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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Fumetti e Cartoni non giapponesi
Dalla Serie: Tartarughe Ninja (Teenage Mutant Ninja Turtles)
Titolo Fanfic: PEDOFOBIA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, OOC
Autore: mikiturtle galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 04/06/2013 21:11:21

La più improbabile delle tartarughe ninja, ha una fobia sconosciuta...
 
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PEDOFOBIA
- Capitolo 1° -

Essere il capo comporta la responsabilità dei propri fratelli.
Essere il capo significa non dover attuare piani insulsi.
Essere il capo significa non aver paure né dimostrarle.
Essere il capo non apporta delusioni per la famiglia.


-E con questo, direi che l'ho ripetuto circa venti volte- sospira pesantemente Leonardo, con un sorriso strisciante sul volto: -Ora sono pronto per praticare i miei soliti kata-.

E così dicendo, la tartaruga si dirige tranquillamente nel dojo, dove l'indistinta maschera di Raphael si nota dietro il suo sacco da box. Il sudore gocciola dal suo volto, ma gli attacchi si dimostrano veloci e letali come al solito. Tipico di Raph. Leonardo sorride e si porta al centro del tatami.

«Ricorda... mai fallire. Il capo non fallisce. Il capo non mostra paure!», pensa, mentre inizia a praticare un kata molto rilassante: «Le responsabilità sono del capo!».

Leo porta la mano destra in avanti, insieme alla gamba analoga. Con il pugno sinistro esegue un saltello, roteando il busto contemporaneamente, finché non colpisce l'aria con un calcio sinistro, tornando alla posizione iniziale.

«Un capo non mostra mai le proprie paure...!», pensa il leader, con gli occhi chiusi e la mente focalizzata su un nemico immaginario: «Colpisci il punto vitale del nemico, senza troppo sforzo ma con estrema velocità!».

Il quattordicenne sfodera un nuovo pugno e si sbilancia in avanti, eseguendo una verticale e una spaccata, guadagnandosi le occhiate curiose da parte di Raphie. Le code della maschera azzurra ricadono oltre la spalla del leader, mentre conclude con una capriola in avanti.

-Quante volte avrai ripetuto questi kata, fratello?- ironizza il rosso, appoggiato al suo sacco, con le braccia incrociate sul petto: -Sembri un disco rotto, lo sai? Meglio se vado a controllare gli altri-.

E detto questo, si dirige verso il laboratorio di Donatello, lasciando l'azzurro da solo. Prima che Leonardo torni nuovamente ad allenarsi, le porte dell'ascensore della tana si aprono, permettendo l'accesso a April, Casey e una bimbetta di un anno, in braccio alla prima.

-Sera!- salutano all'unisono, mentre April strofina il naso contro la piccina, dai biondi capelli, occhi azzurri e un vestitino rosso, con un peluche stretto sotto al braccio: -Avremmo bisogno del vostro aiuto, ragazzi!-.

Ben presto, anche gli altri si uniscono: Splinter, un annerito Donatello e un ridente Raphael mostrano il loro volto ai tre umani. Come Leonardo, anche le loro espressioni felici assumono una sfumatura di pura curiosità.

-April, Casey- fa Raphie, perplesso: -Chi è quel bocciolo biondo?-.

April sorride e accarezza la piccina, la quale lascia cadere in terra il suo pupazzetto a forma di tartaruga verde, con una maschera arancione e occhi azzurri. Leo si affretta immediatamente a raccoglierlo e quando lo porge alla piccola cucciola umana, i suoi occhi s'ampliano...

-Ma tu guarda che amore!- sorride Donatello, strusciando un po' di fuliggine dal suo volto: -Se Mikey fosse stato qui, avrebbe fatto mille moine! Questo è sicuro!-.

-A proposito, non lo vedo- ammette Casey, inarcando un sopracciglio: -Dov'è quella tartaruga combinaguai?-.

-E' partito con Leadtheread per iniziare una cura con la sua gamba- spiega il genio: -L'ultima volta è caduto e la frattura è divenuta più complicata del solito. Non torneranno prima di due settimane-.

-Oh, mi dispiace...- sospira April, tornando luminosa per via della bambina: -Sono costretta a lasciare New York per poco tempo... direi, al massimo sette ore e Casey mi accompagna. Mia sorella mi ha affidato sua figlia Lily per un po' ma io non posso tenerla-.

-Così ti sei rivolta a no, vero?- schernisce Raphael: -Beh... ecco... purché non ci distrugga la casa! Ti avverto che non sono paziente, però-.

Il maestro Splinter si schiarisce la gola rumorosamente: -Per noi sarà un vero piacere, signorina O'Neil. Faremo in modo che la piccola Lily si senta come a casa sua-.

