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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Fumetti e Cartoni non giapponesi
Dalla Serie: Tartarughe Ninja (Teenage Mutant Ninja Turtles)
Titolo Fanfic: LITTLE MIRACLES
Genere: Sentimentale, Romantico, Drammatico, Avventura, Erotico
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: Spoiler, OOC, Yaoi
Autore: darkshell galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 13/02/2015 21:36:58 (ultimo inserimento: 23/02/15)

Raph non sa che Leo è fertile e può generare cuccioli. In un pazzo lasso temporale di quasi 9 mesi, cosa diavolo accadrà?
 
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RISVEGLIO
- Capitolo 1° -

Attenzione: La seguente storia contiene situazioni erotiche forti, sessuali e di violenza, coinvolte in leggere forme di stupro. Situato nella terza stagione di TMNT 2012.

Raphael guardava amorevolmente i suoi quattro piccoli tartarughini gemelli, frutti dell'amore suo e di Leonardo. Erano così teneri, dolci e bisognosi di protezione. Tre maschi e una femmina perfettamente sani, in sfumature di verde che andavano dallo smeraldo al verde foresta.
Il focoso accarezzò timidamente la testolina del suo primogenito con l'indice, timoroso di fargli del male, mentre ricordi di quella movimentata gravidanza risalivano sempre più...

Nove mesi prima...

Raph era stato a vegliare Leo notte e giorno, senza lasciarlo un attimo. Temeva, infatti, che si sarebbe potuto risvegliare e ritrovarsi totalmente da solo.
-Leo... ti prego, apri i tuoi occhi... non sopporto di vedermi da solo... tu lo sai, io ti amo- mormorava, stringendogli la mano umida dell'acqua nella vasca.
Lo sguardo verde brillante luccicava di lacrime nuove alla vista della sua anima gemella ridotta in quello stato da parte di Shredder.
Nella sfocatura di dolore emotivo, un flebile movimento del capo sfuggì a Raphael, che singhiozzava contro il dorso della mano sul bordo della vasca. Il leader in blu stava combattendo contro il buio che lo teneva sopito già da tre interi mesi.
-R... Raph...-.
Il cuore dell'altro smise di battere: alzò furiosamente la testa per verificare se il debole richiamo era frutto della sua immaginazione. Ma non fu così; due occhi cobalto vagavano alla ricerca di un volto familiare.
-L... Leo... t... tu...- balbettò Raphael, tremando.
L'azzurro gli sorrise stancamente, mentre il rosso lo avvinghiava a sé per un abbraccio forte e addolorato, ma felice più che mai.
-Leo, finalmente!- soffocò nell'incavo del suo collo.
-Sono torna... to...-.
Leo gli cancellò dolcemente le lacrime dal viso per rincuorarlo e calmare i singhiozzi di Raph che non poteva frenare il suo pianto. Per la prima volta, non si sentiva così debole.
-Guardami...- ordinò debolmente.
Raph eseguì e catturò le sue labbra in un bacio dolce e casto. Ne avevano entrambi bisogno, dopo troppo tempo.
-Gli altri?- articolò Leo, contro le sue labbra.
-Non pensare troppo a loro. Stanno bene. Noi, piuttosto, godiamoci il momento per...- fece Raph, ma un tonfo alle sue spalle lo fece interrompere.
-LEO! Mio Dio! Sei sveglio!- gridò Donnie.
Dietro di lui fecero capolino April e anche Casey e in poco tempo, Leo si ritrovò abbracciato da una moltitudine di braccia amichevoli. Raph sbuffò divertito ma non negò certamente che quel momento roseo gli scaldasse il cuore.
Finalmente, dopo la tempesta, giungeva l'arcobaleno.
-Dov'è Mikey?- chiese Leo, perplesso.
-Oh, non preoccuparti. E' in cucina a preparare la cena- rispose Don, con noncuranza.
Leo restrinse gli occhi, un po' stupito per l'eccessiva leggerezza di suo fratello.
-E' successo qualcosa?- domandò, mentre Raph lo issava in braccio, fuori la vasca.
April negò dolcemente e ancor prima che potessero giungere nuove domande, Michelangelo fece capolino con un ballonzolante budino di fragole, il preferito di Leo.
-LEO! Fratellone, finalmente!- gridò con le lacrime di gioia agli occhi.
L'azzurro tirò un sospiro di sollievo, ancora sorridendo a Raph...

