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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Yu-Gi-Oh!
Titolo Fanfic: THE BEGINNING OF LOVE
Genere: Romantico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: pandistelle galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/01/2013 11:26:00

A volte basta poco per trovare la felicità, ma quando si deve scegliere tra bene o male, luce o oscurità tutto può rivelarsi più difficile.
 
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CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -

Una brezza leggera saliva dallo sconfinato deserto, sollevando di continuo veli sottili di sabbia dalle dune che parevamo imponenti montagne d’oro. La divina Nut da diverse ore ormai aveva dato alla luce suo figlio Ra, che ora regale e potente risplendeva alto nel cielo turchese solcato di tanto in tanto da nuvole bianche.
A perdita d’occhio non vi è altro che immense distese di sabbia cocente lambite di continuo dal sole, dove nessuna creatura umana sarebbe riuscita a sopravvivere. Unica fonte di vita presente in quel luogo desolato e allo stesso tempo inospitale, era una pozza d’acqua cristallina ove solamente alla carovana reale e ai buoi sacri era permesso avvicinarsi.
Grosse palme cariche di datteri offrivano un riparo dalla calura opprimente, mentre nelle acque fresche di tanto in tanto si posavano leggiadri ibis dal soffice piumaggio. Muovendosi con grande agilità nonostante la sabbia rendesse complicato anche il più semplice dei movimenti, due figure coperte da ingombrati vesti raggiungero l’oasi.
Temendo forse di essere scorti da qualche guardia incaricata di sorvegliare la fonte, le due sagome si nascondono veloci dietro una palma dalle grosse fronde e attendono. Nessuna voce giunse alle loro orecchie, fatta eccezione per un falco che sovente volteggiava attorno a quel luogo ritenuto sacro.

- Bakura ti supplico torniamo al villaggio, a noi non è permesso venire in questo posto lo sai!

- La guarnigione reale non sorveglia mai la fonte a quest’ora del giorno, quindi possiamo restare qui quanto tempo vogliamo.

- Questo è un luogo sacro alle divinità! Ho sentito dire che i buoi sacri al Faraone vengono qui ad abbeverarsi e noi…

- NON ME NE IMPORTA NIENTE DEL FARAONE E DELLE SUE SPORCHE BESTIE! LUI HA DISTRUTTO IL NOSTRO VILLAGGIO E UCCISO LA NOSTRA GENTE. COME PUOI SCORDARLO ISITH!

Un silenzio pesante carico di desolazione e soprattutto tristezza, cadde tra i due giovani non appena tali parole cariche di rancore e disprezzo vennero pronunciate. Colei che dalla voce pareva una ragazza portò entrambe le mani a una logora stola di cammello abbassandola, rivelando così un bellissimo viso dalla pelle scura.
Gli occhi erano più neri della notte ma in quel momento parevano solcati da un velo invisibile di tristezza, mentre osservavano il ragazzo che aveva al fianco. Quest’ultimo esattamente come lei aveva la pelle scura, una massa informe di capelli grigi in netto contrasto con gli occhi colore ametista.
La ragazza abbassò il capo costernata, mentre i suoi scuri occhi fissano la sabbia dorata sotto di lei; le era impossibile dimenticare quanto successo al villaggio dove lei e Bakura erano nati e cresciuti. Molte erano le notti in cui si svegliava urlando in preda a incubi atroci, dove riviveva la tragedia che aveva flagellato senza alcuna pietà la sua gente. Come potere dimenticare una simile atrocità?
Un sobbalzò attraversò il suo corpo quando i suoi sensi affinati di ladra, percepirono qualche cosa sfiorarle l’angolo di un suo orecchio. Mosse appena la testa dalla corvina chioma, e sul suo grembo ondeggiando dolcemente si posò un incantevole fiore dalla rosata corolla.
Senza perdere altro prezioso tempo, Bakura prese quel piccolo gioiello tra le mani e lo sistemò nuovamente tra i capelli di lei. Infine la attirò a se stringendola in un muto abbraccio, affondando il viso bruno nella marea scura quali erano i capelli della ragazza beandosi dell’essenza di cui erano impregnati.

- Perdonami Isith. Tu non hai colpa di quello che è accaduto al nostro villaggio, so delle tenebre che disturbano i tuoi sogni.

- Non riesco a cancellare dalla mia mente il ricordo, vedo sempre quelle grandi mani che escono dal fuoco e voglio afferrarmi.

