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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: DragonBall Z
Titolo Fanfic: LE LUCI DELLA RIBALTA (RELOADED)
Genere: Romantico, Drammatico, Erotico
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: OOC, AU, Lemon
Autore: dementra-r galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/10/2011 18:46:17 (ultimo inserimento: 11/11/11)

Bulma e Vegeta. Due vite destinate ad intrecciarsi, inevitabilmente...
 
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SORPRESE
- Capitolo 1° -

Questa è la versione migliorata di una fanfic scritta da me due anni fa ma mai terminata. Spero questa volta di riuscire a finire quello che ho cominciato!!!

TUTTI I PERSONAGGI SONO MAGGIORENNI. NON SONO ESISITI O ESISTENTI.

Quando quella sera Bulma tornò a casa e vide che nel salotto c’era suo padre ad aspettarla, la ragazza capì subito che qualcosa non andava. Rimase titubante sull’uscio col cappotto rosso mezzo tolto e i capelli fradici. Cosa aveva combinato questa volta? A scuola andava tutto bene e ormai i suoi genitori si fidavano di Yamcha,il suo storico ragazzo…eppure erano lì, in silenzio ad attenderla seduti sul divano e quando il signor Brief stava sul divano alle otto di sera anziché stare in laboratorio a trafficare con strani congegni, era chiaro che qualcosa non andava.
-Tutto bene?
Chiese Bulma avanzando e uscendo dalla penombra dell’ingresso
-Tua madre ti aveva avvisato di portare l’ombrello…
Bulma sbuffò e alzò gli occhi
-Non ditemi che è perché non ho portato l’ombrello che avete queste facce da funerale!
IL signor Brief scosse la testa abbozzando un amaro sorriso. Bulma guardò sua madre e non poté fare a meno di stupirsi: persino lei,sempre di buon umore, aveva una vaga espressione amareggiata. L’ultima volta che l’aveva vista così era stato quando il temporale invernale le aveva distrutto le sue gardenie.
-Siediti tesoro…
Le disse il padre indicando con un delicato gesto della mano la poltrona che gli stava di fronte. Bulma avanzò e si sedette bagnando la tappezzeria.
-Non so come dirtelo ma…Ecco…Vedi Bulma… Mi hanno offerto un lavoro ad Orange City , Alla Capsule Corporation, e…
-Oh ma è fantastico Papà!- Esclamò la ragazza che a quella notizia aveva ritrovato il sorriso- Andrai a lavorare nella società produttrice mondiale di robot, è una notizia davvero sensazionale! Certo dovrai alzarti presto, prendere il treno tutti i giorni ma ne varrà la pena! Questo è il tuo sogno che si realizza!
Bulma corse ad abbracciare il padre bagnandogli il camice. Il signor Brief si sentì colpevole per aver accettato quell’abbraccio
-Cosa c’è che non va? Non sei contento del nuovo lavoro?
Chiese Bulma preoccupata constatando la strana reazione del padre. I suo grandi occhi azzurri scrutarono spaventati quelli dei genitori. Cosa stava accadendo?
-Oh no, io sono contentissimo tesoro mio… -L’uomo cercava di trovare le parole giuste. Si sentiva così colpevole…così combattuto…-Mi hanno chiesto di diventare il presidente della Cpsule Corporation quindi saremo costretti…a trasferirci. Lasceremo Ginger Town tra una settimana.
E dopo quelle parole il mondo crollò addosso a Bulma. Rimase immobile incapace di dire nulla, ma poi trovò il coraggio di dischiudere le labbra
-T-trasferirci?
La fine della domanda le morì in gola.
-Mi dispiace…Lo so che qui a Ginger Town hai tante amiche e un ragazzo ma…
-Ho capito papà ….Ora vado a farmi una doccia e a togliermi questi vestiti fradici…Buona notte
E uscita dal salotto salì le scale con una lentezza quasi innaturale, verso il piano superiore. Bunny Brief guardò suo marito con espressione colpevole
-Non l’ha presa bene …me l’aspettavo: ha solo diciotto anni!
- Non ho avuto scelta tesoro. Vedrai ; Bulma è una ragazza forte. Se la caverà ad Orange City-Il signor Brief abbracciò la moglie sospirando, poi aggiunse-Ne sono sicuro.