Leo non poteva quasi dormire. Nel letto, continuava a rigirarsi in solitudine, ripensando vivamente all'affetto e al bacio del suo Raph. Il suo amato compagno non l'aveva lasciato un solo momento, da quanto gli aveva detto April.
Improvvisamente, la porta alla sua destra si aprì cigolando e una muscolosa figura entrò furtivamente. Leo fece finta di dormire e non osò muoversi neanche quando l'altra tartaruga gli montò addosso, respirandogli calorosamente contro viso e collo.
-Sei troppo rumoroso- commentò Leo, ridendo. -Raphie-.
-Come hai fatto a capire che ero io?-.
-Beh, il tuo profumo è inconfondibile- replicò Leo, tirandolo a sé.
-Come ti senti?- domandò Raph, accoccolandogli vicino.
Leo lo baciò amorevolmente, agganciandogli l'unica gamba sana intorno al guscio e Raph non si sottrasse affatto; anzi, una delle sue mani corse irrimediabilmente verso la zona proibita.
-Oh, Raph...- gemette Leo, beatamente.
Il rosso mosse le sopracciglia furbescamente e ripetutamente fino a quando il caldo membro non gli scivolò nel palmo e ne strinse le dita intorno, ridacchiando maliziosamente; poi, senza indugiare, lo inghiottì tutto d'un fiato.
Leonardo si morse le labbra pur di non gemere ad alta voce ma ugualmente gli sfuggirono alcuni mugolii indotti dalla danza della lingua che Raph eseguiva sapientemente intorno alla morbida carne calda.
-Dannatamente... buono...- espresse il rosso, a spuntino terminato.
Leo era più porpora che verde ma non osò muoversi fino a quando Raph non passò al secondo gioco, cioè quello più in foga. Il fratello, infatti, a ginocchioni, gli sollevò il bacino sistemandolo sulle sue cosce ma si fermò.
-Non ho il lubrificante...-.
-E che problema c'è? Fallo al naturale!- ridacchiò Leo, come se fosse la cosa più ovvia.
Raph non se lo fece ripetere e inumidito il suo indice, lo spinse in profondità fra le chiappe del suo compagno, risalendo e scendendo più e più volte. Leonardo stava sudando copiosamente, mentre stringeva le dita sul piumone del lettino scricchiolante.
-Oh...- emise in un sussurro. -Tutto buono...-.
D'un tratto, Leo si irrigidì; Raph aveva approfittato del momento soft per spingere il membro nella fessura anale del compagno boccheggiante e iniziare la seconda fase del loro gioco erotico.
-Più dentro! Dai!- emise Leonardo, torcendosi.
Raph era abile, in grado di rilassare anche il più teso dei suoi sottomessi. Il suo membro superdotato si prendeva quasi gioco dell'interno di Leo che non accennava a smettere di borbottare un lessico poco rispettoso.
-Non ti facevo così sporco- sussurrò Raph, ormai pronto con il suo seme.
-Ci sono tante cose che celo bene. Ma sai, vivere con altri tre fratelli che masticano materia di sesso è un vantaggio!-.
Il seme si riversò dentro di Leonardo, per grande sollievo di Raph che con quei movimenti non sarebbe stato più in grado di trattenersi e successivamente, con estrema cautela, lo voltò a guscio in aria, per ripulire il pasticcio perlato con una spugnetta.
Il bagno era proprio di fronte e Raph ci mise un batter d'occhio a tornare con quanto voleva e ben inumidito. Leonardo rabbrividì al tocco gelido contro la coda nascosta dalla dentellatura del guscio e le gocce d'acqua che dalla fessura strapazzata di impregnarono nel cotone del piumone.
-Come sei morbido...- espirò Leo, prossimo al sonno.
-Già. E sai, Leo? Non permetterò più a nessuno di farti del male. Tu sei mio, Leo. E questo non cambierà mai- mormorò nel suo letto, baciandogli la guancia dolcemente.
Il respiro di Leo era ormai morbido: dormiva profondamente...

