ATTESA
- Capitolo 1° -
Erano le 7:00 del 12 maggio.
Quella mattina Bulma si svegliò prima che la sveglia suonasse. Spalancò gli occhi e rimase a fissare il soffitto bianco per alcuni secondi, con le braccia incrociate. Provò un senso di inquietudine, scese dal letto e poggiando una spalla contro il muro osservò fuori dalla vetrata della porta-finestra della sua stanza. Quel giorno era arrivato, tre anni erano trascorsi velocemente e quella mattina i Cyborg sarebbero giunti, pronti a distruggere. Dei mugolii infantili la strapparono dai suoi pensieri. La ragazza si voltò verso la radiolina in plastica bianca a forma di stella che stava sul suo comodino. Una spia rossa si accendeva e spegneva ogni qualvolta il piccolo Trunks mugugnava nel microfono della radiolina che stava nella sua culla, nella stanza accanto. Bulma sorridendo uscì dalla camera diretta verso quella del figlio.
-Chi è l’amore della mamma?
Disse sorridendo al bambino e prendendolo tra le sue braccia. Per tutta risposta il piccolo la guardò confuso e sbadigliò, poi delicatamente iniziò a premere la bocca contro il petto della madre affondando nei suoi seni morbidi
-Hai fame, non è vero?
Disse Bulma, poi si sedette sulla poltrona azzurra e scoperto uno dei seni, iniziò ad allattare il bambino. Lo guardò sorridendo. Tra pochi mesi avrebbe compiuto un anno, era incredibile come il tempo fosse trascorso in fretta, come Trunks fosse cresciuto. La sua vita era completamente cambiata e anche lei…Si. Bulma era diversa, non era più la stessa persona di tre anni prima. Era meno ingenua, meno arrendevole, meno incline a qualcosa di così pericoloso come…Come l’amore.
Quando rientrò nella sua stanza con il bambino ancora tra le braccia, lo poggiò sul tappeto morbido e quello iniziò a gattonare, vispo
-Stai attento Trunks…
Disse lei gentile mentre decideva cosa avrebbe indossato. Ma poi pensò che qualsiasi cosa avesse indossato non avrebbe fatto la benché minima differenza: non aveva senso vestirsi bene per la fine del mondo, no? Quindi inossò quegli orribili pantaloni color panna con il gilet abbinato e il top rosso. Avevano ancora il cartellino, li aveva compranti per non indossarli mai. Lì depositò sul letto e si allontanò scrutandoli con occhio clinico: orribili si, davvero orribili. Udì la porta che si apriva alle sue spalle, si voltò, con il cuore in gola e ad occhi sbarrati. Soltanto quando Bunny Brief fece capolino nella stanza i battiti del suo cuore tornarono nella norma. Per qualche arcana ragione aveva creduto che i Cyborg avrebbero cominciato proprio dalla Capsule Corporation la distruzione di ogni cosa
-Ti ho sentita camminare nel corridoio tesoro!-Cinguettò Bunny Brief prendendo tra le braccia il piccolo Trunks che gattonava sul tappeto in lana girando in tondo. Quella tese le braccia in avanti e reggendo il bambino tra le mani ben curate disse con la sua voce cristallina-Sei proprio un bel bambino lo sai?4Per tuta risposta Trunks la guardò strabuzzando gli occhi e infilando un il suo piccolo pugno nella bocca- Come mai sei sveglia a quest’ora pulcina?
Chiese Bunny Brief rivolgendosi alla figlia. Bulma la guardò sconvolta: possibile che dopo tre anni sua madre non avesse capito quello che tra un ora e mezza sarebbe accaduto?
-Oh sai com’è, io e Trunks andiamo a vedere i Cyborg, non aspettarci per cena, non credo che stasera torneremo
Disse con ironia tagliente
-Perché vi fermate a dormire da qualche parte?
Chiese la donna. Bulma le rivolse un’occhiata, incredula
-Lascia perdere mamma…
Concluse rassegnata.
Mentre la donna badava al suo nipotino, Bulma entrò nella doccia, aprì il rubinetto e fece scorrere l’acqua sul suo corpo nudo. Pensò che forse non doveva essere pessimista, Goku sarebbe stato in grado di salvare la Terra, ancora una volta, si disse la ragazza mentre si insaponava i capelli e il corpo. Si sciacquò e rimase a guardare la schiuma che defluiva nello scarico e poi uscì dal box. Si avvolse l’asciugamani attorno al corpo esile e con movimenti circolari del braccio ripulì lo specchio dalla patina di vapore che vi si era formata. Guardò la sua immagine riflessa per alcuni istanti. Rivolse alla donna che aveva di fronte un sorriso amaro: sapeva bene perché stava per andare sull’isola. In realtà non le importava molto della fine del mondo. Quello che contava per lei era riuscire a rivedere Vegeta un’ultima volta prima che la Terra fosse scomparsa.