Bulma era nella sua stanza, piangeva; ed era sicura che niente o nessuno sarebbe riuscita a farla smettere. Mille pensieri affollavano la sua mente: Cosa avrebbe detto a Yamcha? E a Lunch? Come l’avrebbero presa il suo ragazzo e la sua migliore amica? Ginger Town era sempre stata una città tranquilla, la sua città tranquilla. Lei aveva sempre vissuto lì. Orange City invece era famosa per essere una delle città più caotiche del Paese. Cosa avrebbe fatto una volta giunta nella nuova casa? Sarebbe rimasta sola. Ecco cosa sarebbe successo. No. Non ce l’avrebbe fatta. Ne era convinta… Sarebbe partita tra una settimana: non le avevano nemmeno dato il tempo di abituarsi all’idea. Bulma tirò su col naso. Si mise a sedere e poi gattonando sul materasso si mise sotto le coperte. Guardò fuori dalla finestra: il cielo continuava a piangere con lei. Ogni tanto qualche lampo illuminava la buia stanza. Le parve di piangere da ore, ma forse erano passati solo pochi minuti. Ma quando tutte le lacrime le parvero terminate, sentì solo un fortissimo mal di testa e piano piano scivolò nel sonno…

Era domenica. Aveva smesso di piovere ma il cielo era ugualmente pieno di nuvoloni grigi. Bulma si vestì in fretta e senza fare rumore scese le scale. Si fece tantissimi pancakes: lo faceva sempre quando era nervosa o preoccupata. Quella mattina sarebbe andata da Yamcha e gliel’avrebbe detto, poi avrebbe pensato a Lunch. Terminata la colazione ripose il piatto nel lavabo, infilò il cappotto e sgattaiolò fuori dal cancello diretta verso casa del suo ragazzo. Una volta arrivata rimase per un minuto a fissare il pulsante del citofono di casa sua.
-Coraggio Bulma- Si disse- Facciamo questa cosa…
Suonò. Dopo alcuni secondi interminabili qualcuno rispose. Era Yamcha.
-Sono Bulma!
Disse Lei
-Oh ciao tesoro! Sali!
Le aprì il portone e lei velocemente salì le scale ed entrò in casa sua.
-Ciao!
Disse Yamcha e la baciò sulle labbra. Bulma non rispose al bacio.
-C’è qualcosa che non va?
Bulma annuì. Yamcha sospirò. La fece accomodare sul divano e le si sedette accanto
-Allora?
-Ecco…non voglio girarci intorno altrimenti scoppio a piangere….tra una settimana ci trasferiamo. Andiamo a Orange City. Hanno offerto a mio padre di diventare il Presidente della Cpsule Corporation.
Silenzio…
-Tra una settimana? E me lo dici solo adesso?!
Disse Yamcha scattando all’impiedi
-Io l’ho saputo soltanto ieri…non è stata colpa mia!
Esclamò Bulma balzando all’impiedi a sua volta. Scoppiò a piangere
-Oh cielo scusami…
Disse Yamcha e l’abbracciò. Si sedettero si nuovo sul divano. Il ragazzo asciugò le lacrime di Bulma accarezzandole le guance con l’indice della mano destra.
-Non piangere…
Bulma scosse la testa e respirò a fondo.
-Ci proverò. Ma cosa ne sarà di noi?
-Bhe noi…Ce la faremo anche noi, vedrai!
La baciò. Questa volta Bulma ricambiò il bacio.
-Mi mancheranno i tuoi baci.
Ammise lei con un sorriso. E rimasero lì a parlare e Yamcha cercò di consolarla in tutti i modi. Alla fine riuscì a convincerla che tutto sarebbe andato bene
-…E vedrai che non saranno pochi chilometri a dividerci…
Concluse il ragazzo sorridendo. Bulma un po’ rincuorata.
-Ahi!
Esclamò
-Cos’è stato?
Domandò Yamcha alzandosi di scatto
-Non so…credo di essermi tagliata con qualcosa…carta…
La ragazza si accovacciò per guardare sotto il divano e nella testa di Yamcha iniziò a suonare un campanello d’allarme
-Che fai? Sotto il divano non c’è niente!
Disse tentando di dissuaderla
-Ah! Ti sbagli! Sotto il divano c’è di tutto! Guarda qui quanti giornali, cosa sono? Fumetti? Deve avermi tagliato uno di questi…
E fece scivolare il sottile braccio nel piccolo spazio che c’era tra il pavimento e il divano. Afferrò un giornale a casaccio e lo tirò fuori. Il cuore si fermò in gola a Yamcha. Bulma aggrottò le sopracciglia: cosa ci faceva sotto al divano del suo ragazzo una rivista porno…per gay?
-E questo?
Yamcha divenne paonazzo. Bulma iniziò ad arrabbiarsi. Infilò nuovamente il braccio sotto il divano e prese un altro giornale a caso e si trovò tra le mani un’altra rivista gay
-Cosa significa?
Urlò mettendosi in piedi. Yamcha si lasciò cadere sul divano. Mise i gomiti sulle ginocchia e si massaggiò le tempie
-Significa che sono gay…
-Cosa?
-sono. Gay.
-E da quando esattamente?
Domandò la ragazza con parole dure.
-Due mesi…
L’ira di Bulma crebbe.
-Guardami…
Gli disse. Il ragazzo a fatica ci riuscì.
-Perché non me l’hai detto subito…
-Se ti avessi tradita forse l’avresti presa meglio…
-Se non l’avessi scoperto per quanto ancora mi avresti mentito?
-Bulma, ho sbagliato, perdonami…E’ che io ti voglio bene, ti amavo, ma adesso le cose sono cambiate…perdonami…
Ripeté. Bulma gli si sedette accanto.
-Sto per trasferirmi. Mi è stato dato troppo poco tempo per abituarmi alla cosa. So perfettamente che non appena lascerò Ginger Town perderò tutto. Per questo non mi va di portare rancore. Buona…buona fortuna Yamcha…