-La ringrazio, maestro Splinter!- sorride la rossa, estraendo un foglio di carta, piegato in quattro, dalla sua borsetta rossa: -Qui c'è la lista delle cose che bisogna fare, i suoi cibi preferiti e a quali è allergica e l'ora del pisolino-.

Donnie afferra il foglio e guarda, sorridendo: -Un bel po' di cibarie hanno la croce rossa. Lily è intollerante a molte cose, vedo... come latte, cioccolato e banane-.

-Sì, purtroppo è così. Mia sorella è molto triste perché Lily ancora non sa parlare. Se ritarderà ancora, non imparerà più. Per questo è costantemente in viaggio per i migliori ospedali e medici della città. Anch'io, nel mio viaggio d'affari, farò quel che posso- spiega la rossa.

-Oh, mi dispiace molto...- sospira il genio, mentre April mette Lily con i piedini in terra: -Allora, signorina. Il mio nome è Donatello e saremo compagni di giochi per un po'. Questi sono lo zio Raphael e lo zio Leonardo che... Leo, ti senti bene?- chiede scettico.

Il volto dell'azzurro mostra una certa paura... sembra sudare freddo e tremare: -S... sì, s... sto bene... devo solo andare... scusate!- e scappa dritto in bagno, chiudendo rumorosamente la porta.

-Che gli è preso?- chiede Don, un po' contrariato dalla maleducazione insolita fraterna: -Beh, lo controllerò dopo. Lily, puoi darmi la manina?-.

La piccola guarda i suoi zietti, i quali annuiscono e stringendo il suo peluche fa come chiestole. Un sorrisino compare sul suo volto, quando si ritrova in braccio a Donatello. Senza motivo, gli stampa un bacino sulla guancia.

-Tenera...!- sussurra il genio, arrossito: -Vedo che ti piacciono le tartarughe!-.

-Oh, sì- risponde April, accarezzando i capelli della sua nipotina: -E' proprio una passione da quando è nata. Se Mikey fosse qui, probabilmente, lo scambierebbe per un peluche gigante. Il suo colore preferito è arancione, come noterai-.

-Sì, vedo- aggiunge il rosso, mentre Lily afferra la sua bandana, scuotendola con forza; Raphael ringhia ma si ricorda di essere gentile: -Ok, piccola. Non si tocca la maschera oppure mi prendo il tuo peluche!-.

Lily la smette immediatamente e affonda il viso nel pettorale di Donnie, tremando di paura: -Bravo! Noi dobbiamo fare buona impressione, non cattiva!- esclama sarcastico.

-Ecco...- pronuncia il focoso, strofinandosi la nuca con fare mortificato: -Mi spiace, Lily. Ma... la pazienza non è affatto il mio forte, per quello c'è Leonardo. Un momento... ora che ci penso... è rimasto ancora chiuso in bagno?-.

-Noi dobbiamo andare, ragazzi. Verremo domani a riprendere Lily- saluta April: -Ciao, piccola tartarughina!-.

La bambina risponde con un «ciao ciao» con la manina, prima di guardare anche un Casey un po' malinconico. Una volta che le porte dell'ascensore si richiudono, la piccola osserva soprattutto il maestro Splinter, il quale sorride con istinto paterno.

-Lui è il maestro Splinter- spiega Don, rivolgendosi poi a Raph: -La terresti un attimo, per favore? Vorrei controllare Leonardo... non so, la sua assenza mi preoccupa-.

-Certo- risponde immediatamente l'altro, prendendo Lily in braccio: -Però, sei davvero leggera! Ehi, non metterti le dita in bocca! I ninja non lo fanno!-.

Mentre Don corre in bagno, il sensei non può far a meno di addolcirsi all'immagine di un Raphael nei panni di un vero fratello maggiore. Lui, infatti, ha sempre dimostrato parecchia iper-protezione verso Michelangelo e quando l'ha visto andare con Lead, si è rinchiuso in camera sua per un giorno, cercando di non piangere.

**************************************

Leo ansima con una mano sul petto e il viso sbiancato, ricoperto di sudore. Non ha rigettato nulla, ma è seduto sul wc, affinché le sue gambe si decidano a reggere il suo modesto peso. Strofinandosi le lacrime dagli occhi, egli tenta di ricordare i suoi principi.

Essere il capo comporta la responsabilità dei propri fratelli.
Essere il capo significa non dover attuare piani insulsi.
Essere il capo significa non aver paure né dimostrarle.
Essere il capo non apporta delusioni per la famiglia.


«Che cosa mi sta succedendo?», pensa l'azzurro, strofinandosi una mano sulla fronte: «Perché mi sento così male?».

Un toc fuori la porta e un tentativo di forzare la serratura: -Leo, sono Don. Stai bene? Che cosa succede lì dentro?-.

