donna che non si sente colpevole ed io vi mostrerò un vero uomo.- dico alzando una mano in aria come se fossi un’attrice che recita su un palcoscenico.
Le mie alunne applaudono. Anche se sono già in piedi, sembra che mi stiano facendo una standing ovation.
- Grazie, grazie! Per quest’anno abbiamo finito. Vi auguro buona estate!
Le ragazze più giovani mi salutano con degli abbracci. Sono quasi tutte adolescenti che hanno problemi con i bulli della scuola. Ho dovuto sudare sette camicie per aiutare la più timida a tirare fuori gli artigli.
Quando rimango sola nella palestra, entra la mia capa, Hannah.
- Gil? Guarda fuori dalla finestra.
Ubbidisco.
Un uomo con i capelli castani pettinati all’indietro con una mano appoggiata su una Mercedes nera mi sorride.
- Non è Timothy? Il tuo fidanzato? L’avvocato?- interviene Hannah.
- Sì, no e sì. Non è ancora il mio fidanzato.
Mostro l’indice a Timothy e vado a cambiarmi nello spogliatoio. Mi sciacquo il viso e raggiungo Timothy.
- Ciao bellezza!- mi saluta e mi attira a sé per darmi un piccolo bacio.
- Che cosa ci fai qui, Tim?
- Ho una buona notizia, ma anche una cattiva.
Alzo gli occhi al cielo. Non è la prima volta che sento questa frase da quando sto insieme a Timothy.
- Quella buona è che le nostre vacanze sono salve: staremo insieme.
Vorrei sorridere perché amo il mare, ma non ho ancora sentito la cattiva notizia.
- Quella cattiva è che… dovrai aspettare un mese perché domani devo partire per Parigi.
- Parigi? E non posso venire con te?- chiedo sorpresa.
- Non è una buona idea, ti annoieresti a stare da sola. Lo sai che sto trattando con dei clienti importanti…
Alzo di nuovo gli occhi al cielo. Timothy ed io stiamo insieme da tre anni, ma ogni volta che andiamo in vacanza o passiamo il weekend fuori città, mi raggiunge sempre l’ultimo giorno o rimandiamo fino a non andare da nessuna parte.
- Oh, cosa vorranno mai da te questi “clienti importanti”?- chiedo mimando le virgolette con acidità.
- Avanti, Gillian, non fare così. Ti prometto che appena tornerò ti starò attaccato e non ti lascerò più. Potresti chiedere a tuo padre di prestarti un paio di manette così sarai sicura che non mi allontanerò mai di te.- mi rassicura Timothy e mi dà un lungo bacio sul collo che mi fa il solletico.
- Vedremo. Mi accompagni a casa?