 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (10 voti, 14 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 14 commenti
Rif.Capitolo: 36
robyantho - Voto:
22/07/14 08:33
Un enorme grazie,fantastico davvero!!!!...
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Rif.Capitolo: 1
dementra-r
07/02/13 07:20
Grazie mille =)
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kikio92 - Voto: 17/01/13 22:46
Ti seguo fin dalla tua prima FF e mi è sempre dispiaciuto tantissimo non sapere come sarebbe andata a finire... Dopo anni rientro in questo sito e vedo questa FF.. Sempre bravissima.. :')
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panbra-97 - Voto: 28/03/12 13:54
questa, è di sicuro una delle migliori che abbia mai letto!!! Ottimo lavoro!! :'D
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giugi92 - Voto: 07/02/12 12:49
Stupendaaa!! Mi dispiace che sia finita!
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Rif.Capitolo: 1
dementra-r
22/01/12 22:17
Grazie mille ^^
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ragazzatek - Voto: 30/12/11 13:42
Sono tristissima che sia già finita,è una fic a dir poco stupenda..Mi ha coinvolto moltissimo.. Complimenti,sei grande!Ti darei 1O stelle se fosse possibile:)
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marcex - Voto: 27/11/11 14:16
A me piace molto, adoro la coppia vegeta-bulma mi ha sempre incuriosito!
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Rif.Capitolo: 1
dementra-r
12/11/11 18:06
Grazie davvero! =)
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Rif.Capitolo: 36
vegetina99 - Voto:
12/11/11 17:49
bravissima!
questa storia è bellissima mi dispiace che sia finita adesso come farò???
comenque ancora bravissima!:)
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