Yamcha era in cima a quella montagna, attendendo che i suoi compagni arrivassero. Immobile sul prato, a braccia incrociate batteva ritmicamente il piede a terra tentando di scaricare il nervosismo. Scrutava il cielo in attesa di vedere qualcuno augurandosi vivamente che i Cyborg non si fossero presentati sull’isola prima dei guerrieri. D’improvviso una navicella fendette il cielo. Il ragazzo si portò una mano sugli occhi nel tentativo di ripararli dalla luce del sole. Dapprincipio credette che si trattasse di un mezzo nemico, ma poi riconobbe il loro della Capsule Corporation e un sorriso sghembo si dipinse sul suo volto: Bulma era arrivata. La navicella planò sulla montagna e si depositò poco distante dal ragazzo. Il portellone si aprì e dalla cabina di guida ne uscì una ragazza dal fisico longilineo e dai lucenti capelli azzurri
-Non credevo che oggi saresti venuta…
Disse Yamcha avvicinandosi a lei. Notò quel bambino che teneva in braccio che lo guardava muovendo energicamente le sue gambine paffute. Il guerriero sorrise: sapeva bene che non avrebbe dovuto chiedere di chi fosse quel bambino. Nonostante la tenera età i tratti del fiero Principe dei Sayan erano ben distinguibili in lui
-Ero curiosa di vedere questi Cyborg!
Esclamò Bulma
-Non avresti dovuto potare tuo figlio con te…Vegeta non ti ha detto nulla quando questa mattina hai deciso di venire qui?
Silenzio. Bulma lo osservò cercando di rimanere impassibile, ferma, decisa.
-Noi…Ecco…Ci siamo lasciati da un po’ ormai…-Ammise sforzandosi di sorridere-Ma sono certo che se fosse stato ancora a casa con noi, non avrebbe avuto nulla da obiettare
Yamcha fece per parlare ma in quell’istante Tenshinhan comparve all’orizzonte
-Salve ragazzi, è da un po’ che non ci si vede!
Esordì il guerriero salutando i due
-Ti rovo bene amico
Esclamò Yamcha abbracciandolo
-Anche tu! Ma che bel bambino- Disse poi rivolgendosi a Bulma- Sospettavo che in questi tre anni ci avreste preparato una sorpresa del genere….
Concluse il guerriero dopo aver salutato Bulma
La ragazza sorrise imbarazzata
-Bhe ecco…Tecnicamente la sorpresa è solo mia
Disse ridendo nervosa
-Guardate lì ragazzi!- Esclamò Yamcha prima che Bulma potesse svelare la verità a Tenshinhan- Ehilà!-Esclamò agitando entrambe le braccia. Pochi istanti dopo Goku, Junior, Crilin e il piccolo Gohan li avevano raggiunti- Bhe, siete in ritardo ragazzi…è da un po’ che vi stiamo aspettando…
Lì redarguì.
-Ehi ma…C’è anche Bulma!
Esclamò Goku sorpreso di vederla
-Ma che ci fai qui?
Chiese suo figlio scrutandola
-Salve a tutti!- Li salutò la ragazza con un ampio sorriso stampato in faccia- Mamma mia come sei diventato grande Gohan non ti riconosco!
Crilin e Gohan osservavano increduli il piccolo che lei teneva tra le braccia. Trinks, sentendosi osservato, nascose la testa nel petto della madre
-Ma sei impazzita Bulma?- Esordì Goku muovendo un passo verso di lei- Mi vuoi dire come ti è saltato in mente di venire qui?
-Non volevo perdermi questa battaglia-Disse lei raggiante- Ma non ti preoccupare, andrò via appena avrò visto che tipi sono i cyborg
E appena avrò visto Vegeta, pensò.
-Sai…-Disse Crilin con espressione meravigliata e al contempo sconcertata- A dire il vero io sono molto più sorpreso di vedere quello che tieni in braccio che di vedere te
-E così alla fine voi due vi siete sposati!
Esclamò Gohan rivolgendosi a Yamcha il quale per tutta risposta incrociò le braccia, contrariato.