§

- Passo a prenderti alle otto, ti porto al tuo ristorante preferito.- dice Timothy. Lo saluto e scendo dalla macchina.
Alzo lo sguardo al cielo. Dalla mia finestra escono delle mani che scuotono un panno. Dovrei essere allarmata, potrebbe esserci un ladro in casa mia, ma so bene chi è.
Raggiungo il mio appartamento al primo piano e apro la porta.
- Sorellina!- esclama mio fratello. Sta mangiando uno dei miei biscotti alle noci.
- Zack, quando imparerai a chiudere la porta a chiave?- protesto. Lui è sempre stato un tipo spericolato, dall’attraversare la strada guardando da una parte sola al bungee jumping.
- Su, non fare la sapientona e abbracciami!- esclama e mi stringe forte.
- Ehi, ehi, ci sono anch’io!
Un secondo uomo sbuca fuori dal bagno e si unisce all’abbraccio. Le sue mani profumano di vaniglia, come il mio sapone.
- Roger! Che cosa ci fate qui? Non eravate in viaggio di nozze?- esclamo.
- L’abbiamo dovuta rimandare a causa del lavoro.- spiega Roger appena mi lascia andare.
- Dove avevate intenzione di andare?- chiedo mentre mi tolgo le scarpe.
- A Nairn!- esclama Zack entusiasta.
- A Nairn? Nella nostra casa vicino al mare? Andiamo, Zack! Non è un posto da luna di miele! Perché non andate a Ibiza o alle Hawaii, come tutte le coppie sposate del Mondo?
- Primo, perché non siamo una coppia sposata come le altre…- dice Roger e mette un braccio intorno alle spalle di mio fratello.
- E secondo… perché voglio mostrare al mio bel maritino il luogo dove abbiamo trascorso le estati della nostra infanzia. Ormai è un membro della famiglia.- conclude Zack e bacia Roger sulla guancia.
Anche se voglio bene a entrambi, potrei vomitare.
- Un membro della famiglia che non ha ancora conosciuto il suocero.- puntualizzo.
Zack sospira e Roger lo lascia andare.
Papà e Zack non si parlano dal giorno del coming out, il giorno più triste della mia vita, insieme alla morte di mia madre. Non mi rattristò scoprire l’omosessualità di mio fratello, ma il pugno in faccia che gli diede papà. A volte penso ancora all’occhio nero di Zack.
Se papà sapesse del matrimonio del mio fratellone, sarebbe capace di tirare fuori la pistola. Forse sono esagerata, ma mio padre continua a essere un poliziotto, anche adesso che è in pensione.
- Scusate, ragazzi, non volevo essere cattiva. Sono un po’ nervosa.
- Hai litigato di nuovo con Timothy?- chiede Roger.
- Non proprio, ma ho intenzione di farlo in futuro.
Zack mi prende le mani.
- Intanto che aspetti, avrei una proposta da farti: sarebbe meraviglioso se tu venissi con Roger e me a Nairn.
Sollevo il sopracciglio.
- Dovrei venire in luna di miele con voi? Che io sappia, è una cosa riservata a due persone.
- È vero, ma lo sai che a Nairn ci conoscono quasi tutti. Se venissero a sapere che sono sposato con un uomo, qualcuno di loro avvertirebbe papà e sarebbe la fine della mia vita.- insiste Zack disperato.
- Ne abbiamo discusso a lungo e pensiamo che tu potresti fingerti la mia fidanzata quando andiamo in giro per la cittadina e quando siamo in casa vostra e nel vostro pezzo di spiaggia privato, Zack ed io possiamo essere noi stessi.
- Togli le “v”, tesoro. Adesso quello che è mio, è tuo.- precisa Zack.
- Lo sapete che non mi piace fingere di essere chi non sono.
- Ti prego, sorellina…- mi supplica Zack facendomi gli occhi dolci come un bambino.
- Sei un uomo sposato, sei il mio fratello maggiore e mi fai ancora lo sguardo da Bambi?
Sono allibita.
Roger mi guarda con uno sguardo più maturo di quello di mio fratello.
Hanno bisogno del mio aiuto.
Io non mi tiro mai indietro quando qualcuno chiede il mio aiuto.
- Quanto tempo avete intenzione di rimanere a Nairn?
- Un mese.- dice Zack.
Capita a fagiolo.
Alzo le braccia.
- Va bene, verrò con voi.
Zack sorride e mi abbraccia di nuovo.
- Grazie, sorellina! Grazie!

§

- Te ne vai in vacanza con tuo fratello?- chiede Timothy sorpreso e beve un sorso di birra.
- Che cosa c’è di strano?- chiedo infastidita e addento un gambero come se fosse duro.
- Insomma, voi due siete diversi come il sole e la pioggia. Tu sei una donna forte e lui… è…
- Lo so che cos’è, ma non è contagioso! Io sto con te, o sbaglio? Oppure in realtà ti manca qualcosa là sotto?
La sua assenza al matrimonio di mio fratello è un’altra delle ragioni per cui ce l’ho con lui da un po’ di tempo.
- Oh, avanti, Gil! Devi essere sempre così dura?- si lamenta.
- E comunque, almeno non sarò sola mentre aspetto che tu finisca il tuo viaggetto francese.- aggiungo mentre giocherello con una patatina.
Timothy mi sfiora la mano.
- Scusami, ho esagerato. Ripensandoci, ti farà bene stare al mare. Quando torno, ti prometto che ti porterò in un bel posto.
- E dove?
- Per ora non lo so, ma appena mi verrà in mente, te lo farò sapere. Ci stai?
- Ci sto…
Credo che le mani di Timothy siano il mio punto debole. Sono le più morbide e sensuali che abbia mai toccato. Quando facciamo l’amore, adoro baciargliele mentre mi accarezza il viso.
- A proposito, ci sarebbe una cosa che volevo chiederti, ma non sei obbligata a darmi subito una risposta: tu ed io stiamo insieme da quattro anni. A volte discutiamo, ma riusciamo sempre a trovare un modo per fare pace. Ci ho pensato a lungo e penso che sia arrivato il momento giusto per…
George mi guarda intensamente negli occhi.
- Mi stai chiedendo di… sposarti?
- Mi ero promesso di chiedertelo dopo essere tornato da Parigi, così ti avrei anche comprato l’anello, ma non sono riuscito a trattenermi.- aggiunge Timothy emozionato.
Mi sento come se avessi appena finito di fare una lunga corsa.
Il cuore mi batte all’impazzata.
- Sì…- mormoro con un sorriso forzato.
 
Continua nel capitolo:


 
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