- Vorrei poter proteggere anche i tuoi sogni, allontanare da te tutto ciò che ti tormenta e string…vieni torniamo la villaggio.

- Perché dici questo?

- Se tu non sei felice in questo luogo non lo posso essere anche io.

Bastò un solo sguardo ai due ragazzi per comprendersi, nessuno dei due vuole lasciare quel paradiso dove il silenzio ma soprattutto la pace regnano indisturbate. I pochi abiti che il ragazzo indossava furono letteralmente abbandonati all’ombra di una palma, mentre quest’ultimo si immerse senza alcun timore in quella fonte sacra.
A poca distanza la ragazza nelle cui chiome giace ancora il fiore dalla bella corolla, osserva la figura immersa nell’acqua solo per metà. Una turbamento mai provato si fa largo dentro il suo animo, mai prima di allora aveva provato imbarazzo nel denudarsi di fronte a Bakura.
Di li a breve un mutamento sarebbe avvenuto in lei, l’abbandono della fanciullezza per l’età adulta esattamente come due anni prima lo era stato per Bakura. Forse un tale cambiamento era già avvenuto, altrimenti mai avrebbe provato tali sensazioni nel vedere il bel corpo scuro del suo “amico di vita” accarezzato dolcemente dall’acqua.
L’oggetto di tali pensieri impuri nel frattempo aveva già raggiunto il punto più profondo di quella pozza si voltò e lo stupore si dipinse sul bel viso nello scoprire che Isith esitava nel raggiungerlo. Era come se un incanto l’avesse tramutata in una statua, nei suoi occhi neri come la notte sembrava aleggiare sottile il timore di qualche cosa.
A lungo rimase ad osservare quella splendida figura che ancora non aveva abbandonato la fanciullezza. I fianchi esili ma armoniosi erano celati da una sottile gonnella di lino, che non serviva a nascondere le lunghe gambe scure. La fluente chioma nera impregnata di quell’essenza di cui era impossesso solo lei, ricadevano morbidi sul davanti andando a coprire i seni ancora in boccio.
Distolse subito la mente da quei pensieri, la sua “amica di vita” era ancora una fanciulla e lui in quanto uomo non gli era consentito di guardarla in maniera così immonda. Forse Isith aveva compreso i suoi pensieri? Per questo non voleva immergersi con lui nella fonte?
Facendo attenzione a non turbare la sua anima in alcun modo, prese a nuotare lentamente verso la sabbiosa riva. I suoi occhi fissi in quelli della fanciulla, l’unica in grado di far palpitare il suo cuore come nessun’altra. Una volta raggiunta la meta, senza mai distogliere gli occhi da quelli bellissimi di lei tese una mano per aiutarla ad immergersi. Nulla però accadde.

- Pensavo che volessi rimanere in questo luogo Isith, bastava una tua parola e saremmo tornati al villaggio.

- Hai frainteso il mio volere Bakura. Io desidero rimanere qui insieme a te ma…

- Cosa ti turba Isith?

- Vorrei che tu ti voltassi. Se non lo fai io non posso immergermi con te.

- In passato abbiamo sempre fatto il bagno assieme, perché questo cambiamento ora?

- A breve io sarò una donna e…tu che sei già un uomo non ti è permesso di guardarmi. Ti prego voltati Bakura.

Ebbe la sensazione che un grosso serpente avvinghiasse il suo piccolo cuore di fanciulla tra le sue infide spire. Mai avrebbe domandato una cosa così meschina al suo “amico di vita”, purtroppo però le leggi del villaggio di Kuruelna imponevano questo e lei doveva rispettare tale legge se non voleva essere considerata “impura”.
Chi avrebbe acconsentito mai a prendere in sposa una donna impura, il cui corpo ormai prossimo allo sboccio era stato visto da altri uomini?! Attese con pazienza che Bakura si fosse voltato nella direzione opposta alla sua, donandole una splendida visione della sua schiena bronzea e delle sue forti braccia.
Infine lo raggiunse nelle limpide acque, rabbrividendo quando il suo corpo fanciullesco entrò in contatto con il freddo liquido. Quel luogo assumeva sempre più i contorni di una magica landa, dove crudeltà e paura erano solamente un vago ricordo da cui poter fuggire.
Muovendosi con calcolata attenzione sul fondale sabbioso raggiunse Bakura, che nel frattempo si era voltato e osservava senza pronunciare alcun dire la bellissima figura che verso di lui giungeva. Il suo più grande desiderio sarebbe stato di quello di attirarla verso di se, abbracciarla e sentire il suo corpo ancora fanciullo aderire in un perfetto incastro. Mai però avrebbe fatto qualcosa che avrebbe potuto turbare Isith, amava tutto di lei e renderla infelice era l’ultimo dei suoi desideri.