-Sbagliato, lui non è mio figlio- Iniziò il guerriero-Io e Bulma ci siamo lasciati da un bel pezzo…Ma la sorpresa più grossa sarà quando vi dirò chi è il padre…
Disse prima di sedessi su un masso poco distante dal gruppo
-Cosa?
Chiese Gohan incredulo. Goku si avvicinò al bambino e sorridendo disse
-Scommetto che il tuo paparino è Vegeta, dico bene Trunks?
-Non capisco, ma tu come fai a saperlo?- Chiese Bulma, interrogativa- Non ho detto niente a nessuno perché volevo farvi una sorpresa…che poteri hai?
Udendo quelle parole e temendo di essere scoperto Goku indietreggiò cercando di trovare velocemente una scusa
-Bhe ecco io veramente non lo sapevo affatto- Disse ridendo nervosamente-Sembrava che somigliasse un po’ Vegeta e così ho tirato a indovinare!
-Hai azzeccato persino il suo nome
-Che cosa?- Domandò Goku fingendo assoluta incredulità- Dici davvero?! Che strano! Forse mi sono venuti dei poteri speciali…
-Ho capito bene? Quello è davvero il figlio di Vegeta?
Disse Crilin spalancando gli occhi. Nel frattempo Yamcha, seduto in un angolo, osservava la scena impotente e con crescente disappunto.
-A proposito di Vegeta qualcuno sa dov’è?-Chiese Junior serio- Io non lo vedo da nessuna parte…
-Sinceramente io non lo so. Adesso noi due non stiamo più insieme- Disse Bulma- Ma sono certissima che prima o poi arriverà. L’ho visto allenarsi duramente per questo incontro, lui non si tira indietro
Concluse la ragazza con una punta d’orgoglio nella voce. Si sorprese di quelle parole. Dopo quello che le aveva fatto…Era andato via, scomparso nel nulla ossessionato dal suo obiettivo. Bulma pensò che avrebbe dovuto odiarlo, dire cose indicibilmente crudeli su di lui. Ma quella mattina prima di uscire di casa si era imposta che avrebbe indossato il miglior sorriso finto di sempre e avrebbe fatto credere a tutti che a lei non importava nulla dell’abbandono del Sayan. Le aveva dato un figlio, un bambino che amava con tutta se stessa e le bastava…eppure…se qualcuno le avesse dato l’occasione di vendicarsi gliel’avrebbe fatta pagare cara, molto cara.
-Verrà- Disse Goku interrompendo il flusso dei suoi pensieri- Anche io ne sono convinto.
Vegeta era dall’altra parte della montagna. Poteva udire i discorsi dei guerrieri. Se ne stava lì, nascosto in quell’anfratto con il suo potere spirituale azzerato. Aveva sentito Bulma parlare con il terrestre sfregiato e poi con treocchi e aveva udito la voce profonda di Kaaroth e quella stridula del figlio. E poi c’era il muosoverde e tesa pelata. Si, il patetico circo era al completo, aveva pensato. Avrebbe affrontato i nuovi nemici da solo. Era diventato forte, sentiva la potenza scorrere nelle sue vene, il suo sangue caldo di guerriero ribollire. Dovevano scansarsi, tutti quanti. Si, una volta che tutti avrebbero visto la sua nuova forza si sarebbero scansati. Alla fine, era tornato ad essere il più potente…Aveva sognato che era il re, si era svegliato, era ancora il re. Si, quella era la realtà, quello era il nuovo spietato Vegeta. Poi, il mugugnare infantile di un bambino lo riportò alla realtà. Suo figlio. Strinse i pugni. Si, aveva raggiunto il suo obiettivo ma ad un prezzo alto, altissimo. Rinunciare alla seconda cosa che più adorava dopo la lotta: Bulma.
Ringhiò e silenziosamente, senza essere visto si librò in volo.
N.d.a
Salve salve salve!!! Questo non è altro che “la seconda stagione” di una fanfic che avevo scritto. Ma tranquilli, non sarà necessario leggerla per capire gli eventi di questa nuova storia. Cercherò di essere il più chiara possibile =) Sono molto impegnata con la scuola e nell’ultima fanfic pubblicata avevo detto che mi sarei presa un periodo di pausa, ma non ci riesco…io ho un disperato bisogno di scrivere! Suppongo che questa ff l’aggiornerò più lentamente rispetto alle altre, ma tranquilli…non vi deluderò e la porterò a termine!!! ^^
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