-Solo... solo un po' di mal di stomaco, Don- mente Leonardo, sentendosi un vigliacco; stringe il pugno e tira lo sciacquone per dare più effetto: -Adesso puoi entrare!- gli dice, sbloccando la serratura.

Il genio non se lo fa ripetere due volte e una volta entrato, richiude immediatamente la porta dietro il suo guscio; i suoi occhi nocciola vagano sul corpo pallido di suo fratello e la preoccupazione inizia a martellargli la testa. Senza troppe cerimonie, Don appoggia la mano contro la fronte del fratello.

-Non hai la febbre, strano che ti sia sentito male all'improvviso- constata il genio, inclinando il capo e massaggiandosi il mento: -Leo, puoi descrivermi i tuoi sintomi, per favore? Niente di speciale, voglio solamente individuare l'esatto tuo problema, ok?-.

Ancor prima che Leo possa parlare, la porta si apre rivelando Raph e la piccola Lily, la quale non perde tempo e si dirige, barcollando un po', verso Leonardo. Protende la manina, mentre guarda anche un felice Don e un iperprotettivo Raphael.

-Sai, dopo che ti sei chiuso in bagno, April ci ha spiegato che Lily non parla... e se non riesce a farlo, non imparerà più. La cosa ci ha subito rattristato- spiega Donatello, seguendo la bambina con lo sguardo: -E penso che voglia conoscerti, Leo. Lei ha un debole per le tartarughe!-.

Più la bambina avanza, più il cuore di Leo martella ferocemente nel petto. Con una paura crescente, egli tenta di nascondere il suo malessere. Le sue mani iniziano a vibrare appena, mentre lo stomaco stringere nuovamente. Qualcosa c'è che non va, di sicuro. La tartaruga tenta di indietreggiare, ma si ritrova con il guscio contro le mattonelle.

-C... ciao, Lily...- balbetta il leader, con occhi spiritati: -I... io sono L... Leonardo Hamato... e... e immagino tu abbia gi... già conosciuto gli altri-.

Splinter (comparso giusto in tempo sull'uscio della porta), Don e Raph inarcano curiosamente un sopracciglio; la domanda sorge spontanea sullo strano comportamento del fratello obbediente. La piccola Lily riesce a raggiungere la sua posizione e teneramente si aggrappa alla gamba destra di Leo, strusciandosi con un sorrisino. Lasciato cadere il suo peluche in terra, osserva Leonardo.

«H... ho paura? Di una bambina, poi? Non riesco a gestire le mie emozioni! Il cuore mi batte velocemente... lo sento in gola! N... no! Il capo non mostra mai le proprie emozioni!», urla mentalmente Leonardo, ormai in iperventilazione.

La sua famiglia lo chiama, ma lui non vede altro che bocche in movimento mute. La paura è troppo grande e lui, con le poche forze a disposizione, si copre il viso, pieno di vergogna. Leo sente le braccia di Donatello abbracciarlo, confortarlo e suggerirgli di calmarsi, mentre Lily torna in braccio a Raphael, sbadigliando e appisolandosi subito.

-Leo, che succede? Coraggio, fratello! So che puoi farcela, respira piano!- continua a ripetere Donatello, aiutandolo a raggiungere il divano, mentre il sensei, mostra uno sguardo preoccupato: -Un passo alla volta, si così-.

Una volta sedutosi sul divano, Leonardo inizia a inspirare profondamente, mentre le lacrime gli si formano negli occhi; tirandosi le ginocchia al petto, egli affonda la testa nelle braccia, mentre la piccola Lily gli tira affettuosamente le code della maschera. Purtroppo, però, il leader guarda la bambina, lanciando un grido di terrore.

-Ma che ti prende? Sembra quasi tu abbia dinanzi quel dannato di Shredder!- sbotta Raphael, per lo più molto preoccupato, per poi rivolgersi alla piccola: -Lascia perdere, Lily. Oggi, il caro Fearless non è il vena. Hai fame, piccola?-.

La piccola si porta una manina in bocca, facendo comprendere un «sì» come risposta; Raph ridacchia e afferrata la lista da parte di April, si dirige in cucina, guardando Leo con la coda dell'occhio: «Mi spiace, fratello. Spero che starai meglio...».

Splinter abbraccia il suo Leo, lasciandogli appoggiare la testa sul petto, mentre un singhiozzo soffocato sfugge dalle labbra del secondo citato. Il corpo trema, il figlio determinato mostra una paura infantile... e questo lascia Donatello molto, molto perplesso. Senza dire una parola, corre dritto filato nel suo laboratorio, accedendo il suo pc, per delle ricerche.

-Va tutto bene, figlio mio- rincuora il maestro, accarezzandogli il guscio: -Risolveremo anche questo. Adesso rilassa la tua mente. Percepisco un'aura molto confusa in te-.