Il mattino seguente, un lampo e un tuono rumoreggiarono sulla casa campagnola della famiglia O'Neil. Sarebbe certamente venuto a piovere di lì a poco e da come le cime degli alberi si agitavano sinuosamente sotto il cielo oscuro, mancavano una manciata di minuti.
Più che mattino sembrava notte.
Leonardo si risvegliò dolorante, a causa della ferita alla rotula. I l maltempo gravava sulle ossa lesionate e purtroppo lo stava già sperimentando.
-Che notte...- mormorò, passando una mano sul viso pallido. -Mi sento... nauseato...-.
-Buongiorno!-.
Leonardo sorrise nel riconoscere la voce risuonata dalla porta; lì, fermo sulla soglia e con un vassoio fruttuoso in bilico su una mano, c'era Raph, fresco di doccia.
-Hai... messo il profumo?- chiese Leo, annusando.
-Ovvio. Tutto per esserti attraente- stuzzicò, sedendoglisi accanto.
-Non ne hai bisogno. Tu mi piaci anche così. Pure se puzzeresti-.
Raph brontolò giocosamente e gli consegnò un piattino con pane e marmellata con un bicchiere di succo di mela.
-Dobbiamo accontentarci. Al momento, abbiamo solo questo per colazione. So bene che tu ami té e biscotti, ma anche io che sono il fan numero uno di latte e cerali si è dovuto adattare. Perciò, mangia che hai bisogno di forze-.
Leo lo tirò a sé con una mano dietro la nuca per baciarlo in gratitudine; Raph sapeva sempre come prendersi cura di lui!
-Io...- pronunciò, ma improvvisamente spalancò gli occhi e vomitò in terra.
-Leo...!- espirò Raph, perplesso.
L'azzurro stava tremando nel fissare la pozza estranea dall'odore acido addensata sul vecchio pavimento a toghe di legno scuro.
-P... puoi po... portarmi al bagno?- farfugliò debolmente.
Raph annuì e lo raccolse in stile sposa.
-Appoggiami al water... ti prego- implorò Leo e nuovamente vomitò con più impeto.
Raph storse il naso al tanfo ma si rifiutò di abbandonare il compagno in un momento critico come quello.
-Che succede qui?- chiesero, d'un tratto, due voci unisone alle loro spalle.
Il rosso fece le spallucce, indicando il compagno pallido sia a Donnie sia a Mikey che, non vedendoli arrivare al piano inferiore, avevano preferito dare un'occhiata.
-Leo, che succede?- chiese morbido Donnie.
-Ho la nausea...-.
Mikey fece brevemente capolino nella camera di Leo per trovargli la maschera ma tornò di corsa e con un viso abbastanza sconvolto a causa del conato di vomito sul pavimento.
-C'è bisogno di secchio e mazza- annunciò disgustato.
-G... grazie, Mikey...- articolò Leo affaticato.
-Figurati! E' a questo che servono i fratelli, no?-.
Michelangelo afferrò ciò che gli serviva dallo sgabuzzino alla fine del corridoio che, insieme alla stanza di Leo e al bagno rappresentava l'ultima porta del piano superiore e della zona notte, per mettersi all'opera sulle note di una canzoncina per bambini.
Rimasti da soli, i tre Aniki tornarono al problema principale che riguardava Leonardo. Che cosa avesse determinato questo vomito era ancora un mistero fitto.
-Probabilmente sono le medicine che prendi. Il tuo corpo deve abituarsi alle dosi e replica con stanchezza, inappetenza e nausea mattutina- azzardò Donnie.
-Lo spero. Perché l'ultima cosa che voglio è vedere Leo in questo stato!-tuonò Raph.
L'azzurro tirò lo sciacquone e sorretto ancora dal compagno si sciacquò un paio di volte viso e bocca, mentre si specchiava. Aveva le occhiaie violacee e un pallore evidente.
-Non sto bene- sussurrò, sbadigliando.
-Vuoi tornare a nanna, Leo?- chiese Raph, apprensivo.
-Smettila di trattarmi come un poppante- sogghignò l'azzurro, appoggiando la testa nell'incavo del suo collo.
Raph gli baciò la fronte, pregustando una nuova serata focosa.
Nessuno dei due aveva notato lo sguardo prolungato che Donnie aveva dato a Leo. Le iridi bordeaux si erano velate di preoccupazione verso il leader così fragile.
Non era sicuro che dipendesse dai medicinali. Leo era sempre stato molto forte e il suo fisico aveva sopportato anche la più alta dose di pillole o altro in momenti difficili.
"Dev'esserci qualcos'altro. Per ora non dirò nulla..." pensò, lasciando il bagno...


Angolo dell'Autrice

Se non avete visto la terza stagione delle TMNT, non leggete.
Se non vi piace lo Yaoi Mpreg, non perdete tempo.


 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
Rif.Capitolo: 1
leolancehamato - Voto:
19/03/15 00:31
La amo questa di continuala al più presto ti prego <3 :3
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
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