- Seguimi! Raggiungiamo la riva opposta.

- Laggiù l’acqua è troppo profonda, io non so nuotare bene lo sai.

- Ci sono io con te Isith. Afferra la mia mano e non ti accadrà niente.

Un lampo di terrore parve attraversare gli occhi della giovane, alla vista di quella mano così vicina a lei tanto da poterla toccare. Ogni timore o dubbio sparì come la sabbia che di continuo viene smossa dal vento desertico, quando la sua mano toccò quella di Bakura che con tenerezza inaudita dolcemente la strinse.
Raggiunsero la riva opposta come stabilito, senza imprevisto o quant’altro potesse turbare le loro menti ma soprattutto i loro cuori. D’improvviso Bakura si fermò e nel fare questo percepì il corpo della sua “amica di vita” sfiorare la sua schiena per un momento, attimo che bastò a far palpitare il suo cuore come non mai.
Lentamente quasi avesse paura che quel sogno si infrangesse come pregiato cristallo si voltò, afferrando Isith per un braccio attirandola a se dolcemente sollevandola appena in modo di essere alla stessa altezza.
I due corpi entrarono in immediato contatto l’uno contro l’altro, un perfetto incastro dove non vi era errore alcuno. Negli occhi di entrambi vi erano riverse una marea infinita di emozioni, che nessuno dei due pareva avere il coraggio di esprimere.

- Perdonami Isith, non capisco cosa si sia impadronito di me.

- Non fare nulla di cui potremmo pentirci, ti supplico Bakura non voglio perderti.

- Mi stai chiedendo di allontanarmi da te? Vuoi davvero questo?

- No. Io voglio…voglio essere amata da te.

Mai un tale momento avrebbe potuto essere più bello e perfetto. Timidamente quasi con timore la bocca del giovane ragazzo si posò su quella piccola e ben disegnata della fanciulla. Un piccolo frammento di emozione, in grado di scaldare il cuore di due giovani anime che in un muto silenzio avevano già giurato appartenenza l’una all’altra.
L’anima del giovane ladro per la prima volta pareva libera dall’odio che si era impossessato di lui nel momento in cui il suo villaggio era stato distrutto. La persona che teneramente stringeva tra le sue braccia e quella piccola bocca che con maggiore sentimento ora baciava, pareva un balsamo in grado di lenire qualsiasi ferita.
Una mano tra i suoi capelli di seta ora intrisi d’acqua affondò in essi, per attirare maggiormente il capo di ella verso di se. A nessuno mai avrebbe permesso di avvicinarsi a Isith, era sua e sarebbe stato così per l’eternità.
Un fiume immenso di sensazioni, emozioni e lacrime parve riversarsi nell’animo della giovinetta in questione. Dopo un breve istante di smarrimento dovuto alla sorpresa di tale gesto si ritrovò a ricambiare quel bacio che pareva interminabile, non opponendo resistenza alcuna neanche quando d’improvviso si sentì sollevare da terra.
I suoi occhi si spalancarono per sprofondare ancor più in una landa colore ametista, timidamente una mano allungò per sfiorare quel viso tanto bello quanto amato. Sarebbe appartenuta a lui per tutta l’eternità, Bakura sarebbe stato il suo sposo una volta giunto il momento. Nessuno avrebbe impedito loro di appartenersi, ora che le divinità avevano unito le loro anime per sempre.

- Ti amo Bakura, nessuno mai riuscirà a dividerci.

- Anche io Isith, qualunque cosa accada io sarò sempre con te.

- Vorrai ancora chiedermi in sposa alla mia famiglia dopo quello che è accaduto oggi?

- Perché mai non dovrei volerlo?

- Secondo le leggi del nostro villaggio io ora sono una fanciulla impura per cui nessuno potrà mai prendermi in sposa.

- Tu non sei affatto impura, al contrario sei la creatura più meravigliosa di tutte. La più preziosa tra tutte le gemme e…

- Shhh. Amami Bakura, solo questo io ti chiedo.

Un altro bacio seguì quelle parole sincere e piene di un sentimento meraviglioso che avrebbe unito quelle due giovani anime per sempre.

 
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