La tartaruga non risponde e stringe il kimono paterno, bisognoso di protezione... per una volta...

**************************************

-Proprio come pensavo. Quella di Leo è sicuramente una fobia- concorda Don, nel buio del suo laboratorio, con l'alone bianco del monitor contro il volto, sostenuto nella mano: -Strano davvero... non sapevo neppure che esistesse. E' come la claustrofobia per me o l'aracnofobia per Raph-.

Digita ancora sui tasti della tastiera dei comandi che azionano il comando stampa. La stampante nera inizia a muovere le sue testine e in poco tempo un foglio scritto compare. Donatello lo prende e mettendo il pc in stand-by, corre dritto filato nel salotto, con la risposta al problema di Leonardo.

**************************************

Raphael si sta divertendo molto a imboccare la piccola Lily con un po' di mele frullate. Proprio come da piccolo, quando si occupava segretamente del suo fratellino: -Lo sai, Lily? Io ho un fratello più piccolo di quattro anni. Il suo nome è Michelangelo e ha dieci anni. Non è qui, al momento, perché è con Leadtheread. Lui ha un problema a una gamba. Ma... sin da piccolo, l'ho sempre imboccato io-.

La bambina continua a masticare, mentre batte felicemente le mani, causando un ridacchiare morbido nel suo «fratellone temporaneo». Stringe il suo peluche, mentre Raphael gli pulisce la bocca con un panno pulito: -Brava. Hai mangiato tutto!-.

Il rosso la prende in braccio, riponendo il piatto sporco nel lavandino e insieme si dirigono da Leonardo, ancora aggrappato al maestro Splinter, incapace di reagire. Notando Donatello uscire dalla zona notte, egli non può far a meno di comprendere che c'è la risposta al problema del leader.

-Ho capito tutto!- esclama il genio, agitando il foglio nella mano; Leonardo alza appena il capo dall'abbraccio paterno e non dice nulla: -Allora, dalla reazione che hai avuto tre volte, considerando anche quando sei corso in bagno, ho scoperto che sei affetto da una fobia-.

-Fobia?- ripete debolmente l'azzurro, deglutendo e appoggiandosi stancamente allo schienale del divano: -Che genere di fobia?-.

-La Pedofobia- risponde il genio: -Non ha niente a che vedere con la Pedofilia, dato che quest'ultima riguarda l'attuare violenze sessuali sui bambini. Quella di Leo è semplicemente una forte paura dei bambini e se troppo vicini, inizia a manifestare la reazione che abbiamo visto-.

Il leader china il capo sconfitto: -Mi dispiace, Lily... mi dispiace, ragazzi, maestro... E' qualcosa che non riesco a controllare. Il capo non dovrebbe mai mostrare le proprie paura... ho fallito-.

-No, Leonardo- ribatte dolcemente il sensei: -Non hai fallito. Insieme troveremo la soluzione per aiutarti-.

-L... eo-.

Raphael sbatte le palpebre e guarda Lily, la quale tiene lo sguardo fisso sul leader: -Leo!-.

-H... ha appena detto la sua... prima parola?!- squittisce un Don emozionatissimo a tal punto che non sa che dire, se non esultare, come la creazione di un'invenzione funzionante.

-Complimenti, fratello!- ride Raphael, baciando la fronte della piccola, la quale continua a gridare il nome del leader sorridente ma impaurito: -Almeno, qualcosa di buono lo hai fatto! Sei riuscito a far parlare Lily! Scommetto che quando lo racconteremo ad April e Casey, stenteranno a crederci!-.

L'azzurro sospira, un po' meno teso e chiudendo gli occhi, cerca di immaginarsi un abbraccio per Lily, la quale gli ha fatto scoprire una paura nascosta da eliminare: «Beh... anche se mi piacerebbe, non posso essere perfetto al 100%! Devo risolvere questo problema... ma so che non sono da solo. Ho la mia famiglia... e Mikey...»...

The End

 
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VOTO: (2 voti, 3 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 3 commenti
darkshell - Voto: 05/06/13 15:52
Bella fic! Complimenti1 A dire il vero credevo fosse stato Mikey ad avere una fobia del genere, ma è bello, per una volta, scrivere anche sulle altre turtles! Complimenti davvero!
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mikiturtle 04/06/13 21:28
Grazie! Era da un po' che non scrivevo, per problemi continui! XD
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isaryhamato - Voto: 04/06/13 21:25
Oddio, adoro la piccola!!! E' tenerissima!!! E ha detto la sua prima parola: "LEO!!!" XD
Povero Leo, non vorrei essere al suo posto, adoro i bambini (be almeno finchè non camminano e non parlano!!! XD NO! Scherzo!! XD)
Complimenti, splendida one-shot!! Alla prossima! :)
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